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Autore: Leonhard    23/08/2010    2 recensioni
Cosa sarebbe successo se Light avesse vinto la partita con Near? O meglio, se avesse tenuto la bocca chiusa, davvero non avrebbe incontrato altri avversari? Prima fanfic su Deathnote, siate clementi.
Genere: Avventura, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri personaggi
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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  3. Ultimo

 Quella sera, chiudendosi in camera con Misa, accese immediatamente il computer, mentre un'ondata di eccitazione gli invadeva la mente. Riguardò attentamente il notiziario su Internet, rendendosi contro che, probabilmente, aveva davanti uno allo stesso livello di Ryuzaki, se non addirittura superiore. Non poteva sapere se quelli era veramente lui nè se in sovraimpressione era comparso il suo vero nome, ma sapeva perfettamente che non poteva assolutamente ucciderlo: la sfida lanciatagli da Elle, anni prima, gli aveva insegnato a non agire d'impulso e non lasciarsi prendere dalle emozioni.

In entrambi i casi, si sarebbe scoperto: se lo avesse ucciso e la trasmissione fosse andata in onda solo nel Kanto, come aveva fatto Ryuzaki, il cerchio si sarebbe stretto attorno a lui ad una velocità impressionante, dal momento che il quaderno che aveva lui era ancora ufficialmente sepolto da qualche parte nel quartier generale abbandonato della SPK. E visto che l'altro era lì, sotto chiave nel suo appartamento, anche uno stupido ci sarebbe arrivato. No, non poteva fargli nulla. Avrebbe dovuto avvicinarlo: prima di tutto avrebbe dovuto scoprire se il suo vero nome era Daniel Jam e poi creare la condizione ideale per ucciderlo senza destare sospetti su di lui.

"Light, che stai facendo?" chiese Misa, portandogli un bicchiere di the freddo.

"Nulla, Misa" rispose lui. "Pronta cena?". La ragazza sorrise.

"Certo. Vieni".

 

"Furbo, non vi pare?" chiese il giorno dopo ai suoi colleghi. "Ha riutilizzato il trucco di Ryuzaki per sfidare Kira ad uscire allo scoperto".

"Credi che abbia funzionato, Light?" chiese Ide. "Kira avrà raccolto la sfida?".

"Beh, lo spero" rispose. "Durante le sfide è molto attivo, quindi esistono più probabiltà di prenderlo...".

"Non credi che sarebbe saggio tentare di contattarlo?" chiese Matsuda. Light scosse la testa.

"Non ci riusciremmo" rispose. "Se arriva veramente dalla Wammy's House difficilmente vorrà mostrarsi a noi subito. Se lo vorrà, probabilmente ci contatterà tramite il computer".

In quel momento, il computer di Light suonò. Quel suono non se lo sarebbe mai levato dalla testa: lo stesso suono che faceva quando Near lo contattava. In mezzo allo schermo compariva quella grossa enne con carattere Old London. In fretta si sedette davanti al computer ed accettò la chiamata. Sullo schermo comparve uno sfondo completamente bianco, con una grossa J nera in carattere Old London al centro.

"Parlo con il quartier generale giapponese?" chiese una voce contraffatta proveniente dagli altoparlanti del portatile. Light prese il microfono distorsore.

"Sì" rispose. "Sono Elle. Chi sei? Come hai fatto a contattarci?".

"Se mi hai fatto questa domanda, non sei lo stesso Elle con cui ho avuto a che fare alla Wammy's House" rispose la voce. "Quindi avevo visto giusto: il piccolo Elle è morto". Light rimase leggermente basito. "Oh, beh. Era prevedibile che prima o poi sarebbe finito così: i suoi modi erano troppo diretti. Presumo che sia stata opera di questo Kira, dico bene?".

"Ma che stai dicendo?" chiese Light. "E poi, non mi hai ancora risposto". La voce tacque per qualche secondo.

"Come, non lo sai, secondo Elle? Sono apparso in televisone ieri" rispose. Light aggrottò la fronte.

(Dunque è lui) pensò.

"Potete chiamarmi Jey" continuò. "Dovete scusarmi, ma sono stato un po' isolato in questi ultimi anni. Capirete che alla Wammy's House non andava di mostrare in giro uno come me".

"Quindi sei tu la persona che la Wammy's House avrebbe scagliato contro Kira?" chiese Kira. "Perchè ha aspettato così tanto? Se hanno tenuto il mondo intero completamente all'oscuro anche della tua esistenza, perchè hanno lasciato morire Elle, Near e Mello prima di farti scendere in campo?".

"Evidentemente hanno pensato che sarebbero bastati" rispose lui. "Io rappresento il colpo di coda della Wammy's House. Dal momento che mi ha tenuto all'oscuro di tutto ciò che è successo negli ultimi sei anni, mi sono perso i fatti salienti di questo caso. Ma li scoprirò da solo; a proposito, non prendetevi il disturbo di chiedermi di presentarmi lì per collaborare con voi: accetterò di vedervi solo quando sarò sicuro dell'identità di Kira".

"Ok, ma fatti almeno inviare i rapporti delle indagini di Elle fino a questo punto".

"Inviatemeli pure, ma solo quelli fino alla sua morte: non ne voglio altri". Con quest'ultima frase chiuse la comunicazione. Light, inviandogli il file, si sentì disorientato.

(Sono passati sei anni da quando ho cominciato ad uccidere e questo mi viene a dire che è a malapena al corrente della mia esistenza?) pensò. (Non ci credo: è impossibile. È troppo facile! Elle non aveva prove per incastrarmi e non sapeva che la regola dei 13 giorni era falsa: ucciderò anche lui!). Senza riflettere più, inviò il file. (Come colpo di coda, direi che è alquanto semplice da neutralizzare...non mi convince).

(Uno che sa solo che Kira esiste non lo sfiderebbe mai in un modo così diretto. E poi, ha parlato di Ryuzaki e della sua morte con leggerezza, come se la cosa non lo toccasse. Ma chi diavolo è? Perchè la Wammy's House ha aspettato così tanto per metterlo in campo? E soprattutto, perchè vuole solo i rapporti di Elle e non quelli di Near? Non riesco a prevedere cosa farà...).

Mise al corrente i suoi colleghi dello scambio di parole che era avvenuto tra lui e Jey. I poliziotti accolsero la notizia con prevedibile entusiasmo.

"Allora c'è veramente quancuno che ancora si oppone a Kira!" esclamò Aizawa.

"Sì, ma deve stare molto attento" disse Matsuda. "La bravata di ieri in tv potrebbe costargli la vita".

"Avrà sicuramente avuto un piano" disse Light. "Oppure quello che abbiamo visto non era lui, o era lui ma quello non era il suo nome. Comunque sia, collaborerà con noi solo tramite computer e accetterà di vederci solo quando sarà il momento di catturare Kira".

"Esattamente come ha fatto Near" osservò Mogi.

"Esatto" assentì Light. Congedò tutti e si ritirò nei suoi appartamenti privati. Misa era andata a fare la spesa, così quella sera toccò a lui giustiziare i criminali. Essere lui a scrivere lo rassicurava: poteva controllare in modo diretto gli effetti dei suoi omicidi. Scrisse quattro pagine con un vago senso di inquietudine, come se avesse paura che Jey trovasse qualche indizio. Ma lui non li contattò, nè il giorno dopo, nè quello dopo ancora.

Per una settimana, non si fece vivo. E questo, light lo prese come un pessimo segno.

 

 

ED ECCOCI QUA, ANCORA A SCRIVERE AD ORARI ASSURDI (SONO LE CINQUE MENO UN QUARTO DEL MATTINO) CON L'UNICO SCOPO DI FARSI VENIRE UN INFARTO ALLA VENERANDA ETA' DI VENTUN'ANNI A FURIA DI CAFFE' E SIGARETTE. CHE DIRE, SPERO CHE IL MIO NOME NON COMPAIA IN QUALCHE QUADERNO...

EHEH.

ALLA PROSSIMA! CIAO!

   
 
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