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Autore: elyl    23/08/2010    7 recensioni
James viene svegliato improvvisamente da Sirius mentre dormiva beato con sua moglie. Che cosa vuole Sirius?
Genere: Comico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James Potter, Lily Evans, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Lo so, lo so

Lo so, lo so! Ho pubblicato una one shot solo ieri! Ma cosa ci posso fare se adoro scrivere e Harry Potter mi sta ossessionando? Niente! A parte scrivere e ossessionarvi con ciò che produco :D

 

Quindi…ecco a voi la mia nuova one shot.

 

Piccola premessa: oggi è il compleanno della mia Clairuccia *___________* Purtroppo sono stata una cacca perché non sono potuta andare a trovarla T.T E per farmi “perdonare” le ho scritto questa mini storia *.* Il tema? Il compleanno!

 

Questa è tutta per te, cucciola <3 Spero tanto che ti piaccia questa mia storia! :P

 

Ti voglio bene!!!

 

Elyl

 

 

 

 

Happy Birthday

 

“Sveglia bell’addormentato!”

James si sedette sul letto, guardandosi attorno spaesato, mentre Sirius rideva divertito.

“James, dovresti vedere la tua faccia!” Esclamò, con una mano si teneva lo stomaco mentre con l’altra indicava l’amico. “Sei bellissimo!”

James sbattè le palpebre, assonnato, prese gli occhiali dal comodino, li indossò e davanti a lui vide il suo migliore amico, Sirius Black.

“Idiota!” Borbottò passando una mano tra i capelli, il cuore che riprendeva a battere normalmente.

“Suvvia, era solo uno scherzo!”

Sirius si strinse nella spalle con fare innocente, poi si lasciò cadere sul letto accanto all’amico.

“Che diavolo ci fa qui, James?” Domandò voce di Lily proveniente dall’oltretomba.

“Ciao Lily!” Sorrise a trentadue denti e le fece un cenno con una mano.

“Non ne ho idea, amore.” Rispose sbuffando. “Non ne ho la benché minima idea.”

“Se non mi vuoi me ne vado, eh!” Il primogenito dei Black si guardò le unghie con fare annoiato.

“Bene, vattene.” James si allungò, sdraiandosi praticamente sopra l’amico, per posare gli occhiali sul comodino, ma quest’ultimo lo prese per le braccia e lo fece tornare al suo posto.

“Eh no, mio caro vecchio Potter!” Scosse il capo. “Hai capito male.”

“Sirius!” Si lamentò James, disperato. Cos’aveva fatto di male per ritrovarselo nel suo letto così all’improvviso? Voleva dormire ancora! “Lasciami dormire!”

“Sì, Sirius, lasciaci dormire!” Aggiunse Lily, avvicinandosi al marito.

James subito diede le spalle al suo migliore amico, baciò la moglie e l’abbracciò stretta.

“Ahi!” Esclamò lei. “La pancia.”

“Ops, scusa! Hai ragione.” Si scusò subito, accarezzandole il ventre.

“Ehy, ehy! Ci sono anche io!” Sirius sollevò un braccio per far notare la sua presenza. “Niente cosacce sconce! O almeno, se volete farle invitatemi!”

“Sirius…” Iniziò Lily.

“Tranquilla, Lily, non ti toccherei nemmeno con un fiore! Poi nelle condizioni in cui sei! No, tranquilla! L’unico che mi avrà è James.” La interruppe serio sollevando le mani in segno di resa.

“James…” La donna affondò il viso nel petto del marito.

“Lo so, amore, lo so. Ma cosa ci vuoi fare?” Le scostò i capelli dal viso, baciandole dolcemente la fronte per farsi perdonare l’incursione del migliore amico nel loro letto di primo mattino.

“Buttarlo fuori dal letto come si fa con un cane?” Propose con un sorriso divertito.

“Yuhuu! Ci sono anche io.” Canticchiò Sirius prendendo un libro dal comodino ed iniziando a sfogliarlo. “ < Manuale per diventare un ottimo padre >: interessante.”

“Sai, non sarebbe una cattiva idea.” Concordò il moro.

“Esiste per caso anche < Manuale per diventare un ottimo padrino >?” Domandò interessato.

“Felpato, trasformati in un cane e vai a dare la caccia a qualche gatto!” Esclamò esasperato James.

“I gatti non mi interessano.” Continuava a sfogliare il libro.

“Amore, non è che se vedi che cosa vuole forse se ne va?” Chiese Lily ad occhi chiusi.

James sbuffò, baciò la moglie e si mise a sedere.

“Allora, che diavolo vuoi?”

“Era ora!” Sirius sorrise soddisfatto, buttò il libro sul comodino e scattò a sedere battendo le mani. “Alzati.”

“No.”

“Alzati!”

“No.”

I due si guardarono in cagnesco, poi Sirius lo afferrò per una mano, si alzò in piedi ed iniziò a tirare.

“Dai, muovi quel tuo sedere da ex cercatore!” Lo spronò.

“No, Sirius, no!” Esclamò James spalancando gli occhi, afferrandosi alle lenzuola.

“Dai, dormiglione!” Gli diede le spalle e tirò sempre con più forza.

“Fermati!”

Sirius diede un forte colpo e James si ritrovò giù dal letto, con la faccia schiacciata contro il pavimento, le lenzuola sotto di sé e il sedere in bella mostra.

“SIRIUS!” Urlò Lily afferrando i cuscini e coprendosi il corpo, improvvisamente sveglia.

Sirius scoppiò in un latrato che doveva essere una risata, la testa buttata all’indietro, le mani sui fianchi.

In men che non si dica James scattò in piedi tenendo un lenzuolo attorno alla vita ed iniziò a rincorrere Sirius per tutta la casa.

Lily roteò gli occhi al cielo, scosse il capo divertita, si stiracchiò, prese una vestaglia e la indossò.

“Harry, vedi di non prendere né da tuo padre né da Sirius, ok?” Sospirò con amore accarezzandosi il ventre.

“Tanto non ce l’hai il coraggio di seguirmi qui fuori!” Urlò Sirius scappando in giardino.

Lily, curiosa, andò alla finestra. Proprio in quel momento vide James uscire di corsa dalla porta della cucina, il lenzuolo abbandonato chissà dove. Sirius rimase interdetto e quando iniziò a muoversi fu troppo tardi: James ormai l’aveva preso. Gli mise un braccio attorno al collo ed iniziò a strofinare le nocche contro i folti e ricci capelli dell’amico. Per la donna, fu impossibile trattenere le risate.

“Harry, se hai preso da tuo padre siamo messi veramente male, lo sai piccolo?” Si guardò la pancia e sorrise, poi si allontanò dalla finestra e si diresse in bagno.

“Amoreeeeeeeee!” Urlò James entrando in camera.

“Sì, amoreeeeeeeeeeee” Lo scimmiottò Sirius seguendolo.

“Sono in bagno!” Lo avvisò.

Subito la porta del bagno si aprì e James entrò, lasciando fuori l’amico. La guardò con un sorriso divertito.

“Mi dispiace.”

“Non preoccuparti, ci sono abituata alle vostre uscite.” Scosse il capo e continuò a spazzolarsi i lunghi capelli.

James l’abbracciò da dietro, intrecciando le dita sul suo ventre, annusandole i capelli.

“State facendo le cosacce?” Sirius iniziò a bussare insistentemente.

“Brutto cane pulcioso, vuoi lasciarmi un po’ in pace con mia moglie?”

“No!” Continuava a bussare insistentemente.

Lily scoppiò a ridere, mise a posto la spazzola, si voltò verso il marito, gli cinse il collo con le braccia e lo guardò con un sorriso radioso.

“E’ meglio che vada a preparare la colazione.” Si alzò in punta di piedi e lo baciò dolcemente. “Tu fatti una doccia.” Gli scompigliò i capelli e si liberò dal suo abbraccio.

“Allora?” Chiese Sirius facendo per bussare un’altra volta.

In quel momento la porta si aprì e Lily uscì dal bagno.

“Sai, Sirius, dovresti trovarti una donna anche tu.” Gli disse dirigendosi in cucina.

“E perché mai?” Fece spallucce e si lasciò cadere su quella che era diventata la sua sedia.

“Magari smetteresti di venire a svegliarci all’alba.” Gli fece notare, iniziando ad armeggiare con i fornelli.

“Oh beh, lo farei lo stesso.” Si allungò e prese la rivista che c’era sul bancone poco distante.

“Magari lei ti legherebbe al letto.” Ipotizzò quasi con speranza la rossa.

“Molto eccitante come cosa, ma preferisco legare.” Iniziò a sfogliare le pagine, guardando le foto delle ultime moto babbane.

“Harry, tappati le orecchie.” Ordinò al figlio che portava in grembo.

“Harry, ascolta il tuo padrino, invece!” Ribattè il ragazzo.

“Sirius, se solo provi a portarlo sulla cattiva strada…” Si voltò verso di lui, puntandogli un dito contro.

“Finirà a dormire in giardino per tutta la vita.” Esordì Remus, smaterializzandosi alle spalle dell’amico, facendo sobbalzare tutti.

“REMUS!” Lo rimproverò Lily, portandosi una mano al petto.

“Scusa Lily.” Si scusò con un sorriso.

“Ciao Lunastorta.” Lo salutò Sirius senza staccare gli occhi dalla foto di una moto.

Remus si avvicinò a Lily e la baciò su una guancia.

“Hai bisogno di una mano?” Domandò premuroso.

“No, non preoccuparti. Magari QUALCUNO potrebbe mettere il tavolo invece di rifarsi gli occhi con delle moto e appoggiare i piedi sulle altre sedie.”

“Ho come l’impressione che quel qualcuno a caso sia io.” Borbottò Sirius.

“Esatto, sei proprio tu.” Confermò Lily.

Sirius sbuffò, si alzò, posò il giornale sul bancone, aprì un cassetto, prese la tovaglia ed iniziò ad apparecchiare.

“Io posso fare qualcosa?” Chiese Remus.

“Non preoccuparti, tanto c’è Sirius.” Sorrise divertita.

“La padrona ha ragione! Tu sedere!” Esclamò Sirius.

“Come stai?” Gli domandò dopo avergli lanciato una rapida occhiata e aver ignorato completamente Sirius.

Remus sospirò.

“La luna piena si avvicina.” Fece spallucce. “Ma non pensiamoci oggi!” Sorrise a trentadue denti. “E il piccolo Harry come sta? Posso?”

“Oh, il piccolo Harry sta bene. Scalcia, si fa sentire e mi dà qualche problema al mattino.” Si voltò verso l’uomo.

Subito Remus posò delicatamente una mano sulla pancia appena pronunciata e sorrise.

“Ha appena scalciato!” Esclamò entusiasta.

“Voglio sentire anch’io! Anch’io!”

Sirius abbandonò i piatti sul tavolo, corse da Lily e posò anche lui una mano sul pancione.

“L’ho sentito!” Spalancò gli occhi emozionato, come un bambino di quattro anni che ha appena scartato un regalo.

“Ehy, ehy!” Esordì James strofinandosi i capelli con un asciugamano. “Che ci fanno le vostre manacce su mia moglie?”

“Si è mosso di nuovo!” Poco ci mancava che Sirius iniziasse a saltellare sul posto.

“Ciao James.” Lo salutò Remus tendendogli la mano.

“Remus!” Invece di stringergli la mano lo attirò a sé e lo abbracciò. “Ti vedo bene.”

“Bugiardo.” Sorrise divertito.

“Bhè ti vedo più…” Cercò di trovare qualcosa da dire. “Bhè, ti vedo bene.”

Lunastorta gli diede una pacca sulla spalla, sollevandolo dall’onere di fargli complimenti che non meritava.

“Sirius vuoi levare quelle manacce da mia moglie?!” Strinse tra le mani l’asciugamano e lo utilizzò per frustare l’amico.

“Ahia!” Subito si allontanò da Lily e guardò l’amico con aria scioccata. “Mi hai fatto male.”

“Ben ti sta!” James gli fece la linguaccia, poi baciò velocemente la moglie.

“Tutti a tavola!”

“Era ora! Ho una fame da lupi!” Sirius fu il primo a sedersi.

“Guarda che qua il lupo sono io.” Gli ricordò Remus, sedendosi alla sua destra.

“Si vabbè, si fa per dire.” Incrociò le braccia al petto e tutti scoppiarono a ridere.

“Minus non viene?” Chiese Lily.

“No.” Remus scosse il capo. “Non può, ha delle cose da fare.”

“Cosa?” Domandò curioso James, prendendo subito per mano sua moglie non appena questa si fu seduta.

“Magari Corinne gliel’ha impedito.” Ipotizzò Remus.

“No, dai, non è il tipo!” Esclamò la donna, portandosi alla bocca la forchetta.

“No?” James inarcò un sopracciglio, tagliando a pezzi la sua pancetta. “Non ricordi l’anno scorso quando dovevamo andare a ballare per il compleanno di Sirius?”

“Bhè, era il loro anniversario.”

“Ma ea ‘o mpleao.” Disse a bocca piena Felpato.

Lily roteò gli occhi al cielo.

“Ah!” Sirius deglutì e sorrise radioso.

“Ho paura.” James lo guardò, inquietato.

“Torno subito.” Si alzò e si udì un forte crack.

“Dove è andato?” Domandò spaventato.

Remus sorrise.

“Tu lo sai!” James lo guardò. “Dimmelo subito!”

Si udì un altro crack.

“Tanti auguri a te!” Iniziò Sirius, in una mano una torta con 20 candeline e dall’altra un pacchetto regalo.

Remus si alzò ed andò ad abbracciare l’amico.

“Tanti auguri a te! Tanti auguri a James, tanti auguri a teeeeeeee!” Cantarono insieme.

I coniugi Potter risero divertiti.

“Bene, spegnile che mi fanno caldo.” Gli ordinò Sirius mettendogli la torta sotto il viso.

James chiuse gli occhi, inspirò profondamente, li riaprì e soffiò.

“AUGURIIIIIIIIIIII!” Urlarono i due amici, poi Sirius si mise ad ululare.

Lily si alzò, sparì in camera e tornò dopo pochi istanti con un grosso pacco tra le mani.

“Auguri amore.” Sussurrò baciandolo.

“Tu lo sapevi?” Le domandò emozionato guardandola negli occhi.

“Certo che lo sapevo. Perché credi che abbia preparato la colazione per tutti?” Rispose con un sorriso.

James spostò indietro la sedia, afferrò la moglie, la fece sedere sulle propria ginocchia ed iniziò a baciarla con passione.

“Ti amo, Lily Potter.” Le disse con le mani tra i suoi capelli.

“Ti amo anche io, James Potter.”

“Finito lo spettacolino?” Chiese annoiato Sirius con le braccia incrociate al petto.

“E sta’ un po’ zitto!” Esclamò Remus dandogli una sberla sulla nuca.

“Ahio!” Lo guardò quasi offeso. “Guarda che ti sbatto fuori casa!”

“Certo, come no, perché non me lo dici mai, eh!” Remus scoppiò a ridere e tornò a sedersi al suo posto.

“Arriverà il giorno in cui lo farò!” Borbottò Black, sedendosi.

Lily diede un ultimo bacio al marito e tornò al suo posto.

“Allora, Jimmy…” Iniziò Sirius.

“Non. Osare. Chiamarmi. JIMMY!” Lo interruppe con un ringhio.

“Scusa, hai ragione, Jim.” Sorrise divertito. “Allora, li apriamo i regali o no?”

James lo fulminò con lo sguardo.

“Dai, apri.” Lo incitò Remus, avvicinandogli il regalo. “Questo è da parte mia, di Minus e Sirius.”

James afferrò il pacco e se lo rigirò tra le mani.

“Ma che roba è, un libro?” Domandò.

“No, tranquillo. Sappiamo che non sai leggere.” Sirius si portò alla bocca un pezzo di pane.

“Ah, ah! Che simpatico!” Scosse il capo, scartando il regalo. “Wow.” Aggiunse estasiato, accarezzando con le mani la copertina in pelle di quello che sembrava un album di foto.

“Aprilo.” Lo incitarono i due amici.

Subito obbedì. In ogni pagina c’erano svariate foto di loro tutti insieme: Sirius, Minus, Remus e lui. A partire dal primo anno di Hogwarts fino a pochi giorni prima. Le ultime tre pagine, poi, erano ognuna dedicata ad ognuno di loro: una per Minus, una per Remus e una per Sirius. Quella di Sirius era la pagina con più foto. Arrivò all’ultima pagina e trovò una dedica:

 

Regalo forse un po’ sdolcinato, ma è stata la cosa più intelligente che ci sia venuta in mente.

Minus voleva regalarti un libro sul Quidditch (come se tu non ne avessi)

E Remus qualcosa per la Difesa contro le Arti Oscure.

Bhè, la mia idea era di regalarti una moto,

ma so che Lily mi avrebbe ucciso, soprattutto ora che aspettate il piccolo Harry!

Così mi è venuto in mente questo regalo.

Una cosa che ti resterà per sempre.

Una cosa che viene dal nostro cuore.

Ti vogliamo bene, Ramoso.

 

James aveva le lacrime agli occhi per l’emozione.

“G-grazie.” Balbettò.

“Ah, non preoccuparti.” Sirius fece un gesto con la mano.

“Grazie davvero.” Ribadì James, strofinando gli occhi. “Di tutto.”

“E di che?” Remus gli fece l’occhiolino.

“E ora apri quello di tua moglie!” Lo incitò Felpato.

James si voltò verso la moglie e gli sorrise timidamente, afferrando il suo pacco.

“Buon compleanno, amore.” Ripetè lei quando James estrasse dalla carta regalo un kit di manutenzione per la propria scopa.

“Grazie!” Sorrise radioso ed abbracciò la moglie. “Ne avevo proprio bisogno!”

“Lo so.” Si strinse a lui. “Ma il vero regalo te lo do quando siamo da soli.” Gli fece l’occhiolino e lo baciò dolcemente.

“Non vedo l’ora.” Sorrise malizioso e lasciò libera la moglie.

“Allora, la tagli la torta o no?” Sirius li guardò tutti. “Ho fame io!”

Tutti scoppiarono a ridere e James non potè fare a meno di desiderare altri cento compleanni come quello.

 

 

   
 
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