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Autore: UnRitratto    30/08/2010    1 recensioni
Lo vide scendere le scalinate che conducevano all’interno del palazzo. Era semplicemente perfetto.Si,quello doveva essere Artù, l’incubo di Merlino.Poi aprì la bocca e la magia svanì in un attimo. Perché gli uomini rovinano sempre tutto aprendo la bocca? Era semplicemente odioso! Eppure qualcosa dentro di lei le diceva che quello che l'aspettava non sarebbe stato un anno che avrebbe facilmente dimenticato...
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Merlino, Principe Artù
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Rieccomi! So che è passato tantissimo tempo ma fra gli esami, le vacanze e il lavoro non ho più avuto tempo per scrivere! Quindi vi chiedo davvero scusa!

Lady Niniane… Credimi Artù è del tutto consapevole delle sciocchezze che ha combinato… E molto molto presto ne pagherà le conseguenze! D'altronde com’è che si dice? Chi la fa l’aspetti!  Alec non è proprio così pacato e tranquillo come sembra… E inoltre…Mai giocare con i sentimenti delle persone, soprattutto con quelli di Thessa! Artù si pentirà presto delle proprie azioni!
Grazie per i tuoi commenti! Sono felice ti piaccia la storia!

 

 

-Alzati e risplendi mia dolce sorellina! Artù ti chiama nelle sue stanze! – Merlino irruppe nella stanza di Thessa fischiettando e saltellando come un coniglio impazzito, commettendo il grande errore di tirare le tende, ricevendo come ringraziamento una cuscinata in faccia.
-  Mhh..Si bhè digli che…No aspetta! ARTU’?? Vuole vedere ME? Oddio devo sbrigarmi! -
La ragazza saltò giù dal letto, sotto lo sguardo divertito del fratello.
- Di un po’ da quando sei così impaziente di vedere quella “serpe travestita da principe”? -
Alla domanda di Merlino Thessa arrossì, bloccandosi al centro della stanza.
- Io non sono impaziente! E’ solo che…..cioè….Lo sai no? Artù odia i ritardatari! E ora vattene! – la ragazza afferrò il fratello per una manica e lo trascinò letteralmente fuori dalla stanza, mentre il ragazzo si divertiva a creare con la magia centinaia di cuoricini svolazzanti con le polveri utilizzate da Gaius per i propri rimedi.
- Merlino? Hai per caso una vaga idea di smetterla una volta per tutte?!-
- Vediamo…Lasciami pensare…..No!!!- Il giovane mago riprese a saltellare qua e là, - Thessa ama Artù! Artù ama Thessa! Thessa ama Artù! – la canzoncina del ragazzo fu la goccia che fece traboccare il vaso.
Thessa fece un grande respiro. Aveva due possibilità. Strangolare il fratello e finire impiccata, oppure tenerselo e fingere che non esistesse. Dopo un lungo e attento esame optò per la seconda soluzione, chiudendosi la porta della propria stanza alle spalle e iniziando a prepararsi per l’incontro con Artù.

 Mentre percorreva gli intrecciati corridoi del castello non poteva evitare di perdersi in quelli che Merlino avrebbe definito come “infiniti viaggi mentali”. Cercava di non pensarci, di tenere i piedi per terra. Ma era più forte di lei. Non riusciva a togliersi dalla testa il biglietto ricevuto un paio di giorni prima. Che cosa le voleva chiedere Artù? Forse…Forse si sarebbe finalmente dichiarato… O forse le avrebbe detto che aveva commesso un grande errore…Che non l’avrebbe mai più voluta rivedere... Ma no! Insomma, doveva essere positiva. Sarebbe andato tutto bene, ne era certa! … Forse!!
In quello che le sembrò un nanosecondo raggiunse le stanze di Artù. Stava per bussare alla grande porta di legno, quando questa si aprì da sola, mostrando un volto incorniciato da lunghi riccioli biondi che Thessa ricordava fin troppo bene.

 -Lady Vivian…E’ un piacere rivedervi di nuovo a Camelot…- Thessa entrò nella stanza, senza distogliere lo sguardo dal pavimento. Come aveva potuto farle una cosa del genere? E soprattutto…Lei come aveva potuto fidarsi di lui? Dannazione si trattava pur sempre di Artù! Che sciocca…
Si diresse verso la finestra posta accanto al letto di Artù, e iniziò a fissare il cielo, sognando di essere una di quelle vaporose nuvole che lo ricoprivano, in modo tale da non sentire quella voce stridula da gallina che continuava a lamentarsi ininterrottamente di quanto la zuppa della sera prima fosse stata poco cotta.
Improvvisamente sentì un rumore di stivali avvicinarsi a lei, facendole sperare con tutta sé stessa che quello non fosse Artù. Cosa poco realistica se pensava di essere proprio nelle sue stanze.
Era stata talmente stordita dalla vista di Vivian da essersi completamente dimenticata che, da qualche parte nella stanza, doveva esserci stato anche il principe.
- Vivian è meglio che tu vada a preparare il necessario per la tua escursione…Nel frattempo istruirò Thessa a dovere…-
La voce di Artù rimbombò nella stanza, facendola sussultare. Cavolo quanto lo odiava.
Mentre Lady Gallina blaterava qualcosa sul fatto che “questa serva” non le sembrava la più adatta ad accompagnarla nel suo viaggio Artù la scortò fino alla porta, chiudendola alle sue spalle e facendo piombare il silenzio nella stanza.
Il ragazzo iniziò a camminare avanti e indietro nella stanza, cercando di trovare le parole giuste da dire, consapevole che, con Thessa, aveva una buona probabilità di non riuscirci.
- Innanzitutto.. Non è co…-
- Non è come sembra. Si certo. Ci avrei scommesso la vita sire. Siete davvero monotono.-
Artù si mise una mano fra i capelli. Ovviamente non aveva trovato le parole giuste.
- Sono serio Thessa… Lady Vivian è tornata per qualche giorno… Non c’è stato nulla fra di noi…Te lo giuro…-
Thessa annuì impercettibilmente, maledicendosi per aver creduto anche per un solo istante che la storia con Artù sarebbe stata in qualche modo possibile. Come poteva anche solo pensare di potersi fidare di lui? Doveva smetterla di credere alle favole. Una volta per tutte!
- Ti dispiacerebbe girarti…? Io..Vorrei guardarti negli occhi mentre ti parlo…- Artù appoggiò delicatamente una mano sulla sua spalla, facendola girare verso di sé.
- Così va meglio..- il ragazzo le sorrise, scostandole una ciocca di capelli dal viso. Perfetto, ora, se possibile, lo odiava anche di più!
Thessa afferrò la mano di Artù e la tolse dalla propria guancia, allontanandosi da lui.
- Non…Non fatelo…Non sono una bambola…Lo capite questo vero?-
Artù alzò lo sguardo al cielo. Perché le cose per una volta non potevano essere semplicemente…semplici??
- Non credo di averti mai trattata come tale Thessa…-
La ragazza si voltò verso di lui scuotendo il capo. – Su questo avrei i miei dubbi…Ma non è questo il punto. Non…Non giocate con me. Non comportatevi così se poi portate altre donne nelle vostre stanze. Piuttosto che essere una delle tante preferirei essere una semplice… serva.-
Artù si avvicinò di nuovo alla ragazza, prendendole le mani.
- Non ho portato nessuna ragazza in queste stanze, devi credermi…E tu…Tu non sei una serva. Sei un medico ricordi? Un tempo tenevi particolarmente a sottolinearlo..O mi sbaglio? -
- Bhè se è per questo non sono solo un medico…Sono il medico più bravo di tutta Camelot! – ribattè Thessa imitando la voce stridula di Lady Vivian e facendo ridere Artù.
- Allora diciamo che vi credo…Ora…Ho paura a chiedervelo ma… Perché mi avete chiamata?-

 

-D’accordo…Ricordatemi perché ho accettato di farlo? – Thessa si mise le mani fra i capelli, fulminando Artù, che in tutta risposta scoppiò a ridere mentre sistemava la sella ad un cavallo.
- Perché sono il principe più bello, simpatico, forte e intelligente di tutto il regno! Nonché il tuo preferito…O sbaglio?-
- Oh si bhè…Se consiederiamo il fatto che siete l’unico principe del regno…Non credo di poter avere un’ ampia rosa fra cui poter scegliere! -
Artù fece una linguaccia alla ragazza – Sempre più simpatica è? Mi domando come io possa…-
Il giovane si morsicò la lingua, non poteva esporsi in quel modo e soprattutto non in pubblico.
-..Voi possiate…? –
- Mi domando come io possa ancora sopportarti, insolente ragazzina! -
- Oh bhè… Fra persone isolenti ci si capisce e ci si sopporta sapete..? –
Artù si avvicinò a Thessa e le scompigliò i capelli, beccandosi un pizzicotto al braccio.
- Aia! Ti dispiacerebbe ricordarmi perché non ti ho ancora spedito in gattabuia? –
Thessa afferrò la mano del ragazzo e gli si avvicinò sorridendo, -Semplice…Per due motivi…Il primo è perché altrimenti dovreste portare voi Lady Gallina a visitare i meravigliosi e incantevoli boschi di Camelot…-
Artù annuì, ora che ci pensava bene il solo pensiero di passare del tempo con Lady Vivian al di fuori del proprio letto gli faceva venire i brividi.
- E il secondo dottoressa? Quale sarebbe?-
Thessa fece spallucce e si alzò sulle punte, accostando le proprie labbra all’orecchio di Artù, che nel frattempo si irrigidì assumendo tutte le tonalità possibili di rosso. Se qualcuno fosse entrato nella stalla e li avesse visti per lui, anzi per loro, sarebbe stata la fine. Ma in quel momento non gli importava. Il gioco valeva la candela.
Chiuse gli occhi, immaginando come sarebbe stato il bacio che si sarebbero scambiati di li a poco, senza riuscire a nascondere la piccola traccia di un sorriso sornione.
-Allora? Questo secondo motivo…?-
Thessa sorrise e avvicinò ancora di più le labbra all’orecchio di Artù.
- Non potete fare a meno di me sire… Perché sono la dottoressa più bella, simpatica, forte e intelligente di tutto il regno! Nonché la vostra preferita…Ah senza contare il fatto che…Bhè al contrario vostro..Io non sono l’unica dottoressa del regno!-
Thessa diede un altro pizzicotto al braccio di Artù e si allontanò trattenendo le risate, avrebbe dato qualsiasi cosa per vedere la faccia del principe!
Non che lei non desiderasse baciarlo ma…Il suo orgoglio veniva prima di tutto. Vivian o non Vivian Artù gliene aveva fatte passare di tutti i colori e se ora pensava che un semplice biglietto potesse cancellarle tutte si sbagliava di grosso. Non gliela avrebbe data vinta, non così facilmente.



-Ti rendi conto? A me!Lui ha osato dare della gallina a me! No ma… ti rendi conto? Io sono  Lady Vivian, non una sciatta cortigiana qualunque! Dico… ma ti rend..-
- Se me ne rendo conto? Si! Perfettattamente!               Credo di aver afferrato il concetto! Come osa quel Lord da quattro soldi paragonarvi ad una gallina? Insomma… La gallina è un animale così grezzo..Non si addice alla vostra maestà…Dopo un’attenta riflessione credo che l’animale che più vi si addice è l’oca…Così regale, così candida nel manto e nello spirito…Si, siete decisamente un’oca!-
Lady Vivian annuì compiaciuta dall’ affermazione di Thessa, che non potè fare a meno di maledire Artù per averla convinta ma soprattutto non potè fare a meno di domandarsi se fosse scientificamente, razionalmente e umanamente possibile che una donna potesse essere così insopportabile e del tutto ignorante.
- Milady… Non vorrei interrompervi ma..Ecco..Inzia a diventare buio, forse è meglio ritornare al castello..-
Thessa incrociò le dita, sperando di ottenere una risposta affermativa. Evidentemente quello non era il suo giorno fortunato.
- Non mi va! E non interrompermi mai più mentre sto parlando! Ti dicevo che quando io e Artù ci sposeremo mi piacerebbe che…-
Thessa arrestò improvvisamente il cavallo, mentre un principio di tachicardia iniziava a impadronirsi del suo cuore.
-Voi…Voi e Artù cosa?-
-Oh bhè non è una cosa ufficiale…Ma non c’è bisogno che lo sia! Voglio dire…E’ palese il fatto che mi ami alla follia..E’ solo questione di tempo e mi farà la proposta! Ne sono certa! –
Thessa fulminò Vivian, il solo fatto di immaginarla con Artù le provocava la nausea. Che cosa schifosa!
-Non ci vedi bene insieme Th..Ta…Tamara? Insomma siamo entrambi bellissimi…Senza contare che lui è un grande amante sai è in grado di…-
- Ok ok ve ne prego chiudete quella bocca! Basta così! – Era arrivata al limite. L’ultima cosa che voleva sapere erano le prodezze sessuali di Artù.
- C…Come scusa? Come osi…- La voce di Vivian, se possibile, divenne ancora più acuta e insopportabile.
- Oso oso! E’ tutto il giorno che sopporto le vostre divagazioni mentali! Ora non ne posso veramente più! E sapete una cosa? L’oca è fin troppo intelligente per essere paragonata a voi mia cara Lady Gallina! E poi quando la capirete che il mio nome è Thessa? THESSA! -
I secondi che seguirono furono i più belli ed insieme i più brutti di tutta la giornata.
Belli perché Vivian cacciò un urlo stratosferico, facendo imbizzarrire il cavallo che la scaraventò a terra, riuscendo finalmente a farla tacere per almeno 2 secondi e mezzo.
Brutti perché, quando Thessa sollevò lo sguardo compiaciuta da quel sacco di patate travestito da donna si trovò circondata dagli uomini con i volti più brutti e minacciosi che lei avesse mai visto.

Quando rinvenì grazie alle grida di Vivian si ritrovò legata ad un albero e del sangue le colava dalla fronte.
- Bene bene! Le due belle addormentate si sono finalmente svegliate! Devo ringraziarti bambola..-
Il più brutto e sudicio del gruppo si avvicinò a Vivian, accarezzandole una guancia.
- Se non fosse stato per i tuoi acuti non vi avremmo trovate così alla svelta...-
La ragazza scoppiò a piangere, blaterando qualcosa sul fatto che il mondo era crudele.
Thessa si sentì in colpa, nonostante la situazione non poteva fare a meno di godere vedendo quella vipera in difficoltà. Il fatto che si trovasse lei stessa in difficoltà era tutta un’altra storia.
- Oh andiamo piccola, non piangere… Dovrete solo rispondere ad una semplice domanda… E poi sarete libere di andare…Chi di voi due è Lady Vivian?-
Thessa tirò un sospiro di sollievo. Situazioni del genere erano frequenti a Camelot. Avrebbero tenuto Vivian in ostaggio mentre lei sarebbe stata mandata a riscuotere il riscatto..Nulla di più semplice.Se la sarebbero cavata con poco infondo. Stava quasi per abbozzare un sorriso quando le parole di Vivian la fecero pentire di non averla strozzata prima di allora.
- E’ lei Lady Vivian! Io sono Th…Ta..Tamara! Un’ umile serva! Indosso i vestiti più belli in modo tale da distogliere l’attenzione da lei…Ma non voglio pagare al posto suo! E’ così crudele con me! Non si merita il mio sacrificio! Ora vi  prego lasciatemi andare! –
I tentativi di convincere i banditi della sua vera identità risultarono del tutto vani, Thessa restò legata all’albero mentre Vivian fu libera di andare. Non poteva andare peggio. Vivian non avrebbe mai dato la posizione in cui si trovava ai Cavalieri, non avrebbe mai detto che era ancora viva…E cosa ancora peggiore, se mai l’avesse fatto, Uther non avrebbe di certo scomodato le sue forze per cercare una semplice serva.
Merlino. Merlino era la sua unica ancora di salvezza.
Merlino…Ti prego dimmi che sei sveglio! Sono nei guai…Sono stata rapita, mi hanno scambiato per Vivian… Io non so dove mi trovo…Quando mi hanno colpita ero a un’ora circa da Camelot…Aiutami ti prego! Quando non vedranno arrivare il riscatto mi uccideranno…


Alle parole della sorella Merlino lasciò cadere a terra l’ Armatura di Artù, svegliandolo di colpo.
- Merlino si può sapere che diavolo… Sei il solito incapace! -
Il ragazzo non diede peso alle parole dell’ amico e corse fuori dalla stanza, facendo preoccupare il principe, che lo seguì allarmato.
- Si può sapere che ti prende? MERLINO! Aspetta!! -
Il giovane mago arrestò la sua corsa. - Non è niente sire…Si tratta di Thessa io…-
Artù appoggiò una mano sulla spalla del ragazzo, interrompendolo.
- Se si tratta di Thessa è tutto fuor’ che niente! Sono preoccupato anch’io.. E’ troppo tardi, dovrebbe essere già tornata. Vengo con te -.

-DANNAZIONE! Dove possono essersi cacciati?!? – Artù scagliò la propria spada a terra, iniziando ad imprecare.
- Sire calmatevi.. Non risolveremo il problema agitandoci…- Merlino si avvicinò al ruscello che costeggiava il sentiero, bagnandosi il viso. Erano ore che vagavano a vuoto nella foresta, il sonno stava prendendo il sopravvento.

-Calmarmi? CALMARMI? E’ di Thessa che stiamo parlando! Come puoi dirmi di calmarmi? Piccolo insolente..-
Melino si diresse a lunghi passi verso il principe, afferrandolo per il bavero della blusa.
- Sentite un po’ stupido sbruffone! Stiamo parlando di MIA SORELLA! Ho tutto il diritto di dirvi di calmarvi! E ora chiudete  quel dannato becco e rimontate a cavallo…Non la stiamo aiutando in questo modo.-
Per la prima volta in vita sua Artù ubbidì a qualcun’ altro che non fosse suo padre. Montò a cavallo ammutolito, sentendosi un vero idiota. Aveva completamente perso il senno. Ma non poteva farci nulla. Aveva una paura folle di perderla ancor prima di averla davvero avuta.
- Merlino io…-
- Si mi punirete una volta tornati a Camelot. Mettetemi alla gogna, tiratemi voi stesso la frutta addosso, prendetemi a calci, fatemi sbranare da qualche animale, costringetemi ad ascoltare i vostri stupidi discorsi…Tutte queste punizioni andranno bene…Ma ora non mi va proprio di stare a sentire le vostre solite ammonizioni…-
Artù annuì rassegnato. A volte si odiava da solo. Sapeva di essere crudele con Merlino, con Thessa..Con il mondo intero. Eppure in quel momento sentiva di non meritarsi quella cattiveria incondizionata.
- Volevo solo chiederti scusa. Per me Thessa vale molto più di quanto pensi…-
- E voi per lei valete molto più di quanto pensiate. O di quanto lei stessa possa pensare. Quindi cercate di trattarla in modo impeccabile, meglio di come trattereste una vera principessa. Perché lei si merita di avere il meglio. E io non vi permetterò di ferirla.-

 Thessa si svegliò improvvisamente, sentiva delle voci chiamarla. Erano…Erano le voci di Artù e Merlino!
Iniziò ad urlare, a chiamarli così forte da far impallidire la stessa Vivian. Voleva andarsene da li, voleva tornare a casa. Voleva le braccia di Artù.
Mentre sentiva i cavalli dei suoi salvatori avvicinarsi i banditi si svegliarono a causa delle sue urla. Uno di loro la colpì al capo con un bastone di legno.
Prima di chiudere gli occhi vide solo una chioma bionda a cavallo avvicinarsi ai suoi aggressori. E in un attimo si sentì al sicuro. Poi perse i sensi.


-Thessa? Hey impiastro! Sono il tuo amato fratellino! Apri gli occhi, c’è bisogno di te. Artù è stato ferito, non è grave ma è meglio se gli dai un’occhiata. Io vado a cercare della legna.. E’ meglio restare qui fino a che non farà giorno…-
Merlino la aiutò ad alzarsi, e poi si allontanò nella foresta. Ci mise qualche secondo per riuscire a riprendere il pieno possesso delle proprie facoltà, era ancora stordita. Si guardò attorno, vedendo finalmente Artù, seduto appoggiato ad una roccia. Il ragazzo le sorrise e le fece segno di avvicinarsi.
Quando lo raggiunse le prese la mano e la tirò a sé, facendola accoccolare fra le sue braccia e stringendola forte.
- Ero ormai convinto che questo momento non arrivasse mai…- Artù la strinse ancora di più,  Thessa ormai poteva sentire il suo cuore battere forte contro il proprio petto. Sorrise al pensiero che, qualche mese prima, dubitava addirittura che il principe ne potesse avere uno.
Si sentiva come immobilizzata, incapace di dire o di fare qualunque cosa. Voleva solo restare lì, per sempre.
Poi un pensiero le tornò alla mente. Artù era ferito!
Si liberò a malincuore dall’ abbraccio del giovane, che non condivise la sua scelta e iniziò a borbottare, facendola sorridere.
- E’ meglio che vi controlli la ferita prima che possa fare infezione…-  prima che potesse fare qualunque mossa Artù le prese le mani, chiudendo gli occhi e scuotendo la testa.
- Non cambierai mai…Il dovere prima di tutto…-
Thessa sbuffò, fingendo di essere offesa. – Scusate tanto se tengo alla vostra salute…-
Artù scoppiò a ridere, poggiandole una mano sulla guancia, - Io sto benissimo..Mai stato meglio credimi! Non è la mia ferita ora la cosa più importante…-
- Ah no..?-
- No piccola testarda!-
- E cosa è importante allora…?-
Artù fece spallucce, tirando la ragazza a sé – Tu…Ed io…Noi due…Insieme.-
Così dicendo appoggiò delicatamente le proprie labbra sue quelle della ragazza, per schiuderle poi in un bacio. Il suo primo vero bacio. Il primo bacio dato con amore, dato con dolcezza anziché con avidità.
Avrebbe voluto che quel momento durasse in eterno. Non avrebbe mai più voluto separarsi da lei.
Le emozioni lo assalirono come un fiume in piena. Certo il loro futuro sarebbe stato  tutto in salita, ma una cosa era certa. Non l’avrebbe mai più lasciata andare.

  
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