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Autore: artemis89    01/09/2010    4 recensioni
Russia si trova a Princeton per un meeting, ma collassa davanti a Wilson. Sembra proprio un caso per il dott.House. ATTENZIONE: La storia non è mia, questa è una traduzione (vedere spiegazione all'interno)
Genere: Generale, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Russia/Ivan Braginski
Note: Cross-over, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Personalmente adoro questo capitolo. Russia-chan è meraviglioso quando è imbarazzato!! <3

Ok, ok niente spolier. Leggete e divertitevi^^

Nuovo capitolo. Olè!

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CAPITOLO 5

“Allora, signor Braginski, adesso le dirò le informazione che già abbiamo” iniziò Chase controllando i files sul russo.

“Il suo nome è Ivan Braginski, ha 20 anni e la sua altezza è di 6’3” (circa 183 cm), può dirmi il peso?” Ivan arrossì al pensiero della sua ossatura pesante.

“In libbre?” chiese retoricamente, alzando lo sguardo al soffitto mentre rifletteva, maledicendo America per essere così testone e non essere passato al sistema metrico. Non era altro che una seccatura per gli altri stati.

“Uhm, attorno alle 210 libbre (circa 95 kg).” Il rossore si accentuò, mentre giochicchiava con la sciarpa. Le labbra di Chase si arricciarono leggermente quando notò l’incertezza del giovane. Un uomo della sua taglia doveva essere stato preso in giro parecchio da bambino.

“È un buon peso per qualcuno della sua stazza” disse distrattamente, sebbene segretamente compiaciuto quando Ivan lo guardò sorpreso e arrossì felice, un accenno di sorriso sulle labbra.

“Il Pronto Soccorso ha già compilato la parte del modulo relativa ha gravi problemi di salute…” mormorò Chase. Russia lo guardò interrogativo.

“Qual è il mio grave problema di salute?” chiese. Aveva già un’idea di cosa poteva essere, ma era una buona idea controllare. Chase sembrò quasi sbalordito prima di tossicchiare per nascondere l’imbarazzo.

“Ah bè, come le abbiamo già accennato, la sua temperatura corporea non funziona nel modo che dovrebbe, da qui le coperte termiche. E poi quando il dottor Wilson l’ha trovata, il suo cuore stava…uhm…” fece un vago gesto con la mano.

“Cercando di uscir fuori” concluse piano. Russia annuì pensosamente. Bè almeno non era niente di nuovo o inaspettato. Come avrebbe fatto ad uscire da questo casino senza provocarne uno più grosso? Doveva a tutti i costi chiamare il suo capo…

Nel frattempo i tre medici si scambiarono occhiate meravigliate. Si aspettavano una reazione maggiore, ma il russo sembrava averla presa bene. Che fosse sotto shock?

Chase tossicchiò nuovamente e decise di proseguire.

“Bene, tutto ciò che sappiamo è che lei è coinvolto con il meeting mondiale che si sta tenendo a Princeton, giusto?” Russia annuì.

“Cosa fa esattamente?” chiese l’australiano con curiosità.

“Ahh, sono una specie di rappresentante del mio paese negli affari internazionali e lavoro part-time come assistente del nostro presidente,” spiegò Russia allegramente.

Chase si sentì soffocare quando si rese conto che il loro paziente era un impiegato governativo di tale leva. Sarebbe stato meglio NON fare casini con questo qua. Inutile dirlo, Cameron e Foreman stavano pensando la stessa identica cosa.

“Ehm, ok,” disse Chase passando alla pagina successiva dopo aver compilato la precedente con le nuove informazioni.

“Le dispiacerebbe parlarci delle sue situazione abitativa, stato coniugale e se ha o no dei figli?” recitò Chase leggendo dalla pagina di fronte a lui. Russia lo guardò. Perché avevano bisogno di conoscere queste cose? Non importa, avrebbe fatto divertire questi mortali.

“Vivo da solo a Mosca, non sono mai stato sposato e non ho nessun figlio.” Chase riportò anche questi dati.

“Può dirci se fa uso di droghe e quanto? Sono inclusi tabacco, alcool, sovradosaggio di medicinali e droghe più comuni.”

“Non fumo o faccio uso di droga, ma bevo parecchio.” La mente di Russia cominciò a vagare allegra pensando alla sua amata vodka. Chase alzò le sopracciglia.

“Le uniche medicine che uso sono l’aspirina e lo sciroppo per la tosse, quando sono ammalato.”

“Ok, comunque per quanto riguarda l’alcool…quando dice ‘parecchio’ intende dire che è un pesante bevitore?” Russia lo guardò confuso.

“Cosa intende per ‘pesante bevitore’?” chiese con curiosità.

“Un pesante bevitore, nel caso di un uomo, significa il consumo di più di due bicchieri al giorno in media” spiegò Chase. Russia non dovette nemmeno pensarci su.

“Da, credo di esserlo allora.” Vodka~...chissà se poteva trovarne un po’ anche qui?

“Ok,” Chase si adeguò allo strano comportamento del paziente. Si stava adattando all’assurdità della situazione, sebbene derivasse tutto dalla grande pratica fatta al servizio del suo capo.

“Ha viaggiato recentemente, al di fuori di America e Russia?”

Da~ Ho viaggiato molto per lavoro. Sono stato praticamente ovunque.” Mentalmente Chase si lamentò. Questo significava che tutto era possibile, così come l’inquinamento patogeno. Se non avessero scoperto qualcosa al più presto, House gli avrebbe fatto fare test per batteri e virus finche i loro occhi non avessero cominciato a sanguinare.

“Ha qualche allergia?”

“Nyet”

“Qualche animale domestico?”

Russia stava quasi per chiedere se i Baltici contavano come animali domestici, ma all’ultimo decise che non era un’idea geniale e rispose di no.

“La sua famiglia ha una storia di malattie cardiache?”

“Nyet”

Il dottore sembrò un po’ frustrato dopo questa.

“La sua famiglia ha mai avuto qualche tipo di malattia inusuale? Genitori? Parenti?” provò ancora Chase.

“Le mie sorelle non hanno mai avuto problemi medici, per quanto ne sappia. Non ho mai conosciuto i miei genitori” rispose Russia onestamente. Era sicuro che il Generale Inverno non contasse. Non che avrebbe mai incluso quel bastardo in un qualsiasi contesto famigliare, ma tristemente la più lunga relazione che aveva era con lui e, se doveva essere onesto con se stesso, era la cosa più vicina ad un genitore che avesse mai avuto. Il che, ancora una volta, era parecchio triste.

“Ha delle sorelle? Può contattarle e farle venire qua?” chiese Chase speranzosamente. Avere una famiglia da interrogare era sempre una buona cosa.

“Contattare…?” Gli occhi di Russia si spalancarono terrorizzati. Si raggomitolò e cominciò a tremare. Le parole ‘sposare, sposare, sposare’ riecheggiarono in piccoli cerchi sinistri attorno alla sua testa.

“Uhm, Ivan,” Chase era molto confuso all’improvviso cambiò di atteggiamento alla menzione dei parenti del russo. Gli altri sembravano altrettanto confusi e Cameron sembrava voler confortare il grande, infantile russo che sembrava in preda ad una rottura emotiva. Chase alzò le spalle hai due e tornò a rivolgersi al loro paziente.

“Ivan?” provò ancora Chase. “Abbiamo bisogno di parlare con una delle tue sorelle. Sono entrambe a Mosca? Sarebbero in grado di venire fin qui?” La formulazione della domanda sembrò riuscire a calmare un po’ il ventenne, costretto a pensare ad una risposta.

“Sia mia sorella maggiore che, ugh” Russia rabbrividì di nuovo, “la minore sono qui a Princeton,” ammise. L’umore di Chase si risollevò.

“È fantastico!” esclamò l’australiano, sebbene se ne pentì quando si accorse che il tremito del giovane peggiorava. “Può darci un numero di telefono da chiamare? Qualsiasi cosa?”

Russia annuì, tirando fuori una mano e mimando il gesto di scrivere. Sospirò mentalmente e pensò che poteva almeno cercare di fare in modo che Bielorussia non si accorgesse di niente. Russia lottò per scacciare un brivido e un gemito di orrore. Sarebbe stata la cosa peggiore che potesse immaginare. Sarebbe stata peggio solo se America avesse deciso di seguirla e bisticciare con lui mentre sua sorella gli proponeva di sposarlo. Di nuovo.

Chase intuì cosa voleva e strappo un pezzo di carta da uno dei fogli e lo mise sulla cartellina, passandola al paziente terrorizzato (di cosa poi fosse terrorizzato non lo capiva proprio) insieme ad una biro.

“Questo dovrebbe farvi mettere in contatto con mi sorella maggiore, Yekaterina.” gli disse Russia.

“Potete fare in modo che lei non dica a nessuno che sono qui in ospedale?” chiese Russia guardando Chase con gli occhi imploranti da cucciolo. Il volto di Chase mostrò chiaramente la sorpresa, ma annuì alla richiesta.

“Sicuro. Ah, direi che è tutto.” disse Chase dando un’occhiata alla cartella. “Oh, aspetti. Mi scusi, ma dobbiamo, uhm, sapere qualcosa a proposito della sua vita sessuale. Se è sessualmente attivo, partner, abitudini, ecc.”

“Huh?” Russia inclinò la testa in risposta. Questa era una domanda che non gli aveva mai fatto nessuno.

“Ummmm,” Russia intrecciò le dita a disagio e il rossore sulla sua faccia aumentò talmente da poter rivaleggiare con quello di Inghilterra quando era ubriaco.

“Io non, ehm, non ho mai…” cominciò Russia imbarazzato, ma fortunatamente Chase capì al volo e lo salvò dal continuare. (1)

“Er, non importa…ma ha mai avuto una fidanzata?” Russia scosse la testa, gli occhi chiusi e leggermente coperti dalla frangia. “Uhm, fidanzato?” Stessa risposta.

“Bè, d’accordo, è tutto ciò che ci serve per adesso. Il dott. Foreman e la dott.sa Cameron hanno bisogno di prelevare dei campioni di sangue. Dobbiamo fare una ricerca per eventuali tossine, batteri, virus. In poche parole qualsiasi cosa possa interferire con la vostra salute. Inoltre vorremmo mandarla a fare un MRI, ma abbiamo bisogno che lei ci firmi questo consenso prima” disse Chase allungando nuovamente la cartellina al russo. Foreman e Cameron cominciarono a muoversi dall’altro lato del paziente.

Russia rifletté un attimo mentre prendeva la cartella. Era una buona idea? Bè…non è che avrebbero trovato qualcosa e, a parte per la temperatura, tutto sarebbe tornato normale in un paio di giorni. Russia alzò le spalle e firmò il fogli del consenso, dopo però aver lanciato un’occhiata sospettosa alla giovane dottoressa che aveva appena aperto una confezione ed estratto un ago dall’aria piuttosto sinistra.

Russia sospirò e con qualche esitazione allungò il braccio per far fare il prelievo. Se non altro aveva una quasi-valida scusa per non presentarsi al meeting. Non che si sarebbe perso niente di nuovo, visto che tutto quello che succedeva sempre era America che sparava qualche sua idea idiota e Inghilterra e Francia che litigavano per la milionesima volta (sebbene a Russia sarebbe quasi mancata quella parte, il sangue non mancava mai di rallegrarlo).

Russia immaginò che l’unica cosa che poteva fare era stare sdraiato sotto quelle *piacevolissime* coperte termiche e aspettare di vedere cosa sarebbe successo. E magari riuscire a trovare un po’ di vodka già che c’era?

 (1) Riporto la spiegazione dell’autore riguardo a questo punto.

Per quelli che trovano strana la parte riguardante la ‘storia sessuale’ di Russia, per favore date un’occhiata a questa:

http://aph.starry-sky.com/chrismas_bonsai8.html

In questa parte, Hetalia Christamas Special, Francia va in giro a molestare persone a random (come al solito) e ci prova anche con Russia. E sapete qual è la (carinissima) reazione di Russia?

Dice “Eh? Cosa..? Cosa sta succedendo?” Francia si scusa, e Russia risponde “Oh non me la sono presa…ma è una sensazione che non avevo mai provato”. Questo non lo rende un vergine innocente?

Visto che il fumetto è Canon mentre le milioni di fanfic che immaginano Russia come un mostro violentatore NON lo sono, ho deciso di andare con la conclusione più probabile che nessuno sia mai andato a letto con Russia perché sono tutti spaventati a morte da lui e che Russia non ci abbia mai pensato perché, andiamo! Sua sorella vuole SPOSARLO! Al suo posto sarei terrorizzato dal sesso.

Questa è l’idea dell’autore. Sinceramente non ho ancora trovato una scan o un episodio che la contraddica. In ogni  modo in questa fic è così. Punto.

miristar: tutti amano Russia…a parte America forse…e i Baltici…Grazie per aver commentato.

Kurohime: sinceramente non sapevo che Chase parlasse russo. Magari si era preparato le frasi da dire e basta…chissà! Spero che questo capitolo ti piaccia^^ Grazie per la recensione!

  
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