Missive
nella notte
Nel
silenzioso maniero della famiglia Malfoy nel Wiltshire,
la padrona stava consumando la cena nella sontuosa sala da
pranzo.
I pensieri della donna però non erano indirizzati al
pregiato cibo che stava
mangiando. Spostava svogliatamente la forchetta d’argento nel
piatto senza
curarsi veramente dei suoi gesti. I nobili tratti del viso tradivano
una certa
preoccupazione. Ancora una volta il posto accanto a lei era vuoto.
Lucius non
era ancora tornato. Con uno scatto, inusuale per i
suoi movimenti sempre aggraziati e calibrati,
si alzò e si spostò nel salone, adagiandosi sul
divano.
Richiamò
un elfo e, con sguardo assente, gli ordinò di portarle un
calice di vino
elfico. La piccola creatura eseguì tremante
l’ordine e la donna iniziò a
sorseggiare la bevanda osservando il cielo notturno.
Improvvisamente
il patronus di Lucius Malfoy fece irruzione e la sua luce argentea
illuminò la
grande sala, mentre una voce maschile riempì la stanza:
“Cissy
ti mando questo patronus dal
Ministero della Magia, l’operazione è fallita. Non
so se
riuscirò a tornare subito a casa. Prendi
l’indispensabile e vattene. Nasconditi per qualche giorno
dove
né i Mangiamorte
né il Signore Oscuro possano trovarti, in un posto babbano
se
necessario. Assicurati
che Draco rimanga a scuola”.
Come
era
iniziata, la voce si spense senza dare ulteriori spiegazioni, lasciando
la
donna confusa, con un’angoscia crescente.
Abbandonò
il calice che aveva stretto durante l’ascolto del messaggio
e, senza curarsi della
macchia che si stava allargando sulla moquette, chiamò a
gran voce un elfo. Si
fece preparare una valigia con il minimo indispensabile mentre,
tremando, si
accingeva a scrivere una veloce lettera ad Hogwarts, per assicurarsi
che il
figlio fosse al sicuro all’interno del castello. Legata la
missiva alla
zampetta di Eris, la civetta di famiglia, prese il bagaglio che
l’elfo
domestico le stava porgendo con riverenza e si smaterializzò
nella Londra
babbana.
Apparve
in un vicolo, unici spettatori un paio di ratti, e, cercando di
riottenere un
po’ di contegno, si diresse verso la strada principale,
entrando poi nel
portone di un elegante albergo.
Si
avvicinò al bancone della reception e, con voce fredda e
distaccata, chiese le
chiavi di una stanza. L’uomo vestito distintamente guardava
dubbioso
l’abbigliamento di lei. Infatti nella fretta la donna non si
era cambiata e
indossava una raffinata veste celeste, decisamente poco babbana. Si
riscosse
dai suoi pensieri e le chiese cortesemente:
«Certo
Madame, il vostro nome?»
«Narcissa
Mal.. Black»
rispose;
non era saggio dare il cognome di Lucius se davvero non doveva farsi
trovare.
Osservò l’impiegato davanti a lei scrivere i suoi
nominativi e porgerle una
chiave. La prese velocemente e si affrettò su per la scala,
finché non
raggiunse la camera assegnatale.
Si
sedette sul letto e si lasciò sfuggire un singulto dettato
dall’ansia. Cosa era
successo? Perché Lucius non era tornato da lei? Non le
spiegava mai nei
dettagli le sue missioni per conto del Signore Oscuro, ma tutte le
volte
tornava a casa. Cosa era andato storto? Fu distratta dal picchiettare
alla
finestra: Eris l’aveva trovata. Aprì velocemente
la lettera e lesse:
“Narcissa,
Draco
è nel suo dormitorio in questo momento,
ho controllato personalmente.
Severus”
Posò
il
biglietto e sorrise. Avrebbe potuto rassicurare Lucius, non appena
fosse andato
da lei per riportarla a casa. Si sentiva fragile senza il marito al
proprio
fianco. Presto sarebbe tornato, le avrebbe sorriso come solo lui sapeva
fare e tutto
si sarebbe sistemato. Sarebbe tornata al maniero, non avrebbe
più dovuto
fingere con i Babbani una gentilezza che non meritavano. Avrebbe
organizzato
una festa, magari invitando persone vicine al Signore Oscuro, per far
brillare
ancora una volta il nome dei Malfoy.
Nuovamente
un picchiettare alla finestra la fece tornare alla realtà.
Fece entrare il
gufo, chiedendosi in che occasione aveva già visto
quell’esemplare. Aprì la
missiva e lesse:
“Egregia
Signora Malfoy,
con la
presente la informiamo che in
data odierna suo marito, Lucius Malfoy è entrato
illegalmente nell’Ufficio
Misteri del Ministero della Magia, dove ha cercato di rubare una
profezia per
conto di Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato.
Ha
inoltre combattuto al fianco di
conosciuti Mangiamorte contro gli Auror del Ministero della Magia.
è
stato pertanto condannato come Mangiamorte e condotto in stato di
arresto alla
prigione di Azkaban.
Distinti
saluti,
il
Ministro della Magia,
Cornelius Caramell.”
Le
si
gelò il sangue nelle vene.
Narcissa Malfoy scivolò a terra, la lettera stretta ancora tra le dita diafane, schiacciata da un peso impossibile da contrastare. L’unico pensiero coerente andò all’animale che la fissava incuriosito. Un gufo del Ministero. Lucius non sarebbe tornato.
Ehilà!
Ciao tu-che-hai-letto-tutto! :)
Sono ancora alle prime armi e mi farebbe davvero piacere una tua opinione/consiglio/critica!
Grazie!
Michela