Tutto ebbe inizio la scorsa estate, quando Anna decise di passare le sue vacanze alla casa sul lago. A mezzanotte successe qualcosa di strano. Sentì strane voci, che potevano essere di bambini, ma anche di donne. E anche di uomini. La prima notte pensò fosse un sogno. Ma la seconda tutto ricominciò. All’inizio era spaventata, poi si calmò e incominciò a capire che quelle voci recitavano un copione. Dopo un po’ si avvicinò alla stanza, il salotto, da cui provenivano le voci. Cosa vide? Niente.
Era l’1.01 del mattino.
Tutta la giornata successiva la passò pensando a ciò che avvenne la notte e si ritrovò a capire che le voci si facevano sentire da mezzanotte all’una. La notte successiva si appostò vicino alla stanza. Alle ora 24 vide un vecchio uomo, che guardava verso di lei, dire: - buona notte, Signora. Cosa fa lei qui?-
Una voce quasi davanti a lei rispose: -Vi stavo aspettando per parla re di vostro figlio.- la donna che aveva parlato era vestita di bianco. Sembrava anziana tanto quanto l’uomo. Ma entrambi erano strani. Anna si rese conto con sgomento che le loro facce erano sporche di cenere e le loro mani e braccia erano orribilmente sfigurate dal fuoco. Nei loro occhi ardevano le fiamme, ma anche la tristezza che appartiene agli esseri senza tempo e senza pace.
Anna capì che quello a cui aveva appena assistito era l’ultimo istante di vita che quelle anime senza tempo continuavano a ricordare, perché per loro la speranza del riposo eterno ormai era svanito da tempo.
All’improvviso svanirono così come erano apparsi.
Era l’1.01.