E’
una serata estiva ad Hogwarts.
Il clima è caldo nonostante un leggero venticello notturno
rinfreschi
l’aria.
Gli esami sono finiti e questo permette a tutti gli studenti
di essere più liberi e spensierati.
La cena è stata servita in quella sera di Giugno e tutto
è
tranquillo.
La maggior parte degli studenti è nelle proprie camere per
preparale i loro bauli per la partenza del giorno dopo.
Alcuni si sono seduti in riva al lago, a guardare il sole tramontare,
ed altri invece sono disseminati per i prati del castello.
Cinque studenti sono tra questi: James Potter, Sirius Black,
Remus Lupin, Peter Minus e Frank Paciock.
I malandrini al completo più Frank che ha il compito di
aiutarli
nella loro impresa.
Il ragazzo infatti è in piedi, davanti ai malandrini, con
una macchinetta fotografica magica in mano. Ha un’espressione
scocciata, ma
allo stesso tempo divertita.
-Ragazzi! Non va per niente bene!- urla Remus istericamente.
-Senti, noi facciamo del nostro meglio, se magari anche tu
ti mettessi in posizione...-
-Zitto Sirius! Sei tu l’anello debole! Vergognati! Anello
debole! Come ci si sente? Eh? EH? E tu James non ridere! Hai la fama
del grande
atleta eppure non riesci nemmeno a fare il bastoncino del h... E tu,
Peter...
Non dormire!-
-Secondo me, il povero Remmy-Rem ha preso questo gioco un po’
troppo sul serio, e adesso è in preda ad un esaurimento
nervoso.- sussurra
Sirius a James alzando gli occhi al cielo.
-No, ma come lo hai capito?! Dalle urla isteriche che ci
rivolge da mezz’ora, oppure dallo sguardo psicopatico che ci
scruta cercando
ogni minima imperfezione in questa maledetta h? Per scrivere
“hi” sul prato ci
stiamo mettendo ore!- replica il ragazzo sputando un filo
d’erba che gli si era
infilato in bocca.
I quattro infatti fanno quello.
Con i loro corpi da quattordicenni sono intenti a scrivere
sul prato la parola “hi”.
James, Sirius e Peter devono fare la lettera h mentre Remus
la i.
Il povero Frank invece ha l’infausto compito scattare la
foto.
Inutile dire che questo lavoro aveva scatenato
l’ilarità di
molti studenti, soprattutto Serpeverde che ne approfittavano per fare
battute
sgradevoli.
I malandrini erano famosi per le loro follie, ma questa le
superava tutte.
Altri ragazzi invece li guardavano ammirati divertirsi
sull’erba
che piano, piano tingeva le loro divise di verde.
-Ragazzi, io devo ancora preparare il baule... potreste
muovervi?- chiede Frank appuntandosi mentalmente che la prossima volta
che
James gli chiede un favore deve scappare.
-Senti Frank, queste sono cose importanti! Ormai mi hanno
trascinato qui in giardino a fare questo gioco e non me ne
andrò finché non l’avremo
fatto alla perfezione!-
Frank annuisce spaventato a quello che conosceva come il
docile Remus e che adesso vede come una bestia assatanata e sadica.
-Peter, la tua faccia paffuta è sul mio bel fondoschiena.-
-Scusami James, ma è difficile fare la stanghetta di mezzo.-
Dice Peter girando un po’ la faccia.
-Immaginiamo.- replica sarcastico Sirius, a cui iniziano a
sorgere dubbi sull’orientamento sessuale di Peter.
-FERMI!- un urlo agghiacciante che proviene dalla bocca di
Remus blocca tutti nel raggio di 200 metri.
-Che succede?!- chiede James allarmato, ma immobile.
-Niente... Siete solo perfetti!- risponde Remus che finge di
asciugare false lacrime di commozione.
-Remus... io ti...- Sirius vorrebbe dire che sta per
uccidere Remus, visto che gli ha fatto prendere un attacco cardiaco, ma
quando
realizza che ha detto che sono perfetti chiede semplicemente: -Davvero?-
-Si! State fermi un attimo che vado a posizionarmi!- dice.
-Bene, ma fai in fretta, la gamba dove Peter è sdraiato sta
perdendo la sensibilità!- aggiunge Sirius.
-Ok, vai Frank scatta!-
Ma mentre Frank sta scattando la foto si sente un urlo davvero
poco virile.
Infatti Peter starnutisce sul sedere di James, che
scandalizzato, inizia a imprecare contro tutti i maghi che conosce,
mentre
Sirius ride convulsamente con la sua risata che sembra un allegro
latrato e
Remus li richiama con dei ringhi bassi, paragonabili a quelli che
emette quando
si trasforma in un lupo.
I tre malandrini accorgendosene iniziarono a correre,
incolpandosi a vicenda per la mal riuscita impresa.
Questo raffigurava la foto che Harry guardava in quel
momento.
L’aveva trovata tra dei vecchi oggetti appartenenti a suo
padre.
La foto si muoveva, facendo vedere i gesti dei malandrini
quella serata.
Quella foto faceva trasparire tutto il divertimento e
l’amicizia
che quei ragazzi provavano in quel momento.
Quella foto raffigurava solo un scena di vita quotidiana.
Lo so, non è un gran
che, ma volevo solo raccontare la pazza
esperienza personale che ho avuto con i miei amici
quest’estate.
Fidatevi ragazzi, scrivere con il proprio corpo in compagnia
di amici è una cosa bellissima! Comunque, spero che vi sia
piaciuta... questa è
una one-shot, ma se mi verranno altri momenti interessanti da
descrivere allora
lo farò! Comunque, spero che vi sia piaciuta, se volete
recensite!