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Autore: Archangel 06     01/09/2010    2 recensioni
Virginia ed Ellen, di Helsinki, hanno ottenuto una borsa di studio per terminare il loro corso di studi con le lezioni di un luminare di Storia Vichinga in California, negli stati uniti. sono migliori amiche, ma nella vita di Ellen c'è un segretuccio da nulla che Virginia non sa, ovvero che Ellen conosce da vicino, molto da vicino i Children of Bodom, la sua band preferita... e che cosa succederà quando la band si troverà nei pasticci necessitando di un batterista? le aspetta un tour di completa follia... scritta a quattro mani da me e da Dark Dancer^^
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Ciclo Children of Bodom'
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Finalmente a casa!!! Fu il primo pensiero di Ellen non appena l’aereo toccò terra. Non vedeva l’ora di rimettere i piedi sul suolo patrio, per dirla in modo elegante: era talmente euforica per essere tornata a casa che non sentiva neppure la stanchezza, e si diresse saltellando verso il nastro trasportatore del recupero bagagli, con Virginia che arrancava dietro, molto più provata dal viaggio e dalla mancanza di cibo nello stomaco.

“Ragazze, siamo qui!” Henkka richiamò la loro attenzione agitando le braccia.

***

Eccola li, pensai notandola subito. Non me la ricordavo così… femminile, nonostante indossasse un paio di vecchi pantaloni di Henkka e una maglietta nera per nulla aderente sotto il chiodo vissuto. Forse era l’andatura? Non avevo mai pensato a lei come una donna, che mi stava saltando in mente ora? Avevo 21 anni quando Henkka era entrato nella band, facendoci conoscere Ellen, che più che una cugina per lui era quasi una sorella... all'epoca aveva 17 anni. Ci aveva raccontato che i suoi genitori erano morti quando era piccola, perciò la sorella di suo padre (la madre di Henkka, la zia di Ellen) l’aveva accolta nella famiglia. Avevamo passato talmente tanto tempo insieme come dei fratelli che l’avevo sempre vista come un amico al pari di Henkka… non so come spiegarmi. Adesso era la prima volta, per esempio, che notavo le sue curve. Ed era la prima volta che notavo l’andatura leggermente ancheggiante, il colore particolare dei capelli, e tutta una serie di cose di cui non mi ero mai accorto. Forse era il fatto di non averla vista per più di due mesi…

“Hei, Alexi! Cosa c’è da guardare, vuoi un mio poster?” spiritosa come al suo solito, mi allungò un pugno amichevole nello stomaco a mo’ di saluto. In risposta le afferrai il polso e glielo torsi dietro la schiena, senza farle male, ma lei alzò un piede e usandolo come gancio mi fece piegare il ginocchio destro: incespicai e dovetti mollarla per non cadere. Era la solita Ellen, in fin dei conti.
“Tutto bene grazie, e tu come stai?” risposi sarcastico.
“Non ce male” disse lei imperturbabile e rivolgendo le sue attenzioni a Jaska, abbracciandolo. “Zio Jaska! Henkka mi aveva detto che eri malridotto, ma non credevo così!!”
Ellen lo ha sempre chiamato affettuosamente “zio”, forse perché sembra il più vecchio di tutti noi.
Mi rivolsi alla sua amica, che pareva intimidita, con un sorriso.
“Ciao, sei la compagna di università di Ellen? Io sono Alexi, piacere di conoscerti…” le dissi allungandole la mano. Lei mi rispose con un sorriso, ma diventando rossa fino alla punta delle orecchie. Doveva essere parecchio timida.

“Siete troppo stanche per festeggiare il vostro ritorno, stasera?” chiesi sorridendo.
“Io no, e tu Virgi?” chiese Ellen con un sorriso da un orecchio all’altro Ellen.
“Io… io no, ma… è esteso anche a me l’invito??”

“Certo!!” intervenne Henkka, posandole una mano sulla spalla e sorridendole. Ero pronto a scommettere che Henkka ci stesse facendo un pensierino, era stato lui a insistere per invitarla…

***

“Uau!!! Non ho mai assistito a un concerto dal backstage!!” esclamò Virginia eccitatissima.

“Io si invece” borbottò Ellen, assai nervosa. I ragazzi avevano deciso di organizzare qualche concerto fra Espoo ed Helsinki prima di partire per il tour, giusto per aiutare Ellen a superare il panico da palcoscenico e non mandarla allo sbaraglio senza un minimo di esperienza on stage.

“Avanti, Ellen, non essere così nervosa! Vedrai che andrà tutto bene” la rassicurò Jaska, mettendole una mano sulla spalla. Erano almeno venti minuti che ripeteva lo stesso passaggio muovendo in aria le bacchette, e recriminando perché a parer suo non le riusciva alla perfezione.

Quando Alexi uscì dal bagno Virginia lo guardò di sfuggita, distolse lo sguardo e poi tornò a guardarlo come se si fosse accorta di qualcosa. La sua espressione diventò prima stupita, poi assolutamente incredula.
“Che c’è???” esclamò lui spaventato mettendosi le mani in testa temendo di avere qualche bestia strana sui capelli.
“Come ti sei truccato??? O mio dio, sembri un panda!! Santo cielo, non penserai di andare sul palco conciato così, vero?? Tanto valeva che ti facessi un face painting completo!!” Alexi fissò stranito Virginia, che si era messa a cercare qualcosa nella borsa. “Dove l'ho messo… accidenti, non trovo mai quello che mi serve in questa borsa… eccolo!!” esclamò trionfante, tirando fuori uno specchietto. “Guardati!!” Alexi constatò che in effetti sembrava appena uscito da una rissa… si doveva essere strofinato inavvertitamente gli occhi, e guardandosi le dita notò che erano annerite.
“Cosa vorresti fare??” Alexi cominciò a preoccuparsi vedendola tornare a frugare nella borsa.
“Non posso permettere al cantante del mio gruppo preferito di fare una figuraccia, perciò ora ti siedi sul divano e te ne stai buono finché non ho finito di rifarti il make- up… tranquillo, posso garantirti che con il trucco ci so fare!”
“Ma… posso fare da solo..” tentò di obbiettare il frontman.
“Alexi, se poi quello è il risultato, è meglio affidarsi alle mani di Virginia” intervenne Henkka.
Alexi non trovò nulla da obbiettare, e si sedette sul divano attendendo con pazienza che Virginia lo truccasse.

Beh, almeno ci sa davvero fare con il trucco, pensò Alexi osservandosi allo specchio del bagno. La matita era stata messa alla perfezione, e aveva aggiunto anche un leggerissimo strato di qualcos'altro che non era riuscito a identificare, non essendo un esperto di trucchi. Fece qualche prova davanti allo specchio, passando tutto il suo repertorio di espressioni e constatando che quel make up gli stava davvero bene: gli dava un’aria vagamente inquietante ma anche più attraente del solito, e sembrava assolutamente naturale.


Eh si, niente da fare. Sono fottutamente bello, pensò in un attacco di narcisismo.

“Narciso, attento alla tua immagine!” non si era accorto della comparsa di Ellen sulla porta del bagno.
“Eh? Chi è Narciso?” domandò Alexi, tornando a guardarsi allo specchio.
“Secondo la leggenda, era un fanciullo greco di straordinaria bellezza. Gli indovini gli predissero che sarebbe morto a causa della sua immagine, così la madre tolse dalla casa tutti gli specchi. Un giorno però il giovane andò a caccia, e per caso vide la sua immagine riflessa nell’acqua, e non sapendo che era il suo riflesso, lo trovò così bello che se ne innamorò perdutamente… tuttavia quando tentò di baciarlo, perse l’equilibrio, cadde in acqua e annegò. Perciò vedi di stare attento a non fare la sua fine…”
“Sempre simpatica tu, eh?” sospirò Alexi scompigliandole i capelli.
“Prenderti in giro è sempre divertente, Alexi. Ogni tanto ti fa bene tirarti un po’ giù dal piedistallo... comunque, ti consiglio di prepararti, fra venti minuti andiamo in scena.” Scomparve oltre la porta, lasciando Alexi da solo. Il frontman si affrettò a seguirla, andando a prendere la sua adorata ESP mettendosela a tracolla.

“E se ce la portassimo dietro come truccatrice?” propose Ellen a Janne, appena prima di salire sul palco.

“Beh, non è una cattiva idea” ammise il tastierista, facendo scrocchiare le dita. “Qualcosa mi dice che Henkka ne sarebbe felice…”


Mi sento lusingata, sono la preferita!! XDD scherzi a parte, non ce la prendiamo Crazy_me, almeno non io... comunque direi che dopo quest'epic win non può non piacerti! XD altrimenti ci impegnamo in tutti i modi a fartela piacere hahaha xDD
buona lettura
   
 
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