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Autore: Sarvinocks    30/08/2010    2 recensioni
Sirius riflette sulla sua famiglia, in particolare su suo fratello, e su come entrambi si siano accusati a vicenda. Ma poi una conversazione con Harry riesce a chiarirgli cosa è davvero importante. Ambientata durante L'Ordine della Fenice e I Doni Della Morte
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Regulus Black, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Family

Sai qual è la cosa peggiore della famiglia? Non importa quanto tu li voglia odiare, quanto voglia scappare da loro, quanto voglia anche disprezzarli, per te saranno sempre speciali.

Sirius odiava suo padre. Era uno schifoso, perfido Purosangue che venerava Voldemort come un Dio, e odiava i Nati Babbani. E se non fosse stato illegale, suo padre sarebbe stato una delle prime persone a diventare un Mangiamorte.

Sua madre, era semplicemente... beh. In realtà non c’era niente che Sirius potesse dire su sua madre. La detestava appassionatamente, si vergognava a chiamarla madre, e anche parecchi anni dopo la sua morte fremeva al pensiero dei pochi momenti passati con lei. Era un’orribile vecchia donna, per dire il minimo. Ma Sirius lo sapeva, per quanto volesse negarlo, in qualche luogo in fondo al suo cuore, sentiva ancora un briciolo di affetto per quel vecchio pipistrello. Una madre è una madre, non importa quanto sia terribile la sua personalità.

E l’unica persona rimasta era quella che maggiormente faceva soffrire il cuore di Sirius: Regulus. Mentre poteva detestare i suoi genitori, Sirius non avrebbe mai concesso a se stesso di odiare Regulus. Non importava quanto fosse terribile, era pur sempre il suo fratellino. Le loro mentalità erano mondi separati, ma loro avevano ancora qualcosa in comune; i loro antenati, i loro parenti.

Puoi dire quanto siano differenti due fratelli solo sbirciando dentro le loro stanze. Quella di Regulus era coperta da drappeggi argento e verde, mentre quella di Sirius era decorata con rosso e oro, i colori di Grifondoro. Regulus era d’accordo con gli ideali dei suoi genitori, mentre Sirius la pensava fermamente altrimenti. Ma nonostante tutto, c’era qualcosa fra i due fratelli che non poteva essere cancellato.

Quando era a scuola, i suoi compagni Grinfondoro si prendevano gioco di Sirius. “Il tuo fratellino è un Serpeverde” e simili. Non aveva mai avuto cuore di dire che tutta la sua famiglia era stata a Serpeverde. Lo avrebbe solo fatto sembrare strano, diverso, un estraneo nella loro casa. Quello che era. Aveva sempre provato a dire a se stesso che lui apparteneva lì, che il Cappello Parlante l’aveva smistato lì per una buona ragione. Era coraggioso, nobile, ogni qualità che possedevano i Grifondoro. Ma il suo sangue diceva altro. Non poteva dimenticare la sua razza, sebbene la disprezzasse.

I suoi genitori amavano Regulus. Quando era un bambino, normalmente veniva colto dai dubbi “Sono il fratello maggiore, sono il figlio più grande” diceva a se stesso, “Perché mai Regulus è trattato come un re?”

Ma presto imparò a ignorarlo. I suoi genitori degli irritabili vecchi folli, beati nella loro ignoranza e stupidità, e lui non avrebbe dovuto regalare loro nemmeno un pensiero. Ma restava il fatto che era un estraneo. In casa sua, a Hogwarts. Ovunque.

Quando Sirius aveva scoperto che Regulus alla fine si era unito a Voldemort, non sapeva bene come si sentiva. Sapeva da parecchio tempo che sarebbe successo, ma quando finalmente accadde, si sentì sopraffatto da questa realtà. Suo fratello era un Mangiamorte. Mentre lui lavorava incessantemente con l’Ordine della Fenice tentando di sconfiggere il temuto Signore Oscuro, il suo fratellino aveva unito le forze alle sue. Che fortuna.

Parecchie persone erano orgogliose della propria famiglia. Sirius invece se ne vergognava.

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Harry era cresciuto. Era più alto ora, quasi quanto Sirius. I suoi capelli erano più lunghi, e più disordinati del solito, come se non avesse potuto entrare in un bagno da parecchio tempo. Era, inspiegabilmente, più magro di prima. Sirius poteva immaginare a fatica quali avversità avesse dovuto affrontare il suo figlioccio.

E per che cosa? Sarebbe comunque morto presto.

Sirius fu sopraffatto dal desiderio di stringere Harry, abbracciarlo e dirgli che tutto sarebbe andato bene, anche se sarebbe stata una promessa vuota. Ma non poteva. Non era vivo. Non era un fantasma. Era fermo in un limbo, finché Harry non fosse morto, e poi entrambi sarebbero tornati nei reame del nulla insieme.

Come lui, Harry, James, Lily e Lunastorta camminavano attraverso la foresta, Harry camminava furtivamente verso di lui, con occhi determinati.

“Sirius” disse a voce bassa, in modo tale che solo lui potesse sentirlo. “Ti devo dire una cosa”.

“Continua” replicò Sirius. Era impressionato da quanto Harry sembrasse calmo, normale, anche se stava per affrontare il suo imminente decesso.

“Regulus” cominciò Harry, e Sirius ebbe un piccolo sobbalzo nel sentire dopo tutto quel tempo il nome del fratello morto, “Non era un Mangiamorte. Beh, lo era, ma... quello che sto tentando di dire è che non era un cattivo ragazzo. Certo, si era unito a Voldemort, ma non è rimasto a lungo al suo servizio. Stava provando a fermare Voldemort, esattamente come te. Infatti, se avesse avuto la possibilità di concludere il suo piano, avrebbe portato Voldemort assai vicino alla sconfitta. Regulus, è morto provando a sconfiggere Voldemort. Era un eroe.”

“Come lo sai?” replicò con voce roca Sirius. “Come sai tutto questo?”

Harry sorrise, un sorriso rassegnato e amaro. “Sono venuto a conoscenza di parecchie cose che non avrei mai immaginato, lo scorso anno. E... e io non voglio che tu... te ne vada, senza sapere la verità. Senza sapere che non sei l’unico sano di mente nella tua famiglia. Regulus non era tuo nemico. Ricordatelo.”

“Perché mi stai dicendo questo?”

“Perché sì. Ho scoperto quanto sia importante la famiglia, e che non si dovrebbe mai rinunciare ad essa. Regulus non saprà mai che tu sei a conoscenza della sua innocenza, ma anche solo il fatto che tu sappia può essere sufficiente.”

E in quel momento Sirius sentì un’ondata di rimorso abbattersi su di lui. Il suo nobile figlioccio stava per morire, solo pochi minuti dopo aver risposto all’ultima domanda di Sirius. Prima della sua stessa morte, aveva assicurato che il suo padrino avrebbe, come avevano detto, riposato in pace.

 

*Angolo Traduttore*
Innanzitutto, ci tengo a ringraziare AliH per aver sottoposto questa storia alla mia attenzione. A parte mio (e beh... anche suo suppongo xD) ne valeva davvero la pena.
E credo che m'impegnerò nella traduzione di altre storie della stessa autrice.
Grazie anticipatamente a chiunque leggerà/recensirà la storia^^
  
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