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Autore: MickyPPP    28/08/2010    6 recensioni
Lucius è ancora una volta in missione per Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato, Narcissa ancora una volta lo attende.
"Improvvisamente il patronus di Lucius Malfoy fece irruzione e la sua luce argentea illuminò la grande sala, mentre una voce maschile riempì la stanza:"
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Narcissa Malfoy | Coppie: Lucius/Narcissa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Missive nella notte

Missive nella notte

 

Nel silenzioso maniero della famiglia Malfoy nel Wiltshire, la padrona stava consumando la cena nella sontuosa sala da pranzo. I pensieri della donna però non erano indirizzati al pregiato cibo che stava mangiando. Spostava svogliatamente la forchetta d’argento nel piatto senza curarsi veramente dei suoi gesti. I nobili tratti del viso tradivano una certa preoccupazione. Ancora una volta il posto accanto a lei era vuoto. Lucius non era ancora tornato. Con uno scatto, inusuale per i  suoi movimenti sempre aggraziati e calibrati, si alzò e si spostò nel salone, adagiandosi sul divano.

Richiamò un elfo e, con sguardo assente, gli ordinò di portarle un calice di vino elfico. La piccola creatura eseguì tremante l’ordine e la donna iniziò a sorseggiare la bevanda osservando il cielo notturno.

Improvvisamente il patronus di Lucius Malfoy fece irruzione e la sua luce argentea illuminò la grande sala, mentre una voce maschile riempì la stanza:

 

Cissy ti mando questo patronus dal Ministero della Magia, l’operazione è fallita. Non so se riuscirò   a tornare subito a casa. Prendi l’indispensabile e vattene. Nasconditi per qualche giorno dove né i Mangiamorte né il Signore Oscuro possano trovarti, in un posto babbano se necessario. Assicurati che Draco rimanga a scuola”.

 

Come era iniziata, la voce si spense senza dare ulteriori spiegazioni, lasciando la donna confusa, con un’angoscia crescente.

Abbandonò il calice che aveva stretto durante l’ascolto del messaggio e, senza curarsi della macchia che si stava allargando sulla moquette, chiamò a gran voce un elfo. Si fece preparare una valigia con il minimo indispensabile mentre, tremando, si accingeva a scrivere una veloce lettera ad Hogwarts, per assicurarsi che il figlio fosse al sicuro all’interno del castello. Legata la missiva alla zampetta di Eris, la civetta di famiglia, prese il bagaglio che l’elfo domestico le stava porgendo con riverenza e si smaterializzò nella Londra babbana.

Apparve in un vicolo, unici spettatori un paio di ratti, e, cercando di riottenere un po’ di contegno, si diresse verso la strada principale, entrando poi nel portone di un elegante albergo.

Si avvicinò al bancone della reception e, con voce fredda e distaccata, chiese le chiavi di una stanza. L’uomo vestito distintamente guardava dubbioso l’abbigliamento di lei. Infatti nella fretta la donna non si era cambiata e indossava una raffinata veste celeste, decisamente poco babbana. Si riscosse dai suoi pensieri e le chiese cortesemente:

«Certo Madame, il vostro nome?»

«Narcissa Mal.. Black» rispose; non era saggio dare il cognome di Lucius se davvero non doveva farsi trovare. Osservò l’impiegato davanti a lei scrivere i suoi nominativi e porgerle una chiave. La prese velocemente e si affrettò su per la scala, finché non raggiunse la camera assegnatale.

Si sedette sul letto e si lasciò sfuggire un singulto dettato dall’ansia. Cosa era successo? Perché Lucius non era tornato da lei? Non le spiegava mai nei dettagli le sue missioni per conto del Signore Oscuro, ma tutte le volte tornava a casa. Cosa era andato storto? Fu distratta dal picchiettare alla finestra: Eris l’aveva trovata. Aprì velocemente la lettera e lesse:

 

Narcissa,

 Draco è nel suo dormitorio in questo momento, ho controllato personalmente.

 Severus

 

Posò il biglietto e sorrise. Avrebbe potuto rassicurare Lucius, non appena fosse andato da lei per riportarla a casa. Si sentiva fragile senza il marito al proprio fianco. Presto sarebbe tornato, le avrebbe sorriso come solo lui sapeva fare e tutto si sarebbe sistemato. Sarebbe tornata al maniero, non avrebbe più dovuto fingere con i Babbani una gentilezza che non meritavano. Avrebbe organizzato una festa, magari invitando persone vicine al Signore Oscuro, per far brillare ancora una volta il nome dei Malfoy.

Nuovamente un picchiettare alla finestra la fece tornare alla realtà. Fece entrare il gufo, chiedendosi in che occasione aveva già visto quell’esemplare. Aprì la missiva e lesse:

 

“Egregia Signora Malfoy,

con la presente la informiamo che in data odierna suo marito, Lucius Malfoy è entrato illegalmente nell’Ufficio Misteri del Ministero della Magia, dove ha cercato di rubare una profezia per conto di Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato.

Ha inoltre combattuto al fianco di conosciuti Mangiamorte contro gli Auror del Ministero della Magia.

è stato pertanto condannato come Mangiamorte e condotto in stato di arresto alla prigione di Azkaban.

Distinti saluti,

il Ministro della Magia,

Cornelius Caramell.”

 

Le si gelò il sangue nelle vene.

Narcissa Malfoy scivolò a terra, la lettera stretta ancora tra le dita diafane, schiacciata da un peso impossibile da contrastare. L’unico pensiero coerente andò all’animale che la fissava incuriosito. Un gufo del Ministero. Lucius non sarebbe tornato.

Ehilà!

Ciao tu-che-hai-letto-tutto! :)

Sono ancora alle prime armi e mi farebbe davvero piacere una tua opinione/consiglio/critica!

Grazie!

Michela

 

  
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