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Autore: elyl    22/08/2010    11 recensioni
I sentimenti di Severus Piton quando apprende della morte di Lily Potter. Sesta classificata al contest "Severus' Love" indetto da Ranerottola
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Severus Piton | Coppie: Lily/Severus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Ero bellamente a cazzeggiar sulla mia pagina di FB, quando una delle mie fan mi ha segnalato che c’era un contest qui su EFP s

Ero bellamente a cazzeggiar sulla mia pagina di FB, quando una delle mie fan mi ha segnalato che c’era un contest qui su EFP sul mio amore: Severus’ Love. L’ho guardato e ho detto: “No, non ha senso, tanto arriverei ultima, non so cosa scrivere” e bla bla bla. Quella notte tra tutte le canzoni che vlc poteva selezionare, ha selezionato “Fumo e Cenere” dei Finley, gruppo che tra l’altro non ascolto. Detto fatto: ecco le idee per una nuova one shot! Una one shot che poteva essere presentata al contest “Severus’ Love”! E così, dopo mille e mille paturnie, l’ho inviata. Ed oggi ho avuto i risultati: sesta su 11 :D Direi che posso ritenermi soddisfatta di questa mia prima “vittoria” :D

 

Grazie a Ranerottola che ha indetto questo contest!

 

Faccio anche i miei complimenti alle prime tre classificate: Vogue (1), Imperfect_angel (2) e Fabi_ (3). Complimentissimi ancora!

Faccio anche i complimenti anche a tutte le altre partecipanti, soprattutto a quelle che come me erano al primo contest (:

 

Buona lettura!

 

Elyl

 

P.S.: Ci sarebbe anche il banner che Ranerottola ha fatto, ma non ho la benché minima idea di come caricarlo xD Edit: Grazie a JuliaSnape che mi ha detto come inserirlo :D

 

 

 

 

 

Fumo e Cenere

 

Aveva camminato per ore e ore sotto la pioggia, senza una meta. Si aggirava per quelle strade deserte come un fantasma, il viso pallido, i capelli neri che gli coprivano il viso rigato dalle lacrime. Non poteva crederci, non voleva crederci. Com’era possibile? Come era potuto succedere? Era morta. Morta. Quella parola continuava a rimbombare nel suo cervello, senza mai dargli pace.

Si fermò in mezzo ad una strada fiocamente illuminata, la pioggia che cadeva sottile. Sembrava che anche il cielo piangesse per lei.

“Lily…” Sussurrò disperato. “Lily…”

Si lasciò cadere a terra, inginocchiato, voltò il viso verso il cielo e lasciò che la pioggia si unisse alle sue lacrime in una lenta e sofferente danza. Passò entrambe le mani sul volto, poi lasciò cadere le braccia lungo il proprio corpo ed abbassò lo sguardo.

Aveva detto che l’avrebbe protetta, aveva detto che l’avrebbe messa al sicuro. Aveva mentito, non aveva mantenuto la sua parola. Lo odiava. Odiava quel vecchio mago. Gli aveva promesso che se fosse stato la sua spia l’avrebbe salvata. La sua spia per il Signore Oscuro. Un Signore Oscuro che non aveva ascoltato le sue richieste, incapace di provare amore. Era davvero una persona? No, si disse. Una persona prova sentimenti. Rabbia, odio, amore, passione, dolore.

Quanto era stato stupido a fidarsi di lui, quanto era stato stupido!

“E’ anche colpa tua.” Sibilò una vocina rabbiosa all’interno della sua testa.

Inspirò profondamente, sapendo che era perfettamente vero. Se quel giorno non avesse rivelato la Profezia al Signore Oscuro non sarebbe morta. Sarebbe ancora viva, benché con quel maledetto Potter. Avrebbe dato la propria vita per la sua, non gli importava vederla con un altro. Non voleva il suo amore. L’importante era che fosse viva.

Deglutì a fatica e si lasciò cadere in avanti, mettendosi a gattoni, la fronte che sfregava contro l’asfalto bagnato graffiandogli il viso, la bocca distorta in una smorfia di dolore e disperazione, i pugni che picchiavano con rabbia il duro cemento.

Sopravvivere a qualcuno che si ama è anche peggio di morire. Digrignò i denti e si sdraiò a terra, raggomitolandosi su se stesso. Non sarebbe mai tornata, non avrebbe mai più visto il suo viso, sentito la sua risata, la sua voce, visto i suoi occhi: tutto era sparito. Non restavano che i suoi ricordi, ricordi che col tempo sarebbero svaniti, diventando fumo.

Non poteva immaginare di vivere in un mondo in cui Lei non c’era, una realtà di cui lei non faceva più parte.

Si strinse le ginocchia al petto e strizzò gli occhi. Come poteva ancora essere vivo? Come poteva ancora respirare dopo il colpo che era stato inferto al suo cuore e alla sua anima? Faticava a respirare, le gambe non lo reggevano e il suo cuore era in frantumi. Il dolore lo stava uccidendo.

“Lily, scusami. Scusa la mia stupidità. Mi dispiace, mi dispiace, mi dispiace.” Sussurrò sempre più disperato.

Aveva ucciso la donna che amava.

Quanto desiderava rimanere sdraiato lì per sempre, in mezzo a quella strada buia e deserta, la pioggia che picchiettava sul suo corpo tremante.

Quanto desiderava sparire.

Quanto desiderava diventare solo fumo e cenere.

 

 

 

 

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