Alla Dannata.

 

 

 

“I cannot find a way to describe it

It's there inside; all I do is hide

I wish that it would just go away

What would you do, you do, if you knew

What would you do

 

All the pain I thought I knew

All the thoughts lead back to you

Back to what was never said

Back and forth inside my head

I can't handle this confusion

I'm unable; come and take me away

 

I feel like I am all alone

All by myself I need to get around this

My words are cold, I don't want them to hurt you

If I show you, I don't think you'd understand

Cause no one understands.”

(Take Me Away, Avril Lavigne.)

 

 

 

 

“Dean!” urlo, contro ogni logica.

Mi volti la schiena, sordo al mio richiamo. Tradito. Disgustato.

So che è tardi per chiarire, per spiegare. So che avrei dovuto dirti tutto quando ancora mi avresti dato ascolto, che scoprirlo così ha solo gettato sale sulle ferite. So dannatamente bene che non avrei dovuto mentirti. Eppure, non riesco ad esserne pentito. O a vuotare completamente il sacco, se è per questo: preferisco ferirti, piuttosto che guardarti in faccia e scorgere quell’ombra di ribrezzo e paura nei tuoi occhi. E se questo fa di me un mostro, beh, lo aggiungerò alla lista.