Ero bellamente a cazzeggiar sulla mia pagina di FB, quando una delle mie fan mi ha segnalato che c’era un contest qui su EFP sul mio amore: Severus’ Love. L’ho guardato e ho detto: “No, non ha senso, tanto arriverei ultima, non so cosa scrivere” e bla bla bla. Quella notte tra tutte le canzoni che vlc poteva selezionare, ha selezionato “Fumo e Cenere” dei Finley, gruppo che tra l’altro non ascolto. Detto fatto: ecco le idee per una nuova one shot! Una one shot che poteva essere presentata al contest “Severus’ Love”! E così, dopo mille e mille paturnie, l’ho inviata. Ed oggi ho avuto i risultati: sesta su 11 :D Direi che posso ritenermi soddisfatta di questa mia prima “vittoria” :D
Grazie a Ranerottola che ha indetto
questo contest!
Faccio anche i miei complimenti alle
prime tre classificate: Vogue (1), Imperfect_angel (2) e Fabi_ (3).
Complimentissimi ancora!
Faccio anche i complimenti anche a
tutte le altre partecipanti, soprattutto a quelle che come me erano al primo
contest (:
Buona lettura!
Elyl
P.S.: Ci sarebbe anche il banner che Ranerottola
ha fatto, ma non ho la benché minima idea di come caricarlo xD Edit: Grazie a JuliaSnape che mi ha detto come inserirlo :D
Fumo e Cenere
Aveva
camminato per ore e ore sotto la pioggia, senza una meta. Si aggirava per
quelle strade deserte come un fantasma, il viso pallido, i capelli neri che gli
coprivano il viso rigato dalle lacrime. Non poteva crederci, non voleva crederci.
Com’era possibile? Come era potuto succedere? Era morta. Morta. Quella parola
continuava a rimbombare nel suo cervello, senza mai dargli pace.
Si fermò
in mezzo ad una strada fiocamente illuminata, la pioggia che cadeva sottile.
Sembrava che anche il cielo piangesse per lei.
“Lily…”
Sussurrò disperato. “Lily…”
Si lasciò
cadere a terra, inginocchiato, voltò il viso verso il cielo e lasciò che la
pioggia si unisse alle sue lacrime in una lenta e sofferente danza. Passò
entrambe le mani sul volto, poi lasciò cadere le braccia lungo il proprio corpo
ed abbassò lo sguardo.
Aveva
detto che l’avrebbe protetta, aveva detto che l’avrebbe messa al sicuro. Aveva
mentito, non aveva mantenuto la sua parola. Lo odiava. Odiava quel vecchio
mago. Gli aveva promesso che se fosse stato la sua spia l’avrebbe salvata. La
sua spia per il Signore Oscuro. Un Signore Oscuro che non aveva ascoltato le
sue richieste, incapace di provare amore. Era davvero una persona? No, si
disse. Una persona prova sentimenti. Rabbia, odio, amore, passione, dolore.
Quanto
era stato stupido a fidarsi di lui, quanto era stato stupido!
“E’ anche
colpa tua.” Sibilò una vocina rabbiosa all’interno della sua testa.
Inspirò
profondamente, sapendo che era perfettamente vero. Se quel giorno non avesse rivelato
la Profezia al Signore Oscuro non sarebbe morta. Sarebbe ancora viva, benché
con quel maledetto Potter. Avrebbe dato la propria vita per la sua, non gli
importava vederla con un altro. Non voleva il suo amore. L’importante era che
fosse viva.
Deglutì a
fatica e si lasciò cadere in avanti, mettendosi a gattoni, la fronte che
sfregava contro l’asfalto bagnato graffiandogli il viso, la bocca distorta in
una smorfia di dolore e disperazione, i pugni che picchiavano con rabbia il
duro cemento.
Sopravvivere
a qualcuno che si ama è anche peggio di morire. Digrignò i denti e si sdraiò a
terra, raggomitolandosi su se stesso. Non sarebbe mai tornata, non avrebbe mai
più visto il suo viso, sentito la sua risata, la sua voce, visto i suoi occhi:
tutto era sparito. Non restavano che i suoi ricordi, ricordi che col tempo
sarebbero svaniti, diventando fumo.
Non
poteva immaginare di vivere in un mondo in cui Lei non c’era, una realtà di cui
lei non faceva più parte.
Si
strinse le ginocchia al petto e strizzò gli occhi. Come poteva ancora essere
vivo? Come poteva ancora respirare dopo il colpo che era stato inferto al suo
cuore e alla sua anima? Faticava a respirare, le gambe non lo reggevano e il
suo cuore era in frantumi. Il dolore lo stava uccidendo.
“Lily,
scusami. Scusa la mia stupidità. Mi dispiace, mi dispiace, mi dispiace.”
Sussurrò sempre più disperato.
Aveva
ucciso la donna che amava.
Quanto
desiderava rimanere sdraiato lì per sempre, in mezzo a quella strada buia e
deserta, la pioggia che picchiettava sul suo corpo tremante.
Quanto
desiderava sparire.
Quanto desiderava diventare solo fumo e cenere.