Fanfic su attori > Cast Twilight
Segui la storia  |       
Autore: LittleEmma    27/08/2010    2 recensioni
Non ho mai creduto che i sogni si potessero avverare. E' sempre stata una favola per bambine, fino all'anno scorso... Una sedicenne di nome Sara è stata ingaggiata per girare un film come protagonista al fianco di Taylor Lautner. Il loro primo incontro avviene nella piccola palestra dove Sara si allena costantemente tutti i giorni nel ballo, la cosa che ama di più. Appena i loro occhi si incontrano scatta una scintilla che farà fiorire un amore sincero e appassionato tra i due. Riuscirà il loro amore a resistere alle sorprese che la vita ha in serbo per loro?
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Taylor Lautner
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
14 - La poesia di una danza
PoV: Taylor
Un mese passò in fetta, andavo ad assistere alle sue lezioni di danza e passavamo le giornate insieme. Qualche volta la accompagnai a fare shopping, altre volte andavamo al parco a passeggiare e altre volte stavamo a casa mia nella piscina in cortile.
Stavamo bene insieme. Quel giorno Sara era in fibillazione, eravamo al telefono. Saremmo dovuti andare negli studi cinematografici dove avrebbe dovuto sostenere una specie di provino.
" Taylor, non so cosa mettermi, non so come comportarmi, non so niente. Assolutamente niente!!! "
- Stai tranquilla perchè andrai alla grande, farai un figurone che nessuno ti toglierà più gli occhi di dosso -
" No, non sono affatto tranquilla purtroppo. cominciamo dalla prima preoccupazione: cosa mi metto? " Mi chiese con aria preoccupata
" Devo andare subito in tenuta comoda per ballasre oppure c'è la possibilità di cambiarsi? "
- Ci sono i camerini apposta... -
" Ah perfetto, un dubbio tolto... Meglio i tacchi o le converse? "
- Non c'è una via di mezzo? Non vorrei che con le All Star ti vedessero ancora troppo ragazzina e con i tacchi troppo donna - Dissi scherzando apposta per farla preoccupare
" Ho un paio di zeppe, dici che vanno bene? " Disse doppiamente preoccupata
- Hei! stavo scherzando, ormai sei presa, sia che ti presenti con i tacchi a spillo alti tre metri che con le infradito non cambia niente - Dissi
" Mi sei molto d'aiuto! " Disse ironicamente ma con il sorridìso sulle labbra
- Se non ricordo male io sono l'uomo e tu la donna. Non sono io l'esperto di moda... -
" Hai ragione. Però potresti consigliarmi come mi devo comportare "
- Dunque... Quando Zoe ti presenterà tu sorridi e stringi la mano all'interlocutore. Ti chiederà qualcosa e tu dovrei rispondere con sincerità. Poi farai il provino e ti assegneranno il copione e la trama della storia. Non devi fare niente di speciale, solo stare rilassata, lasciarti trasportare dalle note della musica che hai preparato e fare nient'altro che ballare come sai fare -
Sentii che faceva un respiro profondo forse per calmarsi
" Basta che mi stai accanto " Disse infine
- Sarò lì ogni secondo a tenerti la mano -
" Grazie, di tutto. A dopo "
- A dopo, ti passo a prendere io -
"Ok"  E chiusi la telefonata
Io avevo già in mano il copione e avevo già cominciato a studiarlo. Non era semplicissimo ma neanche troppo complesso.
La passai a prendere un'ora più tardi. Quando la vidi uscire di casa sorrisi: non poteva essere più adatta di così.
indossava un miniabito rosa e un paio di zeppe bianche. Era perfetta e anche bellissima.
Appena uscì dal cancello le andai incontro cingendole la vita con le braccia e la attirai a me baciandola.
- Sali - Le dissi tenendole la portiera aperta
- Mi tremano le mani - Disse lei appena fu salita tenendo le mani sospese a mezzaria. Tremava davvero a anche tanto.
- Non ti devi preoccupare così... sei già stata presa e poi sei bravissima perciò che motivo hai di avere paura? -
- Sai l'ultima volta che ho avuto così paura è stato all'esame di terza media, non dormivo la notte e passavo le giornate a studiare la tesina. Quel giorno avevo le ginocchia molli e le mani non smettevano di tremare, tutti mi ripetevano che non mi sarei dovuta preoccupare perchè ero la più brava della classe e se non fossi passata io non avrebbe potuto passare nessun altro... sai come è andata a finire? -
- Sei stata bocciata? - Dissi pensando al peggio
- No, sono uscita con 10! E' questo il bello!!! -
- Allora che cosa ti sei preoccupata a fare?! -
- Non lo so, ma io sono fatta così... - Disse ridendo di sè stessa mentre sulla mia faccia si era stampato un sorriso.
- E sono agitatissima anche prima di salire sul palco per un saggio o uno spettacolo, non so se hai presente, quei cinque minuti prima di salire sul palco, sembra che la mente abbia resettato tutti i passi e cominci a ripeterli all'infinito nonostante non hai nemmeno bisogno di pensare perchè il tuo corpo si muove da solo e senti il bisogno impellente di andare in bagno anche se ci sei stato sei secondi prima  ... -
- Ho provato delle sensazioni simili prima di presentarmi alla folla i primi mesi di fama. Poi tutto l'entusiasmo iniziale è sparito. E poi, mentre si recita è diverso... non è in diretta e quindi se sbagli le persone non se ne accorgono anzi a volte le scene nonostante sono perfette vengono ritoccate, perciò stai tranquilla che è più rilassante di quello che pensi -
Restammo in silenzio mentre la Porche filava liscia sull'asfalto.
- Che pezzo hai preparato? - Le chiesi
- Sono più pezzi, tutte coreografie inventate da Lucia. Il primo è un pezzo classico sulle note di Finally di Fergie. Il secondo è un pezzo di moderna sulle note di Bodies di Robbie Williams e il terzo è sempre di moderna sulle note di Enie Meenie di Sean Kingston e Justn Bieber. Poi ne ho preparato uno di riserva di
classico sulle note di Caruso di Lucio Dalla -
- Un po' di più no? - Scherzai ridendo, rise anche lei.
- Lucia è una perfettina e vuole che faccia un figurone -
- Ma una bastava -
- E c'è di più... mi ha fatto provare pure ad improvissare, c'eri anche tu quando me l'ha fatto fare -
- Ah, ma io pensavo che fosse un allenamento che facevi spesso... -
- No, non me l'aveva mai fatto fare -
In un ora arrivammo davanti agli studi cinematografici.
La aiutai a scendere dalla macchina e mano nella mano ci dirigemmo al luogo dell'appuntamento. Eravamo in leggero anticipo ma Zoe e Rick già ci aspettavano.
- Eccoli - Disse Zoe

PoV: Sara
- Eccoli - Disse Zoe venendoci incontro.
Mi abbracciò e mi baciò come si fa con una vecchia amica, in effetti in quel mese veniva spesso con Taylor ad assistere alle mie lezioni  e qualche volta ci eravamo incontrate a casa di Taylor per un caffè. Era una donna sui trenta cinque anni, magra, di statura media statura con i capelli biondi liscissimi e tagliati a caschetto, aveva gli occhi piccoli e azzurri. Una bellezza di cui è facile innamorarsi, una "Barbie", la definiva Taylor.
Anche l'uomo che le stava accanto si diresse verso di noi.
- Ciao Sara, io sono Richard Turner, il produttore - Disse sorridendomi e porgendomi la mano che strinsi cordialmente.
- Salve - Risposi. Era un uomo di mezza età, dai lineamenti duri e squadrati, aveva intriganti occhi azzurri e capelli castani. In forma e alto. In passato diveva essere stato davvero un bell'uomo.
- Ti abbiamo chamata qui Sara per farti fare una specie di provino, dovrai ballare dei pezzi che hai preparato con Lucia e poi tu assegneremo il copione e una breve trama della storia - Disse Zoe tutta eccitata.
- Dove mi posso cambiare? - Chiesi leggermente intimorita.
- Vieni ti faccio strada verso il tuo camerino personale. Taylor tu va con Rick che ti deve spiegare un paio di cose - Disse Zoe
- Oh, come siete carini insieme voi due! - Disse apena fummo sole.
- Grazie - Dissi ridendo.
- L'ho capito fin dall'inizio che eravate innamorati! La prima volta che ci siamo incontrati. Io e Lucia abbiamo visto come vi stavate guardando mentre noi stavamo parlando di questioni tecniche -
Sorrisi, a quelle due donne non sfuggiva niente.
Se non altro era simpatica e spiritosa, sarebbe stato uno sballo lavorare con lei.
Appena fui davanti al camerino rimasi sorpresa... c'era già il cartellino con il mio nome inciso sulla porta affiancato da una stella gialla.
Guardai Zoe che mi stava osservando e sorrisi squotendo la testa.
Entrai nella stanza e notai che non era affatto piccola, vi era addirittura un tavolo con delle sedie e un comodo divano.
- Ti lascio cambiare, sono qui fuori dalla porta se hai bisogno - Disse
- Ok e ... Ehm ... Grazie -
- Di nulla -
Mi cambiai il più infretta possibile. Non mi andava il pensiero che sprecassero tempo prezioso per me. Ancora non riuscivo ad abituarmi all'idea.
Avevo preso un completo Dimensione Danza come al solito, ma quello era speciale, era un regalo di Taylor...
Avevo preso i pantaloni lunghi perchè Taylor mi aveva avvisato che c'era l'aria condizionata e non faceva caldo all'interno.
Arrivati nella stanza mi posizionai e mi preparai facndo un profondo respiro, volevano che partissi con i pezzi di moderno e successivamente di classico.
Scelsi di non fare pause perchè se no avrei perso la concentrazione. Alla fine si era radunata una piccola folla di curiosi, tra impiegati e cameramen. Quando terminai l'esibizione tutti applaudirono entusiasti. Ero soddisfatta, e appena mi lasciarono respirare Taylor mi si avvicinò, mi diede un piccolo bacio ai lati della bocca e mi portò via.
- Sei stata fantastica, più del solito - Mi disse sorridendo.
- Grazie... Mi  sono divertita - Dissi tirando un sospiro di sollievo
Più tardi Rick mi fermò per parlare.
- Sei stata meravigliosa, oltre che carinissima sei anche splendidamente dotata... complimenti! -
- Grazie - Dissi riconoscente ma imbarazzata. Odiavo ricevere meriti e lodi quando non avevo fatto altro che danzare, la cosa che mi riusciva meglio.
- Mi hai davvero sorpreso, inizialmente non credevo molto in te perchè pensavo fossi come tante ragazzine anoressiche e belle come delle bemboline in cerca di soldi e successo. Ma devo dire che mi sono completamente ricreduto... -
- Grazie - Biascicai di nuovo.
- Ti aspetto qui tra due settimane esatte che cominciamo le registrazioni, eccoti il copione -
- Va bene e arrivederci - Dissi felice. Finalmente ce l'avevo fatta. Dopo nni di impegno avevo ottenuto qualcosa di concreto oltre che a numerosi assoli negli spettacoli.
Appena fummo soli gettai le braccia al collo di Taylor che mi prese in braccio.
- Non ci posso credere Taylor, sono ... sono... -
- Stra felice? Eccitata? -
- Sono orgogliosa di me stessa - Finii la frase sospirando felice.
- E io sono orgogliosissimo della mia ragazza e futura collega - Disse.
Lo baciai, finalmente felice e senza pensieri. Non ci potevo credere, avrei recitato al fianco di Taylor Lautner nonchè mio ragazzo e avrei danzato, danzato e ancora danzato.
I miei genitori erano felicissimi specialmente perchè la loro figlia stava coronando il suo sogno, e le mie nonne non smettevano più di piangere dalla commozione. Mio fratello mi sfotteva scherzosamente come al solito e Fabio il fratellino più piccolo era in fibrillazione e non smetteva più di ripetere che aveva la sorella famosa. Era tutto così surreale, eppure era la realtà.
Quella sera andai a letto presto perchè volevo leggere la trama della storia.

La poesia di una danza

Una diciottenne liceale, una ragazza come tante, odia le attenzioni degli altri e a scuola si mostra scontrosa e intollerante. Bella d'aspetto ma non troppo notevole viene osservata con interesse da qualche ragazzo, ma viene considerata dalla maggior parte dei compagni una sfigata. Non partecipa alle feste e rimane sempre schiva. In realtà Emma è molto diversa e riesce a manifestare i propri sentimenti e il proprio carattere tramite la danza. Derek il ragazzo più gettonato della scuola, presidente del consiglio studentesco, un giorno mentre sta scappando da un branco di ragazzine impazzite trova rifugio nel teatro della scuola dove Emma nelle ore di pausa si sfoga ballando sulle note di musica classica e pop. Osservandola muoversi si rende conto di quanto in realtà sia attraente e capisce che quella che mostra di sè con i compagni è una maschera. Si fa dire da una delle poche amiche che ha il suo contatto per poter parlare con lei senza che
Emma scopra  la sua vera identità.
In chat Emma si rivela per quello che è: una ragazza poetica, romantica, piena di sogni, gentile, sensibile e con un obiettivo ben fisso da raggiungere. Entrare all'accademia di danza più famosa e rinomata di tutti gli Stati Uniti.
Derek comincia a consigliarle di provare ad essere sè stessa anche in classe e con i compagni. Emma continua a non capire chi possa essere il ragazzo misterioso e comincia a porgli delle domande sulla sua identità alle quali lui risponde in modo alquanto vago. Un pomeriggio, dopo aver passato una giornata tremenda, Emma si rifugia sul palco e comincia a sfogare la sua rabbia. Derek passando da quelle parti sente la musica e decide di entrare per osservarla. Emma si distrae e atterrando da un salto appoggia male una caviglia e se la sloga. Derek corre sul palco per accertarsi che stia bene e prendendola in braccio la accompagna all'ospedale dove le fanno la fasciatura e le danno quelche anti dolorifico.  Dopo cena Emma si siede al computer per chattare con il ragazzo misterioso, che, facendo un passo falso le chiede come va la caviglia. Emma capisce tutto perchè Derek era l'unico a sapere che si era fatta male. Dopo qualch giorno che non si scrivono Derek chiede ad Emma di incontrarsi, la ragazza accetta con piacere, tuttavia mentre si dirige al luogo dell'incontro origlia accidentalmente una conversazione tra Derek e alcuni suoi amici. I ragazzi stanno parlando male di lei e Derek non è da meno, a quel punto Emma si sente tradita e scappa perdendo un quadernetto dove raccoglieva le sue poesie. Quando Derek esce dall'aula lo trova e leggendone il nome capisce che Emma li ha ascoltati. Nei giorni successivi il ragazzo cerca di parlare con lei per chiarire la situazione, purtroppo Emma è tornata a ricostruire la barriera che la caratterizzava prima del loro incontro virtuale. Un pomeriggio i due si incontrano nei camerini del teatro e lì Emma gli fa capire che non ne vuole sapere più niente di lui e se ne va piangendo. Tra una lezione e l'altra Derek non riesce più a vederla e i giorni passano. L'estate si avvicina e viene organizzato un ballo scolastico alla quale sono invitati tutti gli studenti dell'ultimo anno. Gli insegnanti insistono perchè Emma si esibisca proprio quella sera in un balletto classico, data la bravura della giovane, la ragazza è costretta ad accettare.
Quella sera il salone della scuola pullula di ragazzi in abito da sera. Quando gli insegnanti riescono a far tacere la folla di ragazzi le luci si spengono e Emma entra in scena danzando con l'abito da sera più bello di tutti, Derek vedendola ballare capisce di esserne innamorato e quando riappare pochi minuti dopo quando finalmente le danze si sono aperte, la prende per mano e la accompagna sulla balconata ornata con fiorni per l'occasione.
E senza lasciarla nemmeno fiatare la bacia.
Finalmente Emma riesce a coronare il suo sogno ed entra nell'accademia da danza grazie alla quale avrà un grande futuro.

La trama della storia era molto semplice ma efficace. Mi sarebbe piciuto rivestire i panni di quel personaggio specialmente perchè in parte mi somigliava.
Quella notte il mio sonno fu profondo e senza sogni.
Le successive due settimane furono lunghissime, ma l'attesa non fu così snervante perchè con Taylor stavo bene e il nostro amore andava rafforzandosi.
Dopo due settimane partii per la California dove si sarebbe girato il film. Taylor mi aveva invitata a passare quel mese di vacanza  a casa sua a Los Angeles così evitai addirittura la spesa dell'hotel. Anche quella casa era enorme forse più della precedente fatto sta che il primo giorno per tornare indietro dl bagno mi persi e Taylor venne a ripescarmi nell'ala dedicata allo svago e allo sport. Mi ci volle un bel po' per ambientarmi.
Taylor mi aveva riservato una stanza solo per me e anche se a suo parere era piccola e modesta a me pareva enorme. Non avevo mai dormito in un letto ad una piazza e mezza così comodo. La testa sprofondava nei numerosi cuscini e risvegliarsi con l'odore delle brioches calde oppure da un bacio di Taylor mi pareva un sogno. Passavamo moltissimo tempo insieme, nonostante le riprese. Mi portava spesso in giro per il suo paese, mi fece visitare le mete turistiche più ambite e ammirai dei paesaggi mozzafiato.Mi fece conoscere numerosi personaggi dello spettacolo tra cui Kris e Rob. Da subito mi presero in simpatia, si erano affezionati molto a me. A volte mi viziavano quasi fossi loro nipote! Un pomeriggio Kris mi invitò a fare shopping con lei, dovete immainarvi, un vero e proprio spasso. Da quel giorno diventammo molto amiche, non tanto perchè come Taylor era famosa, piuttosto perchè era simpatica e solare. Non l'avevo certo immaginata così. Rob era più chiuso ma ugualmente simpatico e gentile. In mezzo a loro non mi sentivo a disagio come invece capitava con altri personaggi.
Con loro eravamo due semplici coppie di innamorati che passano insieme le vacanze. Un pomeriggio eravamo tutti e quattro insieme a casa di Taylor. Io e Kristen stavamo leggendo un libro sulle sdraio, mentre Robert e Taylor stavano correndo sul tapisrouland. Ad un certo punto mi sentii sollevare, aprii gli occhi, Rob aveva preso in braccio me e Taylor aveva preso in braccio Kris. Si diressero correndo verso la piscina e ci buttarono dentro vestite. Dopo essersi tolti la maglia si tuffarono anche loro. Io indossavo un paio di pantaloncini cortissimi e aderenti blu scuri e una maglietta bianca larga e comoda che diventò immediatamente trasparente mettendo in mostra il reggiseno nero. I due uomini se la stavano spassando ridendo a crepapelle mentre noi ragazze riemergevamo tossendo. Appena si fu ripresa Kristen prese a tempestare di schizzi Taylor che scappava correndo nell'acqua mentre io e Rob ridevamo e li guardavamo.
- Tanto uso Sara come scudo! - Disse Taylor quando giunse alle mie spalle. Mi posò le mani sui fianchi tenendomi stretta perchè non scappassi.
- Hei! - Dissi voltandomi e schizzandolo a mia volta. Poi Taylor cominciò a rincorrermi per la piscina, intanto Kris aveva raggiunto Rob e ci guardavano abbracciati.
- Presa! - Urlò Taylor vittorioso stringendomi a sè e baciandomi con intensità.
- Sei scorretto però! - Dissi battendo un pugno scherzoso sul suo petto appena mi lasciò respirare.
Il resto della giornata trascorse veloce e in allegria tra schizzi e risate. Mi piaceva quella vita anche se sapevo che presto sarei dovuta tornare a scuola. Mancavano due settimane al rientro.
Le riprese procedevano bene ed eravamo già a più di metà film. Zoe si era rivelata una donna mezza matta e simpaticissima e anche Rick non era male anche se rimaneva sempre un po' chiuso. Passare più di un mese in America mi stava facendo davvero bene perchè ora parlare l'inglese mi veniva quasi automatico.
Una sera rientrai a casa che avevo l'emicranea. L'unica cosa che volevo fare era una bella doccia e andare a letto, stavo davvero male, tanto che avevo la nausea. Dopo essermi sdraiata sul letto Taylor venne a bussare alla porta. Quella sera sarebbe dovuto andare ad una cena di lavor, aveva insistito perchè andassi anche io ma mi ero opposta perchè sarei stata certamente fuori luogo.
- Come stai Amore ? - Disse appena fu accanto a me.
- Non troppo bene, ma deve essere per colpa di qualcosa che ho mangiato e che non ho digerito. Non ti preoccupare -
- Mi dispiace uscire e lasciarti sola, sei sicura di non volere che resti? -
- No, sei obbligato ad andare, giuro che se resti a casa non ti parlo più per una settimana! - Lo minacciai sorridendo.
- Bè, tornerò il prima possibile. Tu però mangia qualcosa perchè se scopro che non hai cenato ti riporto a casa immediatamente... - Sapendo già che non avrei toccato cibo.
- Sì, non ti preoccupare - Dissi poco convinta.
- Ci vediamo appena rientro... - Disse dandomi un piccolo bacio sulle labbra.
- Buona serata - Aggiunsi
Pochi minuti dopo che la porta si fu chiusa sprofondai nel sonno senza cenare.
Il giorno seguente mi svegliai di buon umore. Quando andai in cucina vidi che Taylor non c'era ancora. Pensai che non si fosse ancora svegliato e che la sera precedente fosse rientrato tardi perciò non lo disturbai.
Finita la colazione mi vestii veloce e mi misi dei vestiti comodi per andare a fare una passeggiata prima del lavoro. Quando uscii dalla porta vidi Taylor che camminava avanti e indietro nervosamente per il vialetto. Era al telefono e a quento pareva era arrabbiatissimo. Era una giornata soleggiata tirava un vento freddo, perciò rientrai per coprirmi meglio. Quando tonai fuori Taylor aveva concluso le telefonata, si avvicinò a me con un sospiro. Mi lasciai accarezzare la guancia e risposi al suo bacio. Si era rilassato un po'. 
- Vado a fare una passeggiata prima di andare a girare, ci vediamo direttamente là? -
- Va, bene. Io finisco di prepararmi e faccio colazione perchè il mio stomaco brontola - Concluse con un sorriso.
- Ok, allora ci vediamo dopo - Dissi e con aria felice mi avviai verso il cancello.
Mi sembrava d'essere tornata indietro due mesi. La mia sciarpa grigia svolazzava mossa dal vento e i capelli mi venivano continuamente in faccia. La mente svuotata da tutto mentre ascoltavo l'ululato del vento e il frusciare delle foglie. Era un rumore rilassante. Fu un colore che mi catturò, o un titolo, oppure l'istinto o smeplicemente il destino.
Rimasi inpietrita davanti a quel giornale caduto accidentalmente dalla borsa di qualche ragazza. Lo sguardo perso e vacuo mentre le pagine continuavano a rigirarsi a causa del vento, purtroppo quello che dovevo vedere l'avevo visto e anche fin troppo bene. Lo raccolsi e camminai a passo svelto verso la scuola in cui si svolgevano le registrazioni.

Angolo SweetDancer96
Sondaggio: secondo voi Sara che cosa ha visto sul giornale?
Grazie a Lyle per la recensione e per i complimenti!
Ringrazio anche le ragazze che hanno inserito la mia storia tra le preferite e quelle che l'hanno inserita tra le seguite...


  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Cast Twilight / Vai alla pagina dell'autore: LittleEmma