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Autore: Cicci 12    22/08/2010    3 recensioni
Elettra Bertani, una ragazza italiana, da poco trasferitasi a Los Angeles, ma con tanta voglia di fare nuove esperienze e di conoscere gente nuova. Ed è proprio quello che le accadrà, anche se nel suo piano non era previsto un certo attore famoso dagli occhi cristallini che tante volte l’ha fatta sognare. Si incontrano per caso, sotto il sole californiano; come si dice, quando il destino ci mette lo zampino....
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- Scusami, non volevo. Tutto bene?- chiese una voce roca e profonda. Sollevai gli occhi per guardarlo in viso e il cuore mi si fermò per quelli che mi sembrarono almeno 5 secondi. Due occhi azzurri e profondi mi osservavano con un misto di preoccupazione e fastidio. Ma quello che mi fece rischiare l’infarto fu il fatto che io conoscevo quegli occhi, anche se li avevo sempre e solo visti in fotografie, film e programmi TV. Quegli stessi occhi azzurri che spesso tormentavano i miei sogni da ormai 2 anni, da quando li avevo incrociati nel film cult dell’anno precedente, “Twilight”. Quelli erano gli occhi di Robert Pattinson, il mio sogno proibito ed impossibile. (Capitolo 2)
Salve a tutti!! Bè, negli ultimi tempi le ff su Robert si sprecano,
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Robert Pattinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cap. 37 The Pattinson family

Titolo: What do you live for? I live for you
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale
Autrice: Cicci12
Capitolo: The Pattinson family
Personaggi: Robert Pattinson e Altro Personaggio inventato da me

 

What do you live for? I live for you

…The Pattinson family

Cap. 37 Pattinson family

 

La prima cosa che mi colpì quella mattina quando mi svegliai, fu il suo profumo; dolce, delicato, con un debole retrogusto di vaniglia.

La tenevo ancora stratta tra le mie braccia, nella stessa posizione in cui c’eravamo addormentati la sera precedente; sarei rimasto in quella posizione per tutto il giorno, beandomi solo della sua presenza e del suo odore.

Ma quel giorno avevamo un passo importante da compiere: dovevo presentare Elettra ai miei, che ci aspettavano per pranzo.

Mi voltai piano verso il comodino su cui era posato il mio cellulare, per controllare l’ora: erano quasi le 9.30.

Il mio sguardo si spostò nella parte inferiore del mio touch, dove notai una serie di chiamate senza risposta e un messaggio.

Tutte sue.

Mi ha fatto molto piacere rivederti ieri sera. Devo ammettere che mi sono resa conto che mi manchi e mi sei sempre mancato parecchio. Spero tanto di poterti vedere per un caffè uno di questi giorni, prima che tu torni in America. Un bacio immenso. Katie.

Odiavo chiunque avesse avuto la brillante idea di invitarla ad uscire con noi e di farci incontrare di nuovo.

Si comportava come se Elettra neanche esistesse; la sera precedente mi aveva inviato un messaggino solo pochi secondi dopo che ci eravamo salutati.

Odiavo mentire ad Elettra, ma sapevo che se le avessi detto la verità, ci sarebbe stata davvero male, e io odiavo vederla triste.

Tuttavia non ero del tutto certo che avesse bevuto la storia di Kellan, lei certe cose le percepisce, è fatta così.

Per quello decisi di cancellare ogni passaggio della mia ex, sperando che mi lasciasse in pace per il resto della vacanza, non ricevendo risposta.

La parola “Deleted” troneggiava ancora sullo schermo del mio iPhone, quando sentii un movimento accanto a me; mi voltai verso la ragazza che dormiva al mio fianco e che si era appena svegliata.

- Buongiorno.- le sussurrai, posandole un bacio sul collo.

- Buongiorno.- mi rispose, voltandosi vero di me ancora assonnata, ma sorridendo.

Mi mise le braccia intorno al collo per poi baciarmi delicatamente, mentre io le posavo una mano sul fianco.

- Sei pronta per il grande passo?- le chiesi poi, allontanandomi dal suo viso di pochi millimetri per guardarla negli occhi.

- Assolutamente no.- mi rispose, mentre io mi allontanavo un po’ di più per guardarla con un sopracciglio alzato.

- Ma ormai siamo qui, tanto vale togliersi il dente.- aggiunse poi, sospirando e chiudendo gli occhi.

Risi divertito, posandole un bacio sulla punta del naso.

- Vedrai, sarai fantastica. E ti adoreranno.- cercai di convincerla, abbagliandola con il mio sorriso sghembo; sapevo che non poteva resistere a quello.

- Questo vuol dire giocare sporco.- mi disse infatti, colpendomi sul braccio con un pugno.

- Dai, vatti a fare una doccia, che intanto io preparo la colazione.- le suggerii, baciandole le labbra, per poi scioglierla dal mio abbraccio.

Si alzò con fatica, un po’ controvoglia, per poi dirigersi a passo lento verso il bagno: la osservai per un po’, senza poter fare a meno di pensare quanto fosse bella e sexy, le mutandine di pizzo a fasciare i fianchi, e

Ok, Rob, dacci un taglio, mi dissi scuotendo la testa, per impedire a Robert Junior di svegliarsi; farla mia, per la prima volta, poche ore prima di andare dai miei, non era un’idea brillante.

Scesi dal letto, indossando un paio di pantaloni della tuta che pescai dall’armadio, poi mi diressi verso la cucina, dove iniziai a preparare la colazione.

Il pomeriggio precedente eravamo scesi al piccolo supermercato che si trovava poco lontano dal mio appartamento a fare un po’ di provviste, giusto il minimo indispensabile per non morire di fame.

Preparai una colazione abbondante, anche se sapevo già che me ne sarei pentito una volta arrivato a casa dei miei genitori, con i leggendari super pranzi preparati da mia madre; ma in quel momento avevo lo stomaco che brontolava, quindi non mi risparmiai.

- Mmmh, che buon profumino.- esclamò Elettra dietro di me, mentre l’odore del bacon si estendeva per tutta la casa.

- Ehi, quella la conosco.- commentai voltandomi, notando che indossava una delle mie camice.

- Non ti dispiace vero?- mi domandò lei titubante, appoggiandosi contro il mobile della cucina.

- Assolutamente no. Oserei dire che sta meglio a te che a me.- le sussurrai piano, con voce sensuale, avvicinandomi a lei e baciandola con trasporto.

- Mmmh…- cercò di fermarmi lei.

- Che c’è?- chiesi curioso, senza capire il motivo dell’interruzione.

- Odio interrompere certe cose, ma rischi di bruciare le frittelle.- mi fece notare lei, sporgendosi per guardare oltre le mie spalle.

- Oh, porca…- imprecai precipitandomi ai fornelli, mentre lei rideva divertita.

Consumammo la nostra colazione senza fretta, mentre entrambi evitavamo con cura di parlare della sera precedente; non che non ci fossimo divertiti o ci fossimo trovati male, ma quando si trattava di ex non bisognava mai stare tranquilli.

Dopo l’abbondante pasto mi concessi un doccia rilassante; quando tornai in camera, trovai Elettra in piedi davanti all’armadio, dove il giorno prima aveva riposto i suoi pochi vestiti, con un’espressione alquanto pensierosa dipinta sul viso.

- Scusa se te lo chiedo, tesoro, ma cosa stai facendo?- le domandai, appoggiandomi allo stipite della porta e incrociando le braccia al petto.

- Non so cosa mettermi.- mi confessò lei, guardandomi con gli occhi lucidi.

Scoppiai a ridere senza riuscire a trattenermi, mentre lei metteva il broncio.

- Non ridere. È una cosa seria.- mi riproverò lei, offesa.

- Scusami, piccola, ma sei così buffa.- le risposi avvicinandomi e abbracciandola, cercando di farmi perdonare.

- Stai tranquilla, sarai perfetta, qualunque cosa indosserai.- le sussurrai all’orecchio, mentre l’ormai conosciuto brivido la scuoteva.

Dopo quello che sembrò un lungo e doloroso parto, finalmente riuscimmo a salire in macchina e a partire alla volta di casa dei miei.

-Ele, vuoi stare calma? Sei bellissima.- cercai di tranquillizzare la mia ragazza, che continuava a muoversi irrequieta sul sedile del passeggero.

Alla fine aveva optato per una gonna di jeans non troppo corta, abbinata ad una maglietta a mezze maniche con lo scollo a V e un paio di sandali neri con il tacco non troppo alto: sobria ma elegante, come aveva detto lei.

- E se non dovessi piacergli?- mi chiese lei per la millesima volta, guardandomi con i suoi occhioni da cerbiatta.

- E invece ti adoreranno.-

Sbuffò irrequieta, voltando la testa dall’altra parte e guardando fuori dal finestrino, mentre le tipiche case londinesi scorrevano intorno a noi.

Finalmente arrivammo alla piccola casetta che era stata il rifugio della mia infanzia e che mi riportò indietro di tanti anni; arrivammo davanti alla porta color panna e ci fermammo per un secondo.

- Sei pronta?- le chiesi ancora una volta; dovevo ammettere che l’ansia stava prendendo anche me.

- No.- mi rispose lei, impallidendo.

- Molto bene.-

Suonai il campanello, mentre sentivo Elettra trattenere il respiro.

Passi veloci si fecero udire al di là della porta, che si spalancò, mostrando una ragazza poco più vecchia di me, con lunghi capelli biondi e gli occhi chiari quasi quanto i miei.

- Fratellino!- mi accolse la giovane, buttandomi le braccia al collo: ero finalmente tornato a casa.

 

* * *

 

Conoscevo quella ragazza, tutti sapevano che la cantante e cantautrice Lizzy Pattinson era la sorella del famoso attore inglese; ma trovarmela davanti in carne ed ossa era tutta un’altra storia.

- Ehi, Lizzy, vacci piano. Così mi soffochi.- le disse Robert divertito, rispondendo all’abbraccio.

- Sempre a lamentarti, eh? È una vita che non ti fai vedere e non mi permetti nemmeno di salutarti come si deve?- lo rimproverò lei, allontanandosi dal fratello e appoggiando le mani sui fianchi.

- Va bene, va bene. Non iniziare con una delle tue solite ramanzine da sorella maggiore.- si arrese lui, alzando le mani al cielo.

- Non ti stai dimenticando qualcosa?- gli chiese poi la giovane, sorridendo alla mia direzione.

- Lizzy, lei è Elettra, la mia ragazza. Ele, le è Lizzy, mia sorella. Quella più pazza oserei dire.-

- La verità è che sono la sua preferita ma non lo vuole ammettere. Molto piacere.- mi salutò, stringendomi la mano.

- Venite. Sono tutti ansiosi di rivederti e curiosi di conoscere Elettra.- aggiunse poi, rientrando in casa.

Lanciai uno sguardo ansioso a Robert, mentre lui mi accarezzava la schiena per rassicurarmi.

- Tesoro, finalmente siete arrivati.- ci accolse sua madre, appena ci sentì entrare.

- Ciao mamma.- la salutò lui, abbracciandola e dandole un bacio sulla guancia.

- Tu devi essere Elettra. Robert ci ha parlato così tanto di te.- mi salutò la donna, abbracciando anche me e lasciandomi spiazzata, mentre io guardavo il mio ragazzo senza capire.

- Ehm, si… avevo accennato qualcosa durante una mia telefonata…- si giustificò lui, passandosi una mano tra i capelli.

- Accennato? Quando chiamavi non facevi altro che parlare di lei.- intervenne Lizzy, contraddicendo subito il fratello.

- Grazie tante, sorellona.- la ringraziò ironicamente lui, mentre io sorridevo divertita.

- Piacere di conoscerla, signora Pattinson.- dissi poi, rispondendo al saluto della madre di Robert.

- Oh, chiamami Clare, o mi farai sentire vecchia.- mi rimproverò lei, sventolando una mano in aria.

- Vieni, ti presento mio marito e l’altra mia figlia.- disse poi, guidandoci verso il soggiorno.

- Richard, sono arrivati.- disse la donna, attirando l’attenzione dell’uomo seduto sul divano, immerso in quella che sembrava un’interessante conversazione con quella che doveva essere Victoria, la più vecchia tra i fratelli Pattinson.

- Oh, la pecorella smarrita che torna all’ovile. Era ora che tornassi a trovare i tuoi vecchi.- salutò il figlio l’uomo, alzandosi ed andandogli incontro.

- Hai ragione, papà, ma il lavoro non mi lascia mai un attimo di tregua.- lo salutò il ragazzo, rispondendo all’abbraccio.

- E tu devi essere la ragazza che ha finalmente messo la testa a posto a nostro figlio.- disse poi, voltandosi verso di me e allungando una mano per stringere la mia.

- Io ci provo. Piacere di conoscerla.- risposi un po’ in soggezione, facendo ridere le donne della famiglia.

- Dammi del tu e chiamami Richard, mi raccomando.- mi anticipò l’uomo, facendomi l’occhiolino.

- E lei è l’ultima componente della mia pazza famiglia. Ele, lei è Victoria, Vicky, Elettra.- intervenne Robert, presentandomi la sorella maggiore.

- Molto piacere.- mi sorrise lei, stringendomi la mano.

- Uh, l’arrosto.- esclamò improvvisamente Clare, dirigendosi veloce verso la cucina.

- Accomodatevi pure, ragazzi, appena è pronto vi chiamo.- aggiunse poi, riaffacciandosi sul salotto, per poi sparire completamente.

- Allora, Elettra, Robert ci ha detto che studi medicina.- iniziò la conversazione Richard, mentre tutti ci accomodavamo sui divani o sulle poltrone.

- Infatti. Studio alla “David Geffen”.- gli risposi, sedendomi sul divano bianco a fianco del mio ragazzo.

- Sai già che specialistica vuoi seguire?- intervenne Victoria, portandosi una ciocca di capelli biondi dietro all’orecchio.

- A dire il vero non ancora. Per il momento mi voglio concentrare sulle basi della medicina, poi penserò al futuro. Anche se sono propensa a scegliere chirurgia.-

- Wow! È una cosa bella tosta.- esclamò Lizzy, facendo ridere tutti.

- A tavola!- ci chiamò la madre di Robert dalla cucina, così interrompemmo la conversazione per andare a gustare i manicaretti della signora Pattinson.

Il pranzo trascorse tranquillo, tra una chiacchierata e l’altra, mentre il terzo grado che tanto temevo non arrivò: la loro era pura e semplice curiosità, glielo leggevo negli occhi.

- Era tutto squisito, Clare.- mi complimentai alla fine, pulendomi la bocca con il tovagliolo immacolato.

- Ti ringrazio, cara.- rispose lei, arrossendo un po’: era una donna così adorabile.

- Mamma è famosa per i suoi pranzi. È una cuoca eccezionale.- la lodò Robert, posandole un bacio sui capelli.

- Oh, non esagerare adesso. Così mi metti in imbarazzo.- lo rimproverò dolcemente lei, facendomi sorridere.

- Perfetto. Ora non può mancare il rito “facciamo fare figure di merda a nostro fratello con la nuova ragazza”.- esclamò Lizzy, alzandosi in piedi, subito imitata dalla sorella.

Non feci in tempo a chiedere di cosa stesse parlando, che già mi stavano trascinando verso le scale per raggiungere il piano superiore.

- Lizzy!- sentii gridare Robert, forse in un tentativo di fermare la sorella.

- Niente da fare, fratellino.- rispose lei, facendomi entrare in quella che doveva essere la vecchia camera di Rob.

Victoria chiuse la porta alle nostre spalle, mentre io mi guardavo intorno: l’arredamento era semplice, con i mobili di un legno non troppo scuro.

Sul comò erano disposte alcune foto di famiglia, mentre un orsacchiotto di pezza troneggiava al centro di esso.

- Teddy. Mamma l’ha regalato a Robert quando aveva 4 anni e non l’ha mai buttato via.- mi spiegò Elizabeth, notando il mio sguardo indagatore.

Non potei impedirmi di sorridere, mentre pensavo a quanto fosse dolce e timido il ragazzo di cui mi ero innamorata.

- E ora la parte più divertente. Ta dan!- aggiunse la secondogenita, tirando fuori un libro da uno dei cassetti.

- Che cos’è?- chiesi curiosa, mentre tutte e tre ci sedevamo sul letto.

- L’album fotografico di nostro fratello. E stai bene attenta, queste non si vedono sui giornali.- spiegò lei, aprendolo e facendomi l’occhiolino.

Sulla prima pagina troneggiava la foto di un neonato con una tutina azzurra, adagiato nel lettino a sbarre.

- È Rob?- chiesi conferma, senza credere ai miei occhi.

- In carne ed ossa. Aveva circa una settimana. Devo ammetterlo, era un batuffolino adorabile.- rispose Liz.

Proseguì a sfogliare le pagine, fino ad arrivare ad una di Rob a circa 4 anni, completamente nudo.

Non riuscii a trattenere una risatina, nonostante lo trovassi carinissimo.

- Ha sempre fatto ridere anche me. Robert non mi parla per una settimana quando la faccio vedere in giro.-

- Ci credo. So quanto è orgoglioso.- commentai io, cercando di non ridere.

- A proposito, passiamo a cose serie.- iniziò Lizzy, guardandomi e sollevando un sopracciglio.

- Cosa?-

- Avete già fatto sesso?-

- Lizzy!- la rimproverò Victoria, mentre io arrossivo vistosamente: non so perché, ma me l’aspettavo una domanda così da parte sua.

Lizzy era proprio come me l’ero sempre immaginata.

- Che c’è? È una domanda semplice semplice.- cercò di giustificarsi lei.

- A dire il vero… noi…. Non a-abbiamo ancora…- risposi, lasciando tuttavia la frase in sospeso.

Ma ero sicura che il messaggio fosse stato recepito.

- Sul serio? Quant’è che state insieme?-

- Ci-circa un paio di mesi.-

- E mio fratello ancora resiste? Wow, è un vero record.- esclamò Elizabeth, mentre io la guardavo ad occhi sgranati.

- Liz, così la spaventi.- intervenne ancora una volta Victoria, guardando la sorella contrariata.

- Non fraintendermi, mio fratello non è certo uno di quelli che vanno a letto con la prima che incontrano. Solo mi stupiva che il grande attore Robert Pattinson non ne avesse ancora approfittato.- si spiegò Lizzy, cercando di non mettermi in allarme.

- Già… in effetti lo… lo pensavo anche io.-

- Aspetta un attimo. Non vorrai dirmi che è stato lui a dirti di aspettare?- esclamò improvvisamente, forse dopo aver letto qualcosa nei miei occhi.

- Proprio così.- ammisi in fine, sospirando.

- Caspita, dev’essersi proprio bevuto il cervello. Ma che bravo fratellino. Anche un po’ stupido, però.- commentò lei, facendomi ridere.

- Elettra!- mi chiamo il diretto interessato, dal piano inferiore.

- Arrivo.- risposi io, uscendo dalla camera.

- Vediamo quale stupida scusa si è inventato questa volta per interrompere il nostro rito.- si chiese Lizzy, precedendomi insieme a Victoria.

- È pronto il caffè.- c’informò Robert facendo capolino dalla cucina, quasi avesse udito le parole della sorella.

- Come volevasi dimostrare. Una stupida scusa.- commentò la secondogenita, sollevando le braccia al cielo spazientita.

Non potei fare a meno di ridere divertita, mentre i tre fratelli entravano nell’ampia cucina.

Poco prima che anche io varcassi la porta, notai il cellulare di Rob illuminato sul tavolino del salotto; solo quando mi avvicinai riuscii a sentire la suoneria.

- Tesoro, ti sta suonano il telefono.- lo avvisai, avvicinandomi e prendendolo in mano.

Odiavo ficcare il naso nelle cose del mio ragazzo, ma non resistetti all’impulso di vedere chi era il mittente.

No, non è possibile, pensai, mentre il sorriso spariva dalle mie labbra.

Il nome di Katie, l’ex ragazza di Robert, troneggiava sullo schermo, insistente.

Allora forse anche ieri sera…

Il pensiero che la sera precedente mi avesse mentito si fece largo prepotentemente, confermando i sospetti che mi avevano tormentata per tutta la notte.

Sentii le lacrime premere per uscire: era una reazione stupida, lo sapevo, il fatto che lei lo chiamasse non voleva dire niente.

Ma se era davvero così, perché la sera prima mi aveva mentito? O forse erano soltanto le mie solite paranoie?

- Tesoro, si raffredda il caffè.-

Non potei fare a meno di saltare sul posto quando Robert mi raggiunse in salotto.

- Cosa stai facendo?- mi chiese poi, avvicinandosi.

- Ti… ti stava suonando il cellulare.-

- Oh.- rispose solo lui, afferrandolo.

Pigiò qualche tasto poi lo infilò nella tasca dei jeans.

Non avrei mai voluto farlo, non avrei mai voluto trarlo in inganno, ma ne avevo bisogno: dovevo essere sicura che il mio uomo non mi stesse mentendo.

- Chi era?-

- Stephanie. La richiamerò più tardi. Spero solo che non voglia rovinarmi la vacanza.- rispose lui, mettendo un finto broncio.

Credetti che il cuore mi si fosse rotto in mille pezzi.

Mi stava mentendo e mi aveva mentito anche la sera prima, ne ero certa.

Perché, Robert, perché? mi dissi mentalmente, trattenendo le lacrime: non volevo fare una scenata davanti alla sua famiglia, non mi sembrava il caso.

Ma sentivo comunque qualcosa che si rompeva dentro di me.

 

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Eccomiiiiiiiiiiiiiiiii!!! Lo so, è un sacco che non aggiorno, ma anche io ho diritto ad un po’ di vacanze, giusto?? v.v

Ma eccomi tornata, con tanti ricordi bellissimi del cuore… ç_ç
Mi viene solo da dire…  VOGLIO TORNARE A BELLARIAAAAAA!!!

Cavolo, era tantissimo che non mi divertivo così.

Con i nostri amici toscani poi… come si fa a non divertirsi??? XDXD

Ora riprendere il ritmo della vita quotidiana sarà faticoso… soprattutto perché devo studiare. -.-

Cavolo, tra una sett e mezzo ho il primo esame e sono indietrissimooooooo!!! O.O

Non vedo l’ora che sia Ottobre… ma anche questa volta sembra ci manchi una vita. -.-

Cris91: bentornata un’altra volta, vorrai dire… anche quest’anno ho fatto il pieno di mare!! XDXD Ora il problema è tornare alla vita normale… purtroppo l’estate sta finendo. ç_ç Mmmh… in effetti le cose in questo capitolo non sono migliorate… ma si sa, qualche litigio ogni tanto ci vuole!! ^^ Tom è un grande… ci voleva qualcuno che prendesse in mano la situazione, no?? J Il cretinooooo… mah, Marcus direi, mi sembra il più pirla!! XDXD No, dai povero Marcus… un bacioneeeeee

Lyla_: tesorooooooooooooooooooo!!!! È una vita che non ci sentiamo… come va???? Cm è andata al mare??? E lo studio? -.- mmmh… a meno che a Kell non siano improvvisamente cresciuti i capelli…. Direi di no!! -.- ma tranquilla che si risolverà tutto… forse!!! :P No, dai, non voglio fare la stronza… :P però, come si dice, l’amore non è bello se non è litigarello, quindi va bene così, non credi??? ;)

Un bacioneeeeee ti voglio bene!!!! :*

Zizzicullen: ehm… grazie!!! ^///^ Comunque tranquilla, che questa sparirà presto… è apparsa giusto giusto per mettere un po’ di pepe tra Rob ed Elettra! Un bacio

SweetCherry: grazieeeeee!!! Sono contenta di migliorare, andando avanti… e spero di migliorare ancora. ^^ bè, ovvio, qualcuno doveva pur mettere un po’ di zizzania tra i due innamorati, altrimenti non c’è storia, non credi? Eeh, purtroppo Rob si è comportato ancora peggio in questo capitolo, ma troverà il modo di farsi perdonare, promesso. ^^ un bacione grandissimo!!!! ^^

  
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