Mi dispiace, Jake. Mi dispiace. Mi dispiace.
Adesso sembrano inutili queste parole, dette, anzi, pensate, al vento.
Non dimentichiamoci che sono in compagnia di un vampiro che può udire qualsiasi cosa, fino a miglia e miglia di distanza.
Non voglio ferirlo di nuovo, non voglio fargli pensare di nuovo che sono ancora indecisa sul mio futuro.
Che sono ancora indecisa tra te e lui.
Lui, che è tutta la mia vita, la mia esistenza. Tu che eri, sei e sarai, per sempre, il mio migliore amico. La mia medicina. Il mio sole personale. La persona che mi accoglieva sempre felice in casa sua. Colui che ha assecondato ogni mia singola pazzia.
Sia da adulti che da bambini .
Adesso penso che mi dispiace, queste due parole, per me non hanno mai avuto soltanto un significato.
Mi dispiace per averti ferito, mi dispiace per essermi fatta baciare e per essermi arrabbiata, e mi dispiace anche per averti baciato, e dopo respinto di nuovo.
Mi dispiace perché ti ho fatto soffrire , e tanto, anche.
Adesso invece sono qui, a pensare tutte queste cose, mentre finisco di firmare la partecipazione di nozze destinata a Billy e Jacob Black.
Mentre firmo per l'ultima volta con il nome di Isabella Swan.
Sai Jake, a volte sono arrivata a immaginarmi il mio nome ricamato su un telo di puro cotone, accanto al tuo.
Così, giusto per  provare l'esperienza del chissà cosa sarebbe successo se…
Isabella Marie Black.
Stona, non è quello che voglio. Ma è quello che desideri tu, ad è anche quello che non avrai mai.
- Finito? - mi chiede all'improvviso Edward, porgendomi la mano per farsi restituire il foglio da sigillare in quella busta che sembra essere stata ricamata.
- Si, ecco qui. -
Allora mi alzo dalla sedia immacolata del salotto dei Cullen, per dirigermi verso la porta. Devo preparare la cena a Charlie, dopotutto.
Edward mi segue, mi accompagna. - Allora, vengo a trovarti stasera? -
- Ma certo. - e mi bacia, sulla porta.
Adesso che sono fuori dalla vita dei Cullen - almeno per qualche ora - posso cominciare anche a parlare, anche ad alta voce se necessario.
Adesso posso anche pensare a come reagirai quando leggerai l'invito.
Adesso posso anche cominciare a piangere per te, Jake, a piangere per i miei sensi di colpa.
Nella speranza che Edward non senta l'odore delle lacrime che mi bagnano le guance.

Aehm … note di un autrice che ha seriamente bisogno di essere ricoverata.
Ma … lo sapete che questa cosa l'ho scritta in dieci minuti? O qualcosa come
dieci minuti, si intende.
E si vede, fa schifo …
Spero di non aver rubato l'idea a nessuno, ma cercate di capirmi, ci sono una
MAREA di fic qui dentro, mi ci vorrebbero anni per leggerle tutte :)
Bho, comunque. Spero che recensirete, giusto per fare sapere ai miei genitori
che devono chiamare la neuro …
Ciao! "XD