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Autore: Danny Fan    18/10/2005    15 recensioni
Questa FF contiene spoilers per HBP, quindi avvisati. ^^ Un treno pieno di ricordi, un Harry libero dalle passioncelle e finalmente maturo per capire i suoi veri sentimenti ad un passo da quella che crede la fine dei suoi giorni...
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Corpo testo Hermione era spuntata all'improvviso, come faceva di solito solo quando avevo un estremo bisogno di lei.

Spuntava come un fungo, alle partite di quidditch quando non vedevo un accidente per farmi un incantesimo sugli occhiali, oppure stringeva foglietti in mano con tutte le risposte alle mie assillanti domande.

Niente di simile, ora.

Il mio non è un bisogno di questo tipo.

Non ho nessuno che mi crede l'erede di Serpeverde, non ho nessun basilisco che mi insegue, nessuna dannata partita di quidditch sotto il tifone. Ho di peggio.

Qualcuno ora penserà a Voldemort.

No.

Non è nemmeno lui che mi impensierisce.

Sono io stesso, quello che c'è dentro di me.

Per mesi ho creduto di amare qualcuno. Due mesi fa, su questo stesso binario ho salutato quella persona, sapendo di rivederla molto presto. Lei è la sorella del mio migliore amico. Si, l'amavo...

Una certezza polverizzata in pochi secondi.

Ginevra è bella, brillante, popolare. Siamo stati una coppia invidiata.

Bah, che sensazione spiacevole.

Lei scatenava in me quelli che io definirei i miei istinti animaleschi. Credo che tutti i ragazzi li abbiano. Era come scindere la mia anima dal mio corpo, ora non vorrei ripetere l'esperienza.

No, grazie.

La verità è che nei pochi giorni che ho trascorso dai Dursley, sono cambiato. O rinsavito, non lo so. È la prima volta che penso che mi sia servito stare lontano dalla magia, dal mio mondo. Non pensavo di arrivare ad affermare una cosa del genere in vita mia.

I primi giorni ho sofferto, come un disperato, non riuscivo a non pensare a lei. Poi una mattina, un raggio di sole mi ha svegliato, posandosi sulla mia guancia. E mi sono reso conto che non mi mancava più. Ginevra era il mio ultimo pensiero, tanto che ho cominciato a chiamarla col suo nome di battesimo per intero. È come se pensassi a Ron e lo chiamassi "Ronald". Mai fatto.

Mi diverte, e lo trovo appropriato. Ginny è qualcosa di troppo lontano da me, da me stesso, intendo.

Quella mattina mi è arrivata sulla testa una tegola.

Silente è morto.

Albus Silente è morto.

E lo ripetevo, steso a letto, capendo per la prima volta cosa significasse. E ci ho messo tre mesi a rendermene conto. Qualcosa mi stava distraendo, allora. Al suo funerale, Dio, pensavo a Ginevra! In che modo Ginny mi sarebbe stata d'aiuto a sopravvivere?! Pensavo: oh, beh, meglio Silente che lei...

Come ho potuto?

Allora ho capito che avevo due possibilità su tre di morire da un giorno all'altro. E mi sono abituato all'idea.

Adesso la accetto.

Adesso ho una strana fretta, a dire il vero. Vorrei sistemare tutto.

Vorrei dire tutte le cose che non ho detto, ma so che è stupido, la gente potrebbe incominciare a compatirmi, ed è l'ultima cosa che voglio, specie la pena dei miei amici, specie la compassione di Ron, e la preoccupazione di Hermione.

Vedere Hermione mi illumina, ultimamente. Come sempre, quando sono nei casini, del resto, solo che mi ero scordato come mi facesse sentire. Mi scopro anche a sorridere, sebbene lei arrivi con Ron, i suoi fratelli e... Ginevra.

Avete presente quando mangiate troppa torta al cioccolato e alla fine non ne sopportate più nemmeno il profumo? Mi sento nauseato da troppa Ginevra, come se l'avessi mangiata in un boccone e masticata troppo a lungo.

Vorrei che mi restasse lontana, ma si avvicina e mi saluta.

- Ciao - , e sorride, abbassando poi lo sguardo.

La saluto vagamente, abbracciando forte Ron. Lei è la sorella del mio migliore amico, mai stata mia amica intima, mai stata di vitale importanza per me, se non l'anno scorso, quando avevo bisogno di qualche, ehm, posso dirlo? Limonata in grande stile.

Non male, ma mi torna la nausea se ci penso, ho un nodo allo stomaco abbastanza spiacevole.

Stiamo per prendere l'Hogwarts Express, ma io, Ron ed Hermione non rimarremo a Hogwarts. È solo una tappa, là ci aspettano per accompagnarci a Godric's Hollow.

Mi trovo faccia a faccia con lei, Hermione.

Guarda me e Ginny, e sembra in imbarazzo. Ne sono sicuro, si sta chiedendo se ci stiamo trattenendo dallo scambiarci un abbraccio e un bacio da film americano, qui, in mezzo al binario gremito di gente. Non lo farei nemmeno se mi pagassero a peso d'oro, ora. L'ultima cosa di cui ho bisogno sono altre chiacchiere, altri scandali. Ho la stampa già abbastanza addosso così, grazie tante.

Ma non faccio fatica a trattenermi, nè Ginevra sembra dispiaciuta dell'accoglienza. È vaga, sorride alle amiche che passano, con una si ferma a parlare. Lei si che va a Hogwarts, anche se Silente non c'è più.

Mi si fanno lucidi gli occhi, lo sento, ma cerco di fingere. Hermione mi sta guardando, la sto guardando anch'io. I suoi, di occhi, sono rossi. Rossi come quando ha appena smesso di piangere. Lo so perchè erano così quando a volte me la prendevo con lei e le urlavo addosso. Prima di piangere e dopo che lo ha fatto, i suoi occhi sono così rossi.

Ci guardiamo, lei sta soffrendo. È una cosa che so e che capisco, non so come. Soffre quasi come me, e forse per la stessa ragione, non ne sono certo. Di sicuro sono più cose sommate a farla star male. Lei non si abbatte per una sola difficoltà.

Le sorrido debolmente, - Ciao - . Dal mio tono sembra che le stia domandando "cosa c'è?", a dire il vero. Non lo so cosa c'è, so che ci siamo abbracciati, come io e Ron prima. Non allo stesso modo.

Si, esteriormente era uguale, ma dentro ognuno di noi le cose sono molto diverse. Ogni suo respiro contro il mio petto, dentro le mie braccia, mi apre il cuore come se dentro vi stia sbocciando un fiore. È doloroso, ma stupendo. Dio, se voglio bene a Hermione. Lo capisco pienamente solo adesso. No, lasciate che lo spieghi. Ho sempre saputo di volerle bene, cielo, è la mia migliore amica! Adesso ho capito "quanto". E questo non si può spiegare, mi dispiace. Mi viene in mente qualche aggettivo come "infinitamente", ma mi fa schifo, mi sembra da romanzetto. No, una parola assolutamente inadatta per descrivere le sensazioni che ho dentro. Dio, grazie di avermi messo vicino una persona come lei. Non le sono grato, non solo. Si, le devo la vita, ma non è gratitudine quello che sento. È qualcosa che posso provare solo per Hermione, non chiedetemi di cosa si tratta. Soffro se soffre, e mi sento meglio se so che è felice. Mi viene da piangere se penso a lei che sorride...

- Harry! - .

È la voce di Ginevra. La sua allegria è contagiosa, cerca di distrarmi, forse. Vuole trasmettermi positività, immagino.

Io ed Hermione ci stavamo giusto lasciando, tanto, no? Insomma, mica tanto. Mi sarebbe piaciuto abbracciarla di nuovo.

- Devi conoscere una mia amica, assolutamente! Suo padre è un giornalista, e... - , Ginny mi prende per mano e mi trascina letteralmente lontano, sul treno, in uno scompartimento occupato da una ragazza che ho visto di sfuggita l'anno scorso. Parte un noiosissimo discorso in cui mi si fanno domande sulle mie azioni eroiche, assieme ad una valanga di mielosi complimenti, me ne voglio andare via.

Invento una scusa brillante ("devo andare al cesso") e mi defilo in uno scompartimento vuoto, che chiudo a chiave. Non mi prendo nemmeno la briga di sollevare la tenda scura per guardare fuori dal finestrino. Sto al buio, solo. A volte ne ho bisogno. Lascio andare la testa all'indietro, sul sedile e chiudo gli occhi. Apprezzo il tentativo, Ginevra. Non sei cattiva, in fondo. Sono io che sono stufo di averti attaccata al culo, scusa se non sono molto inglese in questo momento. In definitiva, la colpa è mia e non sua.

Lei non lo capisce.

Non l'ha mai capito che a volte ho bisogno di stare lontano da tutti, in silenzio, solo. Non sono un ragazzo facile da capire, sono un casino completo, lo ammetto. Ma è tardi ormai per cambiare il mio carattere. Ci sono nato un po' schizzato, e di certo la mia vita non è stata facile come la sua. Il che non mi ha aiutato a crescere come un "bravo bambino".

Devo smettere di pensare o mi incazzo.

- Harry...! - .

Apro gli occhi di scatto. Eccola, torna all'attacco.

Mi alzo e apro lo scompartimento, - Qualche problema? - .

- Che ci fai qui da solo, al buio? - .

Ha letto la risposta nei miei occhi.

- Senti, perchè non vieni di là? C'è... - .

- Non mi importa chi c'è, ok? Voglio stare qui, da solo, senza conoscere nessun altro - .

Mi balena l'idea folle che lei stia cercando di esibirmi prima che io muoia e non possa più farlo. Ma forse sono troppo cinico.

Ginny fa una faccia molto scocciata, - Sei davvero un asociale, io cerco di tirarti su e tu ti isoli, sei sempre il solito... Devi reagire! - .

Le chiudo lo sportello in faccia e lei corre via, indignata.

Oh, che bella scenetta da "tensione sessuale"! In un bel film, sarei dovuto correre a inseguirla e baciarla appassionatamente, ma che vada al diavolo! Richiudo e mi rimetto comodo, per conto mio.

Non so quanti minuti sono passati, penso a quella scena terribile di Silente, mentre viene tradito e ucciso... Qualcosa ticchetta su un vetro.

Sono le falangi di qualcuno che bussa debolmente. Ancora!

Apro gli occhi e mi giro, devo avere un'espressione molto irritata.

Hermione muove gli occhi a destra e sinistra, come se mi avesse sorpreso nudo. Dice qualcosa che non sento perchè il vetro ovatta, ma prima che se ne vada le apro, almeno per chiederle cosa vuole.

- Scusa, non ho guardato dentro, pensavo fosse vuoto, perchè era buio, e quindi... - , mi dice, tutto d'un fiato.

Scuoto il capo, - Cercavi uno scompartimento vuoto? - .

Hermione annuisce, ma i suoi occhi sfuggono, capisco che non vorrebbe dirmi per cosa le serve lo scompartimento, e si gira a guardare in corridoio.

Ho capito.

Beh, certo, lei e Ron devono aver concluso qualcosa durante la mia assenza di questa estate... Razza di esagerati, uno scompartimento tutto per loro... Oh, infantili... Potevano anche dirmelo, però! Li odio tutti e due, anche loro!!

- Cercatevene un altro, per favore - , le dico, più nervoso di quanto vorrei dare a vedere. Accidenti, sono disperato e loro pensano a sbaciucchiarsi?! Begli amici! Anni passati a litigare per poi arrivare a questo!! Potevano mettermi al corrente! Ron poteva ammetterlo prima! Sono il suo migliore amico, sono stato il ragazzo di sua sorella, e lui niente! Nemmeno un "sai, mi piace Hermione"... Accidenti se li odio!! Hanno fatto tutto alle mie spalle! E lei? Ma a che gioco ha sempre giocato, accidenti?! Ron l'ha sempre ferita, si incavolava per un niente! Quante volte io l'ho difesa?!

Hermione mi guarda stralunata.

- Tu e Ron potete benissimo andare nella carrozza dei prefetti. Lì c'è un sacco di posto libero, se proprio non potete farne a meno! - .

Ora Hermione sembra preoccupata, - Harry, cosa dici? Veramente io e Ron volevamo dividere il viaggio con te... - .

- Mi da fastidio essere di troppo, grazie - .

Hermione mi guarda con la fronte aggrottata, poi entra nello scompartimento, decisa, chiudendosi la porta alle spalle.

- Harry, senti, smettila di fare così, ti prego! Non capisco di cosa stai parlando. Come puoi essere di troppo? Io e Ron siamo qui per accompagnarti... - .

Mi rendo conto per un attimo che sto per cominciare a parlare a vanvera. C'è una sorta di pulsione dentro di me che mi fa arrabbiare moltissimo. So che posso arrabbiarmi con Hermione, le faccio del male, ma poi lei dimentica, perchè sa che non ce l'ho davvero con lei.

- Non dire più "io e Ron" di qua e "io e Ron" di là, capito?! È fastidioso! Io non vi ho mai riempito la testa delle mie storie con Ginny! - .

Hermione abbassa la testa per un attimo, poi la rialza, fiera. Il buio fa brillare i suoi occhi mentre il treno si muove. Devono essere le undici.

- Non paragonare me e Ron e te e Ginny, Harry, lo sai che è diverso! - .

- Senti, vai fuori - , le dico, gelido.

Hermione si siede, invece, testarda, - Mi dispiace che soffri per Ginny - , la sua voce era strana, un po' gorgogliante, come se stesse per mettersi a piangere, - Mi ha detto perchè vi siete lasciati, e... - .

- Io non soffro affatto per Ginny - , dissi, quasi con indignazione, come se fosse un offesa. Soffrire per Ginny?! Andiamo! Soffro per Silente, lui è morto, accidenti!

Hermione mi guarda senza capire.

Mi siedo anche io. Lei ha il potere di calmarmi. Non c'è nessuno in questo scompartimento, solo io ed Hermione, basta. Non devo preoccuparmi di difendermi da nulla. Posso stare seduto qui a spiegarle, senza sentirmi sciocco o giudicato.

Siamo tutti e due appoggiati al sedile, e guardiamo il soffitto dello scompartimento.

- Non sento più quello che sentivo prima per Ginny. È strano. Non te lo saprei spiegare. È tornato tutto come prima, come se avessi vissuto la vita di un altro - .

Hermione resta in silenzio. Ed è bello, perchè mi sembra di parlare con me stesso.

Dopo forse un minuto singhiozza. Sta piangendo. Piange a fontana, disperata.

- Cosa c'è? - , le chiedo, spaventato.

Non mi risponde, smette di piangere solo dopo qualche minuto. Sembra soffrire molto, quasi quasi piango anch'io... No, le tengo la mano, giusto per farle capire che con me può parlare, ma intanto faccio congetture che mi danno ai nervi. Scommetto che Ron la sta facendo soffrire! Magari l'ha accusata di essere triste perchè quest'anno non sarebbe andata a Hogwarts per colpa mia...

Alla fine mi stritola la mano che ci stiamo tenendo, - Scusa - .

Le rivolgo un cenno negativo, - Chi è stato? - , le chiedo, e sembra che voglia vendicarmi da un momento all'altro. Forse sono troppo protettivo con lei. - Ron? - .

- Oh, no, Ron non c'entra nulla - , tira su col naso.

- Hermione? Perchè non mi avete mai detto che... Insomma... Avrei potuto provare ad essere felice per voi... - . Forse ho usato il condizionale al posto del passato... Cosa avevo detto? Ah, sono confuso da un po' di tempo a questa parte. Colpa di Silente che ha deciso di morire! Visto? Me la prendo con tutti, morti o vivi o fantasmi che siano.

Hermione sorride un po', poi si asciuga gli occhi e si soffia bene il naso nel suo fazzoletto. Lo ripulisce con la bacchetta, e con la stessa fa sgorgare un po' d'acqua, ci si lava la faccia, e di nuovo si asciuga, pulendo per terra. Tutto in poco meno di un minuto.

Sorrido anch'io.

Adoro questa sua semplice genialità magica. La guarderei per ore quando fa queste cose...

- Harry, vedi, io e Ron, cioè, non è successo nulla. È tornato tutto come prima - .

Mi ha citato. Lo fa sempre! Si ricorda sempre quello che dico, anche a distanza di anni. È eccezionale, e mi inorgoglisce. Poi penso a quello che ha detto.

- Tu e Ron non vi siete... - .

Hermione scuote il capo. Io apro un po' la tenda e faccio entrare il sole. Un suo raggio mi accarezza la guancia. Il treno cammina veloce per i boschi, via, verso un altro anno.

Sette anni prima, avevo conosciuto Hermione e Ron. Sono il motore del mio cuore, non ho altri per cui vivere. Se non fosse per loro morirei ora. Se Hermione fosse la ragazza di Ron, morirei ora.

Non ho mai provato questa paura.

Ho capito, e ho paura di quello che ho capito.

Devo dirglielo? Certo che no! Come posso dirglielo? Lei... Non servirebbe, Dio quanto è in pericolo!

Mi volto lentamente a guardarla. Lei mi osserva attentamente, mi guarda negli occhi...

Non so perchè sono stato così cieco finora. Non ne ho la più pallida idea. Ma adesso lo capisco, lo vedo, lo noto subito! Da come mi guarda... Come stringe gli occhi, com'è intenso il suo sguardo... E la sto guardando allo stesso identico modo...

Non ho mai avuto così tanto la voglia di baciare qualcuno. So che se lo faccio posso rovinare tutto, magari mi sto solo immaginando quello che sta succedendo... Ma adesso è la cosa più ovvia da fare. Per un attimo mi dimentico delle conseguenze, allungo le mani verso il suo viso e la tocco. È calda e fredda, perchè si è lavata il viso e ha le gote rosse dal pianto. Ancora non mi è chiaro perchè piangesse. Gioia? Perchè io e Ginny ci siamo lasciati? Perchè io non la amo più? Non so, era un pianto liberatorio, le sue difese stavano cedendo, aumentando però le sue paure. Non temere, Hermione, sto provando la stessa cosa.

Mi avvicino alle sue labbra, sento il suo brivido d'attesa impaziente, l'ultima cosa che vedo sono i suoi occhi chiudersi, abbandonandola a me, al mio bacio, quello più dolce e insieme più sensuale che so dare. Non è mai abbastanza per te, Hermione, mi spingerei oltre me stesso, se sapessi come fare.

È diverso da tutti gli altri.

È esaltante.

È qualcosa che soddisfa anche e soprattutto la mia anima, perchè sento che lei le sta parlando.

Le sta chiedendo di non allontanarla da me.

La costringo piano a posare le spalle sul sedile e la sovrasto; è un "come potrei mai farlo? Tu sei Hermione, e anche se te lo imponessi non accetteresti mai".

Oh, si, ringraziami, ancora.

Sorridiamo entrambi, senza staccarci. Non sia mai che ci cada il mondo in testa da un momento all'altro!

Lei sa che muoio di paura. Mi accarezza i capelli, mi rassicura. Sa anche che ho più paura per lei, per questo mi rassicura il doppio. Lo so, Hermione, o insieme o meglio la morte. Anche perchè non ce la farei mai senza di te. Sia quel che sia. La paura più forte della mia vita, tuttavia, era morire senza averti mai detto quanto ti amo.

  
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