Lo so, lo so! Ho pubblicato una one shot solo ieri! Ma cosa ci posso fare se adoro scrivere e Harry Potter mi sta ossessionando? Niente! A parte scrivere e ossessionarvi con ciò che produco :D
Quindi…ecco a voi la mia nuova one shot.
Piccola premessa: oggi è il compleanno della mia Clairuccia *___________* Purtroppo sono stata una cacca perché non sono potuta andare a trovarla T.T E per farmi “perdonare” le ho scritto questa mini storia *.* Il tema? Il compleanno!
Questa è tutta per te, cucciola <3 Spero tanto che ti piaccia questa mia storia! :P
Ti voglio bene!!!
Elyl
Happy Birthday
“Sveglia bell’addormentato!”
James si sedette sul letto, guardandosi attorno
spaesato, mentre Sirius rideva divertito.
“James, dovresti vedere la tua faccia!” Esclamò,
con una mano si teneva lo stomaco mentre con l’altra indicava l’amico. “Sei
bellissimo!”
James sbattè le palpebre, assonnato, prese gli
occhiali dal comodino, li indossò e davanti a lui vide il suo migliore amico,
Sirius Black.
“Idiota!” Borbottò passando una mano tra i capelli,
il cuore che riprendeva a battere normalmente.
“Suvvia, era solo uno scherzo!”
Sirius si strinse nella spalle con fare innocente,
poi si lasciò cadere sul letto accanto all’amico.
“Che diavolo ci fa qui, James?” Domandò voce di
Lily proveniente dall’oltretomba.
“Ciao Lily!” Sorrise a trentadue denti e le fece un
cenno con una mano.
“Non ne ho idea, amore.” Rispose sbuffando. “Non ne
ho la benché minima idea.”
“Se non mi vuoi me ne vado, eh!” Il primogenito dei
Black si guardò le unghie con fare annoiato.
“Bene, vattene.” James si allungò, sdraiandosi
praticamente sopra l’amico, per posare gli occhiali sul comodino, ma
quest’ultimo lo prese per le braccia e lo fece tornare al suo posto.
“Eh no, mio caro vecchio Potter!” Scosse il capo.
“Hai capito male.”
“Sirius!” Si lamentò James, disperato. Cos’aveva
fatto di male per ritrovarselo nel suo letto così all’improvviso? Voleva
dormire ancora! “Lasciami dormire!”
“Sì, Sirius, lasciaci dormire!” Aggiunse Lily,
avvicinandosi al marito.
James subito diede le spalle al suo migliore amico,
baciò la moglie e l’abbracciò stretta.
“Ahi!” Esclamò lei. “La pancia.”
“Ops, scusa! Hai ragione.” Si scusò subito,
accarezzandole il ventre.
“Ehy, ehy! Ci sono anche io!” Sirius sollevò un
braccio per far notare la sua presenza. “Niente cosacce sconce! O almeno, se
volete farle invitatemi!”
“Sirius…” Iniziò Lily.
“Tranquilla, Lily, non ti toccherei nemmeno con un
fiore! Poi nelle condizioni in cui sei! No, tranquilla! L’unico che mi avrà è
James.” La interruppe serio sollevando le mani in segno di resa.
“James…” La donna affondò il viso nel petto del
marito.
“Lo so, amore, lo so. Ma cosa ci vuoi fare?” Le
scostò i capelli dal viso, baciandole dolcemente la fronte per farsi perdonare
l’incursione del migliore amico nel loro letto di primo mattino.
“Buttarlo fuori dal letto come si fa con un cane?”
Propose con un sorriso divertito.
“Yuhuu! Ci sono anche io.” Canticchiò Sirius
prendendo un libro dal comodino ed iniziando a sfogliarlo. “ < Manuale per
diventare un ottimo padre >: interessante.”
“Sai, non sarebbe una cattiva idea.” Concordò il
moro.
“Esiste per caso anche < Manuale per diventare
un ottimo padrino >?” Domandò interessato.
“Felpato, trasformati in un cane e vai a dare la
caccia a qualche gatto!” Esclamò esasperato James.
“I gatti non mi interessano.” Continuava a
sfogliare il libro.
“Amore, non è che se vedi che cosa vuole forse se
ne va?” Chiese Lily ad occhi chiusi.
James sbuffò, baciò la moglie e si mise a sedere.
“Allora, che diavolo vuoi?”
“Era ora!” Sirius sorrise soddisfatto, buttò il
libro sul comodino e scattò a sedere battendo le mani. “Alzati.”
“No.”
“Alzati!”
“No.”
I due si guardarono in cagnesco, poi Sirius lo
afferrò per una mano, si alzò in piedi ed iniziò a tirare.
“Dai, muovi quel tuo sedere da ex cercatore!” Lo
spronò.
“No, Sirius, no!” Esclamò James spalancando gli
occhi, afferrandosi alle lenzuola.
“Dai, dormiglione!” Gli diede le spalle e tirò
sempre con più forza.
“Fermati!”
Sirius diede un forte colpo e James si ritrovò giù
dal letto, con la faccia schiacciata contro il pavimento, le lenzuola sotto di
sé e il sedere in bella mostra.
“SIRIUS!” Urlò Lily afferrando i cuscini e
coprendosi il corpo, improvvisamente sveglia.
Sirius scoppiò in un latrato che doveva essere una
risata, la testa buttata all’indietro, le mani sui fianchi.
In men che non si dica James scattò in piedi
tenendo un lenzuolo attorno alla vita ed iniziò a rincorrere Sirius per tutta
la casa.
Lily roteò gli occhi al cielo, scosse il capo
divertita, si stiracchiò, prese una vestaglia e la indossò.
“Harry, vedi di non prendere né da tuo padre né da
Sirius, ok?” Sospirò con amore accarezzandosi il ventre.
“Tanto non ce l’hai il coraggio di seguirmi qui
fuori!” Urlò Sirius scappando in giardino.
Lily, curiosa, andò alla finestra. Proprio in quel
momento vide James uscire di corsa dalla porta della cucina, il lenzuolo
abbandonato chissà dove. Sirius rimase interdetto e quando iniziò a muoversi fu
troppo tardi: James ormai l’aveva preso. Gli mise un braccio attorno al collo
ed iniziò a strofinare le nocche contro i folti e ricci capelli dell’amico. Per
la donna, fu impossibile trattenere le risate.
“Harry, se hai preso da tuo padre siamo messi
veramente male, lo sai piccolo?” Si guardò la pancia e sorrise, poi si
allontanò dalla finestra e si diresse in bagno.
“Amoreeeeeeeee!” Urlò James entrando in camera.
“Sì, amoreeeeeeeeeeee” Lo scimmiottò Sirius
seguendolo.
“Sono in bagno!” Lo avvisò.
Subito la porta del bagno si aprì e James entrò,
lasciando fuori l’amico. La guardò con un sorriso divertito.
“Mi dispiace.”
“Non preoccuparti, ci sono abituata alle vostre
uscite.” Scosse il capo e continuò a spazzolarsi i lunghi capelli.
James l’abbracciò da dietro, intrecciando le dita
sul suo ventre, annusandole i capelli.
“State facendo le cosacce?” Sirius iniziò a bussare
insistentemente.
“Brutto cane pulcioso, vuoi lasciarmi un po’ in
pace con mia moglie?”
“No!” Continuava a bussare insistentemente.
Lily scoppiò a ridere, mise a posto la spazzola, si
voltò verso il marito, gli cinse il collo con le braccia e lo guardò con un
sorriso radioso.
“E’ meglio che vada a preparare la colazione.” Si
alzò in punta di piedi e lo baciò dolcemente. “Tu fatti una doccia.” Gli
scompigliò i capelli e si liberò dal suo abbraccio.
“Allora?” Chiese Sirius facendo per bussare
un’altra volta.
In quel momento la porta si aprì e Lily uscì dal
bagno.
“Sai, Sirius, dovresti trovarti una donna anche
tu.” Gli disse dirigendosi in cucina.
“E perché mai?” Fece spallucce e si lasciò cadere
su quella che era diventata la sua sedia.
“Magari smetteresti di venire a svegliarci
all’alba.” Gli fece notare, iniziando ad armeggiare con i fornelli.
“Oh beh, lo farei lo stesso.” Si allungò e prese la
rivista che c’era sul bancone poco distante.
“Magari lei ti legherebbe al letto.” Ipotizzò quasi
con speranza la rossa.
“Molto eccitante come cosa, ma preferisco legare.”
Iniziò a sfogliare le pagine, guardando le foto delle ultime moto babbane.
“Harry, tappati le orecchie.” Ordinò al figlio che
portava in grembo.
“Harry, ascolta il tuo padrino, invece!” Ribattè il
ragazzo.
“Sirius, se solo provi a portarlo sulla cattiva
strada…” Si voltò verso di lui, puntandogli un dito contro.
“Finirà a dormire in giardino per tutta la vita.”
Esordì Remus, smaterializzandosi alle spalle dell’amico, facendo sobbalzare
tutti.
“REMUS!” Lo rimproverò Lily, portandosi una mano al
petto.
“Scusa Lily.” Si scusò con un sorriso.
“Ciao Lunastorta.” Lo salutò Sirius senza staccare
gli occhi dalla foto di una moto.
Remus si avvicinò a Lily e la baciò su una guancia.
“Hai bisogno di una mano?” Domandò premuroso.
“No, non preoccuparti. Magari QUALCUNO potrebbe
mettere il tavolo invece di rifarsi gli occhi con delle moto e appoggiare i
piedi sulle altre sedie.”
“Ho come l’impressione che quel qualcuno a caso sia
io.” Borbottò Sirius.
“Esatto, sei proprio tu.” Confermò Lily.
Sirius sbuffò, si alzò, posò il giornale sul
bancone, aprì un cassetto, prese la tovaglia ed iniziò ad apparecchiare.
“Io posso fare qualcosa?” Chiese Remus.
“Non preoccuparti, tanto c’è Sirius.” Sorrise
divertita.
“La padrona ha ragione! Tu sedere!” Esclamò Sirius.
“Come stai?” Gli domandò dopo avergli lanciato una
rapida occhiata e aver ignorato completamente Sirius.
Remus sospirò.
“La luna piena si avvicina.” Fece spallucce. “Ma
non pensiamoci oggi!” Sorrise a trentadue denti. “E il piccolo Harry come sta?
Posso?”
“Oh, il piccolo Harry sta bene. Scalcia, si fa
sentire e mi dà qualche problema al mattino.” Si voltò verso l’uomo.
Subito Remus posò delicatamente una mano sulla
pancia appena pronunciata e sorrise.
“Ha appena scalciato!” Esclamò entusiasta.
“Voglio sentire anch’io! Anch’io!”
Sirius abbandonò i piatti sul tavolo, corse da Lily
e posò anche lui una mano sul pancione.
“L’ho sentito!” Spalancò gli occhi emozionato, come
un bambino di quattro anni che ha appena scartato un regalo.
“Ehy, ehy!” Esordì James strofinandosi i capelli
con un asciugamano. “Che ci fanno le vostre manacce su mia moglie?”
“Si è mosso di nuovo!” Poco ci mancava che Sirius
iniziasse a saltellare sul posto.
“Ciao James.” Lo salutò Remus tendendogli la mano.
“Remus!” Invece di stringergli la mano lo attirò a
sé e lo abbracciò. “Ti vedo bene.”
“Bugiardo.” Sorrise divertito.
“Bhè ti vedo più…” Cercò di trovare qualcosa da
dire. “Bhè, ti vedo bene.”
Lunastorta gli diede una pacca sulla spalla,
sollevandolo dall’onere di fargli complimenti che non meritava.
“Sirius vuoi levare quelle manacce da mia moglie?!”
Strinse tra le mani l’asciugamano e lo utilizzò per frustare l’amico.
“Ahia!” Subito si allontanò da Lily e guardò
l’amico con aria scioccata. “Mi hai fatto male.”
“Ben ti sta!” James gli fece la linguaccia, poi
baciò velocemente la moglie.
“Tutti a tavola!”
“Era ora! Ho una fame da lupi!” Sirius fu il primo
a sedersi.
“Guarda che qua il lupo sono io.” Gli ricordò
Remus, sedendosi alla sua destra.
“Si vabbè, si fa per dire.” Incrociò le braccia al
petto e tutti scoppiarono a ridere.
“Minus non viene?” Chiese Lily.
“No.” Remus scosse il capo. “Non può, ha delle cose
da fare.”
“Cosa?” Domandò curioso James, prendendo subito per
mano sua moglie non appena questa si fu seduta.
“Magari Corinne gliel’ha impedito.” Ipotizzò Remus.
“No, dai, non è il tipo!” Esclamò la donna,
portandosi alla bocca la forchetta.
“No?” James inarcò un sopracciglio, tagliando a
pezzi la sua pancetta. “Non ricordi l’anno scorso quando dovevamo andare a
ballare per il compleanno di Sirius?”
“Bhè, era il loro anniversario.”
“Ma ea ‘o mpleao.” Disse a bocca piena Felpato.
Lily roteò gli occhi al cielo.
“Ah!” Sirius deglutì e sorrise radioso.
“Ho paura.” James lo guardò, inquietato.
“Torno subito.” Si alzò e si udì un forte crack.
“Dove è andato?” Domandò spaventato.
Remus sorrise.
“Tu lo sai!” James lo guardò. “Dimmelo subito!”
Si udì un altro crack.
“Tanti auguri a te!” Iniziò Sirius, in una mano una
torta con 20 candeline e dall’altra un pacchetto regalo.
Remus si alzò ed andò ad abbracciare l’amico.
“Tanti auguri a te! Tanti auguri a James, tanti
auguri a teeeeeeee!” Cantarono insieme.
I coniugi Potter risero divertiti.
“Bene, spegnile che mi fanno caldo.” Gli ordinò
Sirius mettendogli la torta sotto il viso.
James chiuse gli occhi, inspirò profondamente, li
riaprì e soffiò.
“AUGURIIIIIIIIIIII!” Urlarono i due amici, poi
Sirius si mise ad ululare.
Lily si alzò, sparì in camera e tornò dopo pochi
istanti con un grosso pacco tra le mani.
“Auguri amore.” Sussurrò baciandolo.
“Tu lo sapevi?” Le domandò emozionato guardandola
negli occhi.
“Certo che lo sapevo. Perché credi che abbia
preparato la colazione per tutti?” Rispose con un sorriso.
James spostò indietro la sedia, afferrò la moglie,
la fece sedere sulle propria ginocchia ed iniziò a baciarla con passione.
“Ti amo, Lily Potter.” Le disse con le mani tra i
suoi capelli.
“Ti amo anche io, James Potter.”
“Finito lo spettacolino?” Chiese annoiato Sirius
con le braccia incrociate al petto.
“E sta’ un po’ zitto!” Esclamò Remus dandogli una
sberla sulla nuca.
“Ahio!” Lo guardò quasi offeso. “Guarda che ti
sbatto fuori casa!”
“Certo, come no, perché non me lo dici mai, eh!”
Remus scoppiò a ridere e tornò a sedersi al suo posto.
“Arriverà il giorno in cui lo farò!” Borbottò
Black, sedendosi.
Lily diede un ultimo bacio al marito e tornò al suo
posto.
“Allora, Jimmy…” Iniziò Sirius.
“Non. Osare. Chiamarmi. JIMMY!” Lo interruppe con
un ringhio.
“Scusa, hai ragione, Jim.” Sorrise divertito.
“Allora, li apriamo i regali o no?”
James lo fulminò con lo sguardo.
“Dai, apri.” Lo incitò Remus, avvicinandogli il
regalo. “Questo è da parte mia, di Minus e Sirius.”
James afferrò il pacco e se lo rigirò tra le mani.
“Ma che roba è, un libro?” Domandò.
“No, tranquillo. Sappiamo che non sai leggere.”
Sirius si portò alla bocca un pezzo di pane.
“Ah, ah! Che simpatico!” Scosse il capo, scartando
il regalo. “Wow.” Aggiunse estasiato, accarezzando con le mani la copertina in
pelle di quello che sembrava un album di foto.
“Aprilo.” Lo incitarono i due amici.
Subito obbedì. In ogni pagina c’erano svariate foto
di loro tutti insieme: Sirius, Minus, Remus e lui. A partire dal primo anno di
Hogwarts fino a pochi giorni prima. Le ultime tre pagine, poi, erano ognuna dedicata
ad ognuno di loro: una per Minus, una per Remus e una per Sirius. Quella di
Sirius era la pagina con più foto. Arrivò all’ultima pagina e trovò una dedica:
Regalo
forse un po’ sdolcinato, ma è stata la cosa più intelligente che ci sia venuta
in mente.
Minus
voleva regalarti un libro sul Quidditch (come se tu non ne avessi)
E
Remus qualcosa per la Difesa contro le Arti Oscure.
Bhè,
la mia idea era di regalarti una moto,
ma
so che Lily mi avrebbe ucciso, soprattutto ora che aspettate il piccolo Harry!
Così
mi è venuto in mente questo regalo.
Una
cosa che ti resterà per sempre.
Una
cosa che viene dal nostro cuore.
Ti
vogliamo bene, Ramoso.
James aveva le lacrime agli occhi per l’emozione.
“G-grazie.” Balbettò.
“Ah, non preoccuparti.” Sirius fece un gesto con la
mano.
“Grazie davvero.” Ribadì James, strofinando gli
occhi. “Di tutto.”
“E di che?” Remus gli fece l’occhiolino.
“E ora apri quello di tua moglie!” Lo incitò
Felpato.
James si voltò verso la moglie e gli sorrise
timidamente, afferrando il suo pacco.
“Buon compleanno, amore.” Ripetè lei quando James
estrasse dalla carta regalo un kit di manutenzione per la propria scopa.
“Grazie!” Sorrise radioso ed abbracciò la moglie.
“Ne avevo proprio bisogno!”
“Lo so.” Si strinse a lui. “Ma il vero regalo te lo
do quando siamo da soli.” Gli fece l’occhiolino e lo baciò dolcemente.
“Non vedo l’ora.” Sorrise malizioso e lasciò libera
la moglie.
“Allora, la tagli la torta o no?” Sirius li guardò
tutti. “Ho fame io!”
Tutti scoppiarono a ridere e James non potè fare a
meno di desiderare altri cento compleanni come quello.