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Autore: KatNbdwife    23/08/2010    2 recensioni
Elise, Rick, un matrimonio quasi perfetto e un ricordo che torna a bussare.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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AVVISO: ultimo capitolo, molto corto a dire il vero ma, spero, denso di significato.

12. There’s nothing else I could really do… at all…


Un anno dopo


La televisione, sintonizzata su un canale musicale, trasmetteva a ripetizione video di rockstar del passato e del presente.
La musica si diffondeva piacevolmente per la stanza che profumava di lavanda. Le finestre aperte lasciavano entrare i raggi del sole di Maggio che indoravano l’argenteria del lussuoso salotto mentre le tende di pizzo raffinato ondeggiavano lievemente, sospinte dalla brezza primaverile.
Quando, dalla TV, giunse l’eco di una melodia a lei nota, Elise smise di trafficare e si piazzò di fronte al grande schermo piatto.
La conduttrice parlava di un gruppo che, fin dal suo esordio, aveva ottenuto grandi successi in campo musicale espandendosi fino all’America e oltre.
Il breve reportage mostrava alcuni dei momenti più importanti nella carriera di quei quattro ragazzi, utilizzando come sottofondo una loro canzone ben nota, il cui ritornello cominciava con poche parole che, per Elise, erano quasi diventate un mantra “Du wirst für mich immer Heilig sein”.

Riconoscendoli, la mente di Elise cominciò a vagare a ritroso nel tempo.
Dire che non pensava più a lui, sarebbe stato ipocrita. L’aveva visto per l’ultima volta un anno prima, quando era scoppiato uno scandalo che aveva rischiato di troncare sul nascere la sua splendida carriera. In seguito, fortunatamente, la verità era venuta a galla, i colpevoli avevano pagato e la sua vita e quella della sua band avevano ripreso a scorrere serenamente.
Elise aveva ricevuto una chiamata, pochi mesi dopo, nella quale Tom la informava degli sviluppi e della definitiva chiusura di quella brutta vicenda.
Da quel giorno, non si erano mai più sentiti né visti.

Lasciandosi, avrebbero potuto promettersi di rimanere almeno in contatto telefonico, ma entrambi sapevano che non sarebbe servito a nulla. Che senso aveva parlarsi al telefono per ore senza vedersi mai? Inoltre, Elise aveva promesso a sé stessa che non avrebbe mai più tradito il marito e mantenere il legame con Tom sarebbe stato un vero e proprio attentato alla sua buona fede.

Certo, i primi mesi passati lontano da lui non erano stati semplici, i dubbi erano tanti e le notti insonni anche ma una piacevole novità aveva alleggerito il suo dolore e anche le sue notti passate in piedi erano diventate meno opprimenti.
Poche settimane dopo il ritorno dal viaggio di nozze, durante un controllo di routine, il medico le aveva comunicato una notizia che mai si sarebbe aspettata: presto sarebbe diventata mamma.
Non aveva pensato a nulla per le prime due ore, se non al colore che avrebbero potuto avere gli occhi del figlio, a come lo avrebbe chiamato e a tutte quelle cose che, una donna incinta, pensa nel momento in cui scopre che non sarà mai più sola.

Solo in seguito, facendo un paio di rapidi calcoli, aveva compreso che quel figlio che già amava con tutta sé stessa, non aveva un padre certo.
Si ricordava di aver fatto l’amore con Tom e, il giorno dopo, di averlo fatto anche con il marito. Se la matematica non era un’opinione, il padre poteva benissimo essere Tom. La data del concepimento infatti, come le aveva spiegato il ginecologo, era a cavallo fra quelle due giornate.

Nonostante il dubbio atroce decise, nel silenzio della sua camera, di non esporre questa teoria ad anima viva, nemmeno a Tom stesso.
I mesi passarono, Elise comunicò la notizia ad amici e parenti, fu organizzata una grande festa il giorno in cui mamma e figlio tornarono dall’ospedale e la vita assunse l’aspetto, a volte un po’ grottesco, di un vecchio film.

Ritornando al presente, Elise si accorse che il reportage era finito e, sorridendo mestamente, spense il televisore e salì le scale fino al piano superiore della grande villa.
Il marito non sarebbe rincasato prima delle sette ma c’era qualcuno che la stava aspettando.

Sdraiato a pancia in su nella carrozzina, un bambino biondo con due grandi occhi scuri la osservava ridendo.

“Tesoro, ti sei svegliato?” Elise si avvicinò e lo prese in braccio, stringendolo al petto affettuosamente. Il bimbo mugugnò, emettendo suoni che somigliavano a dei gorgoglii.
Dopo averlo svestito e cambiato, Elise lo osservò a lungo, focalizzando il suo sguardo su quegli occhi color nocciola che le ricordavano tanto un sogno lontano.

Scrollando la testa, come per scacciare il pensiero, sorrise al bambino e, allegramente, gli sussurrò “Andiamo a fare colazione, Thomas…”


FINE

**

Dunque, come vi è sembrato questo finale?
Prima di ringraziare, come sempre, tutte voi vorrei rispondere ad Irina che, nel commnto precedente, mi diceva giustamente di essere rimasta un po' delusa dalla decisione di Elise di lasciare Tom proprio in quel momento. In effetti può sembrare una scelta crudele ma Elise doveva andare. Era semplicemente giunto il momento di lasciarsi Tom alle spalle. Forse qualcun'altra avrebbe mollato il marito e si sarebbe gettata fra le braccia del chitarrista ma Elise non è stata capace di prendere quella decisione. Giusto, sbagliato, chi può dirlo? :D

Detto questo, vi ringrazio davvero tanto per gli splendidi commenti e per la lettura! Grazie, davvero di cuore!
Kate
   
 
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