Personalmente
adoro questo capitolo. Russia-chan è meraviglioso quando
è imbarazzato!! <3
Ok,
ok niente spolier. Leggete e divertitevi^^
Nuovo
capitolo. Olè!
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CAPITOLO
5
“Allora,
signor Braginski, adesso le dirò le informazione che
già abbiamo”
iniziò Chase controllando i files sul russo.
“Il
suo nome è Ivan Braginski, ha 20 anni e la sua altezza
è di 6’3”
(circa 183 cm), può dirmi il peso?” Ivan
arrossì al pensiero della sua ossatura
pesante.
“In
libbre?” chiese retoricamente, alzando lo sguardo al soffitto
mentre
rifletteva, maledicendo America per essere così testone e
non essere passato al
sistema metrico. Non era altro che una seccatura per gli altri stati.
“Uhm,
attorno alle 210 libbre (circa 95 kg).” Il rossore si
accentuò,
mentre giochicchiava con la sciarpa. Le labbra di Chase si arricciarono
leggermente quando notò l’incertezza del giovane.
Un uomo della sua taglia
doveva essere stato preso in giro parecchio da bambino.
“È
un buon peso per qualcuno della sua stazza” disse
distrattamente,
sebbene segretamente compiaciuto quando Ivan lo guardò
sorpreso e arrossì
felice, un accenno di sorriso sulle labbra.
“Il
Pronto Soccorso ha già compilato la parte del modulo
relativa ha
gravi problemi di salute…” mormorò
Chase. Russia lo guardò interrogativo.
“Qual
è il mio grave problema di salute?” chiese. Aveva
già un’idea di
cosa poteva essere, ma era una buona idea controllare. Chase
sembrò quasi
sbalordito
prima
di tossicchiare per nascondere
l’imbarazzo.
“Ah
bè, come
le abbiamo già accennato, la sua temperatura corporea non
funziona nel modo che
dovrebbe, da qui le coperte termiche. E poi quando il dottor Wilson
l’ha
trovata, il suo cuore stava…uhm…” fece
un vago gesto con la mano.
“Cercando
di
uscir fuori” concluse piano. Russia annuì
pensosamente. Bè almeno non era
niente di nuovo o inaspettato. Come avrebbe fatto ad uscire da questo
casino
senza provocarne uno più grosso? Doveva a tutti i costi
chiamare il suo capo…
Nel
frattempo i tre medici si scambiarono occhiate meravigliate. Si
aspettavano una reazione maggiore, ma il russo sembrava averla presa
bene. Che
fosse sotto shock?
Chase
tossicchiò nuovamente e decise di proseguire.
“Bene,
tutto ciò che sappiamo è che lei è
coinvolto con il meeting
mondiale che si sta tenendo a Princeton, giusto?” Russia
annuì.
“Cosa
fa esattamente?” chiese l’australiano con
curiosità.
“Ahh,
sono una specie di rappresentante del mio paese negli affari
internazionali
e lavoro part-time come assistente del nostro presidente,”
spiegò Russia
allegramente.
Chase
si sentì soffocare quando si rese conto che il loro paziente
era
un impiegato governativo di tale leva. Sarebbe stato meglio NON fare
casini con
questo qua. Inutile dirlo, Cameron e Foreman stavano pensando la stessa
identica cosa.
“Ehm,
ok,” disse Chase passando alla pagina successiva dopo aver
compilato la precedente con le nuove informazioni.
“Le
dispiacerebbe parlarci delle sue situazione abitativa, stato
coniugale e se ha o no dei figli?” recitò Chase
leggendo dalla pagina di fronte
a lui. Russia lo guardò. Perché avevano bisogno
di conoscere queste cose? Non
importa, avrebbe
fatto divertire questi mortali.
“Vivo
da solo
a Mosca, non sono mai stato sposato e non ho nessun figlio.”
Chase riportò
anche questi dati.
“Può
dirci se
fa uso di droghe e quanto? Sono inclusi tabacco, alcool, sovradosaggio
di
medicinali e droghe più comuni.”
“Non
fumo o
faccio uso di droga, ma bevo parecchio.” La mente di Russia
cominciò a vagare
allegra pensando alla sua amata vodka. Chase alzò le
sopracciglia.
“Le
uniche
medicine che uso sono l’aspirina e lo sciroppo per la tosse,
quando sono
ammalato.”
“Ok,
comunque
per quanto riguarda l’alcool…quando dice
‘parecchio’ intende dire che è un
pesante bevitore?” Russia lo guardò confuso.
“Cosa
intende per ‘pesante bevitore’?” chiese
con curiosità.
“Un
pesante bevitore, nel caso di un uomo, significa il consumo di
più
di due bicchieri al giorno in media” spiegò Chase.
Russia non dovette nemmeno
pensarci su.
“Da,
credo di esserlo allora.”
Vodka~...chissà se poteva trovarne un po’
anche qui?
“Ok,”
Chase si
adeguò allo strano comportamento del paziente. Si stava
adattando all’assurdità
della situazione, sebbene derivasse tutto dalla grande pratica fatta al
servizio del suo capo.
“Ha
viaggiato
recentemente, al di fuori di America e Russia?”
“Da~
Ho viaggiato molto per lavoro. Sono stato praticamente
ovunque.” Mentalmente
Chase si lamentò. Questo significava che tutto era
possibile, così come l’inquinamento
patogeno. Se non avessero scoperto qualcosa al più presto,
House gli avrebbe
fatto fare test per batteri e virus finche i loro occhi non avessero
cominciato
a sanguinare.
“Ha
qualche
allergia?”
“Nyet”
“Qualche
animale domestico?”
Russia
stava
quasi per chiedere se i Baltici contavano come animali domestici, ma
all’ultimo
decise che non era un’idea geniale e rispose di no.
“La
sua
famiglia ha una storia di malattie cardiache?”
“Nyet”
Il
dottore
sembrò un po’ frustrato dopo questa.
“La
sua
famiglia ha mai avuto qualche tipo di malattia inusuale? Genitori?
Parenti?”
provò ancora Chase.
“Le
mie
sorelle non hanno mai avuto problemi medici, per quanto ne sappia. Non
ho mai
conosciuto i miei genitori” rispose Russia onestamente. Era
sicuro che il
Generale Inverno non contasse. Non che avrebbe mai incluso quel
bastardo in un
qualsiasi contesto famigliare, ma tristemente la più lunga
relazione che aveva
era con lui e, se doveva essere onesto con se stesso, era la cosa
più vicina ad
un genitore che avesse mai avuto. Il che, ancora una volta, era
parecchio
triste.
“Ha
delle
sorelle? Può contattarle e farle venire qua?”
chiese Chase speranzosamente.
Avere una famiglia da interrogare era sempre una buona cosa.
“Contattare…?”
Gli occhi di Russia si spalancarono terrorizzati. Si
raggomitolò e cominciò a
tremare. Le parole ‘sposare, sposare, sposare’
riecheggiarono in piccoli cerchi
sinistri attorno alla sua testa.
“Uhm,
Ivan,”
Chase era molto confuso all’improvviso cambiò di
atteggiamento alla menzione dei
parenti del russo. Gli altri sembravano altrettanto confusi e Cameron
sembrava
voler confortare il grande, infantile russo che sembrava in preda ad
una
rottura emotiva. Chase alzò le spalle hai due e
tornò a rivolgersi al loro
paziente.
“Ivan?”
provò
ancora Chase. “Abbiamo bisogno di parlare con una delle tue
sorelle. Sono
entrambe a Mosca? Sarebbero in grado di venire fin qui?” La
formulazione della
domanda sembrò riuscire a calmare un po’ il
ventenne, costretto a pensare ad
una risposta.
“Sia
mia sorella
maggiore che, ugh” Russia rabbrividì di nuovo,
“la minore sono qui a
Princeton,” ammise. L’umore di Chase si
risollevò.
“È
fantastico!” esclamò l’australiano,
sebbene se ne pentì quando si accorse che
il tremito del giovane peggiorava. “Può darci un
numero di telefono da
chiamare? Qualsiasi cosa?”
Russia
annuì,
tirando fuori una mano e mimando il gesto di scrivere.
Sospirò mentalmente e
pensò che poteva almeno cercare di fare in modo che
Bielorussia non si
accorgesse di niente. Russia lottò per scacciare un brivido
e un gemito di
orrore. Sarebbe stata la cosa peggiore che potesse immaginare. Sarebbe
stata peggio
solo se America avesse deciso di seguirla e bisticciare con lui mentre
sua
sorella gli proponeva di sposarlo. Di nuovo.
Chase
intuì
cosa voleva e strappo un pezzo di carta da uno dei fogli e lo mise
sulla
cartellina, passandola al paziente terrorizzato (di cosa poi fosse
terrorizzato
non lo capiva proprio) insieme ad una biro.
“Questo
dovrebbe farvi mettere in contatto con mi sorella maggiore,
Yekaterina.” gli
disse Russia.
“Potete
fare
in modo che lei non dica a nessuno che sono qui in ospedale?”
chiese Russia
guardando Chase con gli occhi imploranti da cucciolo. Il volto di Chase
mostrò
chiaramente la sorpresa, ma annuì alla richiesta.
“Sicuro.
Ah,
direi che è tutto.” disse Chase dando
un’occhiata alla cartella. “Oh, aspetti.
Mi scusi, ma dobbiamo, uhm, sapere qualcosa a proposito della sua vita
sessuale. Se è sessualmente attivo, partner, abitudini,
ecc.”
“Huh?”
Russia
inclinò la testa in risposta. Questa era una domanda che non
gli aveva mai
fatto nessuno.
“Ummmm,”
Russia intrecciò le dita a disagio e il rossore sulla sua
faccia aumentò
talmente da poter rivaleggiare con quello di Inghilterra quando era
ubriaco.
“Io
non, ehm,
non ho mai…” cominciò Russia
imbarazzato, ma fortunatamente Chase capì al volo
e lo salvò dal continuare. (1)
“Er,
non
importa…ma ha mai avuto una fidanzata?” Russia
scosse la testa, gli occhi
chiusi e leggermente coperti dalla frangia. “Uhm,
fidanzato?” Stessa risposta.
“Bè,
d’accordo,
è tutto ciò che ci serve per adesso. Il dott.
Foreman e la dott.sa Cameron
hanno bisogno di prelevare dei campioni di sangue. Dobbiamo fare una
ricerca
per eventuali tossine, batteri, virus. In poche parole qualsiasi cosa
possa
interferire con la vostra salute. Inoltre vorremmo mandarla a fare un
MRI, ma
abbiamo bisogno che lei ci firmi questo consenso prima” disse
Chase allungando
nuovamente la cartellina al russo. Foreman e Cameron cominciarono a
muoversi
dall’altro lato del paziente.
Russia
rifletté
un attimo mentre prendeva la cartella. Era una buona idea?
Bè…non è che
avrebbero trovato qualcosa e, a parte per la temperatura, tutto sarebbe
tornato
normale in un paio di giorni. Russia alzò le spalle e
firmò il fogli del
consenso, dopo però aver lanciato un’occhiata
sospettosa alla giovane
dottoressa che aveva appena aperto una confezione ed estratto un ago
dall’aria
piuttosto sinistra.
Russia
sospirò
e con qualche esitazione allungò il braccio per far fare il
prelievo. Se non
altro aveva una quasi-valida scusa per non presentarsi al meeting. Non
che si
sarebbe perso niente di nuovo, visto che tutto quello che succedeva
sempre era
America che sparava qualche sua idea idiota e Inghilterra e Francia che
litigavano per la milionesima volta (sebbene a Russia sarebbe quasi
mancata
quella parte, il sangue non mancava mai di rallegrarlo).
Russia
immaginò che l’unica cosa che poteva fare era
stare
sdraiato sotto quelle *piacevolissime* coperte termiche e aspettare di
vedere
cosa sarebbe successo. E magari riuscire a trovare un po’ di
vodka già che
c’era?
(1) Riporto la spiegazione
dell’autore
riguardo a questo punto.
Per
quelli
che trovano strana la parte riguardante la ‘storia
sessuale’ di Russia, per
favore date un’occhiata a questa:
http://aph.starry-sky.com/chrismas_bonsai8.html
In
questa parte, Hetalia Christamas Special,
Francia va in giro a molestare persone a random (come al solito) e ci
prova
anche con Russia. E sapete qual è la (carinissima) reazione
di Russia?
Dice
“Eh? Cosa..? Cosa sta succedendo?”
Francia si scusa, e Russia risponde “Oh non me la sono
presa…ma è una
sensazione che non avevo mai provato”. Questo non lo rende un
vergine innocente?
Visto
che il fumetto è Canon mentre le milioni
di fanfic che immaginano Russia come un mostro violentatore NON lo
sono, ho
deciso di andare con la conclusione più probabile che
nessuno sia mai andato a
letto con Russia perché sono tutti spaventati a morte da lui
e che Russia non
ci abbia mai pensato perché, andiamo! Sua sorella vuole
SPOSARLO! Al suo posto
sarei terrorizzato dal sesso.
Questa
è
l’idea dell’autore. Sinceramente non ho ancora
trovato una scan o un episodio
che la contraddica. In ogni modo
in
questa fic è così. Punto.