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Autore: angkor    27/08/2010    2 recensioni
E' passato qualche mese dall'incubo dei Creed.Ma non è finita... "Fu allora che lo vidi: un uomo, con la barba, mi fissava ..."
Genere: Horror, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Mia sorella mi stava terrorizzando. “Hannah, qui non c’è nulla, solo erbacce” mi decisi a farla ritornare nel mondo reale, forse era il buio a farle avere le allucinazioni;“ No, Carter, non mi sbaglio affatto, questo è uno scheletro umano, e … oh mio Dio, ha il tuo bracciale”.
Si mise a piangere a dirotto all’improvviso e cominciò improvvisamente a tremare: non potevo vederla ridotta così e quindi mi decisi a portarla via da quel posto strano e oscuro. La stavo trascinando quando sentii improvvisamente una voce che già conoscevo: “ non tornate mai più in questo posto … ormai siete già dannati”. “ Cosa vuoi da noi? Perché non ci lasci in pace?Mi stai ascoltando?” cominciai a gridare a vuoto, cercando di capire da dove provenisse la voce, quando mi si avvicinò il vecchio che aveva tentato di aggredirmi in cantina: “Tu sei il dottor Creed, vero?”
Non so perché lo collegai subito allo psicopatico che aveva sterminato la propria famiglia, ma mi ero reso conto che in quella cittadina c’era qualcosa che non andava, non andava affatto. Fu allora che mi raccontò tutta la storia: di come gli avessero parlato del cimitero degli animali, di quanto soffrisse il figlio per la morte del gatto, di come LUI soffrì quando il suo piccolo finì sotto una macchina e del suo tentativo di riportarlo in vita. Il peggior errore della sua vita.
“Quindi chi viene sepolto in questo cimitero non è più lo stesso dopo essere risorto” constatò mia sorella, “ perché la sua anima non esiste più!”;
“ Esatto” asserì il vecchio. Non potevo credere a una cosa del genere: l’amore per i propri cari poteva portare a gesti molto pericolosi, allora.
“Hai ragione, Carter” esclamò Creed, come se mi avesse letto nel pensiero, “ ma quando perdi ciò che hai di più caro al mondo faresti qualunque cosa per riaverlo”. Hannah annuì silenziosamente: anch’io lo capivo in fondo, e anche se certe volte speravo di essere figlio unico, comunque amavo la mia famiglia e non avrei potuto sopportare di vivere senza i miei genitori o le mie sorelle.
“Ma non perdiamoci in chiacchiere, voi dovete tornare a casa altrimenti si preoccuperanno” concluse il vecchio dottore rialzandosi, “ ricordate le mie parole: che vi siano d’aiuto e che non vi portino sulla cattiva strada.” Detto questo, ci incamminammo verso l’uscita del cimitero; fu un attimo. Il gatto, spaventato dal rumore dei passi, cominciò a correre, fermandosi in strada: la prima cosa a cui pensai fu l’infelicità che avrebbe provato Shirley non vedendolo più tornare. Fu per questo che decisi di attraversare, nonostante il camion si avvicinasse.
“CARTER, NOOOOOO!!!!!!!”
L’ ultima cosa che sentii fu un colpo alla spalla, e poi mi ritrovai in piedi di fronte al mio corpo insanguinato.
Ero morto.

NOTE: ciao a tutti! Dopo tre giorni passati a Pisa per l’esame di ammissione alla Normale, ho deciso di continuare la storia che, ora come ora, mi piace di più. Spero che vi piaccia: quella che ho scritto fino ad adesso è la prima parte, mentre dal prossimo capitolo non userò numeri ma titoli veri e propri, ed essendo Carter morto, il punto di vista si sposterà agli altri personaggi, soprattutto Hannah ( che lo riporterà in vita, scatenando un disastro!).
Recensite più che potete e alla prossima!
  
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