Sometimes dreams come true.
Attenti
a non far rumore, i due ragazzi salirono le scale che portavano alla Torre di
Astronomia.
Erano
stati fortunati, Gazza era rimasto tutta la sera nel suo ufficio e loro, grazie
anche al mantello dell’invisibilità, erano riusciti a sgattaiolare fuori dai
dormitori e dirigersi verso un luogo tranquillo.
Da
una settimana, ormai, non avevano avuto il tempo materiale per stare un po’
insieme. Alle lezioni e ai troppi compiti si erano aggiunti gli incontri del
Club dei Duellanti: ogni mese, per un periodo di cinque giorni, gruppi di Auror
del ministero facevano visita agli studenti della scuola di Magia e Stregoneria
di Hogwarts per allenare gli studenti nella nobile arte del duello. Caso voleva
che la stessa settimana, quell’anno, fossero presenti anche gli esperti del Club
di Pozioni, associazione nata per volere del preside che riuniva tutti coloro
che prediligevano la materia e volevano approfondirla perché interessati nella
carriera di pozionisti.
A
capitanare le due squadre inviate dal ministero erano stati due ex alunni,
rispettivamente Grifondoro e Serpeverde, rispondenti ai nomi di Harry James
Potter e Draco Lucius Malfoy. Che quei due non fossero mai stati buoni amici era
risaputo: le loro punizioni e le loro risse (verbali e non) erano parte
integrante della storia della scuola. Che i loro dissapori si fossero appianati
al termine della guerra era, di nuovo, risaputo: i figli erano migliori amici e
i due erano stati costretti a creare un rapporto civile.
Ciò
che i due fidanzati videro non appena entrati nella torre, però, era qualcosa
che nessuno si sarebbe mai sognato. Due persone erano già presenti nella stanza,
anche se grazie al mantello non si accorsero di loro. I due poveri ragazzi, che
cercavano solo un posto tranquillo per stare insieme, erano entrati nella parte
sbagliata del castello.
«E’
un sogno vero?» chiese la ragazza quando riuscì a formulare una frase di senso
compiuto.
«A
me sembra più un incubo» le rispose il ragazzo accanto a lei, cercando di
evitare che la sua mascella sbattesse per terra, tanto era
sorpreso.
«Dammi
un pizzicotto» lo pregò lei con un tono spaventato.
Lui
esaudì la richiesta e, come aveva previsto, si beccò un calcio sullo stinco.
«Non dicevo sul serio, idiota!» sibilò lei.
Un
raggio di luna illuminò i due ragazzi che erano ancora, e per fortuna!, coperti
dal mantello.
Lui
era biondo, il colore degli occhi di un grigio indefinito, ma che le sue
ammiratrici catalogavano come grigio perla.
Lei
aveva i capelli di un rosso scarlatto e due occhi verde smeraldo che in quel
momento erano sbarrati a causa della scoperta appena
fatta.
«Dici
che sono sotto Imperius?» Chiese Scorpius in un sussurro.
«E
chi ce li ha messi? Il ritratto di Silente? Questa sembra una delle sue idee
strampalate» Esclamò Lily.
Eppure
era impossibile che quel pazzo strampalato del preside avesse potuto fare una
cosa del genere solo dal ritratto. I
ritratti non possono compiere magie! Si disse la
rossa.
«I
ritratti non possono compiere magie, però» disse il biondo esternando i pensieri
della ragazza. «E Minnie non è il tipo da spettegolare. Figuriamoci
Paciock..»
«E
se fosse..» Iniziò Lily incerta. Non era sicura di voler continuare quel
pensiero. Tantomeno dirlo ad alta voce.
«Non
potrebbe mai essere.. Hanno una famiglia!» Evidentemente la pensavano allo
stesso modo.
«Mai
pensato che esiste il divorzio?»
«A
volte sei peggio di tua cugina, Lils!»
«Lasciala
perdere, abbiamo problemi più gravi qui platinato, se non te ne fossi reso
conto.»
All’improvviso
tacquero entrambi. Le due persone che stavano davanti a loro e accanto alla
finestra, teneramente mano nella
mano, si stavano pericolosamente avvicinando, pronte a baciarsi.
Lily
poté vedere i due arrossire leggermente, chiudere gli occhi e sfiorarsi le
labbra.
Istintivamente
chiuse gli occhi e si voltò tirando la maglia di Scorpius. Questo però fece in
modo che il ragazzo perse l’equilibrio e, per rimanere in piedi, dovette
aggrapparsi alla tenda. Purtroppo per loro, quella cedette e i due caddero
rovinosamente a terra.
Il
trambusto causato fece scattare gli altri due sull’attenti. Si allontanarono e
cercarono di acquistare un tono prima di scambiarsi un’occhiata preoccupata. Che qualcuno li avesse
scoperti?
Estraendo
la bacchetta, una voce esclamò «Accio mantello
dell’invisibilità!»
Lily
e Scorpius cercarono di tenere saldo l’oggetto con scarsi risultati.
«Non
vi facevo così guardinghi.. Ah, i giovani d’oggi!» Esclamò la figura bionda
senza curarsi di guardare gli interlocutori e troppo preso ad accendersi una
sigaretta.
«Non
vi facevo così gay.. Ah i genitori d’oggi!» Gli rispose a tono una voce
strascicata, altezzosa e arrogante.
Inutile
dire che la sigaretta del primo fu quasi causa di uno strangolamento.
«Sc-Scorpius?»
«Papà.»
Draco
Malfoy osservò il figlio sgranando gli occhi dalla sorpresa. Oh merda.
«Cosa
ci fai tu qui?»
«Ero
venuto a passare una tranquilla serata con la mia ragazza.» rispose quello
tranquillo.
«Ehm..
Ciao papà.» disse Lily incrociando due occhi verdi come i
suoi.
«Lily?»
Esclamò il bambino sopravvissuto, che al momento sembrava stesse per avere un
infarto per la scoperta.
«Tu
e.. Malfoy?»
«Potrei
farti la stessa domanda.» soffiò indispettita la rossa.
«Potreste
spiegarci cosa stavate facendo, per le
mutande di Merlino?» Chiese Scorpius con tono pacato. Sia Draco che Lily
sapevano che quel tono era l’anticipazione di un’enorme incazzatura.
«Ecco
noi..» cominciò Draco incerto.
In
quel momento non era sicuro di quello che stava per fare, di quello che aveva
sempre sognato di fare. Si erano
incontrati due mesi prima per una missione comune, e da lì era nato un
sentimento che si era intrufolato nelle loro vite senza che loro riuscissero a
controllarlo. Tutti e due avevano una famiglia, dei figli. Tutti e due,
teoricamente, amavano le loro mogli. Allora perché erano finiti per attrarsi a
vicenda? Perché sembravano due bambinetti al primo amore? Perché era tutto così
dannatamente sbagliato da sembrare perfettamente
giusto?
Harry
posò una mano sulla spalla di quello che una volta era il suo acerrimo nemico
per rassicurarlo. Condivideva i sentimenti del biondo amante, anche se nessuno
dei due aveva mai detto niente ad alta voce.
Lily
e Scorpius si scambiarono un’occhiata: cos’avrebbero dovuto fare? Tenere il
segreto? Dire alle loro madri cosa stava per succedere in quella torre? Rovinare
due famiglie?
«Noi,
in qualche modo, ci.. ci amiamo.» sussurrò Harry sorprendendo tutti. «Anche se
abbiamo due famiglie, anche se in passato ci siamo odiati, anche se i nostri
nomi sono sbagliati.»
Lily
guardò il padre, una delle persone che più stimava al mondo, e gli sorrise. In
quella stramba situazione, in un momento in cui tutto stava per andare a
rotoli.. Lily
sorrise.
Non
era la cosa più giusta da fare, ne la più razionale. Ma in quel momento la
razionalità era andata a farsi un giro, probabilmente con il suo senno. «Almeno
non dovremo farci in quattro per farvi accettare la nostra relazione.» Disse
contenta.
«Tu
sei tutta matta Potter.» Le disse Scorpius «E adesso capisco da chi ha preso..»
concluse ironicamente.
«Scorpius,
Potter.. Ehm.. Lily» Draco richiamò l’attenzione dei due giovani «Chiuderemo un
occhio sul fatto che siete fuori dai dormitori a quest’ora..» Ignorò le
bestemmie borbottate del figlio e continuò «Quindi ora andatevene a letto. O
nella stanza delle necessità. Abbiamo da fare qui.»
«Oh
sì, immagino cosa dobbiate fare»
«Scorpius
Hyperion Malfoy, non risponder a tuo padre sai?»
«Sei
sicuro che io non abbia due madri ormai? Potrei chiedere al papà di Lily di fare
il padre.. O sei tu il macho della
situazione?»
Draco
e Harry arrossirono. Lily cercò di trattenere una risata.
La
situazione stava degenerando. Insomma, Lily Potter e Scorpius Malfoy avevano
scoperto che i loro padri si amavano. A questo punto mancava solo Minnie che
confessava di essere una lap dancer!
E
così, mentre Lily prendeva per mano quel platinato del suo ragazzo per portarlo
nella stanza delle necessità, Draco e Harry si premurarono di chiudere la porta
con un incantesimo per tornare alle loro discussioni.
La
mattina si sarebbero svegliati tutti e quattro sperando che la notte prima fosse
stata solo un brutto sogno.
Ma
si sa, a volte i sogni diventano realtà, come dicono le favole babbane.
E
proprio la realtà era pronta a colpire e scombussolare ancora un volta le vite
del mondo magico..