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Autore: rees    29/08/2010    3 recensioni
Se si scoprisse che John il Rosso è sempre stato all'interno del CBI? E se Patrick morisse? E se Lisbon lasciasse il CBI?
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Solo due parole: Che Agitazione. Non riesco a credere che manchi così poco, fortuna che hai chiamato Piccola Grace per portarti all'ospedale.

20 minuti prima
-Oh cazzo!
In meno di un quarto di secondo sono in bagno, mentre tu cerchi il cellulare che tieni sempre a portata di mano. Chiami Grace che risponde al secondo squillo.
-Teresa?
-Grace, mi si sono rotte le acque.


E ora eccomi che passeggio su e giù davanti la porta della Sala Travagli. Non che non voglia essere lì vicino, ma vederti soffrire senza poter far nulla mi distruggerebbe. Sento piangere, un suono meraviglioso, non c'è che dire. Meraviglioso perché è il primo segno di vita della piccola Hope Lisbon. Certo, non poterli riconoscere nemmeno come figli è ancora peggio.
E un nuovo pianto si unisce al primo, il mio piccolo Joy. Saranno entrambi bellissimi, con una madre divina e un padre davvero niente male. Ora posso permettermi di venire a vederli.
-Signorina a chi dobbiamo dare il benvenuto?
-Hope Jane Lisbon e Joy Jane Lisbon.
-Entrambi Jane come secondo nome?
L'infermiera ti guarda stralunata. E tu non sai come risponderle. Ovvio che Jane è per entrambi, vuoi che sappiano di me. E ti adoro per questo. È Grace a prendere in mano la situazione, grazie Piccola.
-Jane ha un significato particolare per la mia amica, ed è importante che entrambi portino questo nome.
-Perfetto. Benvenuti Hope e Joy.
Li prendi in braccio e le lacrime di gioia che solcano il tuo viso ti rendono ancora più bella. Poggio le mie labbra sulla tua fronte e su quella dei nostri figli.
-Signorina Lisbon, deve riposare. Mentre noi dobbiamo fare le analisi ai suoi bambini.
Ti riportano nella tua camera e io ti seguo, mentre a Van Pelt non è dato il permesso di entrare. Ah, la fortuna di essere morto! Accidenti, mi hai contagiato con la tua mania del sarcasmo.
-Patrick, hai visto che belli? Lo so che mi senti, lo so. È come se fossi qui al mio fianco. Hope ha i tuoi occhi, Joy i miei. Sono eterozigoti, a quanto sembra. Spero non ti dispiaccia per il secondo nome, ma devono avere qualcosa di tuo che sia evidente al mondo.
Ti bacio la mano. La mia Lisbon, quella sicura di sé è finalmente tornata in tutto il suo splendore. C'è anche la rughetta tra le sopracciglia che viene quando ti preoccupi o ti arrabbi e ti stai mordendo il labbro inferiore. Sei adorabile. E ti preoccupi di quello che penso anche se non sono al tuo fianco a consigliarti.
Chiudi gli occhi e ti addormenti, la fronte distesa e le labbra aperte in un sorriso appena accennato.


Primo mese
Maternità. Odi questa parola. Perché se crescere un figlio è difficile, crescerne due lo è ancora di più. Soprattutto quando uno si addormenta e l'altro decide che è ora di svegliarsi tra le lacrime per mangiare, vanificando i tuoi sforzi per cullare il primo. Ora però, piano piano, hai imparato a capire gli orari e i pianti diversi a seconda dei loro bisogni. Sei una bravissima madre, nonostante tu sia spaventata e inesperta. E non hai bisogno del lavoro per distrarti, niente momenti di sconforto, ora che hai le tue briciole di Hope e Joy*
Sei sdraiata sul letto in un leggero dormiveglia, la piccola si è appena addormentata tra le tue braccia e sai che posarla in culla vuol dire avere dieci minuti di riposo prima che reclami di nuovo le tue braccia. E infatti eccola che piange di nuovo, e a lei si unisce Joy, disturbato da tutta la confusione nel suo dolcissimo sonno.
-Patrick, ti prego, vai tu, sono stanca.
Amore mio, non posso, li terrei tra le braccia entrambi, se potessi.
-Oh merda.
La tua voce è impastata di sonno mentre ti alzi dal letto per cullare i tuoi piccoli. È ironico, non ho potuto fare il padre per ben due volte, una per la morte di mia figlia, una per la mia. Poi mi chiedevate perché non credo in Dio. Perché non ha senso fidarsi se poi si viene ripagati in questo modo.

Ottavo mese
-Ma-ma.
Ride di gusto il piccolo Joy. Ride sonoramente vedendo il tuo sorriso aprirsi e distendere i tuoi lineamenti mentre lo imbocchi per farlo mangiare
-Bravo piccolo!<
Piangi di gioia, e ridi insieme a lui, è cresciuto tanto in questi mesi. E i ricci biondi sono carinissimi, anche se appena accennati. È il nostro mix, così come Hope, che ti riporta alla realtà con una sonora sederata a terra. Ti volti per guardarla, con quei capelli corvini e gli occhi verdi è uno splendore.
-Hope! Piccola, ti sei fatta male?
E ride di gusto, contagiata dal fratello e dalla tua espressione preoccupata.
-Direi di no!
La casa è piuttosto spoglia, hai dovuto togliere tutti gli oggetti dai mobili più bassi, chiudere i cassetti e gli sportelli della cucina con delle sicure per evitare che aggrappandosi per alzarsi aprano e prendano oggetti in giro, o che sedendoli sul ripiano della cucina mentre prendi loro da mangiare prendano oggetti appuntiti. Hai notato che non si fanno problemi ad infilare in bocca e nel naso qualsiasi cosa, e così ecco che sono spariti anche le pietre decorative, le biglie, la rana di carta che tenevi sul comodino,...


Dodicesimo mese

I primi passi li muove Hope, titubante, aggrappandosi al tavolinetto davanti al divano, sei impegnata a far giocare Joy con le macchinine quando la piccola ti viene incontro reclamando la tua attenzione. Ti poggia le mani sulle tempie da dietro. Seduta a terra sei facilmente raggiungibile dalle manine della piccola.
-Patr-ick
Trasalisci. Davvero, piccola mia, credevi che non avrei trasmesso a nessuno il mio “Mentalist-gene”? Eh, no! Non devi sottovalutarmi così. Altrimenti in che modo sarei potuto rimanere costantemente al tuo fianco? Così ora mi vedrai sempre, che lo voglia o no. Ma so benissimo che lo vuoi.
-Hope! Non si legge la testa di mamma!
Ride lasciandosi cadere a terra, e Joy non può fare altro che essere d'accordo con lei e unirsi alla melodia. Tu no. Ti mordi il labbro. E Joy lo indica ancora tra le risate.
Ti alzi stizzita borbottando.
-Ma certo, dillo che mi odi! Non uno, ma due “mini-te” dentro casa. Saranno lunghissimi anni, questi. Lunghissimi.
Chiami Grace, che da quando hai partorito passa ogni giorno, spesso in compagnia di Wayne e restano con te a cena. E Piccola Grace gioca con i tuoi bambini allegra mettendo nel povero Rigsby un'agitazione per paura che anche lei voglia una famiglia. Non che lui non sia d'accordo, ovvio, ma dei bambini? Lui? Non se la sente proprio.<
-Grace, non è che puoi passare un po' prima?
-Stavo già venendo, di sicuro hai bisogno di una mano con i preparativi.
-Appunto. Grazie.
-Di nulla, Tess.
Dopo un quarto d'ora suona alla porta, pronta a darti una mano con i palloncini, ha portato migliaia di festoni di tutti i colori per una cena tra amici. Non vuoi dirle che li trovi inutili, dopotutto sarete voi tre, Rigsby è in cucina a dar da mangiare ai piccoli, i tuoi fratelli e i due agenti del tuo team, con Joe fai d'accordo, ti è simpatico ed è alla mano. Con la tizia invece, l'agente Sasha Drake... Beh, vi odiate ancora, ovviamente, però non potevi non invitarla alla festa di compleanno dei nostri piccoli.
-Teresa?
-Si?
-Prima che arrivino anche gli altri invitati, io e Wayne volevamo dirti una cosa...
Sentiamo Wayne strozzarsi con il panino che sta mangiando. E Joy ride divertito.
-Sposo!
-Vi sposate?
-Come diavolo...?

-Hanno preso entrambi dal padre, purtroppo per me!
Che bugiarda! Ti divertirai parecchio con loro.
-Quindi vi sposate?
-Si! E ovviamente tu sarai la mia damigella d'onore, ma non sappiamo chi potrebbe essere il testimone di Wayne. Il fratello è all'estero e non potrà venire. Sai, ho già scelto la data.
-Potete chiedere a Joe.
-Dici? Ma poi dovremmo invitare Sasha. E non è che mi sia proprio simpatica.
-Non dirlo a me.
Suonano alla porta e la festa ha inizio.


Sedicesimo mese
Vuoi uccidere Grace, poco ma sicuro. Peccato che non hai la tua amata calibro 9, ma dopotutto dove potevi nasconderla? Nel tubino azzurro cielo che indossi? Diciamo che non sarebbe passata inosservata.
La cerimonia è quasi giunta al termine, e tu e i tuoi piedi state soffrendo in un modo atroce. Grace ti ha obbligata a portare un paio di scarpe con il tacco a spillo. Nessun problema, sei abituata. Finché non ti ha detto che il tacco è di “soli” quindici centimetri. Quindici! Potresti essere quasi più alta di me. Quasi. Hope e Joy sono seduti in prima fila tra le braccia di una Sasha piuttosto calma e amichevole. Pensare che eri parecchio restia a lasciarli a lei, anche solo per un'ora.
E mentre il sacerdote parla e straparla come richiede il rito tu ripensi a questi due anni e mezzo passati tra alti e bassi e in fondo hai capito che puoi andare avanti, grazie ai nostri figli e alla nuova amicizia con Piccola Grace.
Ti amo.
Patrick.




*Non viene bene in Italiano...in inglese fa tutto un altro effetto, ma dato che la ff l'ho iniziata in italiano.... :)

Eccovi l'ultimo capitolo. Ma dove si chiude una porta se ne apre un'altra. Ho infatti in preparazione una nuova ff che potrebbe interessare... ma niente anticipazioni, ovviamente :) (ok giusto una per Serena...Kim sarà vivo e vegeto!!)
ringrazio tutte per le recensioni, ero già d'accordo con voi per la scelta dell'uomo di Tess, ma volevo sentire il vostro parere. Non immaginate la tristezza provata nel mettere il punto all'ultima riga. T-T
vi lascio parlare con i personaggi ora :)

Patrick: Ciao Gente! So che mi trovate estremamente brillante anche da morto e mi fa piacere che continuiate a pensare io sia un gran cazzaro...perchè lo sono!! E il primo passo per superarlo è saperlo...ma ora che ci penso...non voglio superarlo.
Tess: Smettila Patrick! E non farmi più uno scherzo del genere. Nemmeno tu Cho!
Kim: Io? Mi spieghi che centro io? Dai la colpa a Giulia...è lei che mi ha fatto fare la parte ingrata!
Wayne: A te? Io che sembro un ragazzino delle elementari??
Grace: Ehm...Wayne...tu SEI un ragazzino delle elementari!! E poi la parte più ingrata l'ha fatta Tess...vi rendete conto che lavoro le ha fatto fare Giulia??
Moi: Ehi, va bene che potete parlare, ma smettetela di criticare.
Grace: E io che nemmeno ci sono nella prossima ff??
Moi: Non è mica colpa mia!! E poi per un paio di capitoli ci sarai...credo...
Wayne: Mi mancherai Grace!
Joy: Thè!
Patrick: Hai ragione piccolo, credo che potremmo discutere della prossima fan fiction davanti ad una tazza di thè.
Hope: Mamma Caffè!
Tess: e a una di caffè per me.
*vanno via*
Moi: Bene dopo questo delirio vi aspetto alla prossima fan fiction. Chiedo perdono di non essere capace a scrivere i finali, fatemi sapere che ne pensate del finale e della ff complessivamente.
Alla prossima.
Giuls

   
 
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