Film > Alice nel paese delle meraviglie
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Autore: Elelovett    26/08/2010    4 recensioni
I loro sguardi si incrociarono e Tarrant perse di nuovo il filo del discorso. Era dunque lei che aveva sconfitto il Ciciarampa nella sua armatura splendente? Lei che da bambina si era seduta al suo tavolo? Lei che alla Rocca Tetra l’aveva consolato dicendogli che tutti i migliori sono matti? Adesso, seduta al lume di candela di fronte a lui, sembrava quasi un’altra persona. Avrebbe potuto un cappellaio anche solo sognare di meritarsela? - Alice, tu hai sconvolto tutta Sottomondo. E hai sconvolto me.-
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alice Liddell, Cappellaio Matto, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ehilààà!!! Pensate il fato...Grazie alla nostra macchina che si è rotta posso deliziarvi con un altro capitolo prima di partire domani mattina fuori programma...^^

La notizia che tra Alice ed il Cappellaio c’era del tenero non stupì più di tanto, dato che tutti dal famoso pic-nic sospettavano qualcosa. La ragazza però dovette lasciare Wonderland due giorni dopo, sempre per paura che a Londra si accorgessero della sua mancanza. Promise a Tarrant che sarebbe tornata presto e che avrebbe organizzato un nuovo viaggio a Singapore per ottenere altre bottiglie di sangue di Ciciarampa. Il Cappellaio aveva fiducia in lei, e subito prima di partire le diede un lungo bacio di buonviaggioavederci.

Alice si ritrovò nella sua stanza, seduta sul letto, lo stesso posto in cui aveva bevuto la boccetta per andare a Sottomondo. Notò che era passata solo qualche ora. La porta si aprì di botto e la ragazza sussultò.

- Alice, è un sacco che ti cerco, dov’eri? Sono entrata prima e non c’eri!- si lamentò sua madre, la signora Kingsleigh.

- Scusa, ero in giardino a fare una passeggiata…Davvero non ti ho sentita chiamare.

- Mio Dio, Alice, è successa una cosa terribile…

La donna si sedette sul letto di fianco alla figlia che era impallidita. Spiegò:

- È appena arrivata la notizia che la nave di tessuti che la vostra compagnia ha inviato ad Hong Kong è affondata in una tempesta sulle coste africane. Lord Ascot ci ha inviato una lettera ed è preoccupatissimo, immaginati quale perdita avete subito!

- Oh mio Dio, è terribile mamma!

- Lo so, Alice…

- Però gli affari andavano bene, non credo che la perdita potrebbe danneggiarci fino a portarci al fallimento!

- Dalle parole di Lord Ascot temo invece che la perdita sia stata immensa. Quasi tutti gli uomini sono morti o dispersi, una tragedia…La merce è persa.

- L’affare è fallito…

Alice non ci poteva credere, la invasero la paura e la preoccupazione. Se la perdita era veramente grande come diceva Lord Ascot non era sicura che la compagnia se la sarebbe cavata con poco: oltre al denaro perso nell’accordo ormai andato a monte dovevano risarcire gli impiegati superstiti e la compagnia non navigava nell’oro; in poche parole il rischio di fallimento era alto. Mentre la ragazza pensava freneticamente ad una soluzione la madre disse seria:

- Però sono riuscita a risolvere tutta la questione, Alice. Sai che da tempo, e non mi dire che ne abbiamo già discusso, insisto perché tu trovi marito…Una signorina della tua età senza marito è uno scandalo, e il tuo povero padre non l’avrebbe certo voluto! Così ho unito l’utile al dilettevole: ti ho trovato un pretendente estremamente ricco, il cui padre lavora nel commercio del tabacco della Virginia. Vedrai, Lord Omberton sarà un ottimo compagno e unendo la vostra compagnia alla sua riuscirà a risarcire ogni danno e a sollevare l’impresa dal fallimento. Il vostro matrimonio vi salverà, cara!

Alice non credeva alle proprie orecchie, mentre sentiva rimbombare in testa la voce di Tarrant, e l’immagine del Cappellaio si faceva sempre più nitida. Disse solo:

- No, non posso!

La madre la guardò severa:

- Alice, non ricominciamo.

- Tu mi hai già promessa ad un uomo che per giunta non ho mai sentito nominare? Ancora peggio di quando mi hai promessa ad Amish Ascot…

- Non usare quel tono con me! Sai bene che ne abbiamo parlato, non puoi morire zitella Alice! E che ne sarà della compagnia? Non vi riprendereste più!

- Non è vero…

- Allora è così? Vuoi abbandonare la compagnia che tuo padre ha sempre sostenuto, con anni e anni di duro lavoro e fatica? Getti tutto alle ortiche per un capriccio?!

- Non è un capriccio, è la mia vita mamma!

- Te lo ripeto, se non sposi Lord Omberton la compagnia fallirà. Solo il vostro matrimonio può risarcire le perdite ed aggiustare ogni cosa!

A quel punto Alice tentò di trattenere le lacrime senza riuscirci; sua madre aveva ragione, l’impresa era in pericolo e l’unica soluzione era sposare quel ricco uomo d’affari. Ma come poteva sposare un altro quando il suo cuore apparteneva al Cappellaio di Sottomondo? Odiava trovarsi di nuovo in quella situazione: un matrimonio combinato. Ma stavolta aveva tutta la responsabilità sulle spalle.

- Io non lo amo…- mormorò fra le lacrime.

A quel punto la signora Kingsleigh si addolcì e le posò una mano sulla spalla:

- Mi dispiace di essere stata dura, ma non hai altra scelta, tesoro. Se davvero tieni a tutto il tuo lavoro, allora devi andare fino in fondo.

La ragazza continuava a guardarsi in grembo singhiozzando. Non poteva dire a sua madre che amava Tarrant!

- Quando sposai tuo padre- raccontò sua madre- l’avevo visto occasionalmente a qualche festa ma niente di più. Ero promessa a lui ed ero spaventatissima, ma sapevo che era il mio destino, da quando i miei genitori si erano accordati con i suoi. E sai una cosa? Quando stavo avanzando all’altare tutta la mia paura è sparita. Perché lui era là, e mi guardava sorridendo e rassicurandomi. Da quel momento ho capito che eravamo destinati ad amarci, e non perché ci avevano promessi, ma perché lui era fatto per me ed io per lui. Da quel momento ho imparato ad amarlo, e non è stato affatto difficile perché ci appartenevamo per natura. Non avrei potuto desiderare compagno migliore. Te lo dico, Alice, per farti capire che il matrimonio combinato non è un giogo crudele ma un’occasione, l’occasione di trovare la persona con cui passare il resto della tua vita.

Alice alzò gli occhi arrossati e disse:

- Può darsi che sia andata così per te e papà, può darsi che tu abbia avuto fortuna e che ti saresti innamorata di lui in ogni caso, ma dubito che imparerò ad amare una persona solo perché passerà al mio fianco tutto il resto della mia vita…Potrò rispettarlo e ammirarlo, ma non gli cederò il mio cuore. Specie se l’ho promesso a un altro…

La madre sgranò gli occhi:

- Ma che cosa stai dicendo? A chi hai promesso cosa?

Alice preferì lasciar perdere:

- A nessuno. Nessuno di questo mondo.

La signora Kingsleigh sospirò rassegnata e baciò la figlia sulla fronte:

- Cara, è la cosa giusta da fare.

- Lo so, mamma. Lo so…

Il giorno seguente la signora Kingsleigh scrisse al padre di lord Omberton che non ci sarebbero stati problemi e che Alice sarebbe andata in sposa al suo promesso la settimana seguente, coronando il sogno del nobiluomo di unire la sua impresa alla compagnia di Lord Ascot. La nobildonna scrisse anche a lui, annunciandogli il matrimonio e la pronta soluzione del problema. I giorni passavano, gli inviti scritti in elegante calligrafia obliqua venivano inviati e Alice si sentiva sprofondare giorno dopo giorno in un pozzo oscuro. Passava giornate intere a fissare l’ultima fiala di sangue di Ciciarampa chiedendosi cosa avrebbe dovuto fare, e piangeva sapendo la risposta. Non poteva mollare tutto e fuggire a Sottomondo: questo sarebbe stato abbandonare la compagnia del padre e il povero Lord Ascot. Ma non poteva lasciare la persona che più amava…Oh, se il Brucaliffo fosse stato lì a consigliarla! Immersa in una cupa tristezza, Alice decise che la cosa giusta era lasciare Tarrant per sempre, senza dimenticarlo mai. Non aveva alternativa, ma non si aspettava che il Cappellaio avrebbe capito e per non ferirlo doveva mentire. Mentire spudoratamente, dirgli che quella sarebbe stata la sua ultima visita a Sottomondo, che il suo posto era tra la gente di sopra e che non sarebbe mai più tornata per coronare il loro sogno d’amore. Doveva tener nascosto il matrimonio, perché Tarrant, sapendola costretta e infelice, avrebbe fatto qualsiasi cosa per salvarla senza capire che avrebbe distrutto la compagnia. Sì, doveva sparire per sempre, e lui l’avrebbe pensata felice da qualche parte. Se solo lui avesse saputo che stava per sposarsi e che avrebbe passato una vita grigia lontana da Sottomondo…

Armata di coraggio, la sera della vigilia delle nozze, Alice bevve mezza boccetta di sangue di Ciciarampa e si preparò alla più grande menzogna della sua vita.

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Veniamo alle recensioni...

Per Alice_in_Realityland: Sono contenta che la scena del bacio ti sia piaciuta e che aspetti gli altri capitoli!^^ Come ho detto questo sarà l'ultimo per un bel po' di tempo, ma appena torno aggiornerò di sicuro! Tu non perdere d'occhio il sito... ;)

Per ghirigoro: "io galonferò al tuo fianco" è una frase da incorniciare! XDXDXD Davvero, sono contentissima che il capitolo sia stato di tuo gradimento, ero nervosa perché non sapevo proprio come scriverlo! Ma allora è andato bene! :P

Per Euridice Volturi: Bene, allora il bacio ti è piaciuto!!! ^_^ Aspetta e vedrai, la storia diventerà ancora più moltosa...

  
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