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Autore: MillaO7    27/08/2010    1 recensioni
Michael è morto, Tresha non può più vivere con il pensiero che l'uomo dei suoi sogni non ci sia più.. Ma l'incontro cn Trevor le cambierà la vita, forse Michael non l'ha mai abbandonata? "Mi ero innamorata di un uomo che non avevo mai visto in vita mia.. mi ero innamorata di qualcuno che non solo non avevo mai conosciuto dal vivo, ma mi ero innamorata così tanto che ogni cosa che poteva assomigliare anche solo vagamente al suo nome, mi faceva fare un tuffo nella fantasia, quella fantasia così "sdolcinata e mielosa" dove lui, da principe azzurro, ti prende e ti porta via da tutte le cose orribili che stai vivendo. E ormai.. ormai mi resi conto.. mi ero innamorata di un morto."
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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« Io e te dobbiamo fare un patto.. » disse Alisha stringendosi al collo il suo Boa di struzzo preferito, ovviamente nero.
« Ovvero? » mi abbassai un pò la gonna del vestito che quasi sembrava insesistente, glie l'avevo detto che era troppo piccolo per me, ma Alisha insisteva dicendomi che era giusto corto così.
Sbuffò e con un colpo secco mi spostò le mani dal vestito e me lo mise a posto, corto come prima.
« Ovvero, se tu stasera mi prometti di divertirti e di dire almeno una parola a Trevor giuro che non ti rompo più con questa storia di voler farvi mettere insieme. »
Mi sembrava una cosa equa, tutto il pomeriggio mi aveva fatto una testa così riempiendomela del mio nome e del nome di Trevor e se mi prometteva che avrebbe smesso, avrei accettato molto volentieri, e infatti « Ci sto.. posso fidarmi di te? » dissi scherzando « Non fare domande inutili!! » urlò con tono isterico dandomi una sberla sulla fronte. Scoppiammo a ridere quando alle nostre spalle si aprì la porta e apparì Bill con la sua solita canottiera nera aderente, la camicia a scacchi rossa, i jeans a sigaretta e gli stivali « Le mie invitate preferite! Coraggio entrate, la festa è appena iniziata. » Annunciò facendoci un sorriso a 32 denti. Che sorriso perfetto, persino i canini un pò a punta - ma leggermente - gli donavano un'aria più sensuale.
Alisha si fiondò addosso a Bill e gli schioccò un enorme bacio sulla guancia dicendogli nell'orecchio « Lo so che la festa senza di me è insulsa » ed entrò nella stanza.
Bill rise e poi - rivolto a me - disse « La ragazza più simpaticona dell'istituto! Tress, piccola, benvenuta alla nostra festa! » e mi abbracciò facendo scivolare lentamente le sue mani perennemente fredde sulla mia schiena nuda.
« Simpaticone sarai tu » Dissi ridendo « Non è che hai visto entrare un ragazzo biondo con gli occhi viola? » Chiesi speranzosa allontanandomi delicatamente dal suo abbraccio.
« Biondo? Occhi viola? Ma sono io! Ti interesso? » Poco credibile detto da un ragazzo con i capelli lunghissimi, neri, lisci e sparati in aria e occhi scuri.
« Dai Bill! Sii serio una buona volta! » dissi cercando di trattenere una risata.
« Tress.... tu mi togli sempre tutto il divertimento! Comunque no.. stai aspettando il principe azzurro? » mi chiese alzando le soppracciglia come per dirmi *Lo so io, io so tutto*.
« Ma smettila! Allora, mi fai entrare o cosa? »
« Che onore, entrare alla festa con la più sexy del momento » mi squadrò da testa a piedi
« Che gambe perfette » sbuffai e entrai in stanza lasciandomi Bill alle spalle.
Scrutai ansiosa tutta la stanza, Trevor non c'era. Forse Bill aveva ragione.. stavo aspettando il mio principe azzurro? Non credo, visto che il mio principe azzurro rimarrà sempre Michael... però...
« Ragazzi! Siamo arrivate! Pronti a fare festaaaaaaaaaaaa???? » Era Alsiha, che urlava in piedi sul tavolino con sopra gli alcolici, con in mano da una parte una bottiglia di birra, e dall'altra parte un bicchiere con un superalcolico che al momento non avevo riconosciuto, aveva un colore strano... dal rosso al nero... come i colori preferiti di Michael.
"Beautiful moster" di Akon uscì a tutto volume dalle casse, cosa diavolo centrava Beautiful monster con una festa del genere? Però il ritmo mi trascinò, così andai in mezzo alla stanza, salii su due piccoli cubi messi uno sopra l'altro - per le ragazze coraggiose che, in quel caso, ero io - e cominciai a ballare buttando le braccia in aria e muovendo il corpo.
Un gruppo di ragazzi si riunirono intorno a me e vidi Alisha compiaciuta di quello che stavo facendo, ma in parte era anche molto preoccupata.. in fondo non era mica lei che mi aveva detto di divertirmi?
Tre ragazzi mi si avvicinarono con tre bottiglie di Sambuca.
Io ne presi una e buttai giù un sorso così grande che mi girò la testa in modo impressionante.
Bevvi, bevvi finchè non finii la bottiglia.
Cominciai a vedere tutto girare, una nuvoletta viola si sollevò sui capi di tutti, era così carina.
Trevor non era venuto.. aspetta, Trevor chi???
Una ragazza mi raggiunse sui cubi e si mise a ballare con me.
Cominciò a strusciarsi su di me e io l'unica cosa che riuscivo a fare era ridere a crepa pelle e ballare insieme a lei.
Tutti ormai erano trascinati dalla mia danza e cominciai a sentire delle mani su di me pur non capendo di chi erano.
Chiusi gli occhi e qualche secondo dopo li riaprii emettendo un gemito, davanti a me non c'era più la ragazza con cui ballavo, ma c'era Caleb che mi teneva stretta a se per i fianchi.
Caleb è un ragazzo, IL ragazzo più figo dell' ultimo anno e mi era sempre venuto dietro ma io per qualche strana ragione l'ho sempre rifiutato, ma lui non ha mai mollato la presa, anzi.. ogni volta che lo rifiutavo semprava che lui suscitasse ancor più interesse nei miei confronti.
Ballava muovendo il bacino in modo sciolto e mi lasciai andare, imitando le sue mosse.
Ad un certo punto mi resi conto che i nostri corpi erano completamente uno attaccato all'altro tanto che quasi potevo sentire il suo cuore battere in unisono con il mio.
Mi cominciò a baciare il collo e le luci si spensero, l'unica cosa che illuminava la stanza era la palla da discoteca sopra le nostre teste, chissà dove aveva trovato tutte quelle cose Bill!
Alzai il viso e chiusi gli occhi, sentivo le sue mani accarezzarmi la schiena, cominciai a sudare.
Non provavo vergogna e non provavo nemmeno nessun sentimento che mi spingesse a pensare che lui era il ragazzo fatto per me, no... lui non lo era affatto.
Caleb mi prese il mento con una mano e mi alzò il viso all'altezza del suo, aveva intenzione di baciarmi?? Non riuscii a reagire a causa dell'alcool che scorreva inesorabilmente nelle mie vene.
Mi guardò negli occhi, i suoi occhi azzurri mi trafissero il cuore.
Abbassai lo sguardo ma lui, scoppiando a ridere, si avvicinò con il viso verso il mio socchiudendo gli occhi. Li socchiusi anche io.
Qualcuno mi afferrò il braccio tirandomi giù dal cubo prima ancora che fossi riuscita a baciare Cal.
Mi sentii trascinare verso fuori la stanza ma non riuscii ancora a capire chi era che mi teneva saldamente il braccio con una forza schiacciante.
Appena raggiungemmo il corridoio, mi coprii gli occhi con la mano visto che la luce al neon era troppo forte. Sbattei un paio di volte le palpebre per abbituarmi alla luce.
Mi voltai verso il ragazzo che mi aveva trascinato fuori dalla festa.
Era Trevor.
Mi cominciò a girare la testa, chiusi gli occhi e mi lasciai cadere. Trevor mi prese al volo e mi afferrò le gambe con una mano mentre con l'altra mi sosteneva la schiena.
Lasciai cadere la testa all'indietro sentendomi soffocare.
« Per fortuna sono arrivato in tempo... Sei davvero infantile, dovrò farti imparare ad essere più responsabile.. » Aprii gli occhi e guardai per un istante il suo viso, aveva un profilo così bello, così delineato... ed era premuroso nei miei confronti, e mi teneva in braccio come se lo avesse fatto almeno un centinaio di volte. Era sicuro di quello che voleva fare, di dove andare, al contrario di me.. che in quel momento non sapevo nemmeno il mio nome.
Chiusi gli occhi e mi addormentai tra le sue braccia.
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La testa mi martellava in modo impressionante.
Aprii gli occhi a fatica e davanti a me vidi un ombra seduta sul mio letto. Pensai subito a Molly così, a fatica, mi misi seduta nel letto cercando di mettere a fuoco l'ombra che stava ferma a fissarmi di fronte a me.
« Mi sento così in colpa.. ieri sera non dovevo lasciarti bere tutta quella roba, non dovevo farti salire sul cubo a ballare, ho sbagliato. Mi sento così in colpa per non averti protetto.. »
« Finiscila, non sei il mio angelo custode » Mi premetti le due dita sulle tempie, mi faceva troppo male la testa pure per parlare e basta.
Finalmente misi a fuoco, era Alisha. Mi prese una mano e con voce bassa mi disse « No, non sono io il tuo angelo custode.. Ora rimettiti a dormire, inventerò una palla io per i professori.. riposati » Mi accarezzò la mano, poi si alzò e uscì con la testa bassa dalla stanza.
Mi massaggiai la fronte e delicatamente mi sdraiai nel letto.
Non mi ricordavo niente della sera prima... ma mi sembrava ovvio che avevo bevuto pesantemente visto il mal di testa, ma non ero in vena di pensare.
Chiusi gli occhi e cercai di riaddormentarmi quando bussarono alla porta.
Il rumore arrivò alla mia testa facendo un'eco insopportabile.
Con tutta la forza di volontà che avevo balbettai « A-avanti ».
La maniglia girò lentamente e la porta si aprì altrettanto lentamente, era Trevor.
Entrò e chiuse la porta alle sue spalle.
Venne verso di me e si sedette sul letto di Molly che era alla mia sinistra, appoggiò i gomiti sulle ginocchia e affondò il viso nelle mani come se fosse venuto a far visita ad un parente in ospedale e come se sapesse che non ce l'avrebbe fatta nemmeno grazie ad un miracolo.
« Come stai..? » Mi chiese a bassa voce sapendo del mio mal di testa.
Non ebbi la forza di rispondere così chiusi gli occhi e mi scese una lacrima.
« Coraggio, lo so che sei una ragazza forte, si vede... non sarà certo un mal di testa a far cedere i tuoi muri d'acciaio, ci vorrà ben altro. » mi asciugò la lacrima con il dorso della mano e mi accarezzò la fronte. Chiuse gli occhi. Poi senza dire niente si alzò, mi lanciò unìultima occhiata e uscì dala porta.
Sentivo ancora la sua mano calda sulla mia fronte. Una vampata di calore si accese dentro di me. Aprii gli occhi.
Mi era passato improvvisamente il mal di testa.

  
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