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Autore: FairyDream    02/09/2010    3 recensioni
La mia prima oneshot...non la immaginavo affatto così. E' una Dramione per modo di dire. Più che altro è una Draco, che capisce una sola cosa: non aveva mai capito nulla prima di lei. La follia divora anche le menti più perfette, quando capiscono di non esserlo poi così tanto. Non so cosa vi aspettiate da questa follia, nè cosa mi aspetto io...leggete per scoprirlo
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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c'è chi vince e c'è chi perde

C'è chi vince e c'è chi perde...

Draco

-C'è chi vince e c'è chi perde, punto e fine.- è questo ciò che ho sempre affermato.
-
Durante la vita c'è un alternarsi di vittorie e di perdite.- Mi hai detto innumerevoli volte.
"Balle!" ho sempre pensato.

A mio parere, esistono due tipologie di persone: i vincenti, come me; I perdenti, come la maggior parte degli altri.
E' per questo che hanno inventato stupidi  proverbi: per consolare chi nella vita è destinato a soccombere in eterno, o, in alternativa, per illudere stolti, creduloni e  buonisti.
E' così che funziona il mondo, ed è per questo che io, essendo un vincente, posso pretendere tutto ed è mio diritto ottenere ciò che ho preteso.
-E lo sai perché?- ti chiedetti una sera.
Tu mi guardasti curiosa.
-Perché ho fama, denaro e sangue puro.-
Girasti il capo scocciata e delusa, e te ne andasti dal mio letto.
Io non mi alzai, non mi preoccupai...saresti tornata per il solo motivo che io lo volevo.
Avevo voluto entrare in squadra?
Ci ero entrato. A chi importano i mezzi?
Avevo voluto prendermi la cosa più preziosa per Potter?
Ti avevo comprata.
Come al solito c'è sempre chi è disposto ad incassare, Ginny Weasley in questo caso: L' avevo pagata affinché tu la sorprendessi a letto con Potter, e così era stato.
Povera piccola mezzosangue, pur col cuore in pezzi, avevi trovato il modo di vendicarti o forse soltanto di sfogarti, grazie a me. E questo, solo perché io l'avevo voluto.

Non ho mai capito perché tu ti sia innamorata di me...forse speravi di trovare il Potter nascosto che ti era stato negato, ma non trovandolo, il tuo orgoglio non ti aveva permesso di arrenderti.
Hai cercato in tutti i modi di dimostrarmi le bellezze della vita, ma la mia cinità ha spento lentamente il tuo entusiasmo.
Il tuo bisogno di affetto, l'ho saputo colmare solo con la violenza.
Ho distrutto il tuo piccolo mondo, e ho distrutto anche te, ma non hai mai voluto chiedere aiuto a nessuno.
E' stato Potter che ti ha dovuto raccattare a pezzi,dopo che io avevo rifiutato di farlo. E’ stato Potter che ha dovuto salvare almeno l'ombra di quello che eri. Forse ti saresti rimessa, ma avevi vissuto il mio modo di vedere il mondo, e da questo una come te non può uscire illesa.

 

Il tempo passava mia dolce mezzosangue, e a mano a mano che tu guarivi, io soccombevo, privato di ciò che eri stata, della tua dolcezza che mi era parsa così inutile, della tua fiducia, della tua realtà, di te, Hermione Granger. Non era giusto, io non avevo mai perso nulla nella vita, e non era giusto che tu, una sporca mezzosangue fossi la prima cosa non controllabile con il denaro.

 

Arrivò infine la notte decisiva: la notte che avrebbe segnato la svolta finale nella lotta tra bene e male, Voldemort e Potter, te e me.

Ti attendevo sulla torre dove per la prima volta ci eravamo uniti, per nulla preoccupato in realtà della tua scelta. Quale avrebbe potuto essere? La morte o la vita?

Io ero la tua vita, perché saremmo stati noi a vincere, perché c’è chi vince e c’è chi perde, ed io non credo nelle vie di mezzo.

Arrivasti, ovviamente, appena tremante ma fiera. Ti guardai dall’alto in basso, con circospezione.

-Hai l’ultima possibilità di chiedermi perdono.- chiarii.

-Chiederti perdono?- balbettasti. Non avevi capito nulla.- Io…io pensavo che…che tu volessi chiarire… passare dalla mia parte…-

Ghignai.- Stasera, qualcuno passerà dalla parte nemica, ma non sarò io…-

I tuoi riccioli si mossero nel vento mentre scuotevi il capo.- No Draco.- dicesti dopo un attimo di smarrimento.

-Non passerò mai dalla tua parte.-

Fu allora che mi arrabbiai: la furia di cui non mi ero neppure reso conto, che mi aveva roso dentro da quando te ne eri andata , scoppiò in tutta la sua terribile potenza.- Tu non puoi dirmi di no! Tu non puoi lasciarmi!-gridai furibondo, sbattendoti contro il muro bagnato, proprio mentre un fulmine squarciava l’aria illuminandoti gli occhi umidi ed arrossati. Ma tu, non avevi paura di me , non più.

-Perché?- mi chiedesti con un’espressione indecifrabile.

Io ti guardai sprezzante: te l’avevo già detto,lo sapevi.

Tu scuotesti la testa sospirando, sorridendo mesta.

-Questa volta.- scandisti bene le parole.- Hai perso.-

Il rombo di un tuono scoppio nel cielo, mentre il diluvio iniziava ad abbattersi sui nostri corpi vicini.

-Io non perdo.- sputai furioso.

-Non hai vinto.- rigirasti il discorso.

Rimasi spiazzato per un momento, un momento che tu utilizzasti per sottrarti alla mia stretta, ma non riuscisti a fuggire. Ti strattonai il polso in una morsa ferrea, e tu mugugnasti dolorante.- Io Vinco!- gridai.

Non so fin dove mi sarei spinto, se non fosse arrivato Potter.

-Lasciala!-mi intimò a denti stretti, furioso, almeno quanto me.

Non so perché obbedii.

Non ricordo cosa accadde, ma la mattina dopo Potter aveva vinto, il mio padrone era morto, ero un ricercato, io avevo perso.

 

Passarono mesi tremendi, che impiegai per scappare assieme ai miei compagni di sventura. Mio padre e mia madre, distrutti. Avevano avuto un grande sogno, e questo gli si era sgretolato tra le dita. Lo stesso grande sogno che io avevo coltivato, e che solo allora mi rendevo conto di quanto poco valesse per me.

Questo era troppo duro da accettare: significava che ero un perdente da sempre, sottomesso alla volontà di qualcun altro.

Fuggii, da solo.

Ero un ricercato da entrambe le parti: dal bene che non avevo mai accolto e dal male che avevo abbandonato. Destinato all’eterno vagare fino a che qualcuno mi avesse scovato e ucciso. Ero un perdente da sempre e per sempre.

Quanto era ingiusto questo: il mondo che prima avevo creduto girasse solo per me, continuava a girare, anche ora che la morte tendeva la sua nera falce sulla mia testa. Girava impassibile delle mie sofferenze e dell’ingiustizia a cui ero stato sottoposto.

Quella realtà che ero stato convinto di poter vedere meglio di chiunque altro, si mostrava soltanto ora per quello che era.

Il mondo magico girava spensierato attorno ad un’ unica figura: Harry Potter.

I ruoli si erano invertiti ora, o forse erano sempre stati diversi.

Io volevo vedermi vincente almeno una volta, prima che la morte mi accogliesse senza che io avessi fatto nulla di abbastanza importante per esser ricordato.

 

Tu, piccola e fragile ragazza, avevi sposato il più grande mago di sempre, a parer del mondo, il tuo migliore amico, che era la mia peggior condanna.

Tu, innocente in un gioco proibito tra noi, saresti stata vittima della mia ultima mossa disperata, prima dello scacco matto.

Entrai come un’ombra nella vostra casa felice, le vostre voci dai toni vivaci, entrarono nella mia mente come suoni confusi. Le immagini sfocate si susseguirono, fino a quando ti conficcai un pugnale nel cuore, tra le urla di tuo marito.

E mi guardasti un’ultima volta, confusa. Non mi temesti.- Perché?-pronunciasti, mentre la vita scivolava via da te come una lenta carezza.
Domanda infantile, domanda ricorrente nei nostri discorsi, a cui mai ho dato una vera risposta.

-Perché ho perso.- ammisi mentre calde lacrime rigarono il mio viso.

Ho perso, ancora, perché ti ho perso per mano mia.

Un colpo, dato con foga ed ardore, mi percosse. Svenni, per mano di Potter, perché è stato lui a vincere, ha dato il suo scacco matto, ma ha perso la sua regina. Sorrisi, per questa piccola vittoria, e poi mi accasciai a terra, capendo che in realtà, l’avevamo persa entrambi.

 

Mi risvegliai in una cella buia. Sentivo male ovunque, tagli e botte, dovuti probabilmente a Potter. Non so chi l’abbia fermato dall’uccidermi, ma avrei preferito non lo facesse.

 

Voglio morire,Hermione, ma so che mi puoi capire. Ho perso, ho perso, non ho mai vinto una volta soltanto. Non è giusto, Granger, lo sai che è così…perché l’unica mia vittoria è stata il tuo amore, che io ho saputo perdere ugualmente.
Forse…forse mi ami ancora…ti voglio raggiungere, per scoprirlo. Ti raggiungerò, mia unica vittoria.

 

C’è chi vince e c’è chi perde, non so se nella vita si giocano ruoli alterni, ma so che non si può dire di essere dei vincenti finché non si capisce di aver perso.

 

 

 

 

 

 

Spazio Autrice:

Delirio.

Ho concluso col delirio di un Draco ormai impazzito che si rivolge ad Hermione. Non si capisce se lo fa perché scopre di amarla o perché è ossessionato dalla vittoria, e vuole raggiungerne una almeno una volta.

Delirio, mio, che non so dove mi potrà portare. E’ la mia prima one-shot, non so da dove sia venuta fuori, ma di sicuro il mio primo esperimento nell’unico capitolo non lo immaginavo così, eppure mi è piaciuto.

Vorrei sapere cosa ne pensate, se c’è qualcosa di buono in questo pazzo esperimento, perciò i commenti saranno ben accetti, positivi o negativi.

 

Il messaggio che volevo trasmettere non è positivo forse, ma neanche negativo. E’ una specie di avvertimento che Draco, un personaggio che adoro, ci da, per vedere il male e mostrarci la strada che ha percorso, ovvero quella da non seguire. Mi è sembrato il personaggio più adatto a questo genere di cose, anche se di solito lo preferisco con Hermione ed un lieto fine.

A proposito di Hermione, personaggio positivo, che vuole mostrare il bene al male, personaggio dunque ingenuo, ma che lascia un segno, a mio parere. Una specie di grillo parlante che viene schiacciato, ma che libera Draco da quel paraocchi che si è costruito per sopportare la sua vita.

 

Non voglio rattristarvi, non so cosa voglio ora…ma vi assicuro che sto sorridendo…anche se non ho ancora capito perché…

 

 

Sarà che è tardi? Che sono oppressata dai compiti? O forse qualcosa ne è venuto fuori?

 

Beh…ditemi voi…io so essere paziente.

 

 

 

 

 

 

Grazie a tutti per l’attenzione.

 

 

FairyDream

  
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