Titolo:
What do you live for? I live
for you
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale
Autrice: Cicci12
Capitolo: The Pattinson family
Personaggi: Robert Pattinson e Altro Personaggio inventato da me
What do you live for? I live for you
…The Pattinson family…
La prima cosa
che mi colpì quella mattina quando mi svegliai, fu il suo profumo; dolce,
delicato, con un debole retrogusto di vaniglia.
La tenevo
ancora stratta tra le mie braccia, nella stessa posizione in cui c’eravamo
addormentati la sera precedente; sarei rimasto in quella posizione per tutto il
giorno, beandomi solo della sua presenza e del suo odore.
Ma quel giorno avevamo un passo
importante da compiere: dovevo presentare Elettra ai miei, che ci aspettavano
per pranzo.
Mi voltai
piano verso il comodino su cui era posato il mio cellulare, per controllare
l’ora: erano quasi le 9.30.
Il mio sguardo
si spostò nella parte inferiore del mio touch, dove notai una serie di chiamate
senza risposta e un messaggio.
Tutte sue.
Mi ha fatto molto piacere rivederti ieri
sera. Devo ammettere che mi sono resa conto che mi manchi e mi sei sempre mancato parecchio. Spero tanto di poterti vedere per un
caffè uno di questi giorni, prima che tu torni in America. Un bacio immenso. Katie.
Odiavo
chiunque avesse avuto la brillante idea di invitarla ad
uscire con noi e di farci incontrare di nuovo.
Si comportava
come se Elettra neanche esistesse; la sera precedente mi aveva
inviato un messaggino solo pochi secondi dopo che ci eravamo salutati.
Odiavo mentire
ad Elettra, ma sapevo che se le avessi detto la verità,
ci sarebbe stata davvero male, e io odiavo vederla triste.
Tuttavia non
ero del tutto certo che avesse bevuto la storia di Kellan, lei certe cose le percepisce, è fatta così.
Per quello
decisi di cancellare ogni passaggio della mia ex, sperando che mi lasciasse in
pace per il resto della vacanza, non ricevendo risposta.
La parola
“Deleted” troneggiava ancora sullo schermo del mio iPhone,
quando sentii un movimento accanto a me; mi voltai verso la ragazza che dormiva
al mio fianco e che si era appena svegliata.
- Buongiorno.-
le sussurrai, posandole un bacio sul collo.
- Buongiorno.-
mi rispose, voltandosi vero di me ancora assonnata, ma sorridendo.
Mi mise le
braccia intorno al collo per poi baciarmi delicatamente, mentre io le posavo
una mano sul fianco.
- Sei pronta
per il grande passo?- le chiesi poi, allontanandomi dal suo viso di pochi
millimetri per guardarla negli occhi.
-
Assolutamente no.- mi rispose, mentre io mi
allontanavo un po’ di più per guardarla con un sopracciglio alzato.
- Ma ormai siamo qui, tanto vale togliersi il dente.- aggiunse
poi, sospirando e chiudendo gli occhi.
Risi
divertito, posandole un bacio sulla punta del naso.
- Vedrai,
sarai fantastica. E ti adoreranno.- cercai di convincerla, abbagliandola con il
mio sorriso sghembo; sapevo che non poteva resistere a quello.
- Questo vuol
dire giocare sporco.- mi disse infatti, colpendomi sul
braccio con un pugno.
- Dai, vatti a
fare una doccia, che intanto io preparo la colazione.- le suggerii, baciandole
le labbra, per poi scioglierla dal mio abbraccio.
Si alzò con
fatica, un po’ controvoglia, per poi dirigersi a passo lento verso il bagno: la
osservai per un po’, senza poter fare a meno di pensare quanto fosse bella e
sexy, le mutandine di pizzo a fasciare i fianchi, e…
Ok, Rob, dacci
un taglio, mi dissi scuotendo la testa, per impedire a
Robert Junior di svegliarsi; farla mia, per la prima volta, poche ore prima di
andare dai miei, non era un’idea brillante.
Scesi dal
letto, indossando un paio di pantaloni della tuta che pescai dall’armadio, poi
mi diressi verso la cucina, dove iniziai a preparare la colazione.
Il pomeriggio
precedente eravamo scesi al piccolo supermercato che si trovava poco lontano
dal mio appartamento a fare un po’ di provviste, giusto il minimo
indispensabile per non morire di fame.
Preparai una
colazione abbondante, anche se sapevo già che me ne sarei pentito una volta arrivato
a casa dei miei genitori, con i leggendari super pranzi preparati da mia madre;
ma in quel momento avevo lo stomaco che brontolava, quindi non mi risparmiai.
- Mmmh, che
buon profumino.- esclamò Elettra dietro di me, mentre l’odore
del bacon si estendeva per tutta la casa.
- Ehi, quella
la conosco.- commentai voltandomi, notando che indossava una delle
mie camice.
- Non ti
dispiace vero?- mi domandò lei titubante, appoggiandosi contro il mobile della
cucina.
-
Assolutamente no. Oserei dire che sta meglio a te che a me.-
le sussurrai piano, con voce sensuale, avvicinandomi a lei e baciandola con
trasporto.
- Mmmh…- cercò
di fermarmi lei.
- Che c’è?-
chiesi curioso, senza capire il motivo dell’interruzione.
- Odio
interrompere certe cose, ma rischi di bruciare le
frittelle.- mi fece notare lei, sporgendosi per guardare oltre le mie spalle.
- Oh, porca…-
imprecai precipitandomi ai fornelli, mentre lei rideva divertita.
Consumammo la nostra colazione senza fretta,
mentre entrambi evitavamo con cura di parlare della sera precedente; non che
non ci fossimo divertiti o ci fossimo trovati male, ma quando si trattava di ex
non bisognava mai stare tranquilli.
Dopo
l’abbondante pasto mi concessi un doccia rilassante;
quando tornai in camera, trovai Elettra in piedi davanti all’armadio, dove il
giorno prima aveva riposto i suoi pochi vestiti, con un’espressione alquanto pensierosa
dipinta sul viso.
- Scusa se te
lo chiedo, tesoro, ma cosa stai facendo?- le domandai, appoggiandomi allo
stipite della porta e incrociando le braccia al petto.
- Non so cosa
mettermi.- mi confessò lei, guardandomi con gli occhi lucidi.
Scoppiai a
ridere senza riuscire a trattenermi, mentre lei metteva il broncio.
- Non ridere.
È una cosa seria.- mi riproverò lei, offesa.
- Scusami,
piccola, ma sei così buffa.- le risposi avvicinandomi e abbracciandola,
cercando di farmi perdonare.
- Stai tranquilla,
sarai perfetta, qualunque cosa indosserai.- le sussurrai all’orecchio, mentre
l’ormai conosciuto brivido la scuoteva.
Dopo quello che sembrò un lungo e doloroso parto, finalmente
riuscimmo a salire in macchina e a partire alla volta di casa dei miei.
-Ele, vuoi
stare calma? Sei bellissima.- cercai di tranquillizzare la mia ragazza, che
continuava a muoversi irrequieta sul sedile del passeggero.
Alla fine
aveva optato per una gonna di jeans non troppo corta,
abbinata ad una maglietta a mezze maniche con lo scollo a V e un paio di
sandali neri con il tacco non troppo alto: sobria ma elegante, come aveva detto
lei.
- E se non
dovessi piacergli?- mi chiese lei per la millesima volta, guardandomi con i
suoi occhioni da cerbiatta.
- E invece ti
adoreranno.-
Sbuffò
irrequieta, voltando la testa dall’altra parte e guardando fuori dal
finestrino, mentre le tipiche case londinesi scorrevano intorno a noi.
Finalmente
arrivammo alla piccola casetta che era stata il rifugio della mia infanzia e
che mi riportò indietro di tanti anni; arrivammo davanti alla porta color panna
e ci fermammo per un secondo.
- Sei pronta?-
le chiesi ancora una volta; dovevo ammettere che l’ansia stava prendendo anche
me.
- No.- mi rispose lei, impallidendo.
- Molto bene.-
Suonai il
campanello, mentre sentivo Elettra trattenere il respiro.
Passi veloci
si fecero udire al di là della porta, che si spalancò,
mostrando una ragazza poco più vecchia di me, con lunghi capelli biondi e gli
occhi chiari quasi quanto i miei.
- Fratellino!-
mi accolse la giovane, buttandomi le braccia al collo: ero finalmente tornato a
casa.
* * *
Conoscevo
quella ragazza, tutti sapevano che la cantante e cantautrice Lizzy Pattinson
era la sorella del famoso attore inglese; ma trovarmela davanti in carne ed ossa era tutta un’altra storia.
- Ehi, Lizzy,
vacci piano. Così mi soffochi.- le disse Robert divertito, rispondendo
all’abbraccio.
- Sempre a
lamentarti, eh? È una vita che non ti fai vedere e non mi permetti nemmeno di
salutarti come si deve?- lo rimproverò lei, allontanandosi dal fratello e
appoggiando le mani sui fianchi.
- Va bene, va bene. Non iniziare con una delle tue solite ramanzine da
sorella maggiore.- si arrese lui, alzando le mani al cielo.
- Non ti stai
dimenticando qualcosa?- gli chiese poi la giovane, sorridendo alla mia
direzione.
- Lizzy, lei è
Elettra, la mia ragazza. Ele, le è Lizzy, mia sorella.
Quella più pazza oserei dire.-
- La verità è
che sono la sua preferita ma non lo vuole ammettere. Molto piacere.- mi salutò,
stringendomi la mano.
- Venite. Sono
tutti ansiosi di rivederti e curiosi di conoscere Elettra.- aggiunse poi,
rientrando in casa.
Lanciai uno
sguardo ansioso a Robert, mentre lui mi accarezzava la schiena per rassicurarmi.
- Tesoro,
finalmente siete arrivati.- ci accolse sua madre, appena ci sentì entrare.
- Ciao mamma.-
la salutò lui, abbracciandola e dandole un bacio sulla guancia.
- Tu devi
essere Elettra. Robert ci ha parlato così tanto di
te.- mi salutò la donna, abbracciando anche me e lasciandomi spiazzata, mentre
io guardavo il mio ragazzo senza capire.
- Ehm, si… avevo accennato qualcosa durante una mia telefonata…- si
giustificò lui, passandosi una mano tra i capelli.
- Accennato?
Quando chiamavi non facevi altro che parlare di lei.-
intervenne Lizzy, contraddicendo subito il fratello.
- Grazie
tante, sorellona.- la ringraziò ironicamente lui, mentre io sorridevo
divertita.
- Piacere di
conoscerla, signora Pattinson.- dissi poi, rispondendo
al saluto della madre di Robert.
- Oh, chiamami
Clare, o mi farai sentire vecchia.- mi rimproverò lei, sventolando una mano in
aria.
- Vieni, ti
presento mio marito e l’altra mia figlia.- disse poi, guidandoci verso il soggiorno.
- Richard,
sono arrivati.- disse la donna, attirando l’attenzione dell’uomo seduto sul
divano, immerso in quella che sembrava un’interessante conversazione con quella
che doveva essere Victoria, la più vecchia tra i fratelli Pattinson.
- Oh, la
pecorella smarrita che torna all’ovile. Era ora che tornassi a trovare i tuoi
vecchi.- salutò il figlio l’uomo, alzandosi ed
andandogli incontro.
- Hai ragione,
papà, ma il lavoro non mi lascia mai un attimo di tregua.- lo salutò il
ragazzo, rispondendo all’abbraccio.
- E tu devi
essere la ragazza che ha finalmente messo la testa a posto a nostro figlio.-
disse poi, voltandosi verso di me e allungando una mano per stringere la mia.
- Io ci provo.
Piacere di conoscerla.- risposi un po’ in soggezione, facendo ridere le donne
della famiglia.
- Dammi del tu
e chiamami Richard, mi raccomando.- mi anticipò l’uomo, facendomi l’occhiolino.
- E lei è
l’ultima componente della mia pazza famiglia. Ele, lei
è Victoria, Vicky, Elettra.- intervenne Robert, presentandomi la sorella
maggiore.
- Molto
piacere.- mi sorrise lei, stringendomi la mano.
- Uh,
l’arrosto.- esclamò improvvisamente Clare, dirigendosi veloce verso la cucina.
- Accomodatevi
pure, ragazzi, appena è pronto vi chiamo.- aggiunse
poi, riaffacciandosi sul salotto, per poi sparire completamente.
- Allora,
Elettra, Robert ci ha detto che studi medicina.- iniziò la conversazione Richard,
mentre tutti ci accomodavamo sui divani o sulle poltrone.
- Infatti. Studio alla “David Geffen”.-
gli risposi, sedendomi sul divano bianco a fianco del mio ragazzo.
- Sai già che specialistica vuoi seguire?- intervenne
Victoria, portandosi una ciocca di capelli biondi dietro all’orecchio.
- A dire il vero non ancora. Per il momento mi voglio
concentrare sulle basi della medicina, poi penserò al futuro. Anche se sono
propensa a scegliere chirurgia.-
- Wow! È una cosa bella tosta.-
esclamò Lizzy, facendo ridere tutti.
- A tavola!- ci chiamò la madre di Robert dalla cucina, così
interrompemmo la conversazione per andare a gustare i manicaretti della signora
Pattinson.
Il pranzo trascorse tranquillo, tra una chiacchierata e
l’altra, mentre il terzo grado che tanto temevo non arrivò: la loro era pura e semplice curiosità, glielo leggevo negli occhi.
- Era tutto squisito, Clare.- mi complimentai alla fine,
pulendomi la bocca con il tovagliolo immacolato.
- Ti
ringrazio, cara.- rispose lei, arrossendo un po’: era una donna così adorabile.
- Mamma è
famosa per i suoi pranzi. È una cuoca eccezionale.- la lodò Robert, posandole
un bacio sui capelli.
- Oh, non
esagerare adesso. Così mi metti in imbarazzo.- lo rimproverò dolcemente lei,
facendomi sorridere.
- Perfetto.
Ora non può mancare il rito “facciamo fare figure di
merda a nostro fratello con la nuova ragazza”.- esclamò Lizzy, alzandosi in
piedi, subito imitata dalla sorella.
Non feci in
tempo a chiedere di cosa stesse parlando, che già mi stavano
trascinando verso le scale per raggiungere il piano superiore.
- Lizzy!-
sentii gridare Robert, forse in un tentativo di fermare la sorella.
- Niente da
fare, fratellino.- rispose lei, facendomi entrare in
quella che doveva essere la vecchia camera di Rob.
Victoria chiuse
la porta alle nostre spalle, mentre io mi guardavo intorno: l’arredamento era
semplice, con i mobili di un legno non troppo scuro.
Sul comò erano
disposte alcune foto di famiglia, mentre un orsacchiotto di pezza troneggiava
al centro di esso.
- Teddy. Mamma
l’ha regalato a Robert quando aveva 4 anni e non l’ha
mai buttato via.- mi spiegò Elizabeth, notando il mio sguardo indagatore.
Non potei
impedirmi di sorridere, mentre pensavo a quanto fosse dolce e timido il ragazzo
di cui mi ero innamorata.
- E ora la
parte più divertente. Ta dan!- aggiunse la secondogenita, tirando fuori un
libro da uno dei cassetti.
- Che cos’è?-
chiesi curiosa, mentre tutte e tre ci sedevamo sul
letto.
- L’album fotografico
di nostro fratello. E stai bene attenta, queste non si vedono sui giornali.-
spiegò lei, aprendolo e facendomi l’occhiolino.
Sulla prima
pagina troneggiava la foto di un neonato con una tutina azzurra, adagiato nel
lettino a sbarre.
- È Rob?-
chiesi conferma, senza credere ai miei occhi.
- In carne ed ossa. Aveva circa una settimana. Devo ammetterlo, era un
batuffolino adorabile.- rispose Liz.
Proseguì a
sfogliare le pagine, fino ad arrivare ad una di Rob a
circa 4 anni, completamente nudo.
Non riuscii a
trattenere una risatina, nonostante lo trovassi carinissimo.
- Ha sempre
fatto ridere anche me. Robert non mi parla per una settimana quando la faccio
vedere in giro.-
- Ci credo. So
quanto è orgoglioso.- commentai io, cercando di non ridere.
- A proposito,
passiamo a cose serie.- iniziò Lizzy, guardandomi e sollevando un sopracciglio.
- Cosa?-
- Avete già
fatto sesso?-
- Lizzy!- la
rimproverò Victoria, mentre io arrossivo vistosamente:
non so perché, ma me l’aspettavo una domanda così da parte sua.
Lizzy era
proprio come me l’ero sempre immaginata.
- Che c’è? È
una domanda semplice semplice.- cercò di giustificarsi
lei.
- A dire il
vero… noi…. Non a-abbiamo ancora…- risposi, lasciando tuttavia la frase in
sospeso.
Ma ero sicura
che il messaggio fosse stato recepito.
- Sul serio?
Quant’è che state insieme?-
- Ci-circa un
paio di mesi.-
- E mio
fratello ancora resiste? Wow, è un vero record.- esclamò Elizabeth, mentre io
la guardavo ad occhi sgranati.
- Liz, così la
spaventi.- intervenne ancora una volta Victoria, guardando la sorella
contrariata.
- Non
fraintendermi, mio fratello non è certo uno di quelli che vanno
a letto con la prima che incontrano. Solo mi stupiva che il grande attore
Robert Pattinson non ne avesse ancora approfittato.- si spiegò Lizzy, cercando
di non mettermi in allarme.
- Già… in effetti lo… lo pensavo anche io.-
- Aspetta un
attimo. Non vorrai dirmi che è stato lui a dirti di
aspettare?- esclamò improvvisamente, forse dopo aver letto qualcosa nei miei
occhi.
- Proprio
così.- ammisi in fine, sospirando.
- Caspita,
dev’essersi proprio bevuto il cervello. Ma che bravo
fratellino. Anche un po’ stupido, però.- commentò lei, facendomi ridere.
- Elettra!- mi
chiamo il diretto interessato, dal piano inferiore.
- Arrivo.-
risposi io, uscendo dalla camera.
- Vediamo
quale stupida scusa si è inventato questa volta per interrompere il nostro rito.- si chiese Lizzy, precedendomi insieme a Victoria.
- È pronto il
caffè.- c’informò Robert facendo capolino dalla cucina, quasi avesse udito le
parole della sorella.
- Come
volevasi dimostrare. Una stupida scusa.- commentò la secondogenita, sollevando
le braccia al cielo spazientita.
Non potei fare
a meno di ridere divertita, mentre i tre fratelli entravano nell’ampia cucina.
Poco prima che
anche io varcassi la porta, notai il cellulare di Rob
illuminato sul tavolino del salotto; solo quando mi avvicinai riuscii a sentire
la suoneria.
- Tesoro, ti
sta suonano il telefono.- lo avvisai, avvicinandomi e prendendolo in mano.
Odiavo ficcare
il naso nelle cose del mio ragazzo, ma non resistetti all’impulso di vedere chi
era il mittente.
No, non è possibile, pensai, mentre il sorriso spariva
dalle mie labbra.
Il nome di
Katie, l’ex ragazza di Robert, troneggiava sullo schermo, insistente.
Allora forse anche ieri sera…
Il pensiero
che la sera precedente mi avesse mentito si fece largo prepotentemente, confermando
i sospetti che mi avevano tormentata per tutta la
notte.
Sentii le
lacrime premere per uscire: era una reazione stupida, lo sapevo, il fatto che
lei lo chiamasse non voleva dire niente.
Ma se era davvero così, perché la sera
prima mi aveva mentito? O forse erano soltanto le mie solite paranoie?
- Tesoro, si
raffredda il caffè.-
Non potei fare
a meno di saltare sul posto quando Robert mi raggiunse in salotto.
- Cosa stai facendo?- mi chiese poi, avvicinandosi.
- Ti… ti stava
suonando il cellulare.-
- Oh.- rispose solo lui, afferrandolo.
Pigiò qualche
tasto poi lo infilò nella tasca dei jeans.
Non avrei mai
voluto farlo, non avrei mai voluto trarlo in inganno,
ma ne avevo bisogno: dovevo essere sicura che il mio uomo non mi stesse
mentendo.
- Chi era?-
- Stephanie.
La richiamerò più tardi. Spero solo che non voglia rovinarmi la vacanza.-
rispose lui, mettendo un finto broncio.
Credetti che
il cuore mi si fosse rotto in mille pezzi.
Mi stava
mentendo e mi aveva mentito anche la sera prima, ne
ero certa.
Perché, Robert, perché? mi dissi mentalmente, trattenendo le
lacrime: non volevo fare una scenata davanti alla sua famiglia, non mi sembrava
il caso.
Ma sentivo comunque qualcosa che si
rompeva dentro di me.
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Eccomiiiiiiiiiiiiiiiii!!! Lo so, è un sacco che non aggiorno, ma anche io ho
diritto ad un po’ di vacanze, giusto?? v.v
Ma eccomi tornata, con tanti ricordi
bellissimi del cuore… ç_ç
Mi viene solo da dire…
VOGLIO TORNARE A BELLARIAAAAAA!!!
Cavolo, era
tantissimo che non mi divertivo così.
Con i nostri
amici toscani poi… come si fa a non divertirsi??? XDXD
Ora riprendere
il ritmo della vita quotidiana sarà faticoso… soprattutto perché devo studiare.
-.-
Cavolo, tra
una sett e mezzo ho il primo esame e sono indietrissimooooooo!!!
O.O
Non vedo l’ora
che sia Ottobre… ma anche questa volta sembra ci manchi una vita. -.-
Cris91: bentornata un’altra volta, vorrai
dire… anche quest’anno ho fatto il pieno di mare!!
XDXD Ora il problema è tornare alla vita normale… purtroppo l’estate sta
finendo. ç_ç Mmmh… in effetti le cose in questo
capitolo non sono migliorate… ma si sa, qualche litigio ogni tanto ci vuole!!
^^ Tom è un grande… ci voleva qualcuno che prendesse in mano la situazione, no?? J Il cretinooooo… mah, Marcus direi, mi sembra il più pirla!! XDXD No, dai
povero Marcus… un bacioneeeeee
Lyla_: tesorooooooooooooooooooo!!!! È
una vita che non ci sentiamo… come va???? Cm è andata al mare??? E lo studio? -.- mmmh… a
meno che a Kell non siano improvvisamente cresciuti i capelli…. Direi di
no!! -.- ma tranquilla che si risolverà tutto… forse!!! :P No, dai, non voglio fare la stronza… :P però, come si
dice, l’amore non è bello se non è litigarello, quindi va bene così, non
credi??? ;)
Un
bacioneeeeee ti voglio bene!!!! :*
Zizzicullen: ehm… grazie!!!
^///^ Comunque tranquilla, che questa sparirà presto… è apparsa giusto giusto
per mettere un po’ di pepe tra Rob ed Elettra! Un bacio
SweetCherry: grazieeeeee!!!
Sono contenta di migliorare, andando avanti… e spero di migliorare ancora. ^^
bè, ovvio, qualcuno doveva pur mettere un po’ di zizzania tra i due innamorati,
altrimenti non c’è storia, non credi? Eeh, purtroppo Rob si è comportato ancora
peggio in questo capitolo, ma troverà il modo di farsi perdonare, promesso. ^^
un bacione grandissimo!!!! ^^