Remus Lupin guardava fuori dalla finestra, mentre la pioggia scorreva incessante sul cemento, sulla strada, le macchine procedevano con più cautela e un fresco rilassante riempiva la stanza.
Si sentiva quasi vivo percependo quella frizzante carezza sul viso.
Socchiuse gli occhi, tirando un lungo e faticoso sospiro, lasciò che la mano uscisse dalla finestra accogliendo alcune gelide goccioline d'acqua sul proprio palmo.
Senza una ragione e senza pensarci si girò su se stesso, lasciando la finestra aperta.
Uscì dalla casa, spalancando la porta e sbattendola alle proprie spalle, prese a camminare sotto la pioggia, lasciando che le lacrime del cielo si mischiassero a quelle che scivolavano dai suoi occhi.
Infilò le mani in tasca, fermandosi d'improvviso.
Strinse i pugni con violenza, mentre il cuore urlava, d'una disperazione cocente e terribile.
Era rimasto solo di nuovo.
Sirius. James. Lily.
Andati, via per sempre.
Solo lui e Harry potevano capire a vicenda quel dolore che attenagliava le viscere. Il terrore che provavano a perdere anche l'un l'altro.

- Remus -
- Dimmi, Harry.-
- Non andartene, Remus, ti prego-

Il dolore era reso insopportabile, perchè privo di una tomba da erigere, una lapide su cui piangere e gridare, se non quella dolorosamente eretta sul loro cuore.
Si sedette sul bordo del marcapiede fregandosene della pioggia, chinò il capo fra le braccia e lasciò che il tremore delle spalle mostrasse la sua grandissima angoscia.
Sussultò e alzò il viso quando udì un tonfo secco alle proprie spalle, si girò di scatto notando una figura in ginocchio, che brontolava.
Una strega dai capelli rosa si massaggiava ora il gomito dolorante, mentre lo guardava con aria imbarazzata.
- Oh, scusami Remus...volevo...ecco..- arrossì, e fece per alzarsi, ma l'ex insegnante di Difesa dalle Arti Oscure la precedette tendendogli la mano e aiutandola ad alzarsi.
Erano molto vicini e Nimphadora Tonks potè vedere i suoi occhi arrossati e lo sguardo triste.
La vista ferì il cuore della giovane strega che sospirò guardandolo, ma tuttavia il rossore delle gote non accennò a diminuire.
Remus voltò lo sguardo verso il cielo.
- E' molto che piove. - commentò semplicemente.
- Non pioverà per sempre, Remus - rispose lei, guardandolo ora dolcemente, e timidamente allungò le mani, posandole sul suo petto, seguite poi dal viso.
Sospirò, mentre sul suo viso apparve un sorriso delicato.
Remus, allargò le braccia, stringendola a se, confortato da un calore dolce e dal tenue profumo di rosa che Tonks usava spesso.
- Forse hai ragione. - disse mormorando
Si lasciò scappare un sorriso.
- Se...non faccio troppi disastri...posso rimanere accanto a te?- chiese la strega timidamente e Remus rise, divertito.
- Penso di si.-
- Si?-
- Si.-
E allora, da qualche parte, sotto l'arcobaleno, avrebbero ancora potuto sorridere di gioia.