Fanfic su artisti musicali > Michael Jackson
Segui la storia  |       
Autore: Jonie    01/09/2010    8 recensioni
Oh, non mi sono presentata: Sono Isabella Ciccone.
Io sono la cugina della famosissima cantante Madonna Louise Veronica Ciccone... Okay, Madonna e basta.
Non sono mai stata un tipo egocentrico e vanitoso.... nella mia vita non ero spesso protagonista. ma se anche a voi piace Michael Jackson, troverete la mia storia interessante!
-Io…non…ci…posso…credere…- annaspai.
Michael sembrava divertito dalla mia reazione: Mi sorreggevo al muro e avevo il cuore che ronzava a mille… si udiva a tutto spiano.
-E’ uno scherzo?- chiesi a bruciapelo cercando di ricompormi.
-Mmm… Tua cugina voleva farti una sorpresa- cominciò- Ci siamo conosciuti qui e andiamo abbastanza d’accordo. Mi ha parlato di te…( e mi guardò leggermente curioso) cioè mi ha parlato di Isabella la fan di M.J., e io ho detto che poteva benissimo portarti da me e farci conoscere… per cui ora sei qui- concluse come se nulla fosse.
Mia cugina è un mito!!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ehilà ciccine!
Vi lascio subito il cappy, godetevelo!
Ah, scusate il ritardo, ma sto impazzendo per la preparazione al primo anno…
Come direbbe Checco Zalone: che follitudine xD!

A Women in a Million”

They say that good things take time
But really great things happen in a blink of an eye
Thought the chances to meet somebody like you
were a million to one …
I cannot believe it: You're one in a million!

Dicono che ci vuole tempo per ottenere le cose buone.
Ma le grandi cose accadono davvero in un batter d'occhio.
Pensavo che le possibilità di incontrare qualcuno come te
fossero una su un milione…
E non riesco a crederci: sei una su un milione!

(Pov Michael)

Credevo che niente avrebbe potuto distruggere la mia facciata da persona felice e soddisfatta.
Una convinzione che avevo lentamente messo da parte da quando avevo conosciuto Bella, e il suo modo involontario di entrarti dentro.
Beh, non solo lei è entrata dentro… ha completamente rovinato il copione che mi ostinavo a recitare da un bel po’ di tempo, sostituendolo con felicità, dolore, amarezza e dolcezza vere.
Ora, che è completamente distaccata da me, non so se questo sia un bene o no.
-Ti prego Bella, ho bisogno di sapere se mi darai un’altra possibilità- chiedo ancora, visto il suo prolungato silenzio. Guardava fisso il cielo uggioso e livido, che si rispecchiava benissimo nei suoi occhi grigi con qualche striatura smeraldo.
-Sai, quando ero piccola, dopo la morte dei miei, mi sbucciavo le ginocchia a furia di pregare per loro.
Poi è morta anche mia zia, ed ero abbastanza grande da capire che non credevo più in niente. Avrai notato che mi perdo spesso e volentieri nei miei pensieri. Lo faccio per trovare la perfezione nel mio orgoglio.-
La guardai un po’ storto –lo sai che io credo, quindi non posso davvero capire come ti sia sentita. Ma, in ogni religione, anche negli atei, c’è sempre la luce alla fine del tunnel. E non è un modo macabro per dire che la soluzione è la morte- dissi sorridendo appena e cercando di essere ottimista.
Anche lei fece un sorriso sincero, e tornò a guardarmi.
-Beh, credo che allora io sia una religione a parte. Perché io non ci voglio vedere niente nella luce, anzi la spegnerei in tutta la mia cattiveria e, probabilmente, in tutta la mia cattiveria, la spegnerò- fece una frecciatina che colsi benissimo.
Sospirai guardando per terra, cercando un modo per farle entrare il concetto nella testolina.
-Bella, se il problema è che con le mie parole ho intaccato il tuo orgoglio, devi sapere che non penso le cose che ho detto. Non ti credo una persona cattiva, né incosciente e infantile. E’ che,finché non saprai cosa vuol dire essere sulla bocca di tutti, dover essere sempre uno contro un milione e, contemporaneamente, uno col milione, non saprai come mi sento. C’è una buona parte di pubblico che mi amerebbe anche se avessi tre occhi, perché ascolta davvero la mia musica. Ma c’è anche una consistente porzione che inizierà a criticarmi per la faccia leggermente sfigurata, a dire che la mia voce fa schifo solo perché non hanno una bella immagine a cui associarla-Lei strabuzzò un po’ gli occhi, poi gli incentrò nei miei.
Rimasi sorpreso, non l’aveva mai fatto in tutta la conversazione.
Quanto mi era mancato il dolce collidere delle nostre anime, il suo modo silenzioso di comunicare e di farmi battere il cuore.
Tutto in lei era silenzioso e potente, come il pianoforte in una canzone dove ci sono chitarre elettriche e batterie a tutto volume: Quasi nessuno si accorge che c’è, ma se manca, la canzone perde andatura e fluidità.
Ecco, era più o meno così che mi sentivo senza lei, senza ritmo e vita.
-Non dovresti preoccuparti di quella porzione di gente, perché sai che ci sarà quella buona che ti difenderà, sempre e comunque. Io credo che nello spettacolo bisogna fare buon viso a cattivo gioco. Se no che gusto c’è?- fece un sorriso sardonico, che poche volte gli avevo visto fare.
Che fine ha fatto la mia Bella insicura e semplice?
Non mi accorsi di averlo sussurrato, ma l’espressione di quella nuova Isabella, si distese in un sogghigno carico di consapevolezza e dolcezza.
Era diversa, la sentivo diversa, eppure sempre uguale. Era strano.
-Sai, è una cosa che ho notato anche io. Quando vedo la mia immagine allo specchio non vedo più una ragazza che si ostina a non crescere. Io inizio a vederci una donna. Che vuole combattere, che vuole fare ancora le bolle di sapone ma che lo fa perché è dolce di carattere, e non perché si comporta da bambina.
Ci vedo una persona che ha conosciuto il mondo solo in alcune sfaccettature, e non vede l’ora di esplorarne altre. Che vuole realizzare concretamente qualcosa di buono per questa umanità di merda, di cui sa fa parte anche lei. Perché quella donna sa che anche lei fa schifo come tutti gli altri, ma ha l’anima in pace perché lotta per uscire dalla massa, anche se magari non ci riesce. Questa Bella vuole una carriera, vuole degli amici, vuole rispetto e sfide, vuole una famiglia, vuole una vita sua. Vorrebbe una casa con mille e mille giochi, con un parco e delle giostre per rendere felice un altro esserino paffuto, che le assomiglia. E per divertirsi con l’uomo che, se una registrazione si prolunga, l’aspetta a casa con una tazza fumante di cioccolata pronta a consolarla per non aver potuto giocare con loro, che la rimproveri per non aver avvisato e non per la sua assenza. Voglio una famiglia, Michael, nonostante voglia anche una carriera estenuante e difficile come quella della cantante. Ma è questo il punto: C’è una donna, in quello specchio, che vuole un futuro- disse fiera togliendosi il cappello e le cuffie.
 I suoi capelli erano cresciuti e, solo ora le notavo,  tutte le punte  erano ornate da meches bionde che le stavano benissimo.
E solo ora fui colpito dalla consapevolezza della strana sensazione che stavo provando da quando l’avevo vista.
-Sei cresciuta. E ho paura, paura di non essere di nuovo alla tua altezza. Non te ne andare Bella, aiuta anche me a crescere. Io ti amo, solo io so quanto, e se tu provi anche solo la metà dell’amore che mi lega a te, resta qui con questo povero adulto che non è maturato- la pregai mentre un paio di lacrime mi sgorgarono dagli occhi.
L’unica cosa che mi preoccupava era se ci sarei stato ancora nella sua vita, o se sarei stato gettato nel passato insieme a tutto il resto. Rabbrividì, versando un’altra lacrima. Cosa avrei fatto senza di lei? 
Lei fece un sorriso di quelli che amavo, ma era così… così… edotto, materno.
-So che può sembrare strano. Ma la pensi come me. Tu, decidendo di farti la plastica, decidi di rovinarti per rendere felice qualcun altro. E’ una cosa un po’ estremista, lo ammetto, e anche sbagliata perché vai contro natura. Ma il concetto è giusto: Togliere a se stessi, per dare agli altri. Quando capirai cosa è giusto togliersi e in quale misura, allora, potrai capire cosa provo io- disse piangendo anche lei, ma non era dolore quello che leggevo nei suoi occhi.
Era così autoritaria e gioviale, una rosa sbocciata ancora fresca… e questo non fece che farmela piacere ancora di più: Lei adesso sapeva cosa voleva, aveva preso in mano la sua vita.
Scosse la testa –Oh, Michael…- e corse ad abbracciarmi.
Rimasi shoccato, ma poi ricambiai fortemente, molto probabilmente la stavo strozzando.
Ma non si lamentò e io neanche del dolore alle costole.
-Michael mi dispiace ma ero così… arrabbiata. Ti avrei volentieri preso a schiaffi, e non ti nascondo che lo farei ancora adesso- mi sussurrò tirando sul col naso, poi baciò il mio petto.
Sorrisi – Non ti devi scusare, avevi e hai tutte le ragioni per essere arrabbiata. E ti dico che gli schiaffi me li meriterei tutti. Per cui, signora Jackson, sono perdonato?- chiesi facendo la faccia da cucciolo.
Lei rise, spensierata –Allora ci sono tre punti. Punto numero 1: Mi piace essere chiamata signora Jackson, ma non lo sono ancora, quindi eviterei – annuì un po’ offeso- Punto numero due: Certo che so di aver tutto il diritto di essere incazzata nera, non c’è bisogno che me lo ricordi- Questa Bellina mi sembrava una pantera. Non nascondo che era arrapante.
“Ma che pensieri fai, Michael? Oddio, non mi ci far pensare che se no la violento qui, sull’albero” mi ribadì Jackson. Smisi di pensarci e tornai a guardare la mia pantera, che mi osservava attentamente.
-Stai facendo pensieri sconci, vero?- mi chiese divertita.
Strabuzzai gli occhi e arrossì –No, ma che cosa dici? Stai diventando una pervertita!- rantolai cercando di salvarmi da una figura da maniaco.
Certo che faccio pensieri sconci se tu fai la pantera attaccata al mio petto, scusa!
Ghignò- Faro finta di crederci- misi ma il broncio ma poi scoppiammo in una risata comune – Punto 3: Sei perdonato al 40%. Dovrei faticare un po’, Jackson - mi comunicò.
Storsi la bocca, ma poi ebbi l’idea mi allontanai un po’ e allargai le braccia.
-Colpisci- le proposi –Iniziamo così. Sfogati, picchiami come avresti voluto fare-
Bella mi guardò dubbiosa –Ma non è meglio che ti colpisca alla guancia dove non sei ferito?- mi disse preoccupata, forse per la mia salute mentale.
Annuì e porsi l’altra guancia –Dai Bella, fammi vedere cosa sai fare-
Si accigliò ancora di più, con il suo nuovo sorriso sardonico –Non so se ti conviene-
Scossi al testa –Nah, colpisci con tutta, ma proprio tutta, la forza che hai- infondo è una pacifista, quanto potrebbe essere feroce?
Fece spallucce –Se proprio insisti-
Carico indietro il pugno e…



-PORCA PUTTANA! Oh,CAZZO, LA MANDIBOLA!!! CHE MALE, DIO SANTO! – urlai una sequela di parolacce saltellando qui e la con la mano sulla guancia. Bella aveva un sinistro di ferro, porca di quella vacca!
Intanto, la stronzetta, se la rideva forte, ci mancava poco che si accasciasse a terra.
Mi avvicinai e me la caricai sulle spalle.
-Che ti ridi? Mi hai quasi staccato la mandibola dalla mascella!!!- dissi offeso dandole una pacca sul sedere.
-Okay, okay… scusa! Però questa cosa ti porta al 60%!! Dovresti essere soddisfatto!- mi disse ridacchiando.
-SOLO AL 60%? Tu sei pazza, dovresti darmi, come minimo, il 90%... mi sono quasi fatto uccidere!-
Ridemmo e la riportai davanti a me.
-Dove hai imparato a smontare così bene le ossa alla gente?- chiesi stralunato.
Rise della mia battuta –Sai, nel quartiere dove sono cresciuta c’era tutta brava gente… ma eravamo noi ragazzi ad essere in competizione e c’erano due fronti: Io, i ragazzi e qualche altro essere e poi i soliti snob. Le ragazze si tiravano fuori da questa cosa, mentre io…-
-Mentre tu facevi a cazzotti meglio dei ragazzi, da quello che ho potuto constatare- completai per lei, guardando fisso davanti a me. Era una continua sorpresa.
- Anche durante le corse con le moto, quando le vincevo ( e le ho sempre vinte ;-) ) si  scatenava il bordello e dovevo difendermi. All’ospedale ne ho mandati parecchi, ma anche io ero una cliente abituale. Pensa che una volta ero riuscita ad evitarmi una rissa e quindi ero sana… La segretaria dell’ospedale mi chiamò a casa preoccupata per non avermi visto… Cioè ti rendi conto!?- disse alzando le braccia al cielo e guardandomi ancora sotto shock per la situazione .
La guardai con amore, ridendo, e le posai un bacio sulla tempia.
-E una parte del tuo carattere. E, per quanto sia spaventosamente eccitante, mi piace. Ti amo, Bella. Sei mia, mia e solo mia. Ricordatelo sempre e comunque- dissi avvicinandomi piano al suo viso.
Il suo respiro caldo si infranse su di me come un’onda su uno scoglio, mi era mancato sentire il suo sapore di cioccolato al latte.
Le sue labbra pesca si avvicinarono ancora di più e mi mandarono  in estasi.
-Anche io-.
Non ci fu bisogno di altro, la baciai per molti minuti finche non fu estremamente necessario riprendere aria e, dopo che facemmo rifornimento d’ossigeno, feci per tornare sulle sue labbra ma mi ritrovai cinque dita sulla guancia.
La guardai malissimo –E questo per che cos’era?- le chiesi allucinato, tenendomi la parte ormai gonfia visti i pugni e gli schiaffi ricevuti.
-Ci amiamo, abbiamo fatto pace… Ma non ti credere che ti perdoni così, in un batti baleno. Hai detto cose poco avezze a una persona che è dovuta crescere subito… Cazzi tuoi, adesso paghi!- si avvicinò a me con passo suadente. Mi mordicchiò il lobo dell’orecchio e sussurrò –La tortura comincia adesso, honey-
e sculettando, troppo per i miei fragili neuroni, se ne andò.
Mio Dio… Bella era una cherry bomb ad orologeria, e io non vedevo l’ora che mi esplodesse tra le mani.
Dicono che ci vuole tempo per le grandi cose… Ma questa che avevo sotto gli occhi era la dimostrazione che le grandi cose possono davvero accadere in un battito di ciglio: Ero consapevole che le possibilità di incontrare la Bella ancora un po’ acerba fossero una su un milione, ma questa che adesso era una Ferrari rombante e selvaggia, decisamente, mi attirava.
Si era allontanata un po’, mentre io ero rimasto a fissarla come un beota nel punto in cui eravamo prima.
-Allora, Show man? Muovi quel culo o devo farmi venire a prendere da Axel?- disse urlando, toccando un tasto dolente. Corsi come un matto, agitato e incazzato nero, la raggiunsi in un istante.
-Non ti azzardare a chiamare mai più quella ventosa! Potrei rinchiuderti in una torre pur di non permettergli di raggiungerti!- dissi stringendo i pugni.
Axel non mi convinceva, si vedeva lontano un miglio che amava Bella quasi quanto l’amavo io, mi sembrava strano che non ci avesse provato quando avevamo litigato.
Forse era più leale di quel che credevo.
-Quanto sei protettivo!- disse Bellina dandomi un bacio a stampo  e mettendomi le mani sui fianchi.
-Per te questo e altro!- la informai compiaciuto e, mentre stavo per abbracciarla, fuggì verso la mia auto.
Non so come, ma l’aprì e si sedette al posto del guidatore.
Misi le mani nelle tasche e non trovai  le chiavi, ma come era possibili fino a due secondi fa…
-Bella?- annaspai urlando e lei, ridendo, le fece oscillare davanti al finestrino.
-Salta su, guido io!- mi disse e io, ovviamente, obbedì.
-Come caspita hai fatto?- le chiesi una volta seduto.
Fece spallucce e imboccò la retromarcia –Anni di esperienza con Ax-  e poi, ingranando direttamente la seconda, partì.
Mi spiaccicai contro il sedile e pregai tutti i santi del paradiso di mandarmela buona.
Alla pria curva eravamo già alla quarta, ma la macchina non tremava di mezzo cm, era più stabile di quando io andavo su strada liscia a 50 km/h.
Evitava le macchine come un fulmine eppure non ti sentivi insicuro. C’era solidità in quella velocità folle.
La guardai concentrarsi durante una curva stretta e un sorriso apparve sul mio volto:
Ora si che posso crederci. La mia è una vera donna su un milione.
E, quel piccolo aggettivo possessivo, andrà sempre accompagnato da “infinitamente e senza eccezione”.
**************************************************************************************
Okay, la storia finisce così. E stato un piacere vivere questa cosa con voi, ma ora è tutto apposto e si può concludere. No, dai scherzo!
Continuerei questa storia all’infinito, ma prima o poi quelle parole saranno vere.
Come farò senza di voi? Povera io!
Se scriverò un’altra FF su Mickey mi seguirete???  (faccia da cucciolo)
Non so spiegarvelo, oggi ho bisogni di sentirmi amata e, al pensiero che prima o poi (anche se manca un bel po’ alla fine) non vi sentirò più dire che la storia vi piace e che mi volete bene come io ve ne voglio, mi viene da piangere.
Sarebbe bello raccontare la storia di Mickey e Bella fino alla morte solo per non lasciarvi, ma poi ci annoieremmo… soprattutto perché verso i 70 anni l’unica lite interessante e quella per chi ha fatto sparire la colla per la dentiera. -.-“
Aaaaah. Non voglio finire la FF!   T_T
Parlando di cose serie, avete visto che hanno fatto pace? Mi ero scocciata di farli litigare, sono troppo belli insieme.^o^
Ma Michael dovrà penare ancora un po’, ho in mente delle cosucce, eheh, rimarrete stupiteeeeee!
Vorrei aprire un forum sulla storia, ma non so come si fa eheh -.-“!!!
Si accettano consigliiiiiiiiiii!
Beh, ora passo alle recensioni!


orbidden_pove: Ciao Orby (posso abbreviare così?)
Grazie per i complimenti, me tanto felice!!! >.<
Siete voi che siete fantastici, non io! Io scrivo solo le cose che voi mi suggerite, ma voi mi aiutate a costruire passo dopo passo la storia.
Per quello che riguarda la tua domanda ho una risposta ben precisa!
Hai ragione dicendo che è impossibile un’immediata parità di copie di dischi vendute. Ma, vedi, negli ’80 la musica da “band del 2000” era solo un piccolissimo accenno… diciamo che quello che ormai noi consideriamo rock banale (l’esatto mezzo tra Queen e ACDC) in quegli anni andava ancora ben scoperto e chiarito, così i “Secrete” che si impegnano già a studiare questo nuovo concetto di Rock  godranno di una popolarità, notorietà e riconoscimenti se non al pari, maggiori di quelli di Michael.
Chiamiamoli i Beatles del nuovo rock, saranno rivoluzionari.
Spero di essere stata chiara ^^… se hai altri dubbi fammi sapere!
Un bacione!


ElviraJ : Elvy! ^^
TI faccio un grossissimo applauso visto che mi hai lasciato ben 2 recensioni =)
Sono felice che la canzone ti sia piaciuta e, come hai potuto leggere, i due hanno fatto pace ma Bellina…
Lo farà penare credimi!
Ci vediamo prestissimo. Ti voglio bene!


Love Girl: Strippy alla cremaaaaa!^^
Sono semi d’accordo con te: Michael è una testa di cactus, ma Bella è molto suscettibile… ma se dovessi dare un parere starei dalla parte di lei: Insomma, immagina che abbia visto morire i tuoi genitori e che per questo sei dovuta crescere subito, poi è morta anche la tua seconda madre e ti arriva una sostituta rompipalle che ti usa spudoratamente, poi perdi il tuo migliore amico nel momento del bisogno.. tu questa la definisci una persona immatura che non sa pensare correttamente? O.o?
Per cui, è tutta colpa della testa di cactus u.u!
(Vai Ale, you are the best! ndBella che ha creato un funclub tutto per me) ( T_T faccia di Michael)
Non so se sono innamorata, sinceramente. Fino all’inizio dell’estate lui, per me, era il soggetto da evitare, quello che mi veniva a sfottere x suo sfrontato divertimento… Ammetto che anche io lo facevo penare eh!
Poi abbiamo dovuto fare una commissione che prevedeva una lunghissimissimissima (se ci ripenso mi sento ancora stanca)  e io avevo adottato la tecnica del mutismo. Mi diceva che dovevo parlargli e che si sentiva frustato se lo trattavo così. Mi sono posta domande sul perché non fosse felice che non gli rompevo le palle e ho iniziato a tollerarlo e lui… puff, mi è entrato dentro, dimostrandosi diverso con me: Dolce, gentile, premuroso… Non lo so, non ci capisco più niente. T^T
Comunque mi dispiace che abbia auto problemi con quel ragazzo, chissà che grande talpa ceca deve essere per essersi lasciato sfuggire una ragazza splendida come te!
Mi raccomando però, non tagliare i ragazzi fuori a prescindere, non ti aiuterà.
Certo che mi va bene strippy alla panna, io la AMOOO!
Voglio un bene enorme anche a te, piccola ragazza amore, fatti forza ;^)

P.S.
Mi hai messo addosso una voglia di dolci alla panna, maledetta!



Badder_girl:
Ehi Gold fashioned lover girl!!>.<
Devi dire grazie che ti perdono solo perchè mi hai continuato a scrivere su msn, altrimenti ti avrei staccato la testa a morsi 0,…,0
In ogni caso testa di struzzo la pagherà… e anche cara! Dentro la mia mente malvagia si aggirano le più perverse idee del mondo! Ahahah!
Vabbè, tu che sai bene la questione mi capisci meglio. Uffa, non afferro più una prugna appassita, ti rendi conto? Io, generale del controllo universale e mondiale, non ci capisco più uno scoglio!
Perché? T_T
Io invece sento aria da “Under Pressure” -.-“
Non mi fa pensare a Freddie, non mi è ancora passata di mente la discussione che abbiamo avuto sui tre uomini che avremmo voluto volentieri violentare! Ehi, che gioco di parole! ;)
Saluta anche tu  Otto, digli che mi dispiace di non essere passata dall’officina!
Quando ti riconnetti su msn fammi un fischio, piedi! AHAH!
Un bacione.

Bene, Jacksoniane, io ho finito qui!
Vi auguro una buona settimana… vi voglio bene!
Un moonwalk

  
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Michael Jackson / Vai alla pagina dell'autore: Jonie