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Autore: Dors    15/10/2005    2 recensioni
Una ragazza Italiana, che non crede alla magia finirà in una scuola molto particolare...
Genere: Avventura, Comico, Demenziale, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ripresi le forze abbastanza in fretta. Due giorni dopo ero pronta per tornare in Italia nella mia Dimensione(pronta solo fisicamente).
"Bene Cassandra. Ci rivedremo dopo la vacanze."mi salutò Silente"Grazie per il tuo prezioso aiuto"
Ci trovavamo nel suo ufficio, avevo gia salutato i Weasley (Molly non si scollava più), mi sarebbe mancata quella famiglia di sclerati...
Ehm...noooo non è vero.
"Grazie a lei preside."dissi.
Harry mi prese per mano mentre Nampo mi si appollaiò sulla spalla."Andiamo"
Dispiegai il foglio di pergamena che mi aveva dato silente e lessi l'incantesimo.
Niente sbuffi di fumo e fuochi artificiali. Un attimo prima eravamo ad Hogwarts, quello dopo nel viale del mio palazzo.
"Oh che velocità"commentai."Speriamo che nessuno ci abbia visti apparire."
Harry si guardò intorno. Il cielo era sgombro di nuvole, il sole splendeva e stranamente gli unici esseri viventi nell'arco di chilometri
erano solo i gatti sui bidoni dell'immondizia e i piccioni sui cavi dell'alta tensione.
Meditavo su quale pizzeria mi sarei fondata nell'immediato futuro quando sentii una voce familiare provenire da un balcone del secondo piano.

"Cassandra. Vieni. Di nuovo assemblea a scuola? Ma avete mai fatto una settimana intera ad orario completo?"urlò mia madre.
Sventolai una mano.Il tempo qui non era rimasto bloccato. Era come se un'altra me fosse rimasta qui a studiare fisica, andare in palestra,
picchiare mia sorella e fare tutto quello che faccio di solito.
"Ora salgo"urlai di rimando, mia madre rientrò: non aveva notato il drago che svolazzava poco lontano da noi.
Harry si puntò la bacchetta in faccia. Da principio credetti che volesse suicidarsi per non incontrare i miei genitori, poi capì che si
stava facendo un'incantesimo per capire la mia lingua.
"E' inutile. Lo capirannò all'istante che sei Inglese"dissi aprendo il portone d'ingresso.
Salii di corsa le scale travolgendo la signora Rossi che portava due voluminose buste per la spesa, il grifondoro e il drago mi seguirono
a ruota.
"Harry nascondi il dra...MAMMA! Salve come va!"corsi ad abbracciarla.
Lei strabbuzzò gli occhi"Ma che ti prende! Ci siamo lasciate solo stamattina. Sembra che tu non mi veda da un secolo"

"Più o meno...ehm...Mamma ti presento Harry. Lui...è inglese, ci siamo conosciuti quest'anno."cominciai.Una cosa alla volta, prima di
dirle che ero una strega dovevo fare parecchi passaggi. Con calma. Si certo, come no.
"Oh salve Harry. Parli la nostra lingua?"
"Certo signora"rispose prontamente il moro.
"Ehmmm...c'è papà?"
"No, è al lavoro"
"Bene. Cioè...BENE ENTRIAMO!...Mamma volevo dirti che ....io ed Harry..."
Le pupille di mia madre si dilatarono pericolosamente."Cosa?!"
"...stiamo insieme"conclusi cautamente.
Silenzio di tomba. Guardai disperatamente Harry che intanto stava facendo sforzi spasmodici per nascondere Nampo dietro la sua schiena.
"Bene sono felice."disse finalmente mia madre per niente convinta.
Tornai a respirare."Ho ancora delle cose da raccontarti. Vado un momento-momento di la in camera mia."
Io, Harry e il drago sgattaiolammo velocemente nella mia stanza e chiudemmo la porta.
"Ca**o! Sembra di essere in Il Padrino.Credi che mi ucciderà?"fece allarmato il CORAGGIOSO grifondoro.
"Non è improbabile diciamo"dissi,harry sussultò.Mi rivolsi al drago"Ok, Nampo. Resta qui. E fai il bravo Draghetto. Non mi distruggere
l'arredamento eh!"Nampo stridette."Spero che sia un si"

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Harry
La stanza di Cassandra sembrava un negozio di Soluvenir. Sugli scaffali erano ammassate miniature di svariati monumenti, foto e cartoline
incorniciate. Su un mobile più basso erano disposte con precisione maniacale delle bambole e dei pupazzi di stoffa, presumibilmente della sorella.
Ma la cosa veramente agghiacciante erano la sciabola e il pugnale appesi sulla parete sopra il suo letto.
Andammo i cucina, pervasa da un forte odore di pomodoro.
"Il tuo AMICO mangia qui, Cassandra?" chiese la Signora del Rico.
"Si mamma."fece Cassie usando il suo miglior tono acido.Poi rivolta a me sussurrò"Sta cucinando bucatini al sugo. Ciò significa che ti sta sfidando.
Nessuno straniero di solito riesce a mangiarli usando solo la forchetta senza combinare un disastro. Se supererai questa prova guadagnerai il suo
rispetto, altrimenti...ZAC!!"imitò con un gesto della mano una testa tagliata, messaggio fin troppo chiaro.
Chissà se si divertiva a spaventarmi o nella sua famiglia c'erano questo genere di tradizioni. Comunque promisi a me stesso che avrei fatto del mio
meglio.(E poi Cassandra si lamentava che il mio mondo era strano!)
La madre di Cassandra mise tre piatti stracolmi a tavola, il contenuto era indefinito: la cucina Italiana mi terrorizzava.
"Ti sei trasferito in Italia in modo permanente Harry? I tuoi genitori?"
Deglutii pensando bene a cosa dire: una parola di troppo poteva costarmi la testa."Sono orfano vivo con i miei zii"
"Oh mi dispiace. Ma i tuoi zii vivono qui?"chiese ancora addolcendosi un poco, ma molto poco.
Cassandra decise di intervenire"Ok, basta così. Allora mamma. Lui è Harry Potter, viene da una dimensione parallela alla nostra è un mago, e anche
io lo sono.E ho un drago come animale di compagnia"disse tutto d'un fiato.
"Tu non ti droghi vero?"
"MAMMA! E DAI! "protestò"Ora te lo dimostro. Nampo vieni qui!"
Il drago arrivo di corsa volando e si fermò sul mio piatto di bucatini zampettando impaziente. La mamma di Cassie iniziò ad urlare come una isterica
identica alla figlia,incredibile.
"AHH! Cos'è QUEL COSO??!! E' radioattivo? Che roba è??"gridò afferrando un coltello e brandendolo in direzione del Drago.
"Ehi Calma! Mamma!! Smettila di lanciarci posate addosso"le ordinò Cassie schiavando un cucchiaio.
Alla fine riuscimmo a calmarla, tipo due ore dopo, e solo dopo parecchie spiegazioni pseudo-razionali e dimostrazioni pratiche riuscì ad accettare
la realtà dei fatti.
"Ma Cassandra...tu non puoi andare in inghilterra...è lontano...Cielo! Spero che siano uno scherzo! Sto sognando vero?"
"Questa reazione mi ricorda qualcuno"bisbigliai a me stesso.
"Ti ho sentito Harry!"
"Ma come ca**o avrà fatto? "chiesi sottovoce a Nampo
"Anche ora Harry!"
"Dho!"
"Senti mamma non posso negare quello che sono. E' la mia natura, e ci ho messo un bel pò per capirlo"
La signora del Rico sospirò"Ci penserò su. Ne parleremo con tuo padre."
Cassandra mi fece segno con la testa, tornammo nella sua stanza, lei si buttò di peso sul letto.
"Checasinochecasinochecasino.L'ha presa male, e mio padre la prenderà peggio, quasi mi manca Voldemort"
"No dai, a parte la forchetta che stava per procurarmi una seconda cicarice non si è arrabbiata poi molto"cercai di consolarla.
"Si certo. Stava per squartare Nampo. Era TRANQUILLISSIMA"
Rimasi a guardarla respirare, il suo petto si sollevava e si abbassava a ritmo regolare.
Il mio cuore prese a battere più forte, cominciai a sentire un pò di caldo...
Il grillo parlante (alias : mia coscienza) cominciò a gracchiare qualcosa sull'autocontrollo e la buona educazione ma non ci feci troppo caso.
Mi chinai su di lei, la baciai.
"Aspet..."iniziò ma lasciò a metà la parola.
Rotolammo giu dal letto avvinghiati, le labbra ostinatamente incollate alle sue, le mie mani scivolarono sul suo profilo e le curve prosperose.
Cassandra si irrigidì e cercò di allontanarsi "omiodio" mormorò, aveva uno sguardo terrorizzato.
"Ma che ti prende? Non voglio mica violentarti!"le chiesi contrariato.
Lei scosse la testa. "No idiota! Dietro di te!"
Non ebbi il coraggio di voltarmi"oh-oh Non dirmi che c'è tua madre dietro di me"sussurrai.
Sentii un ringhio sommesso simile a quello di un troll di caverna alle mie spalle.
"No harry".
Tirai un sospiro di sollievo. "C'è la mia famiglia al completo"aggiunse Cassandra con un tremito.
Questa volta mi girai, rialzandomi di scatto. Oltre la signora del rico che avevo gia conosciuto, mi fissava il marito sui quarantacinque con
capelli corti, ricciuti e brizzolati, ed era grosso( molto grosso) e incazzato(molto incazzato).
Subito dietro i genitori c'era una ragazzina molto magra che ci guardava con un espressione di fra divertita e stupita.
"Salve"dissi piano.
Il padre di Cassandra con gli occhi iniettati di sangue mi fissava allo stesso modo con cui Ron fissa una cioccorana. Per un terribile istante
credetti che mi avrebbe ucciso al momento, poi lui e la moglie uscirono dalla stanza velocemente quasi mandando fumo dalle orecchie(forse temevano
di essere trasformati in strani esserini).
La sorella di Cassandra stava soffocando per le risatine, incapace di articolare una qualsiasi frase di senzo compiuto.
"Ma perchè diavolo non mi hai avvertito?!"rimproverai Cassie arrossendo inevitabilmente.
"E come facevo con un metro della tua lingua nel palato?!"


note: fine della storia, per ora. Non posso dire se ci sarà un seguito.
  
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