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Autore: Billina_Rocky    26/08/2010    1 recensioni
Cinquanta minuti dopo circa sono davanti alla mia scuola, il mio amato liceo. Improvvisamente mi viene in mente con della malinconia che questo sarà l'ultimo anno che ci passerò, poi lascerò lì i miei ricordi più belli e un po' di lacrime. Mi levo le cuffie dalle orecchie, perchè mi sta venendo incontro la mia compagna di classe preferita.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'aria fresca d'autunno, il profumo di fiori, le urla dei contadini alla mattina presto. Sono in campagna da mio padre, questa settimana. Sorrido. Sto bene qui, peccato che mia madre non lo capisca. Dovrebbe lasciarmi libera di scegliere, ma non lo fa. Non lo fa per il suo spiccato egoismo, perché vuole sottrarmi al suo ex marito.
Non riesco a capire perché odi così tanto mio padre, d'altronde è lei che lo ha lasciato. Mi stropiccio gli occhi e mi affaccio alla finestra a fianco al mio letto. E' l'alba. E' la terza mattina che vedo sorgere il sole, ed è stupendo. La porta di camera mia si apre, e mio papà entra sorridente:
"Buongiorno, tesoro!"
"Buongiorno a te, papà!" il mio sorriso si allarga.
"Hai dormito bene?"
"Sì, papy, qui si sta veramente da dio! E tu?"
"Sì, anch'io ho dormito bene. La colazione è sul tavolo. Prima di andare a scuola mi vieni a salutare, vero?"
"Certo, papà! Come potrei non salutarti?!"
Lui esce contento dalla mia stanza ed io mi levo le coperte da dosso, per poi alzarmi lentamente. Mentre mi dirigo in cucina, mi stiracchio. Sposto la sedia e mi ci siedo. Guardo la tavola, piena di tante pietanze squisite.
Comincio a fare colazione con fette biscottate e marmellata di more, la mia preferita.
Finito di mangiare mi alzo e vado in bagno a lavarmi e vestirmi. Venti minuti dopo sono vestita e truccata. Vado in camera, per prendere la cartella e il cellulare, poi esco e vado nelle fasce, a salutare papà.
"Ciao papà, io vado a scuola"
"Ciao tesoro. Ci vediamo all'uscita, ti vengo a prendere"
"D'accordo, a dopo"
 
Guardo l'orologio: mancano dieci minuti alle sette. - Bene,- penso - ho tutto il tempo per andare a scuola a piedi -
Dal mio zaino tiro fuori il mio i-pod e mi metto le cuffiette nelle orecchie. E' la cosa che amo fare di più, alla mattina. Mi guardo intorno, come se non avessi mai visto il paesaggio intorno a me, come se non avessi mai visto la campagna e non avessi mai sentito i suoi odori.
Cinquanta minuti dopo circa sono davanti alla mia scuola, il mio amato liceo.
Improvvisamente mi viene in mente con della malinconia che questo sarà l'ultimo anno che ci passerò, poi lascerò lì i miei ricordi più belli e un po' di lacrime.
Mi levo le cuffie dalle orecchie, perchè mi sta venendo incontro la mia compagna di classe preferita.
"Giusyyy!" le urlo
"Mikyyyy!" mi risponde lei, un secondo prima di stringermi in un abbraccio.
"Come stai?"
"Bene, amore, e tu?"
"Anch'io! Guarda che il tuo carissimo Marco è già arrivato"
"Ah sì? Dov'è?"
"E' laggiù, dal bar, con Lorenzo, Diego e Riccardo. Lo vedi?"
"Sì, ora sì. E' bello, vero?"
"Sì, ma è nano"
"Dettagli. Nella botte piccola c'è il vino buono, ricordatelo"
"Va bene, va bene. Sarai la mia vicina di banco anche quest'anno, vero?"
"Certo, cara! Con piacere!" e in un secondo scoppiamo a ridere.
Il suono della campanella ci interrompe. "Dobbiamo andare, Giusy. Non vedo l'ora che sia intervallo"
Con aria sconsolata saliamo le scale per andare in classe. Ci aspettano 2 ore di italiano, 1 di storia dell'arte, 1 di latino, 1 greco e 1 di matematica.
"Giusy, ci spariamo prima della fine della giornata?"
"E' un'idea, carissima. ci penserò su"
La prof entra in classe e la lezione comincia.
 
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Tre ore dopo la classe si risveglia al suono della campanella che segnala l'inizio del quarto d'ora di relax. Io e Giusy ci alziamo di scatto e usciamo dall'aula, lasciandoci urlare dietro dalla professoressa odiosa di storia dell'arte.
In quel momento guardo la classe di fronte alla mia e vedo uscire Marco e Lorenzo. Scrollo Giusy, che guardandomi negli occhi capisce e scoppia a ridere.
"Che culo pauroso ti ritrovi?" esclama.
Ma io non le rispondo, mi sono accorta che Marco e Lorenzo mi stanno guardando, mentre parlano fra di loro. E all'improvviso vedo Lorenzo beccarsi una pacca su una spalla e un'occhiataccia da Marco. Guardo Giusy.
"Oh, buongiorno! E' mezz'ora che ti parlo, lo sai?"
"Scusami, stavo guardando Marco e Lorenzo che..." e comincio a raccontarle tutta la scena, facendola ridere. Ecco però che ci fermiamo. Lorenzo sta venendo verso di noi. Lorenzo sta venendo verso di me. Io e Giusy ci guardiamo, incuriosite e ansiose di sapere.
"Scusami, c'è il mio amico Marco che vorrebbe parlarti"
Giusy mi guarda, mi sta dicendo con gli occhi di andare. Ma io ho paura.
"E... cosa vuole esattamente da me?"
   
 
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