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Autore: Sophia_Snape    16/10/2005    4 recensioni
When the night has come
And the land is dark
And the moon is the only light we'll see
No I won't be afraid
Oh I won't be afraid
Just as long as you stand, stand by me
So darlin' darlin' stand by me
Oh stand by me
Oh stand, stand by me, stand by me
If the sky that we look upon
Should tumble and fall
Or the mountain should crumble to the sea
I won't cry, I won't cry
No I won't shed a tear
Just as long as you stand, stand by me
And darlin' darlin' stand by me
Oh stand by me
Whoa stand now, stand by me, stand by me
Darlin' darlin' stand by me
Oh stand by me
Oh stand now, stand by me, stand by me
Whenever you're in trouble just stand by me
Oh stand by me
Whoa stand now, oh stand, stand by me
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Coppie: James/Lily, Remus/Sirius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un ragazzino sugli undici anni guardava con aria assente il finestrino.
Lunghi capelli color ebano gli ricadevano sulle spalle dritte, mentre le braccia erano ordinatamente intrecciate sulle gambe.
Questa fu la prima cosa che vide James Potter entrando nello scompartimento che gli era parso vuoto.

-Posso sedermi?- aveva domandato timidamente. Il ragazzo aveva annuito in silenzio, degnandolo di uno sguardo sfuggente.
Sul momento non ci aveva fatto troppo caso, e si era immersonella interessantissima contemplazione del soffitto.
Il treno si era mosso e James addormentato sullo schienale vellutato del sedile, mentre il ragazzino sembrava completamente assorto nei suoi pensieri.
Mezz’ora dopo, circa, lo sportello si era aperto, scorrendo e sferragliando, lasciando la vista di un ragazzino magro, dagli occhi color ambra e i capelli color miele.
Appena li aveva visti aveva abbozzato un sorriso, facendo la stessa domanda di James.

-Posso sedermi?- nuovamente il moro aveva annuito senza dire nulla.
Probabilmente sarebbero andati avanti a ignorarsi per mesi, se non fosse stato per la maldestria del nuovo arrivato.
In fatti, sistemando il baule aveva urtato il piede del ragazzo accanto alla finestra, che aveva lanciato un urlo.

-Ahio! Malemalemalemale!-

-Scusa! Non volevo!-

-Non… c’è… problema…- aveva sussurrato dolorante. James era scoppiato a ridere, mentre i due ragazzi si guardavano interrogativamente, prima di iniziare a ridere a loro volta.
Una risata tira l’altra si erano presentati.

-Io sono James Potter- aveva detto con allegria.

-Sirius Black-

-Remus Lupin-

-Ehi Remus, come mai quella faccia cadaverica?- aveva domandato con il suo solito tatto da microcefalo quello che rispondeva al nome di Sirius./p>

-Bhe… ecco… io… non sto… non sto molto bene, ecco- aveva mugugnato sommessamente.

-Capisco… voi in che casa sperate di essere?-

-Gryffindor-disse James con decisione.

-Non so… forse… o Gryffindor o Ravenclaw…-

-Tutto, mi va bene tutto, tranne Slytherin- affermò Sirius.

-Si, dicono che non sia una bella casata- osservò pensieroso Remus.

Continuarono a parlottare del più e del meno per tutto il tragitto, raccontando ognuno della propria famiglia e delle proprie origini, quando, verso metà viaggio lo sportello si aprì di nuovo.

-… insomma alla fine l’ho mollato, cosa potevo fare?- due ragazze si affacciarono sulla porta dello sportello.
La prima, quella che stava parlando aveva folti capelli biondi, mossi e lucenti, occhi color mare e un sorriso meraviglioso.
Mentre la seconda era un po’ più piccolina, magra e intimidita. Una chioma ramata le ricadeva lucente sulla schiena, mentre gli occhi color smeraldo osservavano la cabina.

-Ci è andata male, Lily! È occupata! Certo che Claire poteva evitare di buttarci fuori per pomiciare con Arold. Dai, cerchiamone un’altra!- sospirò la bionda.

-No, ferme!- James era scattato in piedi, senza riuscire a staccare gli occhi ad quelli color giada della rossa.
-Po.. potete sedervi… tanto c’è posto!-
I due amici si scambiarono un’occhiata d’intesa alle spalle del moretto.

-Va bene, io sono Amanda Harrington, e lei è Lily Evans- disse la biondina, indicando prima se stessa e poi l’amica.

-Molto piacere- disse la ragazza che corrispondeva al nome di Lily.

-Io sono Potter, James Potter- si presentò col sorriso migliore che possedeva.

-Sì, 007 siediti che intralci il traffico!- lo spinse seduto Sirius.

-Ahio!- mormorò massaggiandosi la spalla.

-Remus Lupin, piacere mio!- porse la mano con gentilezza il ragazzo.

-Io sono Sirius… Black-

-Come, scusa? Puoi ripetere un po’ più forte?- chiese Amanda.

-SIRIUS BLACK!- urlò.

-Qualche parentela con Narcissa e Bellatrix Black?-chiese stupita Lily.

-Già- mugugnò il ragazzino.

-Vieni Amanda… qui è..è.. è troppo piccolo…- sussurrò con timore, prendendo la mano dell’amica e trascinandola fuori e richiudendo con forza lo sportello.

Entrambi i ragazzi si girarono verso l’amico con aria interrogativa.
-Bhe? Che c’è?-

-Come sarebbe a dire che c’è? Le hai fatte fuggire!- protestò James.

-Sirius… come mai se ne sono andate così di fretta al sentir il tuo cognome?-

-E io cosa ne so?-

Una severa occhiata di Lupin gli fece capire che se non svuotava tutto immediatamente si sarebbe ritrovato male.

-DAVVERO!- si difese.

Remus inarcò un sopracciglio, ma non disse nulla… avrebbe parlato quando sarebbe stato pronto.
L’arresto del treno li fece sobbalzare, erano arrivati…

-Benvenuti a Hogwarts! ragazzi- mormorò James a bocca aperta per la magica visuale che gli si presentava davanti.

  
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