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Autore: Acqua Efp    24/08/2010    9 recensioni
Per Draco Malfoy è solo un modo per mettere nel sacco Hermione Granger e provarle che anche la sua intelligenza superiore alla media può fallire davanti a un piano ben organizzato di un Malfoy. Lui però non sa che un semplice gioco può diventare un problema...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Slytherin the heart of a Gryffindor'
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Sandalo e ambra bianca - da pubblicare
SANDALO E AMBRA BIANCA


Draco & Hermione

Finalmente ce l’ho fatta. Dopo anni e anni di tentavi andati a vuoto, anche a causa di quei due idioti dei miei tirapiedi, finalmente sono riuscito nel mio intento.
I suoi occhi castani mi guardano spalancati mentre la tengo ferma al muro con il mio corpo e le punto la mia bacchetta alla gola.
Non sembra spaventata, piuttosto stupefatta e arrabbiata. Non abbassa mai lo sguardo dal mio come a volermi sfidare, probabilmente una reazione dovuta all’orgoglio e al coraggio, i requisiti grazie ai quali è diventata la regina indiscussa di Griffondoro.
< Dunque ce l’ho fatta. > ghigno fiero di me stesso. Lei non risponde e mi fissa con odio e disprezzo, quasi pari al mio nei suoi confronti. Mi fa schifo il solo pensiero che il mio corpo Purosangue sia a contatto con il suo: il corpo di una lurida Mezzosangue, ma è un sacrificio che sono pronto a fare pur di vedere la ragazza più intelligente e dotata della scuola presa nel sacco come un’idiota.
< Cosa vuoi fare? Uccidermi? Lanciarmi una maledizione senza perdono? > mi chiede scocciata come se pensasse che non ne sarei in grado. Sento la rabbia ribollirmi nelle vene. Come osa sfidarmi con quel suo sguardo odioso?
< Pensi che non lo farei? > il mio sguardo non perde un attimo i suoi occhi. Sto cercando di leggere la sua anima, sto sperando che in quelle iridi scure appaia la paura ma niente. Le mie speranze sono vane.
< No, non sei un assassino. Al massimo uno stupido, odioso, idiota, viziato e presuntuoso, ma non un assassino. > sembra sicura delle sue parole. Come può essere sicura che non sono un assassino se non ne sono certo nemmeno io? < Allora cosa vuoi? > continuano quelle labbra con tono di sfida e io vorrei farla tacere. Impedire a quelle labbra di muoversi un'altra volta perché stanno minando il mio autocontrollo.
< Ma non vedi, Mezzosangue? Ho appena incastrato la strega più intelligente di Hogwarts! > ghigno di nuovo. A lei non sembra far effetto.
< Allora è vero che sei un idiota, Malfoy. > questa volta è lei a ghignare mentre con disprezzo guarda in basso e io mi accorgo di cosa vuole dire. Non l’ho affatto incastrata. La sua bacchetta è puntata sul mio petto all’altezza del cuore. Com’è possibile che non me ne sia accorto?
< Andiamo credevi davvero che non mi fossi accorta di tutti i tuoi tentativi? Sul serio, Malfoy, pensavo fossi più intelligente di così. Ora, però, vorrei sapere il perché di tutto questo tuo interesse nei miei confronti. > trattengo una risata. Interesse? Crede che io sia davvero interessato a una lurida mezzosangue? < Andiamo, perché tanto impegno? > nessuno dei due allontana la bacchetta. Nessuno dei due è pronto a darla vinta all’altro.
< Volevo dimostrare che anche una come te, sempre preparata in tutto, può cadere in trappola. > le sussurro come farebbe un serpente.
< Bene, ora che ti sei accorto che non è possibile mi lasceresti andare? >
< NO! > già mentre lo dico mi chiedo cosa diavolo mi sia preso. Vedo lo stesso sbigottimento dei miei occhi riflesso nei suoi e per la prima volta mi fermo ad osservarla. Un vero peccato che sia una mezzosangue, una griffondoro e soprattutto un’amica di Potter, perché è davvero bella. Schifato da me stesso per il fatto che quel pensiero abbia potuto attraversarmi la testa mi scanso. Pronto a lasciarla andare. Pronto ad arrendermi.
< Malfoy, sul serio, credo che tu abbia bisogno di uno psicanalista. Uno bravo. > la guardo. Cos’è uno psicanalista? Ma mentre lo penso lei si è già allontanata voltandomi le spalle.
Mi appoggio al muro con le braccia e la testa. Ho perso. Di nuovo. La rabbia mi assale. Il pugno parte e va a colpire la superficie di pietra antica. Con passo svelto mi dirigo verso la mia camera.
Gioisco vedendo i colori verde e argento ovunque. Il rosso-oro della cravatta della Mezzosangue mi aveva quasi fatto venire la nausea.
Levo il maglione grigio e un profumo non mio mi invade le narici. Sa di sandalo, sandalo e qualcos’altro. Ambra forse, si sembra ambra bianca. Lo inspiro un'altra volta. È buono. Ma non è mio. E se non è mio può essere solo della maledetta Mezzosangue. Possibile che possa avere un profumo così inebriante? Improvvisamente un pensiero mi assale. Un pensiero che mi disgusta ma che non riesco a mandar via. Mi martella nella testa sempre più forte, come se volesse imprimersi, lasciare il segno. Io non voglio. È contro tutto quello in cui credo. È contro la mia natura ma lui è sempre più forte.

 
A ora di pranzo la Sala Grande è piena come sempre. Gli schiamazzi sono insopportabili e mentre tento di non ascoltarli il mio occhio cade sul tavolo dei Griffondoro. Sul posto occupato dalla banda di Potter. I posti sono ancora vuoti. Sempre in ritardo. Sempre a macchinare qualcosa di nuovo quei tre.
Le porte della Sala si aprono di nuovo ed eccoli che arrivano. Potter al centro e il Rosso per mano alla Mezzosangue dietro. Qualcosa dentro di me scatta. Non so cosa ma mi sento irritato.
Lei sorride ai suoi amici e mi lancia uno sguardo di sfida. Sicuramente gli avrà già raccontato il nostro incontro di questa mattina. Come pensavo lo sguardo accusatore dei due ragazzi non si fa attendere. Come se me ne importasse qualcosa delle loro minacce. Come se quello sguardo potesse impedirmi di prendere di nuovo la Mezzosangue da parte, soli io e lei. Merlino, l’ho pensato davvero? Deve essere la stanchezza dovuta allo studio.
Li osservo mentre si siedono. Il Rosso come sempre accanto a lei. Parlottano tra di loro e la mano di lei si appoggia sul braccio di Weasley. La stessa mano che ha impugnato la bacchetta con cui mi ha minacciato questa mattina. La stessa sensazione di fastidio di poco prima mi assale. Ripenso al suo profumo così buono e invidio Weasley perché in questo momento può sentirlo. Potrebbe affondare la testa nei suoi ricci per avvicinarsi al suo orecchio e sussurrarle qualcosa. E infatti ecco che lo fa. Il fastidio dentro di me aumenta. Voglio essere io a sentire così bene il suo profumo. Voglio essere io a sfiorare con le mie labbra la pelle del suo orecchio. La stessa pelle che fino a qualche ora fa trovavo ripugnante. Mi accorgo che qualcosa è appena cambiato.
Con il piatto ancora pieno mi allontano dalla Sala. Devo pensare. Ho bisogno di capire come è potuto succedere. Quando la mia repulsione è diventata attrazione. Può essere stato solo questa mattina. Può essere stato solo mentre i nostri corpi si toccavano, mentre il suo profumo mi invadeva le narici, mentre i suoi occhi catturavano i miei, mentre i suoi ricci sfioravano la mia mano che impugnava la bacchetta.
Combatto tutto il giorno e la notte contro quella maledetta attrazione ma niente. Nessun risultato. Non se ne vuole andare, a lei si unisce il fastidio quando vedo Weasley che la sfiora, che si inebria del suo profumo mentre io non posso farlo. Mentre a me resta solo il ricordo. Sandalo e ambra bianca.

Un mese dopo sono ancora nelle stesse condizioni. Il fatto che Weasley la tocchi mi infastidisce non poco e vorrei schiantarlo ogni volta che anche solo le si avvicina. La notte dormo poco. Cerco di combattere il pensiero di lei che diventa sempre più forte e prepotente.
Ho deciso che così non può andare avanti. Ho deciso che devo capire.
Proprio come l’altra volta attendo in un cunicolo buio che lei passi da sola. L’afferro per un braccio e la tiro verso di me. Blocco il suo corpo al muro. Questa volta non impugno la bacchetta. Mi limito ad appoggiare le mie mani sulla pietra ai lati del suo viso. Lei mi guarda esterrefatta.
< Di nuovo, Malfoy? > chiede scocciata. Chiudo gli occhi e inspiro il suo profumo finalmente. Mi sento bene. Come un fumatore che ha riavuto le sue sigarette dopo un mese senza poter fumare. Affondo il mio viso tra i suoi capelli e mentre i suoi soffici ricci mi avvolgono il volto la sento irrigidirsi. Sposto la mia mano sinistra e la appoggio sul suo fianco. Trattiene il fiato. Ha paura. Per la prima volta in sette anni Hermione ha paura di me. E mi accorgo di aver pensato al suo nome. Non all’epiteto che ho usato fino ad adesso, non al suo cognome.
< Ma..Malfoy? > chiede con tono preoccupato.
< Hermione… > sussurro il suo nome con il viso ancora affondato sulla sua spalla, nei suoi capelli.
La sento muovere la mano, portarla alla bacchetta. Non mi interessa.
Muovo il viso, lo porto più vicino al suo. Le sue labbra sono così vicine. Cedo. Cedo all’istinto, cedo alla voglia che ho di lei. La bacio. È rigida, non capisce ma io insisto. La bacio con delicatezza, con paura, la sto assaggiando, sto cercando di memorizzare tutto di lei.
Sento le sue labbra schiudersi sotto le mie. Abbandonarsi. Rispondere al bacio. Immergo l’altra mano nella sua chioma, avvicino ancora di più il suo volto. La delicatezza diventa passione. Sento le sue mani muoversi. Una si intrufola nei miei capelli, l’altra si aggrappa alla mia schiena.
Rilascio un gemito quando si stringe a me. La morbidezza del suo corpo a contatto con il mio mi sconvolge e vorrei non lasciarla andare. Cancellare anni di odio e schermaglie con quel momento ma dobbiamo respirare e mentre mi allontano i miei occhi si incatenano ai suoi. Abbiamo il fiato corto. Siamo storditi e stupefatti ma nelle sue iridi leggo lo stesso desiderio che sicuramente è impresso nelle mie e quando mi tira di nuovo a sé per baciarmi desidero che il mondo sparisca. Che restassimo solo noi due. Niente differenze di sangue, di casa, di ricchezza. La stringo a me più forte perché non voglio che torni da Weasley, perché ho dato un nome al fastidio: gelosia. Sono geloso marcio e so che dopo oggi lo sarò ancora di più.
< E adesso? > la sento chiedere sulle mie labbra.
< E adesso siamo tu ed io. Hermione e Draco. > le dico senza allontanarmi perché il distacco mi sarebbe insopportabile.
< E dopo? > vedo una lacrima scenderle a rigarle una guancia e la raccolgo con un bacio.
< Non so cosa succederà, so per certo, però, che non posso più fare a meno di te, e che se qualcun altro ti si avvicina lo schianto. > la sento sorridere. Mi bacia di nuovo. Sandalo e ambra bianca.
Io e lei, il resto può andare a farsi fottere!

Eccomi di nuovo qui con un'altra storia...questa volta sulla coppia Draco-Hermione di cui sono una grandissima sostenitrice...
Ringrazio tutti coloro che hanno letto la mia prima Fan Fiction pubblicata e le tre ragazze che l'hanno recensita (purtroppo non so come inserire i nomi, quindi vogliate scusarmi per non avervi citato). 
Vorrei anche aggiungere che essendo anche questa una short, ho dovuto spiegare le cose in fretta e dare più importanza a certe emozioni che ad altre, penso e spero, di aver fatta capire come la penso su questi due personaggi. Volevo far vedere l'attrazione tra di loro e il senso di possesso che Draco comincia a dimostrare da subito nei confronti di Hermione...

Se avete letto fin qui significa che deve esservi piaciuta almeno un poco...se così non fosse grazie comunque per aver letto e grazie a chi recensirà!!

   
 
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