Time of growth.
“Siete
tutti vivi?”
Era
affaticata e quasi ironica, la voce di Zoro, nel pronunciare quella
domanda, rialzandosi contemporaneamente da terra.
“Robin-chan!Nami-san!Dove
siete?!”
Fu
la primissima preoccupazione di Sanji, sebbene si reggesse in piedi
solo per miracolo, barcollando vistosamente.
“Credo
di avere qualche osso rotto”si lamentò Usop, tastandosi il corpo
quasi non credesse di essere nonostante tutto ancora vivo.
“Ho
finito la cola”sbottò Franky, cercando di sistemarsi i capelli che
ricadevano inermi, privati della loro fonte di energia.
“Yohohoho,
ho temuto di morire!”esclamò Brook, tenendosi al suo bastone-spada
per rialzarsi“Ah!Ma io sono già morto!”si ricordò di
aggiungere, con aria scandalizzata.
“Rufy
dov'è?”si preoccupò Chopper, guardandosi intorno alla ricerca del
Capitano.
“Sanji-kun!Ragazzi!”li
chiamò Nami, da una sporgenza poco lontana, agitando le braccia per
farsi notare“Siamo qui!”specificò, mentre Robin accennava un
sorriso mesto.
La
ciurma affiancò le ragazze, trovandole sedute accanto a Rufy,
svenuto, coperto di ferite in ogni dove e con l'aria più stanca e
seria che gli avessero mai visto.
“Cos'è
successo esattamente?”si chiese Usop, guardandosi intorno quasi
potesse trovare la risposta nel paesaggio distrutto.
“Non
saprei dirtelo”rispose pacato Sanji, accendendosi una
sigaretta“Siamo tutti crollati”gli ricordò, espirando un po' di
fumo.
“Rufy
deve essere riuscito a battere Barbanera”fece Chopper, alzando un
attimo lo sguardo dal corpo del ragazzo, dove stava apportando i
primi soccorsi.
“Hah...ma
dove potrebbe essere?”domandò Zoro, guardandosi prudentemente
intorno.
A
due anni dalla morte di Portuguese D Ace, si erano riuniti ed erano
potuti entrare nel Nuovo Mondo, dopo aver passato senza – troppi –
problemi l'isola degli Uomini Pesce.
Dopo
poco che navigavano in quelle acque, però, si erano imbattuti nella
ciurma di Barbanera e subito il loro Capitano gli si era gettato
addosso.
Per
una volta nessuno di loro aveva avuto niente da ridire, capendo
quanto potesse essere infuriato con chi aveva catturato Ace.
Infine
si erano ritrovati a combattere su quell'isola disabitata,
riducendola ad un colabrodo.
Ognuno
di loro se l'era vista con un membro della ciurma avversaria,
arrivando vincitori ma esausti a fine scontro, quindi nessuno sapeva
cosa esattamente fosse successo tra Barbanera e Rufy.
“Glielo
chiederemo quando si sveglierà”decise Sanji, mentre tutti tornavano a guardare il giovane.
Neanche
l'avessero chiamato, Rufy cominciò ad aprire lentamente gli occhi,
battendoli appena, guardando i suoi nakama come non si capacitasse
che fossero davvero lì.
“Ragazzi!State
bene?!”chiese subito, sebbene fosse il più malconcio.
Nami
non mancò di farglielo notare con un sonoro pugno“Sei tu quello
moribondo, Baka!”sbottò, irritata.
“Beh?Che
fine ha fatto quel grassone?”chiese Sanji.
“Lui...è
svanito”rispose il Capitano, con tono amaro.
Sicuramente
si sarebbe calato il cappello sulla testa, se fosse stato in grado di
muoversi.
“Svanito?!”domandò
stralunato Usop, non riuscendo a crederci.
“Hah”annuì
invece Rufy“Si è come dissolto in una pozza nera”cercò di
spiegarsi, non trovando però le parole adatte.
Era
come se Barbanera, non vedendo vie di fuga, si fosse fatto
risucchiare dalla sua stessa oscurità.
“L'importante
è essercelo tolto di torno”sdrammatizzò Franky, mentre ancora
cercava di sistemarsi i capelli“Torniamo alla nave, ho bisogno di
cola!”dichiarò.
Rufy
sorrise e annuì, facendo per alzarsi, ma Chopper lo spinse
immediatamente giù.
“Non
puoi muoverti Rufy!”lo rimproverò“Hai perso almeno sei litri di
sangue e hai come minimo una decina di ossa rotte!Hai usato il Gear
Second troppo a lungo, vero?I tuoi vasi sanguini sembrano sul punto
d'esplodere!”elencò, alzando man mano il tono.
Rufy
ridacchiò, come fosse stato semplicemente colto in flagrante a
rubare della carne nella notte.
“Daijoubu1”scandì
il Capitano, sorridendo“Una bella dormita, il cibo di Sanji e passa
tutto!”esclamò, convinto.
Pareva
non avere neanche combattuto e, soprattutto, non pareva una persona
praticamente moribonda.
Nami
scosse il capo sconsolata, definendolo un caso clinico, mentre Robin
e Sanji sogghignavano appena, divertiti.
Zoro
era l'unico a guardare Rufy preoccupato, mentre il resto della ciurma
pareva quasi averlo preso in parola.
Qualche
ora dopo, comunque, non si sa bene come Chopper aveva convinto Rufy a
rimanere a letto almeno fino
all'indomani, ribadendo che ad una persona normale ci sarebbero
voluti mesi o anche anni per riprendersi.
Lasciato
solo nella sua stanza mentre gli altri si preparavano per riprendere
il viaggio, Rufy si ritrovò a pensare.
Aveva
voluto affrontare Barbanera per vendicare il rapimento di Ace, ma
quella era più una scusa ufficiale.
Si
sentiva in colpa, in realtà, perché Barbanera quel giorno cercava
lui.
Lui,
dannazione, non Ace.
Certo,
suo fratello stava comunque cercando Teach, ma era diverso.
Ne
era sicurissimo, Rufy.
Se
non fosse stato per difendere lui da un possibile inseguimento, Ace
sarebbe stato più prudente e non si sarebbe fatto catturare.
Non
solo.
Se
quel giorno lui non fosse stato così pateticamente debole, sarebbe
riuscito a liberare suo fratello da Impel Down.
In
ultimo, giusto per chiudere in bellezza, se non fosse stato così
idiota Ace non si sarebbe dovuto precipitare tra lui e un pugno di
magma.
Riassumendo,
Ace era morto per colpa sua.
Sperava
di ritrovare almeno un po' di pace liberandosi di quella piaga di
Teach, ma pareva inutile.
Invece
che svanire, i pensieri si facevano più insistenti, come se qualcuno
si stesse divertendo a richiamarglieli alla mente.
Ecco
perché non voleva rimanere a letto, si disse.
Quando
era disteso senza far nulla, pensava.
Ed
ogni dannata volta si sentiva uno schifo.
“Hai
la classica espressione di chi vuole morire”si sentì dire.
Alzò
lo sguardo verso la porta – il collo era praticamente l'unica cosa
che riusciva a muovere – e notò Zoro che gli stava portando dei
piatti stracolmi di carne.
Caro
vecchio Zoro.
“Tu
dici?”buttò lì, come non vi stesse dando realmente importanza.
“Rufy”lo
chiamò lo spadaccino, con aria di chi sta per fare un discorso
serio“Non leggo nel pensiero, quindi non so cosa ti stia passando
per la testa. Però una cosa la so”lo fissò, come volesse
stampargli a fuoco il concetto“Ti sbagli”concluse, semplicemente.
“Se
non sai cosa penso come fai a dire che mi sbaglio?”si lamentò il
ragazzo, allungando il collo per addentare un cosciotto, lottandoci
come avrebbe fatto contro il peggiore dei nemici.
“Quella
espressione non ti s'addice affatto”rispose semplicemente il più
grande, come se quella fosse una motivazione sufficiente.
“Non
hai tutti i torti”ammise l'altro, sputacchiando un po' ovunque
pezzetti di carne.
“Rufy,
qualsiasi cosa-”
“Sto
bene, Zoro”
“Dico
sul serio”
“Anch'io”gli
regalò un sorriso, staccandosi dal suo prezioso cosciotto“Sto
bene, per cui non dovete preoccuparvi. Non mi vedrai mai più con
quell'espressione”promise.
“Non
è questione di espressione”provò a spiegarsi Zoro, ma poi
sospirò“Ti viene così difficile fidarti di noi?”chiese.
Parlò
al plurale, perché lo sapeva che gli altri stavano ascoltando.
Nascosti
– tranne Robin, che ascoltava grazie ai suoi poteri – non
perdevano una sillaba di quella conversazione, preoccupati.
Nessuno
di loro voleva che il Capitano fosse triste o si prendesse colpe che
non aveva.
“Ma
che stai dicendo?”domandò stupito, forse ferito, Rufy“Mi fido
ciecamente di voi!”esclamò, con convinzione.
“Allora
rendici partecipi dei tuoi problemi”lo disse come fosse una sfida,
Zoro.
“Io
non ho problemi, Zoro. Non preoccupatevi”ripeté, come una
filastrocca imparata a memoria.
Lo
spadaccino sospirò, decidendo di fare dietro front“Non è colpa
tua”affermò sicuro, come se dovesse bastare a cancellare ogni
dubbio di Rufy.
“Zoro...”provò
a richiamarlo il Capitano, non sapendo bene come interpretare quella
frase.
“Se
non hai più voglia di vivere dimmelo subito, Capitano. Mi toccherà
diventare lo spadaccino più forte del mondo da solo”concluse,
sapendo che sicuramente quello avrebbe fatto effetto.
Forse
era un colpo basso, ma pazienza.
Rufy
saltò in piedi, come se non avvertisse dolori in ogni più piccola
cellula del corpo.
“Io
diventerò il Re dei Pirati!”esclamò, con forza, quasi fosse una
minaccia.
Arrabbiato,
forse un po' disilluso, triste, ma convinto.
Fermamente
convinto.
“Mpfh”fu
l'unica risposta che si degnò di dargli lo spadaccino, accompagnato
da un mezzo sorriso.
“Lo
diventerò!”ribadì Rufy, e gli tornò in mente quando aveva detto
anche a Shanks la stessa cosa“E tu sarai lì, insieme a tutti gli
altri”aggiunse, risoluto.
“E
poi?”lo provocò Zoro.
“E
poi”sogghignò Rufy”Andremo a cercare l'All Blue per Sanji, la
cura a tutti i mali per Chopper, tutte le isole conosciute e non per
Nami, solcheremo tutti i mari per Franky e torneremo da Lovoon per
Brook”elencò, con sicurezza, come non fosse nulla di che“Nel
frattempo senza dubbio Usop sarà diventato un valoroso guerriero dei
mari, tu sarai diventato lo spadaccino più forte del mondo ed io
ovviamente sarò il Re dei Pirati”concluse.
“Questo
è il nostro Capitano”mormorò Sanji, ricevendo la piena
approvazione della ciurma.
“Se
vuoi fare tutte queste cose”commentò Zoro, piatto“Non puoi
tenere quel muso a lungo. Smettila di frignare e tormentarti. Il One
Piece non va da nessuna parte, ma se non lo raggiungi lo prenderà
qualcun altro”disse, tentando di nascondere la soddisfazione nel
vedere il suo Capitano così sicuro di sé.
“Il
One Piece sarà mio!”esclamò il ragazzo, alzando il pugno al
cielo”Anzi!”si corresse, guardando con aria furbetta Zoro“Sarà
nostro”lo
spadaccino sorrise, annuendo impercettibilmente, mentre la ciurma
tornava ai propri posti per evitare di farsi scoprire dal Capitano.
Ci
sarebbero state altre crisi, altri nemici apparentemente imbattibili
pronti a cercare di spezzare la loro ciurma, calamità naturali,
Marine, Pirati e Rivoluzionari nemici.
Ci
sarebbero stati molti ostacoli, sulla loro strada forse più che su
quella degli altri, ma loro non avrebbero mai esitato ad affrontarli
e superarli tutti, in un modo o nell'altro.
Perché dalla
ciurma del – futuro – Re dei Pirati non puoi aspettarti niente di
meno.
1. Daijoubu: Va tutto bene/Tranquilli.