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Autore: Annette85    24/08/2010    3 recensioni
Malfoy Manor era piuttosto silenziosa, quella sera: i padroni di casa, subito dopo cena, avevano preferito ritirarsi uno nello studio e l’altra nella camera da letto.[...]
Genere: Dark, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Lucius/Narcissa
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Nota: Una piccola storia senza pretese che mi è venuta in mente rileggendo il quarto libro. I personaggi sono insoliti per me (ultimamente mi capita sempre più spesso di scrivere di personaggi non in linea con il mio pensiero), ma spero di non aver combinato un macello.
La storia segue il prompt n. 42 "Freddo" del The One Hundred Prompt Project.

Buona lettura^^


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Senza possibilità di scelta

Malfoy Manor era piuttosto silenziosa, quella sera: i padroni di casa, subito dopo cena, avevano preferito ritirarsi uno nello studio e l’altra nella camera da letto.

Le sere, da quando Draco era tornato a Hogwarts, scorrevano tutte nello stesso modo; e i Malfoy cercavano di sottrarsi alla quotidianità.

Lucius stava leggendo l’ennesimo decreto salva-Babbani del Ministero chiuso nel proprio studio, dopo qualche istante sbuffò e si versò ancora da bere. A un tratto sentì come un formicolio all’avambraccio, ma non vi badò e continuò quella lettura tutt’altro che interessante.

Il Marchio Nero fece capolino, beffardo, dalla manica quando il mago allungò il braccio per prendere il bicchiere.

«Lucius!» nello stesso momento l’urlo di Narcissa riempì la casa. Il diretto interessato si guardò intorno: il Marchio sul suo avambraccio era diventato scuro e faceva più male del solito, come ai tempi in cui l’Oscuro Signore era in auge e chiamava i propri seguaci. Lasciò andare il bicchiere, che si ruppe a contatto con la superficie solida. Le carte sulla scrivania si inzupparono nel liquido ambrato, mentre sua moglie entrava trafelata nello studio.

«L’hai sentito anche tu?» chiese spaventata correndo dal marito.

«Sì», rispose Lucius in un sussurro, fissando il proprio braccio con gli occhi sgranati, quasi con timore di ciò che sarebbe accaduto dopo.

«Devi andare», disse Narcissa, impaziente e ancora incredula.

Lucius non rispose, solo si diresse verso la libreria alle spalle della scrivania e toccò con la bacchetta un libro dalla copertina nera; subito lo scaffale si spostò di lato, scoprendo una gruccia con il suo mantello.

Narcissa si portò le mani alla bocca e osservò con attenzione tutte le mosse del marito, come a volersele imprimere nella memoria, quasi per paura che lui non tornasse.

«Sta’ attento», sospirò poi aggrappandosi al mantello nero del mago.

Lucius annuì a quella preghiera, scoccò un bacio a fior di labbra a Narcissa e indossò la maschera, pronto per raggiungere il Signore Oscuro.

La strega rimase sola nello studio: si strinse nella vestaglia, come a volersi proteggere dal gelo dell’inverno, nonostante la stagione tutt’altro che fredda, e si accomodò composta sulla sedia dove poco prima c’era il marito.


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The One Hundred Prompt Project

   
 
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