C’era un sole splendente. Tutti si erano preparati per gli esami finali, nessuno nemmeno Hermione Granger era preoccupata. Ne Ron nemmeno Neville. Era fine maggio faceva abbastanza caldo e tutti gli studenti di Hogwarts, salvo quelli che avrebbero dovuto conseguire i M.A.G.O. di li a quindici giorni, stavano fuori nel giardino del castello a giocare a scacchi a amichevoli di quidditch o a chiacchierare seduti sull’ erba. Quella era la tipica giornata perfetta per lo studente di Hogwarts. Questa era terrificante quando incombevano gli esami e i corridoi erano deserti, ma quando tutti stavano sotto il sole senza pensare a nulla fuorché agli amici, era la scuola dei sogni. Harry Ron ed Hermione erano appena tornati da alcune esercitazioni facoltative di difesa contro le arti oscure. Fecero un salto nei rispettivi dormitori a posare i libri per poi riscendere e andare a passare un pomeriggio all’ insegna del relax. Ron ed Hermione si sedettero sul divano mentre aspettavano Harry riscendere. Cominciarono a chiacchierare quando Harry li interruppe. “Scusate ragazzi oggi non verrò con voi.” Hermione lo guardò attonita ed esclamò: “Harry ma…” “Ron devo fare la lettera. Non posso scendere. Scusate” Hermione continuava a non capire. Ron gli mise una mano attorno alle spalle e gli disse “ti spiego io dopo” e con un cenno della mano, salutò arry e si diresse con la sua ragazza nel parco.

Ora Harry era solo nel suo dormitorio. Chiuse le finestre e accese con un incantesimo alcune candele. L’atmosfera era triste. Solo aprendo le assi di legno delle finestre, la stanza si sarebbe potuta rallegrare di quel fantastico sole d’ inizio estate. Ma lui non lo faceva, non era andato fuori a giocare ne’ aveva voglia di essere allegro perché ora stava per compiere quello che avrebbe voluto compiere già da molto tempo. Voleva sfogarsi, voleva provare a sentirsi una persona normale: stava per scrivere ai suoi genitori. Prese la sua piuma cominciò…

“cari mamma e papà,

sono qui, mentre fuori c’è un fantastico sole perché ho voglia di parlarvi e dirvi tutto, anche se so che voi da lassù sapete ogni minimo passo che compio.

Sono entrato già da sei anni nella scuola di magia e stregoneria di Hogwarts.

Dove del resto, anche voi siete stati per sette lunghi anni della vostra vita. Come ho ereditato da te,papà, anche io mi trovo sempre in grossi guai.

Una volta sono caduto nel pensatoio del professor Piton e ho visto voi due.

Mamma che difendeva il Piton e papà insieme a Remus, Sirius e quel bastardo di Minus, che lo prendevate in giro.

Anche mamma odiava papà mentre papà ti amava all’ impazzata. Però poi, mamma, ti sei ricreduta e l’hai amato. E proprio questo amore che i h salvato la vita…

A volte mi chiedo perché mi avete salvato la vita.

Ora io non sono un ragazzo normale, ho questa dannata cicatrice che fino a sei anni fa amavo, ma che ora odio.

Perché la malvagità di un uomo può arrivare a tanto. Tanto da farmi perdere tutti quelli che amo?

Anche Sirius mi ha lasciato, ma sembra che il mondo mi voglia tenere stretto e non lasciarmi, mi stringe in una terribile morsa dalla quale non riesco a uscire.

Vi sembrerà strano, e magari anche poco gratificante, ma una volta per tutte io vorrei morire e tornare da voi e da Sirius, anche se farei soffrire molta gente a cui voglio bene.

Mi considerano come un eroe, ma in fondo gli eroi siete solo voi perché voi avete dato la vostra vita per la mia.

io vi sono riconoscente di tutto questo ma una volta per tutte io vorrei confidarmi con qualcuno, un genitore, perché a volte gli amici non le capiscono le cose che vorrei dire. Mi mancate tanto,mi manca essere un tranquillo adolescente che riceve lettere dai suoi genitori la mattina, ma io tutto questo non lo sono. A volte sogno che un giorno il professor Silente mi chiama e mi dice: ‘Harry c’è qualcuno che è venuto a trovarti, sono i tuoi genitori, non sono morti ’. ma tanto so che tutto questo è impossibile, infatti il sogno del vostro ritorno viene sostituito da quello di una terribile luce verde.

Ho visto persone morire sotto l’avada kedavra. Il corpo straziato a terra gli occhi vuoti ancora immersi nella paura che sembrano chiamare soccorso. Non dimenticherò mai l’immagine di cedric diggory a terra, morto ma che chiedeva aiuto, chiedeva a me aiuto come sperando che io lo potessi salvare. Cedric è un ragazzo leale bello e gentile, che come voi e Sirius non meritava una fine così terribile.

Ora il mio cuore è diviso in due parti. Una parte mi dice di lasciar perdere tutto, di andare via da questo terribile mondo e tornare da voi anche se tutto ciò renderà triste i miei amici,

un’ altra mi dice di continuare e tenere duro, superare le mie quotidiane sofferenze ma annientare Voldemort per vendicare voi e tutti i miei cari, anche se tutto ciò renderà triste me.

Non so cosa fare, e basterebbe un aiuto da un genitore per avere la risposta, una risposta a tutto.

Ma io non ho ne un genitore ne una risposta, e mi chiedo come fa “il bambino sopravvissuto” a non sopravvivere a questo. Sono confuso. Sono triste, vuoto, mi mancate e sono indeciso. Spero che questo momento passi presto e che possa rifugiarmi nei sogni come fanno tutti senza paura di vedere una luce verde e un urlo terribile che ogni sera mi fa avere paura di sognare.

Con affetto

Harry”