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Autore: Dors    20/10/2005    1 recensioni
E' la storia di un'amore adolescenziale, con una vena un pò melodrammatica(pallosa). Ma vi assicuro che il finale sarà assolutamente inaspettato(almeno spero di non essere troppo prevedibile) buona lettura...e se ci scappa qualche recensioncina non è male....
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"perchè sei così silenziosa oggi? A parte il 4 in matematica intendo?"mi domandò Lucas metre apriva il suo armadietto.
Sospirai"E che devo recuperare un pò di crediti formativi, la mia media non è alta e non so come fare"
Il mio amico ripose i libri in braille, li teneva in ordine in modo che anche senza vederli poteva sapere da dove prendere quello che gli serviva.
"Ci sono le attività extrascolastiche, bimba. Tu frequenti il corso di arte, e sei molto brava se non sbaglio"
"Non è abbastanza Psico. Devo partecipare a qualche altro corso...ma quello di economia domestica mi fa letteralmente ribrezzo."
Lucas chiuse il suo armadietto"Sport?"
"Lo sai che sono una schiappa..."
"Uhm...la recita!"esclamò dopo un attimo.
"Che recita?"chiesi incuriosita.
"Se tu invece di dormire ascoltassi quello che dicono gli insegnanti lo sapresti, e probabilmente non avresti bisogno di altri corsi!"mi
rimproverò"La recita in lingua inglese, quella di fine anno. Romeo e Guilietta, invece del solito musical idiota"
"Non mi va di fare figure di merda"
"Recita anche Bryan. Lo hanno gia scelto per Romeo, tutte le parti sono gia state assegnate tranne quella di Giulietta!"disse in tono allusivo
Mi illuminai"DAVVERO???Ehm...credo che farò il provino per avere la parte"
Psico scoppiò a ridere fragorosamente. "Sei incredibile!"
"Penso ai crediti io!"mi giustificai in modo molto poco convincente.
"Si, certo...ecco un'altra notizia, potrebbe essere solo una voce di corridoio..."aggiunse lentamente.
"CHE COSA??? PARLAPARLAPARLA!"lo assalii ansiosa.
"Anche Ashley Beecham farà i provini"
Il mio entusiasmo iniziale si dileguò in un batter d'occhio. Non avevo speranze contro la biondona.
"E' inutile provarci allora"feci scoraggiata.
"Arianna Watkins getta la spugna?"si chiese sorpreso"Non sia mai detto!"
Cercai di sorridere ma avevo davvero il morale sotto i piedi in quel momento"Credo che farò il corso di economia domestica"
Lucas mi mise una mano sulla spalla"Mai! Tu avrai quella parte! Parola di non vedente psicotico! Ti aiuterò io"
Sospirai di nuovo"Se lo dici tu"
La campanella suonò. Un'altra pallosissima giornata scolastica si era conclusa.
Dalle classi cominciò ad uscire un numero consistente di alunni, che si accalcarono creando un ingorgo all'unica uscita.
"A volte mi chiedo che cosa passa nel cervello di quei ragazzi, ammesso che ne abbiano uno"
Lucas sorrise maliziosamente."Cosa passa di solito nella testa di un adolescente?"
Non risposi ostinatamente.
"Sesso"disse.Accidenti! Lo sapeva che l'argomento mi imbarazzava.
"Sesso libero e selvaggio"
"Non ricominciare Psico!"
"Fantasie erotiche combinate, mix delle varie posizio.."
"Non ti sento. Non ti sento"ripetei ad alta voce.
"Andiamo hai anche una certa età. Ti scandalizzi per niente!"si lamentò Lucas.
Aspettammo che la folla si fu diradata per uscire.
"Oggi perchè non vieni a mangiare da me?"propose.
Mia madre e mio padre non rientravano mai prima di sera, il loro lavoro di avvocati (spietati e machiavellici avvocati) impegnava tutto il loro
tempo. Non che mi dispiacesse: era sempre meglio che stare ore e ore a lasciarsi influenzare da loro.
"Ottima idea."eslamai battendo la mani.
La casa di Lucas non era molto lontana, la strada attraversava una zona poco frequentata fino ad arrivare a un quartiere decisamente non residenziale.
Lui e la madre vivevano in affitto in un piccolo appartamento di una palazzina a cinque piani, scassata in tutti i punti che dava l'idea di poter
venir giù da un momento all'altro. Era stata probabilmente la vergogna dell'architetto che l'aveva costruita, quasi sicuramente non aveva neanche
i permessi di agibilità : era stata costruita troppo a ridosso degli altri palazzi e l'unico modo per accedere ai diversi appartamenti era attraverso
la scala antincendio che fungeva anche da balcone comune.
L'anno scorso gli inquilini del terzo piano avevano organizzato un gazebo sul terrazzo con dei pezzi di lamiera saldati insieme; il cielo visto da li su
non era affatto male, lontano dalle luci della grande città le stelle splendevano ancora di più e la luna sembrava più bella.
Adoravo quel posto, era diventato il nostro rifugio segreto. Naturalmente mio padre non aveva mai visto il posto dove me la svignavo appena potevo,
o mi avrebbe rifiutato categoricamente di frequentare Lucas.
Una donna sui trentacinque ci aprì la porta che cigolò pericolosamente."Ciao Psico, Arianna che bello vederti. Entrate. Come è andata a scuola"
Era Theresè Manson, la madre di Lucas. Una donna eccezionale, lavorava alle poste per uno stipendio da fame, ma non se ne lamentava.
Era rimasta incinta all'età di sedici anni, in occasione di una festa sulla spiaggia, quando il suo compagno temporaneo l'aveva scoperto naturalmente
era sparito dalla circolazione senza dire una parola, Theresè non volle abortire ma una volta nato suo figlio passò davvero un brutto periodo
non potendo contare neanchè sull'appogio dei suoi genitori.
Eppure ora sembrava una donna perennemente allegra, e gioiosa.
"Mamma! Ti ci metti anche tu ora con sto soprannome!"protestò Lucas buttando la cartella a terra vicino al divano.
Theresè lo ignorò"Arianna spero che ti piacciano le frittate carbonizzate...sono il piatto del giorno"
"Sono le mie preferite. Sicuramente le digerisco più della matematica"risposi sorridendo.
"Bene perchè sono gia a tavola"
Lucas arricciò il naso"Che odorino. Mamma, quelle non sono frittate sono armi biologiche di distruzione di massa!"
"Sei gentile!"ribbattè la madre.
Ma aveva ragione : la roba nel piato che cercava di farsi passare per cibo sembrava fossilizzata. Non persi tempo a
chiedermi se fosse commestibile e l'assaggiai imprudentemente.
"Urhg...non è tanto male in fondo. Molto in fondo...è un pò come mangiare...carbonelle da brace, io vado pazza per le carbonelle"cercai di sdrammatizzare.
Theresè sospirò arrotolandosi una ciocca di capelli biondi fra le dita"Non essere eroica, Arianna. Non sono un granchè come cuoca"
"E' un eufemismo"la punzecchiò Lucas.
"Psico, vai a studiare metre io e Arianna sparecchiamo e chiacchieriamo un pò"gli suggerì la donna.
"Ahhh...cose da donna...vi lascio sole"disse. Si alzò sorreggendosi con il bastone e uscì dalla cucina.
Io e sua madre cominciammò a svuotare i piatti dei resti di frittata e a metterli nel lavabo. Theresè era fremente, ansiosa di parlarmi. Non erano rare le nostre chiacchierate da donna a donna.

"Come va con la matemetica e la fisica?"mi domandò.
"Male. Ma andrà meglio."
Si morse un labbro "Mi fa male il cuore ogni volta che lo vedo. E' terribile che una cosa del genere sia successa proprio a lui"riuscì a dire.
Mi sorprese, prima di allora non aveva mai parlato della malformazione del figlio.
Annuii"Lo so Lucas è ...fantastico. Non so come farei senza di lui"
Tereshè assunse un espressione afflitta"Sono preoccupata,Arianna"
"Si comporta in modo strano...avrai notato che negli ultimi tempi parla e sorride molto di meno"
"Forse è solo...un periodo..."provai a dire, ma in realtà ero preoccupata anche io.
Il cambiamento di Lucas non era visibile a colpo d'occhio, era più intimo, individuabile solo dalle persone che lo conoscevano a fondo.
E si poteva intuire da piccole cose, atteggiamenti, espressioni...a volte era solo una spiacevole sensazione che mi diceva che qualcosa non andava.
"Lo spero. E' tutto il mio mondo, è mio figlio"
La sua voce tremò appena. Era una donna forte, ma in quel momento non sembrava meno fragile di una bambina.
"Non gli accadrà niente di brutto...lo tengo d'occhio"dissi cercai di rincuorarla.
"Gia, Lucas tiene molto a te, lo sai? Forse troppo..."mormorò.
"In che senso?"
Theresè scosse la testa"Non importa. Cielo! sto propio invecchiando"
"E quello che dico sempre anche io"intervenne Lucas.
Io e sua madre trasalimmò, era appoggiato alla porta della cucina non lo avevamo sentito arrivare.
"Da quanto tempo sei li?"
"Da qualche nanosecondo. Mamma dove hai messo quel libro di Romeo e Guilietta?"domandò alla madre.
"E' nel mio comodino perchè?"
"Io e Arianna dobbiamo preparare la sua parte da protagonista per la recita di quest'anno"disse soddisfatto.
"Davvero Arianna ? Non sapevo che sapessi recitare"
"Ehm...a dire il vero neanche io"
  
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