Un battito di ciglia. Si… ecco quanto era durata
quella stella cadente, quella stella che aveva visto quella notte, uscendo dal
passaggio sotto il platano. Quella stella alla quale aveva
continuato a pensare anche mentre scacciava i dissennatori
che tentavano di distruggere il desiderio appena espresso... Quella stella che
ormai era tramontata definitivamente nei ricordi e nei sogni di un ragazzo
distrutto dal dolore…
È tardi, la città dorme, ma guardando bene si può lo stesso vedere il profilo
di un ragazzo seduto sul davanzale di una finestra in Privet
Drive… sta guardando il cielo… lo guarda e, senza volerlo, vede cose che
succedono a migliaia di chilometri dal suo bel volto rigato dalle lacrime, cose
che nessuno ha mai vissuto. Nessuno tranne lui…
Camminava lungo un corridoio, era familiare: lo aveva decisamente
già visto. Era buio e silenzioso. A un tratto vide un
luce fioca provenire da una stanza di fronte a lui. Era la luce di un camino.
Improvvisamente la udì, una risata fredda, senza gioia: la SUA risata. In un
istante capì dov’era, l’aveva vista esattamente due anni prima: era a casa Riddle.
Con uno sforzo enorme Harry si svegliò. Aveva fatto
qualche progresso in occlumanzia: almeno ora riusciva
a svegliarsi quando sognava Voldemort… Dopo la morte
di Sirius, aveva iniziato a
esercitarsi davvero a chiudere la sua mente: ogni volta che nn aveva voglia di
fare gli esercizi pensava: “e se la prossima volta toccasse a Ron? Oppure a Hermione?
O alla famiglia Weasly o ad
un qualunque studente di Hogwarts?”. Ripensò a
quando, per uccidere lui, Voldemort aveva fatto
scendere Ginny nella Camera dei segreti, e il suo
cuore ebbe un fremito: “beh, almeno allora nn aveva il
suo corpo…”. Harry aveva perso tutta la sua famiglia
a causa sua, a causa di un mago che non sapeva provare altro che odio… mentre
pensava queste cose gli tornarono in mente le parole pronunciate dalla
professoressa Cooman sedici anni prima… le stesse
parole che lui aveva ascoltato dal pensatoio del professor Silente e che
nessuno, a parte loro due, conosceva… restò così, a
pensare, per qualche ora, fino a quando la pallida luce di un timido sole che
sembrava rispecchiare il suo stato d’animo, lo illuminò. Allora scese dal
davanzale, prese dal cassetto della scrivania un foglio di pergamena e una
piuma e si sedette. Immediatamente la piuma iniziò a scivolare sul foglio ad un
ritmo velocissimo…
Rilesse ciò che aveva scritto:
“Cara Luna,
come stai?? Spero tutto bene…beh… ti scrivo perché vorrei parlare un po’ con
te…
se ancora non hai comprato i libri per la scuola, che ne diresti di vederci
giovedì a Diagon Alley??
Potremmo comprare il necessario per Hogwarts insieme
e fare anche una passeggiata…grazie mille… fammi
sapere…
Harry”
Era la prima volta che scriveva a Luna, ma era sicuro che gli avrebbe fatto
bene parlare con lei... Ripose la piuma nel cassetto e, sperando in una
risposta affermativa, si addormentò…
Beh… questa è la mia
prima fan fiction… vi prego lasciatemi un commentino!!!