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Autore: Nyappy    27/08/2010    1 recensioni
Il mondo di  Rothëria è spaccato in tre grandi continenti.
Daaroth, guidato da un giovane e crudele re, si prepara alla guerra.
Bahnel, dove regna la magia, è in fermento: la pace è solo apparente, e sta per scoppiare la guerra civile.
I misteriosi Wynne del continente nord, dopo secoli di reclusione, iniziano ad avere contatti con il resto del mondo.
In questo clima di cambiamento, Lat'hil è costretta ad intraprendere un viaggio per salvarsi... e salvare Rothëria.
Assieme al soldato Yur, l'Alchimista Namhal e tutti gli altri compagni di avventura cercherà d'impedire
un'assurda guerra dettata da odio ed avidità.
Nel frattempo, anche i Guardiani si stanno risvegliando...
[Il mio primo lavoror fantasy serio, sono molto apprezzati commenti, suggerimenti e critiche!]
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Sono Lat'hil Yamu Bahnel, e vengo in pace.-
La ragazza, nonostante fosse legata e avesse un brutto taglio sul braccio, sembrava tranquilla e vagamente orgogliosa, mentre si presentava davanti al re del popolo nemico.
-Di questo non avevo dubbi, ambasciatrice.-, rispose il re con fare annoiato, rigirandosi sullo scranno d'oro su cui sedeva e poggiando le gambe su un bracciolo.
Si fissava con aria critica le dita ricoperte di grossi anelli d'oro, con qualche rubino incastonato qua e là.
-E quindi vi prego di slegarmi.-, chiese Lat'hil ad alta voce.
Possibile che il re stesso fosse così incivile? Maltrattare un ambasciatore!
Il re si girò lentamente verso un uomo alto alla sua destra, che rimaneva nascosto dalla penombra. Questo armeggiò con la sua cintura e tirò fuori un foglio, che srotolò
ed iniziò a leggere con tono solenne.
-Bahnel, sei stata vista uccidere due delle nostre guardie e ferire un civile. Per questo motivo, seppur ambasciatrice, non possiamo lasciarti in libertà.-
Lat'hil sbatté gli occhi, turbata. Ma come, dovevano leggere quelle robe? Non poteva dirle senza tante cerimonie?
-Le vostre guardie mi hanno attaccata a vista, e non hanno cessato il fuoco nemmeno quando ho rivelato loro di essere l'ambasciatrice di Bahnel. Mi rammarico molto per il civile,
non era mia intenzione coinvolgere innocenti.-, si scusò la ragazza abbassando il capo, essendo impossibilitata a fare l'inchino rituale di scuse.
-Si, esattamente come dicono tutti.-, tagliò corto il re, -Riferiscimi il messaggio del tuo re e forse potrai tornare a casa.-
-Bahnel non ha un re, siamo una confederazione di gilde con un parlamento.-, puntualizzò Lat'hil, prima di comunicare il suo messaggio.
-Il parlamento degli Anziani e le gilde di Bahnel chiedono una proroga del patto di non belligeranza con il re dei Daaroth, sommo Aksax II. Sono disposti ad offrire in cambio al re
oro e argento.-, Lat'hil sapeva quanto era importante questa semplice frase.
Sicurezza, doveva avere sicurezza.
-Oro e argento? E dimmi, ambasciatrice, perché Bahnel vuole una proroga del patto di vent'anni fa?-, il re si era raddrizzato sul trono e sorrideva in modo crudele.
Ecco la domanda che Lat'hil temeva. Non poteva dire ai loro nemici che a Bahnel si respirava aria di guerra civile, di rivolta e massacri.
I segni c'erano da anni, e da anni il parlamento assieme alle gilde tentava di dare un freno ai giovani ribelli, ma ora... ora che si erano organizzati, che avevano fondato la Lega dell'Uwan'y,
il pericolo era ogni giorno più consistente.
Staccato dalle gilde e indipendente dal parlamento, la Lega radunava giovani da tutta Bahnel, stanchi dei trattamenti di favore degli aristocratici, stanchi delle ingiustizie e della povertà.
-Assicurarsi la pace è forse un delitto?-, chiese Lat'hil ironica, cercando di mantenersi calma.
-Oro... argento... Bahnel, questi sono i vostri materiali di scarto. Sappiamo che voi ne utilizzate altri, molto più pregiati e resistenti...-, insinuò il re.
Come facevano i Daaroth a conoscere i loro metalli segreti?
-Quelli sono segreto esclusivo della gilda degli alchimisti. Non tutti a Bahnel possono permettersi quei metalli, e perfino il re ne possiede poco.-, spiegò la ragazza.
Il giovane re non sembrava soddisfatto di quella risposta. Rimase per qualche istante a pensare, prima di fare un cenno alle sue guardie.
-Bene, entro domattina Bahnel riceverà la mia risposta. Non ti dispiacerà rimanere a palazzo, spero...-
Avevano dato istruzioni a Lat'hil per quello. Lei era un'ambasciatrice. Non un ostaggio. E le guardie le si stavano avvicinando con l'intento di portarla via, poteva scommetterci.
Aveva le mani legate dietro alla schiena, con i palmi premuti uno contro l'altro.
Che sciocchi, i Daaroth.
Le avevano lasciato le sue armi più primitive: la frusta e un coltello corto legato alla cintura.
Concentrò un po' d'energia sulla punta delle dita, e lasciò che fili d'energia, così deboli da essere invisibili, le strisciassero su per i polsi, insinuandosi tra le fibre delle corde che la legavano.
Sorrise al re, un sorriso cortese ed affettato, e diede una rapida occhiata alle guardie, che si stavano avvicinando.
Non appena ritenne fossero abbastanza vicine, con un movimento secco delle braccia spezzò le corde che la legavano e si mise finalmente in posizione eretta.
I frantumi delle fibre cadevano sul pavimento disegnando ampi ghirigori nell'aria, e i soldati erano indietreggiati, confusi.
-Guardie!-, li richiamò il re, che guardava con interesse l'ambasciatrice, -Prendetela!-
Lat'hil non voleva uccidere anche quei soldati. Li avrebbe solo storditi, per far vedere che manteneva la sua identità di pacificatrice.
Si chinò di scatto, toccando il marmo del pavimento con la dita della mano destra, mentre la sinistra, dietro la sua schiena, per pronta a guizzare in avanti ed attaccare.
I soldati sguainarono le spade. Ma come, i Daaroth usavano ancora quelle armi barbare?
I suoi stivali iniziavano ad emettere uno strano ronzio metallico. Quelle calzature erano il suo orgoglio, l'ultimo ritrovato degli alchimisti.
Intessuti con robuste piume di Naa'ghil e pelli di lupi, contenevano un congegno che sfruttava direttamente il suo potere.
Sul calcagno c'erano delle ruote dorate, che iniziavano a girare vorticosamente, producendo quel ronzio.
"Grazie, Namhal..."
Lat'hil fece uno scatto in avanti, con una velocità sovrumana, tanto che al re pareva che si fosse teletrasportata.
Mentre si muoveva, fili d'energia spuntavano dalle sue dita per terminare saldamente ancorate al marmo.
Sfruttando questo, Lat'hil aveva iniziato a muoversi tra i soldati, legandoli con i suoi fili di magia, che ora erano così intensi da essere luminosi.
-Sommo re, io vengo in pace, e non verrò trattata da ostaggio. Per questo motivo, sarò io a tenere in ostaggio i suoi soldati, finché non mi accorderà la libertà.-
La ragazza aveva il fiato corto. Non per la corsa, quella era nulla, ma per la tensione. Se andava male... no, non poteva andare male.
Il re sorrise, e alzò la mano, fissando uno dei soldati.
-Sire!-, implorò quello prima di accasciarsi al suolo, morto.
Lat'hil si girò di scatto. Cosa lo aveva ucciso? Vide un altro soldato sbarrare gli occhi, prima di cadere a terra.
Non erano svenuti, erano proprio morti. La sua magia era inerte sui corpi morti o sugli oggetti inanimati...
Mentre scrutava le balaustre sopra il grande salone, venne accecata da una luce rossa. Cos'era?!
Per riflesso, erse una barriera luminosa a proteggerla, e fece lo stesso per i soldati rimanenti.
Sentì uno sfrigolio sulla barriera di un soldato: era un ago. Un ago lanciato da...?
Alzò nuovamente le mani, avvolgendo sé stessa ed i soldati con la barriera.
-Re Aksax, come può trattare così i suoi stessi soldati?-, chiese Lat'hil con rabbia.
Le barriere continuavano a sfrigolare, colpite da aghi e proiettili metallici che puntualmente si scioglievano al solo contatto con la sua magia.
-Va bene, va bene... cessate il fuoco!-, ordinò il giovane re con fare annoiato.
-Sarete libera di girare a palazzo, d'accordo? Questi...-, si fermò un attimo per fissarli, disgustato, -...soldati, saranno la vostra guida. Domattina tornerete a Bahnel con la mia risposta.-

-Puoi stare qui.-, uno dei soldati che Lat'hil aveva salvato l'aveva accompagnata nei dormitori dei militari.
La ragazza squadrò critica lo stanzone scuro con delle brande appoggiate sulla pietra fredda.
-Mi adatterò.-, disse condiscente.
-Comunque, piacere! Sono Yur.-, il soldato le pose la mano, che Lat'hil fissò con stupore.
-Lat'hil Yamu Bahnel.-, inchinò il capo, mostrando il palmo destro e tenendo rigidamente appoggiato il braccio sinistro al corpo.
-Che strano modo avete di presentarvi, voi di Bahnel! Guarda!-, Yur le prese la mano, e la strinse con una stretta piuttosto salda.
Lat'hil ritrasse la mano. -Da noi il contatto tra sconosciuti è ritenuto sconveniente.-, spiegò.
-Ma siete davvero strani!-, Yur si tolse l'elmo metallico, rivelando corti capelli castani, un viso davvero giovane e due vivaci occhi colore del legno di Uwan'y.
Poggiò l'elmo su una branda, e iniziò a togliersi l'equipaggiamento metallico.
-Comunque, ho visto che sei una maga. Che figata! E sei anche velocissima! Sono tutti così a Bahnel?-, chiese entusiasta Yur mentre si toglieva l'armilla protettiva.
Lat'hil si sedette su una brandina, giusto per.
Quel ragazzo era strano. Le faceva domande indiscrete con una naturalezza incredibile. Ma poi Lat'hil pensò: "Tanto non lo rivedrò mai più!".
-Tutti a Bahnel conosciamo la magia, ma non esiste solo questo tipo.-, iniziò.
-Da noi, ogni mago appartiene ad una gilda. Una gilda è un associazione, che protegge i suoi membri e li tutela.-, spiegò in risposta allo sguardo perplesso di Yur.
-C'è la gilda degli Elementali, che controllano le arti legate alla natura. Quella degli Incantatori, che usano l'energia cosmica, quella dei Negromanti, che riportano in vita i morti,
quella degli Alchimisti, che sfruttano i loro segreti per creare cose incredibili... e potrei continuare per ore.-
-E tu, a quale gilda appartieni?-, chiese Yur curioso.
-A nessuna.-, rispose Lat'hil stringendo gli occhi.
-Ma come? Hai il potere dei nastri luminosi, e una velocità degna di Ghil'zaah! Non c'è la gilda delle leggende?-
Se era una battuta, non faceva ridere. Ma Yur sembrava serio.
-Il potere dei "nastri luminosi" è una sotto branca degli Incantatori, chiamata degli Evocatori. Anche se ci sono vari nomignoli: Tessitori di Morte, Danzatori della Fine, Burattinai... e Ghil'zaah
dovrebbe essere il nostro Jil'hazah, il primo Evocatore.-, Lat'hil sembrava quasi addolorata nel raccontare tutto questo.
-E tu non ci sei dentro?-, Yur era affascinato da tutti quei discorsi.
Magia, gilde... a Daaroth tutto questo era favole per bambini, o leggende che raccontavano i vecchi.
-Gli Evocatori devono possedere l'abilità di materializzare la loro magia e il loro pensiero, ma non solo. Devono poterlo concentrare da tutto il corpo.-
Yur non afferrava ancora.
-La loro velocità, la loro incredibile forza, sono legate al loro pensiero. Mentre io posso solo concentrare la mia magia dalle dita, e grazie ad un artefatto degli alchimisti, riesco a supplire
alla mia mancanza. La mia velocità è tutta opera della tecnologia Bahnel.-
Ecco perché Lat'hil era stata mandata lì.
Seconda figlia del generale di stato maggiore Yamu Fuuret Bahnel, era scomoda. Non poteva essere membro di una gilda, non poteva entrare all'Accademia, doveva rimanere in casa,
essere mantenuta ed istruita da precettori privati. Era costosa.
E suo padre l'aveva subito proposta come ambasciatrice, conscio del fatto che probabilmente sarebbe stata presa come ostaggio, o sarebbe rimasta uccisa nel tentativo di scappare.
-Sarebbero quegli stivali fighissimi?-, Yur li guardò con più attenzione.
-Esatto. Ma parlami un po' del tuo mondo. Mi sembra così... strano!-
-Mmm...-, Yur sembrò concentrarsi, -in realtà, non c'è molto da dire. Qui nessuno sa usare la magia, in compenso siamo fortissimi con le macchine! Hai visto quei cecchini? Senza la tua barriera,
sarei rimasto ucciso anch'io. E non c'erano solo aghi! -, Yur sembrava molto orgoglioso.
-Ma allora perché anche tu non avevi una macchina?-, chiese Lat'hil.
-Tu hai detto che i metalli nuovi sono rari. Beh, anche le macchine. Solo i ricchi possono permettersele, e il re ha uno squadrone scelto di soldati che le usano. Anche se ultimamente stanno uscendo dei
modelli molto economici, pensavo di prendermene anch'io una...-
Modelli economici? A Daaroth quindi tutti potevano essere armati di macchine? Era un incentivo alla guerra, sicuro.
Quel giovane re pelato doveva saperne molto più di quanto dava ad intendere.
-Ehi Yur! Tra un po' vengono a fare la ronda, spegni!-, Lat'hil riconobbe l'altro soldato che aveva salvato, che era entrato sbattendo la porta, si era gettato su una branda e si era girato dall'altra parte.
Non si era nemmeno presentato...
Yur si stese sulla branda su cui era già seduto, mentre Lat'hil si alzò in piedi.
Non si fidava.
Si avvolse in una barriera morbida d'energia, che attaccò al soffitto. Una specie di amaca, molto comoda ma robusta, e soprattutto, protetta. Prima di infastidire i due soldati con la luce, l'invertì:
ora i fili di magia la mangiavano, ed emettevano della calda oscurità, perfetta.
Lat'hil si sdraiò sopra all'amaca, rimpiangendo il suo letto morbido e il suo bagno caldo serale.
Si addormentò dopo poco, stanca per tutte le emozioni della giornata, e non sentì i passi felpati fuori dalla porta e il sibilo del soldato:
-E' qui lo straniero Wynne?-

Tutti i fragili equilibri del mondo di Rothëria stavano velocemente cambiando.
Gli Wynne del nord, il misterioso popolo relegato nel continente montuoso sempre innevato, avevano iniziato ad aprirsi agli altri popoli.
I Bahnel, gli unici ad avere l'antica conoscenza delle arti magiche, iniziavano a chiudersi nel loro continente.
E i Daaroth, sotto il loro nuovo sovrano, stavano iniziando i preparativi per la guerra.

Ciao!
Primo capitolo di una storia fantasy che ho pensato per la prima volta ieri sera. L'idea mi è piaciuta tanto che... beh, l'ho scritta! :D Sinceramente, ho molte, molte idee per questa storia, ma non so
ancora come si svilupperà, dato che è anche il mio primo esperimento fantasy. Ho voluto posticipare la descrizione di Lat'hil per un motivo, ovvero: mi piacerebbe disegnarla e linkare la sua immagine
nel prossimo capitolo, in modo che possiate averla in mente senza descrizioni troppo prolisse e noiose... dato che odio descrivere l'abbigliamento in dettaglio! xD
La situazione presenta quindi così: un mondo diviso in tre continenti principali: quello di Bahnel, dove tutti praticano le arti magiche, quello di Daaroth, dove è la tecnologia ad essere sviluppata, e
quello dei misteriosi Wynne. Amplierò le cose, ho già molte idee a riguardo. Metto rating arancione perché sinceramente, non so nemmeno io cosa scriverò, ed è meglio stare sul sicuro.
Non diventerà mai rosso, comunque :)
Mi farebbe davvero piacere sapere cosa ne pensate! Ho ancora molto da imparare nel campo della scrittura, e voglio migliorarmi sempre di più, accetto critiche e consigli! :D
Nyappy
   
 
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