…Da quando sei andato via…
Una lacrima, una piccola lacrima. Riga il viso di una ragazza distrutta,lacerata.
Un’altra e un’altra. Un singhiozzo,una lacrima,un singhiozzo.
Ormai capitava sempre così,ogni sera,nel proprio letto Sakura Haruno piangeva tutte le sue lacrime.
Era passato un mese. Uno solo,da quando la vita della rosa era cambiata drasticamente.
Era successo tutto così in fretta. Quando lui aveva varcato la soglia del portone di Konoha, decidendo
Di tradirla,Sakura era morta. Non c’erano più sorrisi spensierati,non c’erano risate,non c’era felicità. Non c’era nulla. Se non il dolore. Il dolore della perdita di quella persona che tanto aveva amato.
C’era anche la sua maschera,che indossava sempre ,tranne fra i muri della sua stanza .
Quando era con i suoi amici,fingeva che tutto andava bene,sorrideva ma il suo era un sorriso falso.
Quando invece era nella sua stanza,piangeva e si lasciava andare. Proprio come quella sera. Aveva
Passato una giornata infernale. Tutto le ricordava Sasuke, tutti parlavano di Sasuke e,quando succedeva quel che era rimasto di lei si spezzava.
Si sentiva come una bambola di porcellana,rotta.
Proprio come nel suo sogno.
era una bambola di porcellana che lui teneva in casa,in una piccola cesta. Poi,tutto d’un tratto,il moro le si avvicinava e la prendeva fra le sue braccia e la portava in bosco. Le foglie era d’un verde smeraldo e,erano scosse dal vento. Il loro fruscio formulava una frase che non riuscì a capire,però era sicura che centrava qualcosa con quello che le stava per succedere. Camminarono tanto e poi si fermarono d’avanti a un fiumiciattolo ,Sasuke se la rigirò fra le mani poi fece un sorriso strano. Quasi sadico e la gettò nel fiume. La bambola si ruppe e i suoi cocci vennero trasportati via dal fiumiciattolo.
Si svegliava sempre lacrimante e sudata. Un altro singhiozzo la scosse,le lacrime le rigavano le guancie ormai bagnate completamente,alcune di esse,le finivano sulle labbra.
Le lacrime sono salate … si ritrovò a pensare. Si alzò dal suo letto e si mise di fronte la finestra,a fissare il cielo. C’era la luna piena,quella notte. Era tutto identico a quel giorno. Tranne una : lei. Non si sentiva più la stessa perché non lo era. Non era più la ragazzina spensierata di un mese prima. Ora era cambiata,non sognava più e indossava costantemente la sua maschera fatta di dolore. Diede un ultimo sguardo alla luna,poi,si ristese sul proprio letto sperando di addormentarsi e di avere un sonno senza sogni.
Mi hai rotta,mi hai uccisa,mi hai ferita…ti ho aperto il mio cuore
quella notte,ma non ti è bastato per rimanere. Stai inseguendo la tua sciocca
vendetta,calpestando i sentimenti di tutti noi…Non sei stanco,Sas’ke-kun di
tutta questo dolore che ti circonda?...io ti avrei reso felice…avrei davvero
fatto ogni cosa in mio potere per saperti felice. Ma hai rinunciato e per cosa?
Per andare incontro ad una strada di morte e solitudine. Non solo stai
soffrendo,ma stai facendo soffrire anche noi…Oh Sasuke… vorrei odiarti per
quello che mi hai fatto ma non posso,riesco solo ad amarti…
Quel pensiero,la “cullo” in un sonno senza sogni.