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Autore: sweetratchet    23/08/2010    2 recensioni
Nel pianeta Merdegraw, tra le meraviglie e le profondità del mare, esiste una grande creatura fatta di luce. Seira, una lombax sommozzatrice cresciuta nell'isola di Hoolefar, passa le giornate facendo immersioni insieme a Rica, la sua migliore amica d'infanzia. ma non sa ancora quale sarà il suo destino: una voce gentile che sente da molto tempo è solo una piccola parte di quello che le accadrà. nel frattempo, incontrerà Ratchet e per entrambi, sentono di avere lo stesso sentimento dell'amore... ATTENZIONE: Ratchet e gli altri personaggi del gioco sono di diritto di Insomniac Games e Sony
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ratchet era davanti alla casa di Seira, era immobile e non sapeva cosa fare – Che stai aspettando Ratchet? – gli chiese Clank. Ratchet era indeciso – Io… - non riuscì a finire la frase quando il robot gli prese la mano – Andrà bene. – disse lui incoraggiandolo. Il lombax gli sorrise e bussò alla porta, attesero con pazienza, ma dopo un po’di tempo, lei non aprì. – Forse è uscita. – disse Clank, Ratchet annuì “o forse non vorrà parlarmi. Me ne sono andato il quel modo” pensò. Ma ormai aveva deciso, che l’avrebbe incontrata per chiarirsi con lei e così avrebbero fatto pace. Poi gli venne in mente qualcosa – forse so dove potrebbe essere. – disse il lombax e così andarono al centro immersioni, ma Seira non era nemmeno lì. – Ma dove può essere andata? – si domandò Ratchet preoccupato. Clank vide arrivare qualcuno – proviamo a chiedere. – disse e parlarono con un abitante della zona. Il passante disse che era andata a fare un’immersione da più di un'ora e Ratchet lo ringraziò per l’informazione. Poi guardò Clank – dovrebbe tornare adesso, aspettiamola qui. – disse il lombax e intanto restarono ad aspettare sul molo. Dopo alcuni minuti, videro sbucare qualcosa dall’acqua vicino a loro: era Rica, insieme a un altro delfino e lei emise fischi striduli, come se volesse chiedere aiuto. Ratchet si avvicinò a loro – Rica! Che succede? Dov’è Seira?- domandò, ma lei continuava a strillare mentre l’altro delfino era accanto a lei. Clank parlò – io posso capire quello che dice, aspetta Ratchet. – lui rimase immobile, ascoltando quello che Rica diceva con gli striduli. Dopo qualche minuto, il robot spalancò la bocca – Ratchet! Seira è in grave pericolo! Non ha molto ossigeno! Ha bisogno di te! – appena finì la frase, Clank vide Ratchet che lanciò in aria i vestiti e rimase con il costume da bagno nero che gli copriva le gambe e il petto, poi si mise subito la maschera O2 in faccia e, tenendo la sua onnichiave, si tuffò in acqua e si aggrappò sulle pinne dorsali dei delfini. – Stai attento Ratchet! – disse Clank vedendo il suo amico allontanarsi per poi sparire sott’acqua insieme ai delfini. Rinchiusa dentro nel baule, Seira ormai stava cominciando a perdere i sensi: erano passati pochi minuti trattenendo il fiato da quando aveva finito l’ossigeno nella bombola e sembrava che avesse perso ogni speranza. Era sul punto di svenire quando nella sua mente sentì una voce – Seira… - la lombax la riconobbe – Sei tu…- disse – Non arrenderti piccola Seira, presto lui sarà qui. Non devi avere paura. – le disse dolcemente. Seira cercò di resistere ancora per mantenere il contatto con lei – Ma io… io non c’è la faccio… ti prego… perdonami… Ratchet… - e alla fine cedette, le mani si staccarono dalla bocca facendo uscire le bolle d’aria e i polmoni si riempirono d’acqua, intanto dagli occhi chiusi, nonostante tenesse la maschera, uscirono le sue lacrime. I delfini, insieme a Ratchet aggrappato alla loro pinna, nuotavano come razzi per raggiungere il punto dove era finita Seira. “Spero che non sia troppo tardi! Resisti Seira sto arrivando!” pensò il lombax, sperando per lei. Doveva salvarla, non poteva permettere che qualcuno le facesse del male e poi doveva chiederle scusa e alla fine… smise di pensare quando vide qualcosa nel fondale: un baule con lo stemma pirata era appoggiato sulla sabbia. Ratchet si avvicinò e vide che c’era un lucchetto chiuso, Rica lo toccò con il muso e poi strillò forte facendo capire a Ratchet che Seira era dentro. Il lombax non perse tempo e quando brandì l’onnichiave, pronto a colpire, una scabola gli arrivò da dietro, colpendo il baule. Ratchet si voltò e vide tre pirati armati di spada, pronti ad uccidere. Ma il lombax non aveva tempo per combattere contro di loro quando d’un tratto, vide il delfino dal muso più grosso di Rica colpì i pirati uno alla volta, trascinandoli lontano da Ratchet. Lui non vedendo più nessun pirata, si concentrò sul baule e con un colpo secco, ruppe il lucchetto. Lo sollevò e la vide: Seira era svenuta, dalla bocca non uscivano più bolle e lui si avvicinò al suo viso guardandola oltre la machera e notò che aveva ancora le lacrime agli occhi. “Seira io…” pensò Ratchet e poi fece l’unica cosa che forse poteva salvarla: si tolse la maschera O2, trattenne il fiato e la mise sulla faccia di Seira. Passarono secondi, ma non successe nulla e Ratchet le disse mentalmente “coraggio Seira! Ti prego, respira! Apri gli occhi, svegliati!” la implorò. Poi accadde: Seira fece un lungo respiro profondo e poi, finalmente, aprì gli occhi e vide il viso di Ratchet vicino al suo. “Ratchet… sei tu? Sono così felice!” disse lei commossa, poi lui le tolse l’attrezzatura ormai inutile, la sollevò con dolcezza prendendola tra le braccia e tornarono in superficie insieme a Rica e all’altro delfino. Quando finalmente sbucarono fuori dall’acqua, presero fiato, mentre Seira tossì per sputare tutta l’acqua che aveva bevuto, e poi si abbracciarono stretti. – Ti ringrazio Ratchet, sono così felice che tu sia qui. Io…io…- Seira non riusciva più a parlare e i suoi occhi si riempirono di lacrime. Ratchet con la sua mano le asciugò e l’accarezzò teneramente – Non dire niente Seira. È tutto finito, quello che conta è che tu sia salva e che adesso sei con me. – a quelle parole, lei lo strinze forte – Oh Ratchet… - e poi pianse e restarono abbracciati per molto tempo. Tenendosi stretto a lui, Seira pensava “grazie Ratchet. Grazie, Regina dei Mari”.
  
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