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Autore: Fabi_    23/08/2010    9 recensioni
E se Lily fosse riuscita a perdonare Severus?
Se avesse deciso di dargli una possibilità?
Lily è pronta a tornare a Hogwarts, ma grazie all’insistenza della sorella e dei genitori, è costretta a dare una possibilità a colui che credeva essere suo amico, ma che non si è dimostrato tale.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Lily/Severus
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Autore: Fabi_Fabi (Fabi_ su efp)
Titolo: Una possibilità per noi
Pairing: Lily Evans/Severus Piton
Genere: Romantico, introspettivo
Rating: giallo
Avvertimenti: what if?
Introduzione: Lily è pronta a tornare a Hogwarts, ma grazie all’insistenza della sorella e dei genitori, è costretta a dare una possibilità a colui che lei credeva essere suo amico, ma non si è dimostrato tale.
NdA: La storia è ambientata durante il sesto anno ad Hogwarts, Lily è stata chiamata mezzosangue da Piton e ha deciso di chiudere i rapporti con lui. What if? Lui non si è rassegnato a perdere la sua amicizia e durante l’estate è andato a trovarla a casa, ha cercato in tutti i modi di farsi perdonare e forse ce l’ha fatta. Il comportamento di Petunia è dovuto al fatto che Piton conosce il suo segreto (la lettera che la ragazza ha mandato ad Hogwarts), per mantenere questo segreto lei lo appoggia.

Questa storia ha partecipato al contest: "crack pairing contest" Indetto da Only_me, classificandosi dodicesima, per questo contest dovevo scegliere un crack pairing e creare una storia inserendo gli elementi contenuti in un set facoltativo, ho scelto il Set n°24, così composto:
Luogo: Torre di Astronomia
Oggetto: Stecca da Biliardo
Citazione: Non è la coscienza degli uomini che determina la loro vita, ma le condizioni della loro vita ne determinano la coscienza. (Karl Marx) 
Colore: verde prato

Ho partecipato con la stessa storia, dopo aver effettuato qualche piccola modifica (prima dei risultati del primo), anche al contest "Severus' Love", indetto de Ranerottola, classificandomi terza. In fondo riporto i giudizi.

 

 

 Una Possibilità per Noi

 

Lily’s PoV:

Ultimo giorno di vacanza prima dell’inizio del mio sesto anno a Hogwarts, guardando fuori dalla finestra scorgo la figura goffa di Severus che avanza verso la nostra casa.

Ammetto che durante l’estate ho provato pena per lui. È stato un amico, ma dopo quello che ha detto, dopo che ha scelto di mettersi contro di me, la sua amica che l’ha sempre difeso, l’ho considerato cancellato. Il Serpeverde non è rassegnato, per lui non è la fine, ha passato questi mesi a pregarmi di perdonarlo.

Al contrario, io ho tentato di evitarlo, anche se ammetto che il mio cuore si sta domandando perché io insista ancora, sarà che per una volta voglio ascoltare la ragione.

Petunia non aveva mai dimostrato simpatia per Severus negli anni passati, eppure sembra che lui l’abbia in qualche modo conquistata poiché è lei a pregarmi di dargli una possibilità. Che sia sotto la maledizione Imperius? Non penso.

Quello che mia sorella non può capire è che l’insulto di Severus mi ha colpita non tanto perché è l’insulto peggiore che un mago può subire, ma soprattutto perché è stato lui, uno dei miei pochi amici, a chiamarmi in quel modo quando si sa cosa pensi Voisapetechi dei Mezzosangue.

“Lily, sono le due, andiamo”, mia sorella mi aspetta porgendomi la giacca.

“Va bene, arrivo, però per favore, spiegami perché”.

“Cosa?” Petunia è sorpresa della mia domanda.

“Perché sei dalla sua parte?”

Mia sorella abbassa lo sguardo, la vedo stringere i pugni e con una smorfia ripunta gli occhi su di me: “Non vedi che è pentito?”

Non le rispondo, prendo la borsa, so che è pentito.

Apro la porta e me lo ritrovo di fronte, con un timido sorriso, gli occhi bassi, in mano regge un mazzo di gigli.

Senza sollevare lo sguardo, con un sospiro di speranza mi porge i fiori. Lo vedo muovere gli occhi per osservarmi e mordersi le labbra nervosamente, accenno un sorriso e prendo i fiori: “Grazie, gigli. Sembrerà strano ma nessuno mi ha mai regalato dei gigli prima”.

Dopo aver deposto i fiori, ci avviamo in silenzio verso il locale, dove Petunia deve incontrare il suo ragazzo Babbano, un tipo viscido con la faccia da topo.

“Ciao Vernon, tesoro”. Mia sorella si lancia letteralmente su di lui, e da quel momento so che non parlerà più con noi. Sono molto infastidita dal suo comportamento, ma le voglio bene, purtroppo i miei hanno insistito molto perché uscissimo insieme oggi, in effetti mi hanno praticamente costretta, doveva essere un’uscita tra sorelle ma lei ha approfittato della situazione per invitare il suo ragazzo e il mio ex amico mago, per la mia gioia.

 Severus si limita a guardare il suo bicchiere ed io faccio lo stesso, mentre i due si scambiano effusioni che aumentano il nostro imbarazzo. Pessima idea.

Cercando una via di fuga, noto un biliardo, non ho mai giocato ma posso provare: “Sev, hai mai giocato con quello?”

I suoi occhi s’illuminano quando mi rivolgo a lui con il diminutivo che raramente ho usato negli ultimi tempi. “No”.

“Perfetto, neanch’io. Proviamo?” Sorrido poco convinta, e noto che lui annuisce in silenzio.

Ci facciamo dare l’occorrente e chiedo chiarimenti sulle regole, poi sistemiamo le biglie e prendiamo le stecche.

Vedere due Maghi alle prese con un tavolo da biliardo deve essere molto divertente per i Babbani. In fin dei conti è da quando sono bambina che faccio parte del mondo magico, è normale avere qualche lacuna.

“Questo come si usa?”

“Ehm…” Osservo per qualche secondo il gessetto blu tentando di comprenderne l’utilità, poi noto due ragazzi che lo passano sulle punte delle stecche. Li imitiamo e cominciamo la partita.

Inizio io, dopo qualche colpo a vuoto per capire come si tiene la stecca, faccio il mio primo tiro. Come risultato del mio tentativo, l’unica palla ad andare in buca è quella che proprio non avrebbe dovuto finirci. Severus non comprende: “È la fortuna del principiante.”

Lo guardo sconvolta e rido: “Ma se non poteva andare peggio!" Guarda che il boccino non deve andare in buca. Tocca a te!”

Dopo mezz’ora la partita è ancora in piedi, e tra una risata e l’altra mi arrendo al fatto che nonostante quello che credevo, è comunque il mio amico, e sono a mio agio con il goffo Severus.

“Ho vinto!”

“No, caro, la palla otto?”

Mi guarda dubbioso: “Ma non è delle mie”.

“Ignorante!”

“Se lo dici tu…”

“Io ho più esperienza babbana di te, e ti assicuro che devi liberarti anche di quella.”

“Io mi fido di te Lily”. Sbaglia.

“Ahah! Sì! E ora a noi due serpe!” Mi libero della penultima delle mie biglie e punto quella della vittoria". Mentre sto per tirare, vengo urtata da un ragazzo del tavolo di fianco, la mia stecca colpisce la boccia, ma la punta si conficca nel telo verde, creando un piccolo strappo. “No…”

Senza che me ne renda conto lo strappo si ricuce, Sev mi guarda complice.

Senza apparente motivo ci mettiamo a ridere sguaiatamente. È raro vederlo ridere.

“Che dici, la finiamo qui?”

“Direi che è meglio”.

“Allora pari!” Recuperiamo il tutto e lo restituiamo al banco, passiamo a salutare i due piccioncini, che non sembrano intenzionati a schiodarsi, e ci avviamo verso casa.

Arrivati a casa, mi rendo conto che non abbiamo parlato, ma non mi sono sentita a disagio.

“Lily, mi dispiace”.

Lo guardo, fredda e sicura: “Lo so, Severus”.

“Ho qualche speranza?” Sorride, quel sorriso sincero che conosco.

“Questo dipende da te, potrei anche averti perdonato, ma dimmi: se ti chiedessi di scegliere tra me e i tuoi amici amanti delle arti oscure, cosa mi diresti?”

“Che avevi ragione. Non riconosco me stesso quando sono con loro. Ho sbagliato” risponde così di getto da sembrarmi davvero sincero.

“Lo dici adesso, ma all’inizio dell’anno cosa farai? Tornerai ad evitare i Mezzosangue e a comportarti come quegli stupidi caproni di Potter e Black, che se la prendono con i più deboli?”

“No. Non lo farò più”. Muovo un passo verso Severus, che tiene le braccia tese lungo il tronco e gli occhi chiusi, quasi a voler trattenere delle lacrime, ma so che non piangerà.

“Apri gli occhi”. Cerco la sua anima in quegli occhi neri e freddi, vedo di nuovo quel bambino insicuro che conoscevo e decido: “Ti credo”.

Lui sospira speranzoso: “Allora siamo di nuovo amici?”

Gli tendo una mano: “Direi di sì”.

Di nuovo, il suo intero viso s’illumina in un sorriso completo, ci stringiamo la mano: “Severus, è la nostra ultima possibilità”.

“Sì, lo so. Non ti farò mai più soffrire.”

Ci guardiamo negli occhi intensamente, per la seconda volta, per cercare la sincerità della sua affermazione e del mio perdono.

“A domani prefetto”.

“A domani”.

Ammetto che perdonarlo è stata una liberazione.

 

 

La scuola è iniziata da qualche giorno. James e la sua combriccola continuano a puntare i più deboli e soli per sottoporgli scherzi e umiliazioni. Questo rende particolarmente faticoso il mio ruolo di prefetto. Oggi sono molto preoccupata perché Severus non era presente a cena.

Decido di fare le domande al più schivo tra i ragazzi della compagnia di James.

“Remus”.

“Ciao Lily” lui sa che l’amicizia che mi lega al Serpeverde è di nuovo viva, per questo probabilmente si aspetta le mie domande.

“Dimmi solo se voi c’entrate qualcosa”.

Lupin sorride nervosamente, poi domanda: “Con cosa?”

“Non prendermi in giro, lo sai”.

Lui sussulta e abbassa lo sguardo: “Non gli abbiamo fatto niente”.

“Dimmi solo dov’è”.

“Alla torre di astronomia”.

“Grazie Remus, dì a James che domani andrò dal preside, può scordarsi la partita contro Serpeverde”.

“No, Lily, ti prego!”

“Si vedrà” mi dirigo in fretta verso la torre, la porta è chiusa e la bacchetta di Severus è conficcata in una pianta sul balcone, la prendo e mi dirigo verso la porta.

Alohomora”. Dentro, in un angolo Severus pronuncia a voce alta: “Accio Bacchetta!” Senza risultato. Quando nota la luce che filtra dall’ingresso, sussulta, si volta di scatto e vedendomi si rilassa.

“Lily”.

“Ero preoccupata quando non ti ho visto a cena, anche se pensavo che ti saresti difeso da solo”.

“Ho chiuso con le arti oscure. Non volevo reagire all’inizio, poi mi hanno disarmato, erano in quattro”.

“Sirius e James, c’erano anche loro?”

“Direi proprio di sì”.

Sospiro: “Non so cosa devo fare con quelli, credo che andremo da Lumacorno a chiedere consiglio, il torto è stato fatto a te e lui è il direttore della tua casa, quindi andiamo”.

“Aspetta”. Mi avvicino al mio amico e gli porgo la bacchetta, stringe la mia mano tra le sue, sfila dolcemente la bacchetta e mi bacia la mano.

“Qualunque cosa succeda, io non ti deluderò mai. Lily, ti prego, dammi una possibilità”. Capisco cosa intende. Non cerca la mia amicizia. I suoi occhi scuri sono decisi, il suo aspetto non esprime la stessa sicurezza. I capelli sono appiccicati in grosse ciocche unte alla testa, la divisa è strappata, il viso sporco di terra.

“Non ci vanno mai leggeri con te. Apprezzo quello che hai fatto”.

Io e Severus? Non ci avevo mai pensato, non immaginavo che per lui io fossi qualcosa di più. In modo egoista comincio a chiedermi cosa direbbe la gente sapendomi con lui.

Una Grifondoro rispettata con un Serpeverde, che per me ha abbandonato le arti oscure, lui non è esattamente quello che si dice un bel ragazzo, è goffo e ha un aspetto trasandato, ma nei suoi difetti vedo la tenerezza del bambino con cui giocavo da piccola.

Severus non lascia andare la mia mano e mi guarda con speranza, che col passare dei secondi si trasforma in paura.

“Severus, io non ci ho mai pensato”.

“Non ti chiedo l’eternità, solo una possibilità”.

Sorrido imbarazzata, lui lascia andare la mia mano. Un tentativo si può fare: “Grazie per avermi cercato questa estate, sono felice di averti perdonato”.

 

 


 

Severus’ PoV:

 

Il Natale si avvicina, questa settimana andiamo in gita ad Hogsmeade, devo approfittarne per prendere un regalo che piaccia a Lily, per questo le ho detto di stare coi suoi amici per la giornata, ci vedremo sono dopo cena.

Quando sono arrivato al negozio, mi sono sentito più perso che mai, non ho esperienza nei regali per ragazze, perché non ne ho mai fatti prima, i miei fondi monetari mi permettono di prenderle solo qualcosa di modesto, così inizio a cercare.

“Posso aiutarti?”

La commessa sorridente mi si pone di fronte: “Devo fare un regalo.”

“Un regalo per un tuo amico?”

“No, per una ragazza”.

“Allora sei nel posto giusto”, la commessa inizia a mostrarmi dei vestiti, ma quando mi chiede che taglia abbia Lily, mi rendo conto di non averne idea. Così ci spostiamo nella zona degli accessori.

“Questi sono completi per l’inverno, molto utili in questo periodo indubbiamente”, ma pensa un po’. È inverno.

“Mi piace questo.” Indico un paio di guanti di lana, color verde prato, molto simile agli occhi di Lily, almeno il più simile, ricordano anche il colore della mia Casa.

Conto il denaro in mio possesso e decido di prendere i guanti, la sciarpa e il cappello di lana, che la commessa chiama ‘toque’.

Spendo praticamente tutto.

 

Al ritorno metto il pacco rosso col fiocco dorato nel mio baule, capisco che Lily non voglia che tutti sappiano che ci vediamo, quindi approfittiamo del nostro stato di prefetti e ci incontriamo durante le ronde.

Io stesso mi sento a disagio nei confronti dei miei compagni di casa ad ammettere che il mio allontanarmi dalle arti oscure è dovuto espressamente a una richiesta di Lily, al fatto che tutto quello in cui ho creduto nell’ultimo anno è stato rimpiazzato da lei.

Vedo che tenta l’impossibile per non farmi sentire in imbarazzo ed io sto provando a diventare migliore.

Ho più cura di me stesso perché non voglio che un giorno lei mi disprezzi.

Passo molto tempo nel bagno dei prefetti per cercare di darmi un aspetto migliore. Io non ci ho mai fatto caso, ma so che per Lily è difficile uscire con me apertamente.

Per adesso siamo due amici che passano molto tempo insieme, ma io voglio che lei capisca che voglio sfruttare fino in fondo la possibilità che le ho chiesto.

 

Esco dal sotterraneo e mi dirigo verso la torre di astronomia, il posto dove ci incontreremo oggi. Ho il regalo per lei sotto il mantello.

“Ciao Severus!”

Ci incontriamo nel corridoio, lei entra per prima e si mette a osservare le stelle. Da quando ha scoperto quanto è bello qui se non c’è gente in giro, sceglie di venirci ogni volta che può.

“Lily, come va?”

“Bene, a Hogsmeade come è andata?”

“Faceva freddo. Mi spiace che tu non sia venuta.”

“Lo so, ma è stato per una buona ragione: dovevo trovare il tempo per fare una cosa.”

Lily sorride, andiamo in cima alla torre, trasfigura una delle sedie in un tavolo e vi stende sopra una tovaglia, poi estrae da sotto il mantello un sacchetto e una bottiglia di succo di zucca.

“Siccome io andrò a casa per Natale e tu no, ti ho portato il mio regalo, domenica finché eravate a Hogsmeade, sono andata in cucina e ho chiesto agli elfi di lasciarmi usare il forno, ho fatto questi biscotti, li ho assaggiati, a me piacciono. Sono come quelli che facevo con mia madre ogni anno a Natale. Siediti!”

Lily prende la bacchetta e si schiarisce la voce: “Accio Piatto, accio bicchiere, accio bicchiere. Poi dovremo riportarli in cucina”.

“Già”, versa il succo di zucca, poi si siede e attende che io prenda un biscotto. “Fa proprio freddo, vero?”

“Sì, preferisci scendere?”

“No, mi piacciono le stelle stasera. Abbiamo altri metodi noi Maghi”, Senza dire una parola faccio apparire un fuoco attorno a noi, lei sorridente alza il bicchiere rivolta a me, come a voler brindare.

Mangiando e bevendo, noto come Lily sia estremamente nervosa oggi.

“Domani cominceranno le vacanze di Natale, non ci vedremo fino al mese prossimo, quindi io intanto ti ho preso una cosa”, estrae dal mantello un pacchettino color argento con un fiocco verde.

“Grazie Lily”, il pacchetto è morbido, lo apro e rimango sorpreso: “Una sciarpa.”

“Sì, l’ho fatta domenica, o meglio, l’ho finita domenica”.

Guarda il tavolo e sorseggia il succo di zucca, poi alza timida lo sguardo, trovandomi intento ad osservarla, sorride incerta: “Ti piace? Ho usato i colori della tua casa”.

Ora che vedo le righe verdi e argento della sciarpa che mi ha regalato, mi chiedo come prenderà il mio, lo tiro fuori dal mantello e lo porgo a lei.

Scioglie il fiocco dorato e rompe la carta rossa per trovarsi di fronte quel completo verde prato che tanto mi sembrava bello domenica, ma che ora mi pare totalmente fuori luogo per lei.

“Grazie Severus”, non pare molto felice, almeno a me. “Ho pensato al colore dei tuoi occhi, e questo mi sembrava… bello al negozio”.

“Va benissimo”, Lily si mette addosso la sciarpa, il cappello e i guanti che ho scelto per lei, poi mi abbraccia e mi bacia una guancia.

Decido che questa volta non devo assolutamente lasciarmi sfuggire l’occasione, quando sta per allontanarsi la fermo stringendole una mano.

Una volta di più vorrei essere diverso da come sono, ma lei non perde il suo sorriso mentre mi guarda persa e confusa. Mentre avvicino il mio viso al suo la vedo arrossire, poi sento vicino il calore della sua pelle. Non chiudo gli occhi, la guardo.

Le nostre labbra si sfiorano per lasciarsi subito.

Lily mi guarda sempre più confusa.

“Scusa, volevo che tu lo capissi.”

Lei arrossisce ancora di più e si appoggia al tavolo, cominciando a giocherellare con i guanti: “Lo sapevo. Solo che non immaginavo come avrei reagito io”.

“Lo so, non sono un ragazzo di cui puoi vantarti.”

“Non è vero, Severus. Sei cambiato molto, hai abbandonato le arti oscure e ho notato che impieghi del tempo per Trasfigurare i tuoi vestiti e renderli adatti a te. Mi chiedevo cosa fosse stato a farti cambiare. Ora te lo chiedo, perché?”

“Per te. Perché non volevo che tu mi evitassi, che tu ti vergognassi di farti vedere insieme a… me”.

“Non lo faccio, non mi vergogno”, in un istante Lily mi abbraccia, non dice niente e anch’io non voglio rovinare il momento con chiacchiere inutili. Ricambio l’abbraccio con tutto me stesso.

Per la prima volta so che cosa voglia dire sentirsi bene.

Non sento freddo, né tristezza. Sento solo lei.

Ora mi chiedo come sarebbe stata la mia vita se non mi avesse perdonato, che persona sarei diventato se lei non mi avesse fatto riconsiderare le mie compagnie, se non mi avesse costretto a vedere le arti oscure per quello che erano davvero: un ripiego.

Mi rendevano forte e rispettato, mi servivano perché non volevo credere che avrei potuto avere di più.

Ora capisco che non è la coscienza degli uomini che determina la loro vita, ma le condizioni della loro vita ne determinano la coscienza. E la mia vita ha cambiato strada. Io ho scelto l’amore.

E lei, il mio candido giglio, ha scelto me. Non la farò pentire della decisione.

 

 

Vi ringrazio per aver impiegato un po' del vostro tempo a leggere e anche per gli eventuali commenti^^

Giudizio di Ranerottola 3° Posto Fabi_ 
Titolo: Una possibilità per noi 
Grammatica e sintassi: 14/15 punti 
Stile: 15/15 punti 
Originalità: 9/10 punti 
Caratterizzazione dei personaggi: 15/15 punti 
Sviluppo della trama: 15/15 punti 
Gradimento personale: 15/15 punti 
Aderenza al tema: 10/10 punti 
Totale: 93/95 punti 

Una storia molto bella, con una caratterizzazione pressoché perfetta dei personaggi, davvero un peccato per alcuni errori di grammatica e sintassi che ti hanno penalizzata. 


Giudizio di Only_me Dodicesima classificata: 
§ - Fabi_Fabi, Una possibilità per noi: 
- Originalità: 9.5/10; 
- Grammatica: 8/10; 
- Forma: 9/10; 
- Caratterizzazione personaggi: 7.5/10; 
- Attinenza al tema: 9/10; 
- Gradimento personale: 3/5; 
- Punto bonus: 2/4. 
Totale: 48/59. 

Commento: due punti bonus su quattro, quelli relativi al luogo e al colore; hai inserito anche la citazione e l'oggetto, senza dubbio, però li ho trovati un po' forzati, come messi lì solo per il punto, e senza uno scopo preciso. In particolar modo la citazione, mi è sembrata poco aderente alla storia o, magari, non sono riuscita a darle l'interpretazione giusta. 
Nove nell'attinenza, sia perché non ti ho conteggiato le due 'cose', sia perché la coppia che hai descritto.. sì, è crack.. però non è 'definitiva'. Cerco di spiegarmi meglio: Lily, volendo, poteva decidere di non dargli una possibilità, come ragazzo, ma tenerlo semplicemente come amico, e magari mettersi con James. Nulla è certo, in questa fic. 
Caratterizzazione: li ho trovati un po' vuoti, freddi; avresti dovuto cercare di costruire meglio i pensieri di entrambi, dar loro più spessore, concretezza. Alla fin fine non lasciano molto; non sono nemmeno riuscita ad immedesimarmi in loro. Stesso discorso per Petunia. 
Due virgolette e qualche virgola posizionata male ti hanno penalizzata nella forma. Per quanto riguarda la grammatica, invece, il problema non sono stati errori di battitura o simili, ma l'utilizzo scorretto della prima persona nella narrazione. Ci sono alcune frasi, infatti, che sono costruite per essere lette in terza, mentre nella tua fic sono utilizzate in prima. 
Originalità; stessa storia dell'attinenza: alla fine non si capisce se i due si sono messi insieme o meno, quindi la fic è originale per la presenza di personaggi come Petunia, generalmente ignorata, e non lo è per la poca chiarezza del finale.
Stranamente, non ho apprezzato questa vaghezza, il finale quasi aperto che hai descritto. È stato un mix di varie cose a farmi abbassare il punteggio; una per tutti è la caratterizzazione dei personaggi. Non volermene, ma io alla parte introspettiva ci tengo davvero molto; non sono un asso, nelle descrizioni dei pensieri, però mi piace davvero molto leggerne di ben fatte, all'interno di una fic.

   
 
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