Capitolo
09
Camminava
speditamente. Era in ritardo. Non aveva pensato di trattenersi così a lungo da
Giles, ma in poche ore era successo di tutto. Ripensava alle ultime parole dette
a Xander. Lui non aveva sentito, preso come era dall’arrivo di Anya, ma a lei
non era sfuggito il fastidioso brivido che aveva sentito nel pronunciarle. Già
da un po’ di tempo si era accorta, di poter sentire eventi non ancora accaduti,
come una sorta di déjà vu al
contrario. Era successo più di una volta ormai e quindi non poteva più pensare
che fossero solo legati al caso. Erano più che altro sensazioni, e duravano solo
pochi attimi. Più che dei già visto
erano come dei non ancora vissuto. In
passato aveva già fatto dei sogni premonitori, ma non era mai successo da
sveglia. La prima volta che aveva vissuto questa esperienza, al di fuori dal
sonno, era stato su quella collina, la notte di Natale, con Angel. Allora aveva
agito spinta dalla certezza, che Angel doveva assolutamente continuare a vivere,
perché era scritto così. Lei aveva percepito chiaramente
che a lui era stata data la possibilità di cambiare totalmente il corso della
propria esistenza, ed era destinato a fare grandi cose. Gli Oracoli, in quel
sogno, avevano detto delle cose che per lei erano ovvie già da tempo. Sapere che
le PTB avevano dei progetti su Angel, per lei non era che un altra ulteriore
conferma a ciò che aveva sempre saputo. Mesi dopo era accaduto di nuovo, e
riguardava sempre il futuro di Angel. Fu quando decise che lei doveva curarlo con il suo sangue, perché
lui doveva assolutamente vivere. Per questo motivo
aveva trovato particolarmente penoso, dover spiegare a tutti gli altri, le
motivazioni del suo gesto. Come si può descrivere ad altri, in modo razionale e
comprensibile, quelle che invece erano solo delle vaghe sensazioni? Quello
stesso giorno, era accaduto ancora. Era stato con Faith in ospedale, anche se
allora pensava fosse una sorta di sogno, visto che entrambe erano in stato di
incoscienza. Era stato subito dopo che Angel si era nutrito di lei. Che le cose fossero collegate? Notò che tutte queste
esperienze premonitorie avevano in comune una cosa. Riguardavano lei e le
persone che amava e tutte le volte si era trattato di momenti cruciali e legate
alla morte o meglio alla rinascita. Un nuovo inizio. Le situazioni che
percepiva, appartenevano a momenti che precedevano la morte, e sentiva che le
persone coinvolte, erano come prigioniere in una dimensione di mezzo, dove
lottavano per sopravvivere, come fossero sospese tra due mondi. Tra
la vita e il sonno, tra la luce e il buio. Era così che si sentiva lei,
ora
In
ospedale parlò con i medici che la informarono sulle attuali condizioni di
Faith. Furono molto vaghi e non escludevano che lei potesse anche risvegliarsi, ma oltre a questo
non dissero molto altro. Lei invece aveva la certezza assoluta che Faith si sarebbe salvata, anche se non sapeva né quando
né come. – Lei si salverà, e io con lei.
Insieme – Rimase accanto a lei per delle ore, tenendole la mano. Ora
parlando, ora ascoltando.
–
lo capisco sai Faith? lo capisco perché si possa arrivare a perdersi quando non
si ha nessuno su cui contare o quando non si ha più nulla che conti davvero. Lo
sento sai? sento il buio e la solitudine che ci appartengono. A noi cacciatrici
non è concesso di avere zavorre affettive. Noi dobbiamo vivere in solitudine e
lo sapeva anche Kendra. Ma credi che sia giusto? Io dico che noi invece, faremo
la differenza. Noi non resteremo sole. Te lo prometto, Faith.
–
–
Noi non siamo sole B. Ricordi? un più
alto potere ci guida –
Sai,
Angel è andato via, e ora non puoi lasciarmi anche tu. Devi svegliarti. Il
sindaco, quel viscido serpentone, è morto e tu sei ancora qui e sei viva. Non
voglio perdere anche te. Siamo un anomalia, lo sai? io e te non dovremmo
coesistere, lo sai no? tutta quella
faccenda che per ogni generazione c’è una sola prescelta e bla bla bla. Ma io
dico che in due siamo più forti.
–
In cinque siamo più forti, B. Abbiamo
bisogno d’aiuto però, e in sette è più facile. Ma lo zoccolo duro siamo noi
cinque. Anzi no scusa, per essere più precisi, voi tre. Si, il nucleo originario
siete indubbiamente voi tre. Il fatto è, che tutte queste immagini, mi arrivano
in differita. Ma ora ho visto chiaramente. Ogni cosa parte da voi tre. L’origine
di tutto. –
–
In sette, in cinque, in tre? sono numeri magici, vero? –
–
Sono numeri primi, B.
–
–
Stai diventando più criptica di Angel adesso. Però pensaci un po’ su, Faith. Su
quel fatto dell’anomalia. Immagini cosa succederebbe, se potessero attivarsi
tutte le potenziali contemporaneamente? Lo so, lo so è una pazzia, ma pensaci,
non sarebbe tutto molto più semplice? …e ti immagini le facce di quelli del
Consiglio? –
–
A quelli del Consiglio li fregheremo per
benino, gliela metteremo in culo. Puoi giurarci. –
– Devi per forza essere volgare? comunque il Consiglio ci ha mollato entrambe, Faith. Forse però siamo noi che abbiamo mollato loro, e ora pure tu non hai un osservatore. Oltre a Giles, pure Wesley è stato licenziato. Sai che Angel è andato via? l’avevo già detto lo so, ma non ti ho ancora detto che si è salvato. Stai tranquilla, non è morto. Alla fine l’ho salvato. –
–
Alla fine mi hai salvato. Salvando lui,
salvi anche me …e io salverò te e lui. Insomma è tutta una cosa basata sul
salvarsi a vicenda. Non voglio diventare sentimentale ora.
–
–
Se non ti fossi lanciata da quella finestra, ho paura che saresti morta il
giorno dei diplomi. Invece sei qui, e questo vorrà pur dire qualcosa no? Angel
potrebbe aiutarti ancora, e tu non puoi mollare tutto così proprio adesso.
–
–
Certo che no, B. Io tornerò, non subito,
ma tornerò. Angel mi aiuterà, mi riporterà da te. –
–
Ok, ok appena so dov’è però. Perché al momento non so neppure dove sia Angel, e
mi sento così persa, Faith. – Tenendo la mano di Faith stretta alla sua, ora
piangeva disperatamente e non le importava degli sguardi furtivi dell’
infermiera, che ogni tanto sbirciava dalla vetrata.
–
Adesso smettila di piangere. Sarò io a
trovare lui e noi tre ci batteremo ancora. Non durerà molto però e nessuno si
farà male davvero. Siamo connessi B. siamo tutti connessi. Noi cinque insieme,
siamo forti. Uniti dalla stessa linea di sangue. Insieme formeremo una nuova
generazione di campioni. Nascerà una nuova razza di guerrieri e il terzo ne sarà
il capostipite. Dovrò prima fermarlo però “e il mignolino che
è il più piccino lo mandarono in cantina a uccidere il pane e il
vino”. La ricordi questa filastrocca, B? Posso dirti ancora una
cosa, non dimenticare che ci unirà lo stesso sangue, la nostra unicità e
l’essere stati toccati dalle tenebre. Quando ci rincontreremo, saremo stati
tutti morti una volta o due. Tutti sfuggiti all’inferno. Siamo simili ed è
questo che ci unirà. La sua missione, sarà la nostra missione. Dovrà salvarli
tutti, per salvare se stesso ...e tutti siamo stati salvati da lui. Lo già detto
prima no? È tutta una cosa basata su chi salva chi. Grazie a noi nascerà una
nuova razza. New
Generation, B. largo ai giovani ...dovresti
vedere le facce di quelli del Consiglio, quando ci vedranno arrivare tutti
insieme. Noi cinque più quei due. Troppo forte. Davvero perverso
–
–
Bene, ancora messaggi criptici ...e perché siamo sedute in quel divano adesso? È
casa tua? –
–
E’ casa nostra, ma non per molto. Vedi le
valige? Stiamo per partire. Torniamo in America, B. …e il pacco? Ti ha fatto il
pacco un'altra volta, eh B.? dai, scherzo adesso. Non dimenticare il pacco, è
prezioso. Contiene i ricordi di un intera vita. Sono stati liberati dalla loro
prigione. Devi restituirli al legittimo proprietario, raccontandoglieli ...e
solo tu puoi farlo, è giusto così. –
–
Capisco! No, non lo dimenticherò. Adesso devo andare, Faith. Starò via per un po’. Willow si prenderà
cura di te, in mia assenza. – Accarezzò la sua guancia e ne osservò ancora un
attimo il volto. Era sereno e rilassato …e sorrideva. Prima di andar via, posò
un leggero bacio sulla sua fronte – Insieme siamo più forti, Faith.
–
Lasciò
di corsa la stanza di Faith, felice di essere fuori all’aria aperta. Lei odiava
gli ospedali, specie dopo quello che era capitato a Los Angeles l’estate scorsa,
proprio nel periodo in cui era scappata da Sunnydale. Nessuno sapeva
dell’accaduto, anche perché, in realtà, nessuno aveva chiesto come fosse stata a
Los Angeles. Solo Angel sapeva. Loro, si erano raccontati tutto l’inferno che
avevano vissuto, nei tre mesi che erano stati lontani. Nel suo personale
inferno, Buffy aveva dovuto sopportare anche un ricovero d’urgenza in ospedale,
per una improvvisa emorragia. I medici non seppero dare alcuna spiegazione
plausibile, o meglio l’unica cosa che dissero, era talmente assurda che lei la
scartò subito. Lei ricordava solo un dolore lancinante al ventre e tutto quel
sangue, che non capiva da dove venisse fuori. Era corsa in ospedale, da sola, in
quella notte di fine Agosto. Fu dimessa la mattina dopo, dietro le sue
insistenze. Lei si sentiva bene fisicamente, ma ora sentiva di essere più sola
di prima e sperimentò una forte sensazione di perdita e di vuoto. Fu soprattutto
di questo che parlò con Angel. Lui non aveva detto niente, ma era evidente che
il suo racconto l’aveva molto turbato. L’aveva visto tremare e poi l’aveva
stretta così forte a sé, abbracciandola, che per un attimo quasi non respirò.
Non parlarono più dell’accaduto, ma lei non avrebbe mai scordato, l’abbraccio
disperato di Angel.
Comunque
adesso era stremata. Il lungo tour cerebrale con Faith l’aveva come svuotata. Se
ora, avesse dovuto raccontare ad altri, quello che si erano dette, non sarebbe
riuscita a mettere su un discorso razionale e comprensibile, ma al momento, a
lei tutto sembrava chiaro. Le sfuggivano i particolari, ma aveva ben chiaro il
senso generale delle parole di Faith. In futuro sarebbero state ancora unite, a
combattere insieme la battaglia più difficile di tutta la loro esistenza, e non
sarebbero state sole. Non sapeva chi altri sarebbe stato con loro due, ma non
era importante. Aveva visto chiaramente se stessa in quella casa, pronta a
partire verso un nuovo inizio, una nuova vita …e quello scatolone sul tavolo,
sembrava avvolto da una luce particolare. Faith aveva detto che era prezioso …e
Buffy concordava.
Avviandosi
verso l’uscita, decise che avrebbe fatto una passeggiata per cimiteri. Giusto un
breve giro di perlustrazione, l’ultima ronda prima della partenza. A Sunnydale
era di nuovo calato il sole e sicuramente anche quella notte, qualche non morto
sarebbe risorto dalla tomba, e lei lo avrebbe liberato dalla dannazione eterna,
polverizzandolo.
–
Sei a caccia, dico bene?
–
–
L’intenzione era quella, ma questo
pigrone non ne vuole proprio sapere –
–
La prima volta che ti svegli nella bara
sei un po’ disorientato, io lo so –
–
È dura pensare che sei stato là
dentro –
–
È dura essere là dentro
–
Angel,
sempre Angel nei suoi pensieri.
*** ***
***
Cordelia
uscì da casa sua, pronta a raggiungere gli amici al Bronze. Si sentiva una
persona nuova, piena di energie e decisa più che mai, a chiudere per sempre con
il suo passato. La notte scorsa aveva fatto un sogno bellissimo, e fu come una
specie di folgorazione. Adesso sapeva cosa avrebbe fatto della sua vita. Non
sarebbe andata al college, lei sarebbe diventata una stella di prima grandezza.
Al mattino, quando aprì gli occhi, seppe che in lei, vi era il fuoco sacro della
recitazione. Sarebbe diventata un attrice …e quando Cordelia decideva una cosa,
nulla e nessuno avrebbe potuto fermarla. Lei riusciva sempre ad ottenere ciò che
desiderava. Chiudendo la porta alle sue spalle, si avviò verso il Bronze. –
Stasera farò faville. –
*** ***
***
Sunnydale sembrava
essere avvolta in una innaturale normalità.
–
Neanche un vampiro. Tutti al mare pure loro? qui
è tutto tranquillo, troppo tranquillo …e il tizio alle mie spalle non si arrende
ancora, mi sta seguendo da ieri. Accidenti a lui, non riesco a vederlo. Sarà
mica invisibile, come la povera Marcie Ross? – Si avviò verso l’uscita, lì non
c’era alcun vampiro da salvare.
L’unico vampiro che adesso avrebbe voluto salvare, non era lì. Mentre si
dirigeva verso la magione, sollevò gli occhi al cielo, come fosse in attesa di
una qualche risposta divina. La sua attenzione fu catturata da un improvviso
bagliore, che però scomparve subito – Questo è il periodo delle stelle cadenti –
pensò. Ci fu un altro bagliore e subito dopo udì un tonfo sordo e fortissimo …e
accidenti, più che una stella, quella era…
–
CORDELIA? –
Corse
verso di lei, e l’aiuto a rialzarsi. Possibile che l’avesse davvero vista cadere
dall’alto? D’accordo, erano a Sunnydale e lì capitavano cose bizzarre, ma
Cordelia che cadeva dal cielo era davvero troppo. Non sapeva se ridere o
preoccuparsi. Vedendo la faccia contrariata di lei, decise che la seconda
opzione era più adatta alla circostanza …e i suoi occhi, perché erano cosi
strani? facevano quasi paura. Occhi bianco latte e totalmente privi di iridi e
pupille. Freddi.
– Cordelia stai
bene? cosa è successo? sei ferita? –
– Ma che accidenti
di domande fai? ti pare che sto bene? e guarda come è ridotto il mio vestito, ci
vorrà una vita per smacchiarlo …e non lo so cosa è successo. Stavo raggiungendo
gli altri al Bronze, quando tutto intorno a me si è fermato. Non so come
spiegarlo, tutto si è come bloccato, capisci? tutto e tutti, come se fossero
congelati, come se il tempo si fosse fermato – Buffy annuì, la voglia di ridere
era scomparsa. Era accaduto qualcosa e sicuramente era di natura demoniaca – Eh
si, sembrava proprio che il mondo si fosse fermato, per aspettare me. SOLO ME.
Beh questo ha senso, non trovi? – squittì Cordelia e Buffy si chiese se sarebbe
mai arrivato il momento, in cui Cordelia riuscisse a formulare anche un solo
pensiero, in cui lei non vedesse se stessa al centro del mondo intero. – Ha
senso? Cordelia, sei caduta dall’alto con un tonfo terribile e dici che questo
ha senso? – Cordelia le lanciò uno sguardo furente.
– Non intendevo
questo, io parlavo del fatto che tutto si è fermano per ME, ma a te proprio non
va giù questo vero? Tu pensi solo a te stessa, come sempre – Buffy dovette fare
ricorso a tutto l’autocontrollo possibile, per non mandarla al diavolo e
pazientemente le chiese, – Ok Cordy, ti ricordi cosa è successo? anche tu eri
bloccata? oltre ad osservare, potevi anche muoverti o che so …parlare o altro?
hai visto dove eri? – Cordelia sembrava non ascoltarla, ma era evidente che
stesse tentando di ricordare altri particolari. – Non ero a Sunnydale. Era una
strada molto trafficata, ma non qui a Sunnydale …e ecco ora ricordo, io guidavo
e dovevo fare una cosa che credevo importante ed ero in ritardo, ma poi tutto si
è fermato. Ecco perché… adesso ricordo bene. Tutto si è fermato perché qualcuno
voleva che io riflettessi, e che capissi che ciò che pensavo importante, in
realtà non lo era affatto, non per me almeno, perché il mio destino non era lì.
Ho potuto scegliere fra due possibili
futuri …e io ho scelto. – Buffy sentì una sorta di inquietante familiarità. Le
parole che Cordelia aveva usato, purtroppo le erano ben note. Destino. Scelta. Possibilità. Futuro. –
Ho parlato con qualcuno, e poi ho sentito che mi muovevo verso l’alto – continuò
Cordelia. – Verso l’alto? verso l’alto dove? questo avrebbe anche senso, perché
in effetti sei proprio caduta dal cielo – Buffy era ormai certissima che si
trattasse di qualcosa di demoniaco, ma non disse nulla. Non voleva spaventare
Cordelia.
– Oh Buffy, molto
in alto. Non è buffo? potevo anche volare, come se fossi una specie di dea – o come Mary Poppins, pensò Buffy, ma
decise che era meglio non dirlo a Cordelia.
– E questo
spiegherebbe anche il tonfo terribile. Più in alto si sale, più si fa rumore
quando... –
– Cosa vuoi dire,
Buffy? –
– Mi riferisco al
rumore che ho sentito prima di vedere te lì per terra. E’ stato molto forte,
impossibile non notarlo. Poco prima, c’era uno strano ed innaturale silenzio qua
intorno –
– Già! io però non
ricordo di essere caduta …e comunque è strano, non ho nulla di rotto –
– Vero! ho notato
anche questo infatti. Hai detto di essere salita molto in alto, e sappiamo che
più è alto il punto da cui si cade e più ci si fa male quando si scende, invece
tu stai bene per fortuna. Comunque lasciamo perdere questo adesso,
concentriamoci su quello che ricordi. Hai detto di aver visto e di aver parlato
con qualcuno prima di… –
– Ascendere?
–
– Prima di salire,
volevo dire salire. Ricordi chi fosse la persona con cui hai parlato?
–
– Assolutamente no.
Oltre a ciò che ho già detto, non ricordo molto altro –
– Hai parlato di
scelte e tu hai scelto di fare una cosa diversa, rispetto ai tuoi progetti
iniziali, giusto? non ricordi altro? ricordi perché hai scelto in modo diverso?
– Voleva capire cosa fosse realmente accaduto – Beh, diciamo che mi hanno fatto
un offerta che non potevo rifiutare – Cordelia sembrava raggiante per quella
scelta, e decise che per ora, non avrebbe insistito con altre domande, ma i
sensi da cacciatrice le urlavano pericolo lontano un miglio e lei non poteva
ignorarli. A Cordelia era successo qualcosa di sopranaturale, e anche se al
momento non sapeva che cosa fosse, non poteva essere nulla di buono.
Fortunatamente i suoi occhi erano di nuovo normali e sembrava non avere nulla di
così grave, da aver bisogno di urgenti cure mediche. – Ok, adesso stai
tranquilla. Sembra tutto a posto, visto che non c’è nulla di rotto – Le sorrise,
Cordelia sembrava comunque un po’ spaesata. – A parte il vestito, vuoi dire? Oh,
non è mio, io non ricordo di averlo comprato, però è carino, vero? Sembra una
specie di abito da cerimonia …e se, se stavo andando ad un matrimonio? magari il
mio. Potrebbe essere, non trovi? magari era proprio quella la scelta da fare.
Amore o Fama? – Risero per la battuta
– Oh si, il mondo
si ferma per impedirti di sposare il principe oscuro e tu scegli la notorietà –
Si guardarono per
un istante, improvvisamente serissime e turbate. Nei profondi meandri delle loro
menti, sapevano che quelle parole erano vere. Cordelia fu la prima a rompere il
silenzio, quella situazione la metteva a disagio e non voleva che Buffy capisse.
Nel personale decalogo cordeliesco, quella era la sua prima regola d’oro. “mai mostrare il lato debole al
nemico.“
– Ci sarà torbida
passione nel mio futuro e indicibile ricchezza. Anche se propenderei per
invidiabile fama. – eh si, riecco la solita vecchia Cordelia …e anche Buffy si
rilassò un pochino. Cercò di scherzare per minimizzare l’accaduto, ma decisa a
volerne sapere di più.
– Torbida passione?
torbida quanto? – chiese ridacchiando
– Torbidissima –
anche Cordy rise.
– Chi sarà il
fortunato? il principe oscuro magari –
– Volevi dire lo
sfortunato? chi sarà lo sfortunato? Oh si, mucho oscuro, magari Will Smith
–
– Will Smith? –
ormai erano lanciatissime e ridevano di gusto alle loro stesse
battute.
– Si, Will, il
principe di Bel-Air. Beverly Hills, Sunset Boulevard, un marito ricco. Il mio sogno –
– Cordelia,
scherzi? È davvero questo il tuo sogno? Sposare uno ricco? – ora Buffy era
seria
– Beh, non sarebbe
poi così male, ma io direi di iniziare con il superdivismo internazionale
–
– Ohhh, una star
che brilla nel firmamento hollywoodiano. Stella fra le stelle, ti ci vedo
sai? –
– Lo so è buffo, ma
pensaci. Ricca e popolare lo sono sempre stata, ma adesso voglio di più
–
– Cordy, nella vita
c’è anche altro, ci hai mai pensato? È giusto che tu voglia di più. L’amore per
esempio. Non sarebbe un sogno, se anzi che uno ricco, cercassi invece uno che ti
ama? –
– Scherzi vero?,
per poi ridurmi come te? No grazie. Dopo Xander Harris, ho giurato a me stessa,
che avrei chiuso per sempre con gli sfigati …e credo di meritare di più. Tu sei
costretta a vivere qui per combattere demoni, forse per tutta la vita. IO no, IO
posso scegliere
–
– Credo che tu stia
facendo un po’ di confusione. Xander non centra nulla, come non centra nulla
tutta sta cosa degli sfigati. Io parlavo di te Cordy …e dell’amore. Non
escluderlo dalla tua vita, nessuno può vivere senza. Certo che meriti di più.
Meriti di incontrare uno che ti ama –
– Si, e che sia
anche un giovane rampollo, figlio unico di un ricchissimo industriale e che ti
ama così tanto da sommergerti ogni giorno di costosissime scatoline blu e ti
veneri come una dea –
Buffy si diede
della stupida. Non era possibile parlare con Cordelia senza scontrarsi con il
suo gigantesco ego. Lei era davvero convinta di essere superiore a tutto e a tutti e
cercare di farle vedere altro, era un impresa titanica. Buffy poteva anche
capire certi suoi atteggiamenti. Anche lei in passato, non era stata poi così
diversa da Cordelia. Superficiale ed egocentrica. Ma all’epoca aveva quindici
anni ed era ancora una ragazza spensierata. Poi il destino decise per lei.
Divenne la cacciatrice e suo malgrado, fu costretta a modificare radicalmente la
sua vita. Cordelia invece, poteva ancora crogiolarsi nella beata convinzione di
essere l’unica al mondo che meritasse tutte le attenzioni possibili e non
riusciva a vedere altro che se stessa, come fosse sorda …e cieca – Oddio, gli occhi di prima. Proprio come
quelli di un cieco – pensò Buffy.
Doveva saperne di
più su questa storia, ma non voleva che Cordy si sentisse sotto
pressione.
– Stai un po’
meglio adesso? Possiamo andare da qualche parte a prendere qualcosa di caldo
–
– E dove? Non posso presentarmi al Bronze in queste
condizioni –
– Giusto, ci
sarebbe Willy la spia. E’ un demon-bar, ma non ci disturberanno. Ti andrebbe?
–
– Se non ci sono
demoni di mezzo, tu non sei contenta vero? Io odio tutto questo
–
– Ascolta Cordelia,
è tardi. Sono stanca e ora vorrei essere a casa mia a fare quello che mi pare.
Invece devo stare ancora qui, perché a quanto pare devo risolvere anche questa
cosa.
Quindi puoi
smetterla di lamentarti per ogni sciocchezza? ...e sembra che non sono l’unica
qui ad attirare i demoni. Sei vagamente consapevole di quello che ti è successo?
Sei caduta dall’alto come una pera cotta, brillando come un albero di Natale,
con indosso un vestito che non riconosci come tuo …e secondo te, qui non c’è di
mezzo qualche schifoso demone? Ora, vuoi che ti aiuti o no? Non possiamo mica
stare qui tutta la notte – eh si, Buffy non era famosa per la pazienza. Non
voleva spaventare Cordelia, ma accidenti, lei non l’aiutava di
certo.
– Come un albero di
Natale? dici davvero? e con un abito bianco, eh si, è davvero strano
–
– Già! tutta bianca
e sbrilluccicante. Praticamente un albero di Natale, ma con la neve
–
– Un albero di
Natale eh? oppure un Essere
Superiore – ironizzò Cordelia
– Oppure una santa
di radiosa purezza. Si, santa Cordy da Sunnydale – rincarò
Buffy
Avevano ripreso a
ridere insieme, per alleggerire il momento, ma entrambe percepivano tutta la
gravità della situazione e mentre si avviavano verso l’uscita, continuarono a
scherzare e a ridere come se… quasi come se fossero delle vecchie amiche.
– Ho un idea
migliore. Possiamo andare a casa mia, sono sola e lì non ci disturberà nessuno
–
– Va bene, Cordy.
Possiamo anche ordinare una pizza, se vuoi. –
*** ***
***
Intanto altrove, qualcuno osservava tutta la
scena ed era piuttosto contrariato. Rivolgendosi all’altro presente nella
stanza, con tono autoritario si lamentava per la sua inettitudine.
– Non doveva
ricordare e invece quella stupida oca, proprio ora, sta spiattellando tutto alla
cacciatrice. Questo non doveva succedere, non c’era bisogno di mostrare così
tanti particolari. Deve sapere solo quanto basta, per convincerla a collaborare
con noi. Capisci che questo può compromettere tutto? Deve pensare di aver fatto
solo uno strano sogno. Devi lasciare in lei solo una vaga sensazione di direzione. Tutto quello che inserirai
nella sua mente, manipolandola, dovrà agire in futuro, come una sorta di pilota
automatico. Lei deve credere di agire, perché spinta da proprie motivazioni. Non
deve sospettare che invece, qualcun altro muove i fili della sua vita. Avevo
detto di far leva sulle sue debolezze, non era poi una cosa così difficile.
Quella stupida umana non brilla certo per virtù. Dovrò fare un lavoro immane per
modificarne la struttura originaria e questo richiederà tempo. Dovrò infondere
in lei tutta la dolcezza possibile, e non sarà certo facile. Perché tutti
possano fidarsi di lei, dovrò manipolare pesantemente la sua personalità,
lasciando intatto il nucleo originario. Sarà proprio su quello che dovrai far
leva alla fine. Quello sarà il nostro capolavoro. L’atto finale.
–
– Non sono stato io
a far trapelare più del dovuto. È successo qualcosa di imprevisto. Sono stato
interrotto da qualcuno e la cheerleader è sparita davanti ai mie
occhi, proprio mentre sfumava il sogno, e qualcuno ha fatto in modo di farla
riapparire nel suo presente, proprio nella città della cacciatrice, o meglio,
davanti agli occhi della cacciatrice. –
– Qualcuno? e chi
può aver fatto questo, se non le PTB? Stanno proteggendo il loro campione. Avevo
previsto questo, ma non pensavo che intervenissero così presto. Non mentire, so
che hai lavorato anche per loro, stai forse facendo il doppio gioco con me?
–
– Io lavoro per chi
mi paga. Le vostre beghe non m’interessano. Lavoro per chi paga di più
–
– Bene, ora porta a
termine il tuo lavoro. Deve dimenticare tutto. Ricorderà solo ciò che serve. È
importante agire con prudenza, un passo alla volta. La prima decisiva mossa ha
avuto pieno successo. Dovevi convincerla a trasferirsi a Los Angeles in cerca di
fama, e ci sei riuscito. La mattina dopo, quando si è svegliata, “ha avuto la
folgorante idea” che lei è destinata a diventare una grande attrice. Presto
lascerà Sunnydale e questo metterà in moto tutti gli eventi necessari per la mia
rinascita. Non appena arrivata a Los Angeles, dovrà semplicemente accettare un
invito per un lussuoso party hollywoodiano –
– Quindi la sua
carriera di attrice decollerà veramente? Conoscerà la fama? – Una terrificante e
agghiacciante risata, risuonò per tutta la sala.
– Conoscerà la
fame, vorrai dire ...per questo parteciperà al party, per non morire di fame. –
– Perché non agisci
direttamente sul vampiro? non sarebbe più semplice? –
– E’ ciò che farò
infatti, Cordelia è solo uno strumento
che mi permetterà di arrivare a lui. Dovrò usare anche altre risorse. Come ben
sai, ho già avuto dalla cacciatrice, proprio ciò di cui avevo maggiormente
bisogno, non potevo sperare di meglio. Un dono davvero prezioso. Un anima unica.
Un miracolo …e me lo ha servito su un piatto d’argento. Agire direttamente sul
vampiro non è cosa saggia. Lui è troppo forte, difficile da manipolare. Cordelia
è perfetta. – Un'altra risata riecheggiò sinistramente fra le pareti
dell’ampio salone.
– Per quanto
riguarda la cacciatrice? –
– Lei non sarà un
problema, presto sarà fuori dai giochi. Almeno su una cosa concordo con le PTB.
Lei e Angel devono stare lontani. Lui deve dimenticarla e farò in modo che
accada presto. La cacciatrice non riuscirà a rovinare i mie piani. Sarà meglio
per lei, se resterà fuori da tutto questo, non è lei che voglio. Con lei ho già
finito da tempo. Ho già preso tutto ciò che poteva darmi. Non immaginavo di
poter avere tanto, è stato un dono inaspettato, ma molto gradito. –
*** ***
***
Buffy non poté non
notare le valigie in camera di Cordelia. Anche lei partiva? Non che le
interessasse veramente saperlo, e Cordy non si confidava certo con lei. Loro non
erano mai state grandi amiche, però riconosceva che aveva delle qualità che
neppure la stessa Cordelia sapeva di possedere. Era tosta e determinata e Buffy
apprezzava la sua forza d’animo. La sua più grande qualità era la sincerità,
Cordelia diceva sempre quello che pensava, anche se spesso finiva per ferire gli
altri. Già! la sua più grande qualità era anche il suo peggior difetto …e gli
altri, Cordelia non riusciva proprio a vederli. Cordy usci dal bagno con indosso
il pigiama. La serata era finita così, ormai non aveva più voglia di andare al
Bronze. Si sedette sul letto accanto a Buffy, tenendo in mano il vestito che
indossava quando Buffy l’aveva vista al cimitero, e tentava di smacchiarlo con
un panno umido, strofinando con forza. – Finirai con il rovinarlo ancora di più,
ormai è bello che andato, peccato però, è un bel vestito, anche se non era tuo –
Cordelia la guardò un po’ seccata. Piegò il vestito e lo ripose dentro una
valigia. – Lo so che non è mio, ma lo porterò comunque con me. Mi ricorderà
anche di questa serata, un po’ insolita. Dovevo essere al Bronze a divertirmi e
invece sono qui a parlare con te. Come è che sei venuta a trovarmi? Non eri mai
stata a casa mia, prima di stasera. Sei ancora un po’ giù per Angel, vero? Ok
Buffy, ti ho ascoltata e ora ho
anche qualche buon consiglio da darti. Ohhh non è stato molto carino ad
andarsene via così, senza nemmeno salutare. Un bel maleducato. Voglio dire,
prima ti prosciuga quasi del tutto, diventando tutto grrrrr, e poi arrivederci e
grazie? Eh no bello, non si fa così. Vuoi un consiglio da amica? da vera amica?
dimenticalo Buffy, prima lo farai e meglio sarà …per tutti
–
– Cordelia? che co…
cosa stai dicendo? Io NON sono venuta a trovare proprio nessuno
–
– Ah no? e allora
perché sei qui? Voglio ricordarti, che IO, per stasera avevo altri programmi, a
cui ho dovuto rinunciare, per colpa tua. Mi facevi così pena prima, con quella
tua aria da disperata, potresti almeno ringraziarmi?. Credi davvero, che a me
importi di te e delle tue pene d’amore per quel tuo bel vampiro? Io stavo
andando al Bronze, come ti ho già detto. Ma tu hai insistito così tanto.
Insomma, sei arrivata qui tutta piangente, dicendo che avevi bisogno di parlare
con me, e io ti ho ascoltato con pazienza, con molta pazienza, Buffy. Adesso
vuoi star zitta solo per un momento e lasciar parlare anche me? – Buffy non
riusciva a credere a quello che sentiva. Cosa stava succedendo? Cordelia
sembrava non ricordare nulla di quanto accaduto poc’anzi. Cercò di coordinare le
idee, ripercorrendo mentalmente tutti gli eventi. Decise di assecondarla,
fingendo di accettare la versione cordeliesca dei fatti, così come lei gli aveva
esposti. – Ok Cordy, io sono venuta da te per fare due chiacchiere …e poi sei
andata in bagno a cambiarti, perché il vestito che indossavi era sporco. Non
capisco allora perché dici che non è il tuo – Cercava di far leva sui
particolari, per scoprire cosa ricordasse ancora Cordelia. – Ma sei matta? ti
pare che io possa uscire con un vestito del genere? certo che non è mio. La mia immagine riflessa allo specchio, là
in bagno, con indosso quel vestito… oh mio dio era così ridicola. E’ di mia
madre, Buffy, come ti ho già detto prima. – Buffy non poté fare a meno di
pensare che tutta la situazione, avesse un non so che di raccapricciante – Va
bene Cordy …e come hai fatto a macchiarlo? –
– Ahhh che bella
faccia tosta. Se tu non fossi stata così maldestra, venendomi a dosso con quella
accidenti di pizza… comunque ora è tardi, Buffy. Possiamo chiuderla qui?, che ne
dici? –
In effetti Buffy
era molto stanca, e al momento non è che potesse fare molto lì. Cordelia, a
parte la strana e improvvisa amnesia, sembrava stare bene e oltre a starle
vicina, non sapeva cos’altro fare per aiutarla – Come vuoi, voglio solo essere
sicura che stai bene. Perché non chiami Willow? sarebbe meglio non stare sola
stanotte …e magari –
– Ma certo,
psicologia inversa. Buffy, sei tu quella che sta male, non IO. Ti pare che io
abbia bisogno di Willow o di chiunque altro? ma per favore. Io so cavarmela
benissimo da sola –
– Va bene, allora
io andrei, sono molto stanca, oggi è stata una giornata davvero molto pesante …e
un ultima cosa ancora. Cosa dicevi a proposito della tua immagine riflessa?
–
– Ah quella! Si,
mentre mi struccavo, per un attimo mi sono vista allo specchio con indosso quel
vestito ...e non mi piaceva affatto. Mi stava malissimo a dosso, ed ero così
ridicola –
– Strano non trovi?
Perché avresti dovuto vederti vestita così? – Buffy, indagava
ancora
– No, in realtà non
è strano. Credo che fosse un ricordo. In effetti, una volta provai quel vestito.
Mia madre lo aveva appena acquistato ed ero curiosa di vedere come stesse a
dosso a me. Uno schifo. – Buffy annui, e dopo averla salutata si incamminò verso
la magione. Nel tragitto si fermò ad un telefono pubblico e chiamò suo padre,
avvertendolo che in mattinata sarebbe arrivata a Los Angeles. Poi chiamò Willow,
dicendole che era preoccupata per Cordelia, ma non disse nulla dell’accaduto. –
No Willow, credo che stia bene, ma mi è sembrato che fosse un po’ triste, tutto
qui. Per il resto era la solita dolce
Cordelia, ma forse è meglio se non la lasciate tanto sola questi giorni. Ehi?
mettila così ok?, un giorno ti ringrazierà, quando sarà diventata ricca e famosa
– La risata cristallina di Willow riuscì a strapparle un
sorriso.
– Uh… ohhh, l’ha
detto pure a te eh? Si pare che da oggi, abbia deciso di diventare una stella
–
Mentre si avviava
verso la magione, ripensava alle ultime parole di Willow – Una stella cadente
però, una meteora che si spegne non appena precipita. Spero, che nella sua
rovinosa caduta non trascini giù anche altri però. Ha visto se stessa allo
specchio, e ciò che ha visto non le è piaciuto …e non credo che fosse un ricordo
del passato. Dal suo racconto, lì al cimitero, credo piuttosto, che si trattasse
di qualcosa che riguardava il futuro …e non solo il suo. Non solo. –
Arrivando
finalmente alla magione, sfilò lo zaino dalle spalle e si sedette di fronte al
caminetto spento. Perché sentiva freddo adesso? …e la vista perché era sfocata,
come se fosse immersa nella
nebbia? Si sdraiò sul divano, rannicchiandosi in posizione fetale …e lo zaino
come cuscino.
era seduto per
terra sui cuscini, la schiena appoggiata alla parete del camino acceso …e lei
sdraiata accanto a lui, la testa che poggiava sulle sue gambe. Con un braccio le
cingeva la vita per tenerla più vicina, accarezzandole dolcemente il ventre e
nell’altra mano teneva un libro.
– È molto bello questo racconto, sembra una
fiaba per piccini, è così dolce –
– Lo è infatti. Una fiaba moderna. Usa un
linguaggio semplice, per dire delle semplici verità –
– “Nessun luogo è lontano” mi piace il titolo.
Chi l’ha scritto, un filosofo? …e ora perché ridi? –
– Un filosofo? Forse. L’autore è un pilota
acrobatico dell’Air force, in qualche modo è anche un po’ filosofo …e rido
perché mi stupisce che tu non sappia chi è. Questa è sub cultura del ventesimo
secolo, pensavo lo conoscessi, per ciò l’ho comprato. Non è proprio il mio
genere preferito questo …ma sa raccontare con semplicità delle cose molto
interessanti e non manca certo di poesia …e credo che ami molto la libertà, in
ogni sua forma –
– Richard Bach, si mi pare di averlo visto in
biblioteca. Se è sub cultura, come dici tu, il signor Giles deve aver faticato
non poco a doverlo inserire fra i “suoi” libri – Risero all’idea che Giles,
fosse costretto, suo malgrado, ad assecondare i gusti letterari, così poco
britannici, dei giovani studenti americani. – Mi rileggi quella parte dove dice che non
puoi separarti… – Angel la baciò
– …da coloro che ami?
–
– Si quella! – Buffy si strinse ancora più
forte al braccio di lui
– “Può forse una
distanza materiale separarci davvero dagli amici?
Se desideri essere
accanto a qualcuno che ami, non ci sei forse già?” –
– Angel, è bellissimo …e quello che dice è così vero, ma tu non vai
via, vero? – La baciò ancora
– Finiamo di leggere, senti cosa dice alla
fine. “…così pure questo anello. Vola libera e felice, al di là dei compleanni,
in un tempo senza fine, nel persempre. Di tanto in tanto noi c'incontreremo,
quando ci piacerà, nel bel mezzo dell'unica festa che non può mai
finire. ” –
Buffy si addormentò
lì sul divano, cullata dalla sua voce …e con gli occhi pieni di
lacrime.
*** ***
***
Note: Mi rendo conto, che questo capitolo sembra un po’ demenziale, come il dialogo con Faith prima e con Cordelia poi, ma questi non sono altro che degli stralci di eventi che si verificheranno nel futuro. Alcuni sono riconoscibili, perché li abbiamo visti nelle due serie. Io mi sono semplicemente limitata, a dare la mia personale interpretazione degli eventi. Altri invece sono di mia invenzione ed entrambi costituiranno la trama base del continuo di questa storia.
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Se volete leggere "Nessun luogo è lontano" di Richard Bach, potete cliccare qui (è una brevissima fiaba)