CAPITOLO
42
La
partita era appena finita, e quall`anno il Giappone
aveva vinto. (Davvero?? Non aveva mai vinto… -.- NdTutti.) I ragazzi stavano
festeggiando negli spogliatoi la vittoria.
-Abbiamo
vintooooooo!!!- diceva Bruce
tenendo la coppa in mano.
-Si, ma
non per merito tuo!!!- diceva la Tigre quasi
piangendo, dopotutto aveva vinto il Mondiale.
Tutti
erano felici per la vittoria, ma due di loro sembravano tristi, adesso che era
finito il Mondiale, dovevano tornare a casa e quindi
lasciare li una parte del loro cuore.
Tom,
senza perdere tempo uscì dallo spogliatoio portando con se Benji.
-Facciamo
una passeggiata?- disse Tom quando furono usciti dallo spogliatoio.
-Perche`,
ho scelta?- disse ironicamente Benji -… andiamo…-
I due
ragazzi incominciarono a camminare in silenzio che nessuno voleva interrompere.
-Benji…-
dopo un po` fu Tom ad interrompere quel silenzio.
-Dimmi!-
-Ricordi
questo posto?-
-Ehm…
fammi pensare… no! Che cosa dovrebbe ricordarmi?- “Certo che ricordo… qui ho incontrato per la
prima volta…”
-Come
no? Qui abbiamo incontrato per la prima volta quella peste di Marzia… ricordi,
ti è caduta addosso…-
-Un
angelo caduto dal cielo…- disse Benji sottovoce.
-Sei
certo di non volerle rivelare i tuoi sentimenti?- disse Tom fermandosi di
colpo.
-Come sai che non voglio rivelarle i miei sentimenti?-
-Perche`
se volevi farlo saresti già da lei a confessargli
tutto…-
Benji
abbassò lo sguardo, voleva rivelarle i suoi sentimenti ma se l`avesse fatto ne avrebbero sofferto entrambi, dopotutto lui sarebbe tornato
in Germania e lei sarebbe rimasta li in Spagna.
-Senti
amico mio, se tieni i tuoi sentimenti nel tuo cuore un giorno te ne pentirai
sicuramente… non tornare in Germania senza averle detto tutto… adesso vado,
Nadja mi aspetta fuori il bar Eagle…- e dopo aver dato una pacca sulla spalla
dell`amico, Tom diresse i suoi passi in direzione del bar Eagle lasciando Benji
da solo.
Benji
pensava a tutto ciò che gli era capitato da quando era arrivato li in Spagna… la maggior parte degli avvenimenti accaduti in
quel luogo erano tutti legati a Marzia… la sua Marzia… ricordava ogni
avvenimento legato a lei, dalla sua sfida, alla scenata davanti a quel bar…
rise un attimino pensando a lei urlante accusandolo di essere un maniaco… poi
ritornò serio… dire o no ciò che provava a quella peste di ragazzina che nn
perdeva occasione per schernirlo? I suoi pensieri si spostarono a quella
maledettissima sera… quella sera in cui Santana aveva osato fare sua Marzia… il
nervoso salì in un batter d`occhio. Si fermò davanti ad un albero e, con tutta
la forza che aveva in corpo, caricò il destro e colpì violentemente l`albero…
-Ahi…-
mugugnò tra se e se il portiere mentre si toccava la mano ferita.
Alzò
velocemente gli occhi e ciò che vide davanti a lui su la scuola di Carmen Harranz… la scuola di Marzia… quel giorno lei non era
andata ad assistere all`ultima partita di Benji e del Giappone li in Spagna, e lui immaginava il perché… Santana… quel
bastardo, come aveva osa solo sfiorarla con un dito?
Una
forza a lui sconosciuta prese il sopravento e trascinò Benji all`interno della
scuola. (Una forza sconosciuta? O.O Oh mio Dio… NdA.)
Arrivò davanti
alla sala da ballo dove c`era lei… com`era bella… gli piaceva tanto guardarla
mentre ballava, sembrava una libellula volante su un prato pieno di fiori.
Quel
giorno lui sarebbe partito… “Non voglio
che lui parta… che dico? Perché non voglio che lui
parta? Ma faccia ciò che vuole,
la sua vita non è qui in Spagna ma in Germania… una parte del mio cuore gioisce
al sol pensiero della sua partenza… ma l`altra già soffre la sua lontananza... che mi sia… ma a che penso… é impossibile…però tutte le volte che
l`ho abbraccio che l`ho baciato mi sembrava di toccare il cielo con un dito…”
I suoi
pensieri furono interrotti da un applauso. Marzia girò lo sguardo e vide
l`oggetto dei suoi pensieri, li in tutta la sua
bellezza, indossava ancora la tuta della nazionale nera con la bandiera giapponese
sul petto.
Benji si
avvicinò alla ragazza che lo guardava. Durante il tragitto, che per i due sembrò
un`eternita`, il cuore dei due batteva sempre più forte man mano che la distanza tra i due corpi diminuiva. Adesso lui era li proprio a pochi passi da lei che la fissava negli occhi.
Marzia, per la prima volta non poté sostenere quello sguardo, così abbassò il
capo, fu in quel momento che notò la mano ferita del portiere.
-Che
cosa hai fatto?- disse lei prendendo la mano del
ragazzo e avvicinandola al suo viso (di lei) per poter guardare meglio.
-Ehm…
nulla… ho solo sbattuto…- si giustificò lui.
-Bisogna
che te la medichi se non vuoi che peggiori… vieni con me…-
Marzia
prese la mano non ferita del ragazzo e lo portò con se nella sua stanza dove lo
fece sedere sul letto. Andò in bagno, aprì il mobiletto, prese alcune bende e
ritornò da lui. Avvicinò al letto una sedia, proprio di fronte a lui, e si
sedette.
-Vediamo
un po`…- dopo vari controlli alla mano disse -… non é nulla di grave, non é
rotta solo un po` indolenzita…- cominciò a fasciare la mano e quando finì disse
-… devi tenere questa benda per un paio di giorni poi puoi toglierla…- si bloccò
non appena si accorse che Benji la fissava, lei arrossì leggermente. –Che ci fai qui?- Benji non rispondeva, così ripeté la domanda, ma
non ebbe nessuna risposta. Allora agitò la sua mano (di lei) davanti alla
faccia del ragazzo e a questo punto lui riacquistò lucidità.
-Benji…
sei sulla terra????- domandò Marzia sorridendo.
-Eh?
Ehm… si si… cosa dicevi?-
-Ho
detto: che ci fai qui?-
-Ecco…
sai che tra poche ore parto… e volevo solo salutarti…-
-Ah
tutto qui? Buon viaggio caro portiere da quattro soldi…-
Marzia
si alzò dalla sedia e diresse i suoi passi verso la porta, ma si sentì
bloccare: Benji l`aveva bloccata prendendola per mano.
-Fermati…-
-Che
vuoi?-
Benji
fece girare Marzia verso di se e guardandola negli occhi disse:
-… non sono bravo in queste cose, ma ci proverò… allora, io sono giudicato da
tutti come il portiere paratutto e senza cuore, incapace di provare sentimenti…
ma questo non é vero… sono il portiere paratutto ma non é vero che non provo
sentimenti… ci sono 2 persone importanti nella mia vita, persone che amo più di me stesso… la prima e
mia sorella, la dolce Lusia… e l`altra é…- si bloccò per un istante prese fiato
e continuò -… é… la persona che ho di fronte, la persona che mi ha sempre
spronato a fare di più da quanto sono qui in Spagna… io ti amo Marzia e questo
l`ho scoperto solo la prima volta che ti ho baciato, desideravo tanto farlo…
poggiare le mie labbra sulle tue, assaporare il dolce sapore delle tue labbra…-
Marzia
rimase, per un primo tempo, spiazzata nel sentire queste parole, lui, il portiere
più bravo del mondo, il ragazzo senza sentimenti… che amava lei… e lei? Lei
provava qualcosa per lui? Ripensò tutte le volte che l`aveva consolata,
tutte le volte che l`aveva abbracciata… e baciata… provava uno strano
senso di piacere ogni volta che lui si trovava nelle sue vicinanze… sentì il
cuore battere e battere ancora più forte. Senza sapere come, si avvicinò di più
al portiere, si alzò in punta di piedi e lo baciò… un bacio stupendo, da
mozzare il fiato. Adesso lo sapeva… lei era innamorata di Lui.
Tom
aveva lasciato Benji per andare a salutare Nadja. Ricordava ancora il loro
primo incontro, e come dimenticarlo, lui odiava gli appuntamenti al buio… li
odiava da circa 3 anni, quando il suo compagno di squadra, nonché
amico, Paul Diamond, aveva chiesto a tutti i suoi compagni di squadra se uno di
loro l`accompagnava ad un uscita a 4 con
2 ragazze, precisamente 2 sorelle. Tutti i compagni di squadra avevano
rifiutato e cosi Paul si era praticamente prostrato a
Tom supplicandolo di accompagnarlo, e Tom, un po` per amicizia un po` per pietà,
si era ritrovato davanti al cinema ad aspettare le 2 ragazze. Il suo amico gli
aveva assicurato che Sarah, la ragazza che doveva stare con lui, era un vero e
proprio schianto almeno credeva, infatti, quando la ragazza gli si presentò
davanti con un sorrisetto, a Tom prese un infarto, era praticamente
una “ragazza armadio”, alta circa 1.96, fisico molto robusto, con gli occhi
castani e i capelli dello stesso colore che erano legati in due buffe codine,
dopo aver passato l`intera serata con lei scoprì che era una campionessa mondiale
di Sumo (si scrive cosi? O.o NdA), ed ecco il perché
delle sue dimensioni. “Però era simpatica…” pensò il
ragazzo.
Quando
arrivò al luogo dell`incontro prestabilito, si fermò accanto
all`entrata e, appoggiandosi con la schiena al muro e incrociando le
braccia al petto, aspettò che Nadja arrivasse.
Guardò
l`elegante orologio che portava al polso, era in perfetto orario, ma lei era in
ritardo... come al suo solito.
Guardò l`orologio appeso alla parete… erano le
12.30, era in ritardo di 15 minuti ed ancora doveva vestirsi. La lezione di
danza moderna era durata più del previsto per lei, l`insegnante l`aveva
trattenuta per un'altra ora, doveva recuperare un po` di lezioni…
Adesso
era indecisa su cosa mettersi: jeans o gonnellina? Top
legato al collo o magliettina a maniche corte? Scarpe da ginnastica o col
tacco?
Dopo
vari avanti e indietro per tutta la stanza optò per
gonnellina di jeans corta, magliettina a maniche corte rosa e stivali con un
po` di tacco bianchi. Sistemò i suoi capelli in una coda alta, prese la sua
borsetta bianca e prima di uscire guardò per l`ultima volta l`orologio… le
13.05… “Questa volta mi ucciderà!!!!” pensò mentre chiudeva la porta e incominciava a
correre.
Guardò
un'altra volta l`orologio… caspita!! Le 13.15… 1 ora di ritardo… ormai stanco
di aspettare, incominciò a camminare verso l`hotel… non era mai capitato che
Nadja fosse in ritardo di 1 ora… ormai era tardi, tra meno di 1 ora doveva
recarsi in aeroporto per prendere l`aereo… ma voleva rivederla per un’ultima
volta… aveva bisogno di specchiarsi in quegli occhi color nocciola… “No… non dovevo innamorarmi di quella
ragazzina… come farò adesso ad andarmene?? Vorrei restare con lei
per sempre… ma non posso… la mia carriera calcistica in Francia mi attente e non ho intenzione di rinunciarvi… ho fatto
tantissimi sacrifici per arrivare dove sono adesso…”
I suoi
pensieri furono interrotti da una voce che gridava il suo nome. Girò la testa
indietro e vide una ragazza che correva verso di lui.
-Aspetta!!!!!!!!- gridò la ragazza correndo più veloce. –Scusa il
ritardo ma la lezione di danza moderna è durata più del previsto…- disse la
ragazza fermandosi davanti a lui ansimando.
Lui la
guardò attentamente, la faccia arrossata per l`immane corsa,
alcune ciocche di capelli fuoriuscivano dalla coda… lui la trovò
stupenda. Guardò il suo abbigliamento, era semplicemente bellissima… possibile
che qualsiasi cosa indossasse le stava sempre bene? I suoi occhi scesero ancora
più giù… notò una cosa strana e poi… scoppiò a ridere.
-Perche`
ridi?- chiese la ragazza con sguardo interrogativo.
-Nadja…
sei… sei… sei… senza scarpe!!!- disse lui continuando
a ridere.
-Ah,
ecco perché ridi! Dovevo correre per arrivare il prima possibile ma con i
tacchi non ci riuscivo…- spiegò Nadja arrossendo e mettendosi le scarpe, poi
prese un piccolo specchietto dalla sua borsa, si specchio… -Sono orrenda!!!- gridò riferendosi ai capelli.
-Ma
no… io ti trovo bellissima…- disse Tom arrossendo un po` e facendo arrossire
anche la ragazza.
Dopo un
attimo di silenzio, Nadja ricominciò a parlare.
-A che
ora e prevista la partenza??-
-Alle
14.45…-
-Cosi
presto?- disse la ragazza con un velo di tristezza.
-Si… ma
ti prometto che questi attimi che passeremo insieme saranno indimenticabili!!!!-
Una
ragazza camminava per i corridoi dello stadio (Ci sono corridoi in uno stadio? O.o se ho sbagliato fatemela passare liscia ok? NdA) e
pensava, doveva dire a Mark che quel giorno non avrebbe preso l`aereo cha la
riportava in Giappone bensì quello che la portava in Germania… il suo “Adorato”
fratello l`aveva scritta ad un collegio femminile in Germania… ricordava ancora
il dibattito con Benji prima di partire per la Spagna…
Lei era
seduta sul suo letto, con le cuffie del lettore Cd, che ascoltava
musica, quando il fratello entrò nella stanza…
-Lusia
devo parlarti…- disse ma non ebbe risposta, così si avvicinò alla sorella e le
tolse le cuffie dalle orecchie.
-Ma cosa??? Ah fratellone sei tu!!!!- disse Lusia.
-Devo
parlarti…- disse Benji con aria preoccupata.
-Benji…
che cosa hai? Dimmi…- disse la ragazza percependo il
tono preoccupato del fratello.
-Come posso iniziare… allora… ricordi che ti avevo detto a
proposito del tuo trasferimento in Germania?-
-Si, mi
avevi proposto di trasferirmi con te in Germania, se fossi
stata d`accordo, e sottolineo, fossi stata d`accordo!-
-Ecco…
come posso dirtelo?-
-Dirmi
cosa?- disse Lusia incominciandosi a preoccupare.
-Ehm… 2
mesi fa, mi sono permesso di spedire la tua domanda d`iscrizione per il
collegio femminile più prestigioso della Germania… è
arrivata la lettera con la risposta alla tua domanda… eccola.- disse il ragazzo
porgendo alla sorella la lettera.
-Cosa????
Ma io non ti ho nemmeno dato la mia risposta!- esclamò
esasperata Lusia.
-Lo so,
ma non voglio lasciarti qui da sola…-
-Allora
perché non rimani tu????- urlò la ragazza.
-Perche`
sono il portiere titolare della mia squadra, che si trova in Germania!!-
-Ma
io ho tutti i miei amici qui…-
-Gli
unici amici che hai sono i ragazzi della New Team!-
-Non è
vero!!- disse Lusia incrociando le braccia al petto.
-Ah
davvero? Sentiamo, chi sarebbero gli altri tuoi amici?-
-Danny
Mellow, Ed Wanner e Mark Lenders!!!!!- al sol
nominare l`ultimo nome, gli occhi di
Lusia brillarono, questo particolare non sfuggì agli occhi del SGGK, che,
arrabbiandosi, incominciò ad urlare: -Ah bene… che cosa ti ho sempre detto? Non
devi frequentare quei tipi!!!-
-Eh… mio
caro fratellone… ormai faccio parte della Toho quindi non puoi impedirmi di
vederli!!!-
-Ma
finiscila… tu fai parte della Toho solo per quel burbero di Lenders!-
-E
allora???-
-Non
devi frequentarlo!!!-
-Tu non
puoi impedirmi di frequentare la persona che amo!!!!-
disse la ragazza alzandosi dal letto e dirigendosi verso la porta.
-Aspetta!!-
disse Benji bloccandola per una mano –Non voglio litigare con te…-
-A me
sembra proprio di si!!!- disse esasperata Lusia.
-Beh… ti
sbagli… adesso ci sediamo tranquilli sul letto e apriamo la lettera… io ti
voglio bene per questo voglio che tu venga con me!-
Il tono
gentile del ragazzo convinse Lusia a sedersi sul letto e ad aprire la lettera…
l`apri` lentamente, sperando che la sua domanda fosse stata rifiutata. Lesse piano tutta la lettera e dopo la poggiò sul letto.
-Allora?
Che cosa dice?- disse il ragazzo ansioso.
Gli
occhi di Lusia cominciarono a far scendere delle lacrime…
-Sono stata ammessa………….-
Il suo
sguardo diventò triste… non voleva lasciare il Giappone… non voleva lasciare
Mark… perché ora che aveva trovato la felicità doveva lasciare che tutto
svanisse? Ormai non poteva più tirarsi indietro… aveva fatto la sua scelta, andare
in Germania, dopotutto aveva preso quella decisione prima che
Mark diventasse suo… adesso il problema era dire a Mark che lei non
sarebbe andata con lui..
Due
forti braccia le circondarono la vita e cosi fu
svegliata dai suoi pensieri.
-Piccola
mia!!!!- disse colui che l`aveva abbracciata.
-Mark…-
disse lei con un filo di tristezza che fu subito percepita
dalla Tigre.
-Che
ti succede piccola?-
-Mark…
devo dirti una cosa…- disse con voce triste.
-Dimmi!-
-Prima promettimi
che non mi interromperai nemmeno un attimo…-
-Ti ho
mai interrotto mentre parli?-
-Si!-
-Ma
non è vero! E te lo dimostrerò adesso… te lo prometto, non ti
interromperò…-
-Bene…
allora…- Lusia prese fiato e poi incominciò a parlare -…prima di partire per la
Spagna, mio fratello mi ha proposto di… di andare a vivere con lui in Germania…-
-Tu non
ci andrai vero?-
-Mark??
-Scusa…-
-Ecco…
io non voglio andarci te lo assicuro ma lui ha inviato da parte mia
l`iscrizione nel più prestigioso
collegio femminile della Germania, hanno accettato la mia iscrizione… quindi
sono costretta ad andare in Germania con mio fratello…-
-Ah…-
-Dimmi
qualcosa almeno…-
-Quando
avevi intenzione di dirmelo???- disse Mark arrabbiato.
-Dopo la
partita… e lo fatto…-
-Perche`?
Perché non dirmelo prima????- disse ancora più
arrabbiata la Tigre.
-Perche`
non volevo che tu ti deconcentrassi durante il Mondiale… mi dispiace…-
-Non
puoi rimanere con me?- disse il ragazzo con tono più calmo.
-Non
posso…-
-Perche`?-
-Perche`…
non so il perché… ma non voglio lasciare il mio fratellone…-
-Vuoi
lasciare me?-
-No…
assolutamente no!!!!!-
-Ma lo
farai…- disse Mark triste, prese fiato e riprese -…quando
dovrai andare in Germania?-
-Oggi
prenderò l`aereo per Germania…-
-Oggi???-
-Si…-
-Non
puoi lasciarmi da solo…-
-Non sei
solo…-
-Si che
lo sono… mia madre e i miei fratelli non saranno più
con me…-
-Come
no?-
-No, una
squadra italiana mi ha proposto di andare a giocare li…-
-Quindi
andrai in Italia…-
-Si…-
-Ma é
una cosa stupenda amore!!!- disse Lusia felice per
lui.
-Prima lo era, adesso no… avevo intenzione di chiederti di vivere
con me in Italia… ma tu dovrai andare in Germania… sarò per sempre solo…-
-No, non
sarai solo capito??? Ci sarò io con te…-
-Verrai
con me in Italia?-
-No, ma
ti raggiungerò al più presto… te lo prometto…-
Lusia
abbracciò Mark che ricambiò l`abbraccio…
-Voglio
stare con te… e ci riuscirò…- disse Mark stringendo più a se Lusia.
-Ti amo
Micione!!!- disse Lusia sorridendo.
-Anche
io piccola mia… ma un favore…-
-Tutto
quello che vuoi Micione!-
-NON
CHIAMARMI MICIONE!!!- disse quasi gridando Mark
provocando l`ilarità di Lusia.
-Ok, ci
proverò Micione!!-
-Come sei impertinente!!!!-
-Eh si lo so, Micione!!-
-E anche
per questo che m piaci…- Mark diventò rosso facendo
cosi ridere Lusia poi i due slacciarono l`abbraccio e dopo essersi guardati
negli occhi, unirono le loro labbra in un tenero bacio.
Si
staccarono da quel bacio e rimasero per una manciata
di secondi senza dire nemmeno una parola. Lei ormai tutta rossa in viso,
ripensava a ciò che aveva fatto… aveva preso l`iniziativa e l`aveva baciato…
che vergogna… adesso che penserà di me? Si ritrovò a pensare mentre abbassava
lo sguardo e diventava sempre più rossa. Lui, percependo l`imbarazzo della
ragazza, cercò di tranquillizzarla abbracciandola forte forte…
il risultato? Ormai la sua faccia (di lei) era diventata peggio di un semaforo
rosso che si illumina di sera, ma si rilassò lo stesso
a quel contatto. Dopo un paio di minuti sciolsero
l`abbraccio.
-Sai,
sei ancora più bella quando diventi rossa…- con quest`affermazione la ragazza
divenne ancora più rossa facendo scaturire l`ilarità del ragazzo.
-E tu
sei ancora più scemo quando fai cosi!!!!!- la ragazza
riacquistò subito il colorito normale scoppiando a ridere, cosa che diede molto
fastidio al ragazzo che, dopo aver girato i tacchi, incominciò a camminare
allontanandosi da lei.
-Benji…-
le ragazza lo inseguì e lo afferrò per il forte e
virile braccio -… dove scappi???-
-Mi dai
dello scemo e io dovrei ancora rimanere?-
-Si!-
-E
perché??-
-Perche`
tu mi ami!!!- disse lei guardandolo come una bambina
pestifera che ha appena combinato un guaio.
-Come ho fatto ad innamorarmi di te? Me lo spieghi?-
-Per la
mia bellezza, dolcezza, intelligenza, grazia….- disse la ragazza elencando le
sue doti contandole con le dita della mano.
-Per la
tua presunzione, per la tua non grazia e anche per la tua modestia…- continuò
Benji ad elencare le “doti” della ragazza.
-Che significa per la mia non grazia??- disse esasperata lei.
-Dimentichi
la tua grazia di un elefante per caso???-
La
ragazza arrabbiata incominciò a camminare allontanandosi da lui, era innamorata
si, ma quando faceva in quel modo non lo sopportava proprio.
-Dove scappi eh ragazzina??- disse Benji afferrandole il braccio.
-Lasciami!!!-
-Marzia
e dai… tu mi hai dato dello scemo…-
-Si, ma
scemo e un conto e grazia di un elefante e un altro conto!!- disse
Marzia mettendo il broncio.
-Dai…-
disse Benji accarezzando la guancia di Marzia. –Sorridi… fallo per me!!-
-No, ti
devi meritare un mio sorriso lo sai?-
-E
come faccio a meritarlo…-
-Non lo…-
la frase le morì in bocca, Benji si era avvicinato a lei e l`aveva baciata, un
bacio dolce e sensuale allo stesso tempo. Marzia non ci mise poi tanto ad
abbandonarsi a quel bacio, schiuse le labbra permettendo che la lingua di Benji
esplorasse centimetro per centimetro tutta la sua bocca. Dopo alcuni minuti si
distaccarono e Benji riprese: -L`ho meritato o no un tuo sorriso?-
-Fammi
pensare…- la ragazza mise il dito indice sotto il mento per poi dire sorridendo
-… credo proprio di si!- subito si affretto a buttarsi
tra braccia del portiere che a sua volta ricambiò l`abbraccio.
Dopo
pochi secondi, Benji si distaccò velocemente dalla ragazza e guardò l`orologio
appeso alla parete. Le 14.30…
-Caspita
è tardissimo!!!-
-Tardi
per cosa??-
-Tra un
quarto d`ora devo prendere l`aereo che m porterà in Germania…-
-Un
quarto d`ora?- disse incredula Marzia, cosi presto…
-Si,
adesso devo correre all`aeroporto… anzi, dobbiamo correre insieme in aeroporto!-
-Ma
io…-
-Non
vorrai mica lasciarmi andare senza nemmeno essere venuta a salutarmi in
aeroporto?-
-Io odio
gli addii tristi… dopotutto stai partendo tu, la persona che amo…-
-Allora mi
ami?-
-Tu che
dici? Ma va… non bacio mica sulla bocca tutte le
persone che conosco, non credi?-
-Gia`…
ma tu non potevi nemmeno sopportarmi…-
-Lo so…-
-E
cosa ti ha fatto cambiare idea?-
-Sei un
calciatore abbastanza famoso… hai soldi… potrei fare carriera stando al tuo
fianco…- disse lei maliziosamente e scherzosamente.
-Quindi
stai con me solo per i miei soldi?- disse Benji stando allo scherzo.
-In
pratica… si!- disse lei sorridendo.
-Beh, me
lo farò bastare!!!- disse lui sorridendo e
abbracciandola per la vita per poi riprendere serio -… aspetta… stai dicendo
che mi seguirai in Germania?-
-Mhm…
fammi pensare… no!- disse Marzia allontanandosi dal portiere -Non crederai mica
che io sia come tutte quelle ragazze che, per restare con la persona amata, la segue
dappertutto, abbandonando i proprio sogni… sogna
caro…- la frase fu buttata con un tal tono che fece arrabbiare il calciatore,
stava dicendo che non l`avrebbe mai seguito in Germania.
-E
adesso non ti arrabbiare… dopo che avrò finito di frequentare questa scuola
forse verrò, devo prima trovare un’accademia di danza che sia
della mia altezza… ho faticato parecchio per avere un posto dentro a questa
scuola, e non ho intenzione di andarmene solo perché tu stai in Germania, io nn
lascerò mai questa scuola, saranno i professori che un dì mi diranno: Marzia,
tu non fai più parte di questa scuola…- La ragazza si bloccò vedendo Benji un
po` annoiato. –Adesso perché quell`aria annoiata?-
-Parli
troppo per i miei gusti!!! L`ho capito che verrai da
me solo quando finirai la scuola… adesso…- il ragazzo la prese per mano e continuò
-…non vorrei perdere l`aereo… anche se ti farebbe piacere che io rimanessi
qui…- il ragazzo trascinò con se Marzia incominciando a correre, fino ad
arrivare all`aeroporto (wow, a piedi… ma bravi!!! NdA.). Tutti erano già li, ad aspettare l`aereo che li avrebbe riportati
a casa.
“I passeggeri dell`aereo diretto
in Giappone sono pregati di andare al box numero 10,
ripeto, i passeggeri dell`aereo diretto in Giappone sono pregati di andare al
box numero 10, grazie!”
-E il
nostro volo ragazzi… ci siete tutti?- domandò
Marshall.
-Manca
Bruce signore!- disse Danny sorridendo e tenendo per mano Ed.
-Bruce…
dove diavolo ti sei cacciato!- Marshall girò la testa
da tutte le parti ma di Bruce nemmeno l`ombra, poi il suo sguardo si fermò
dinanzi ad un immagine…
Bruce
era intendo a parlare con una graziosa ragazza dai capelli lunghi e castani e
dagli occhi dello stesso colore dei capelli.
-Ehm…
abbiamo parlato tanto… sai, mi stai davvero simpatica, e poi sei
anche dolce da come ho potuto capire, e sei anche bellissima… non e che
vorresti darmi…- disse Bruce diventando paonazzo in viso, era la prima volta
che una ragazza gli dava corda; tutte le ragazze che gli piacevano non gli
davano confidenza per il suo aspetto fisico, ma non sapevano che dietro a quel
viso si nascondeva un ragazzo molto dolce e sensibile, e ogni volta che una
ragazza gli diceva “Come sei brutto!” oppure “Sono troppo bella per stare con
una ragazzo brutto come te” apparentemente sembrava infischiarsene ma dentro di
se era triste, sapeva di non essere un figo come Mark o Benji, ma non c`era
bisogno di trattarlo in quel modo.
La
ragazza prese dalla sua borsa un foglietto, che poi diede a Bruce, e scrisse
qualcosa.
-Ecco il
mio numero, chiamami se vuoi…- disse la brunetta che parlava con Bruce.
-BRUCEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!!!!!!!!- gridò Marshall -… non è l`ora di fare il
cascamorto con quella ragazza… il nostro aereo è in partenza…-
-Mi
chiamano… adesso devo andare… è stato davvero 1 piacere parlare con te Evelyne…
ciao!- Bruce si allontanò da Evelyne e incominciò a camminare, ma prima di
raggiungere gli altri fu bloccato dalla ragazza per
una mano, che mettendosi in punta di piedi, scoccò un bacio sulla guancia del
ragazzo. –Anche per me è stato un piacere…- Bruce diventò rosso e non si
risparmiarono i commenti dei compagni che fischiavano e dicevano parole tipo:
“Ah, l`amour!!!!”
-Ragazzi,
la smettete… lasciali perdere… adesso vado… ciao Eve ci sentiamo!-
Bruce si
allontanò dalla ragazza cosi come Tom e Benji dalle proprie ragazze, per salire
sull`aereo.
Quando
l`aereo decollò Marzia si fece scappare una lacrima e prima che il jet scomparisse dalla sua vista disse: -Te lo prometto…
verrò da te in Germania amore mio!!!-
THE END!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Salve
ragazzi!!!!!!!!
Allora, questo e` l`ultimo capitolo della mia Fanfiction.
Prima di
tutto mi scuso se ci sono errori in questo capitolo, parlo di
errori grammaticali, di ortografia ecc… SCUSATE!!!
Che
fine eh? Tutti si sono divisi… che bello!!!!! (ma che
dici!!! NdTom_Nadja_Marzia_Benji_Mark_Lusia.)
scherzavo.. poveri… m dispiace, ma volevo un finale a sorpresa, non vi
immaginavate Mark e Lusia che si separavano vero????
Beh… adesso
ringrazio di cuore tutti quelli che hanno recensito la storia e che
recensiranno anche questo capitolo, GRAZIE^^ sono davvero felice che mi viene
pure da piangere *me piange come una scema…*…
Cmq…
adesso vi lascio…
Baci baci
Asuki
*che piange*