A
te, che hai sempre amato tutti,
incondizionatamente.
A
te, che hai sempre avuto la forza di reagire,
ma che questa volta non ce l’hai fatta.
Luna e Neville
La guarda andare via,
scomparire
dietro la porta della Stanza delle Necessità. Se
n’è andata, anche questa
volta. Rimette la bacchetta nella tasca posteriore, saluta Harry,
Hermione e
Ron e si avvia in silenzio lungo il corridoio del settimo piano. Anche
durante
questa lezione dell’ES non è riuscito a parlare.
Lei fa sempre coppia con
Ginny, mentre lui, lui non viene mai scelto da nessuno. Devi
accontentarsi di
Harry. Dal’altra parte lui è Neville. Un imbranato
di prima categoria dallo
stupendo pollice verde. Questa sera non ha voglia di tornare nel suo
dormitorio. Non ha voglia di perdersi nuovamente in quei libri che
parlano di piante
dai poteri miracolosi. Vorrebbe solo lei. Parlarle, perdersi nei suo
occhi
azzurri. Ancora non ha ben capito come abbia fatto ad innamorarsene.
Dal’altra
parte lei è Luna “Lunatica” Lovegood. Va
girando con orecchini strani,
Spettrocoli, collana di tappi di Burrobirra e parla di Nargilli. Eppure
lui se
n’è innamorato. Stringe i pugni con forza.
Possibile che sia destinato a non
avere una ragazza? Possibile che l’unica che sia gentile con
lui sia Hermione
Granger, ma solo per pura e semplicissima pietà?
Involontariamente è finito di
fronte alla porta d’ingresso della Sala Comune di Corvonero.
Già, lui è troppo
stupido per rispondere alle domande del battente a forma di corvo.
Tutto il
corridoio è addobbato con il vischio. Stupida pianta! Si
appoggia al muro,
osservando la porta. Magari prima o poi uscirà lei. Dieci
minuti dopo però,
capisce che le sue speranze sono vane. Lei sarà
già a letto o starà leggendo
ancora Il Cavillo. Sconsolato, si avvia verso la Sala Comune di
Grifondoro.
Sarà una lunga notte.
Neville si ritrova
praticamente
seduto per terra. Troppo immerso nei suoi pensieri, non ha badato a chi
gli
stava venendo incontro. Anche lei è caduta a terra. Il
Cavillo giace
abbandonato qualche centimetro più in là.
- Luna! Scusa, non volevo!-
urla Neville
alla ragazza che ancora è seduta per terra.
- Oh, Neville! Colpa
mia… Stavo
leggendo e non ti ho visto arrivare!
Neville si alza e le tende
una mano.
Questa è la sua grande occasione.
- Ehm, Luna…
Cosa ci fai tu qui?- le
chiede, nel tentativo di fare conversazione.
- Facevo un giretto. Il
castello di
notte ha il suo fascino- dice sicura lei, come se girovagare per
Hogwarts alle
undici leggendo Il Cavillo sia la cosa più naturale del
mondo.
-
Già… Tivuolfaregroconmi?
- Cosa?- chiede,
educatamente perplessa,
lei.
- S-se… Vu-o-o-i
fa-re u-un
giret-ret-to con m-me- balbetta Neville. Ma cosa gli è
saltato in mente?
- Oh, certo. Anche se
l’ora è un po’
insolita- risponde entusiasta lei. Poi si infila gli Spettrocoli.
Neville la
guarda, con un misto di curiosità e di ammirazione.
- Sai, per vedere se in
giro ci sono
dei Nargilli! Con tutto questo vischio…
A quella parola lo sguardo
di
Neville scatta al soffitto. Proprio sopra di loro, inerme, pende un
rametto
esile ed alquanto bruttino rametto di vischio.
- Sai cosa si dice del
vischio?- le
chiede Neville, lo sguardo ancora fisso su quella pianticella
così brutta
eppure così vitale.
- Sono tutte stupidaggini!
E poi tu
sei l’esperto di Erbologia, dovresti saperlo meglio di me!-
esclama Luna, che
ancora indossa i suoi Spettrocoli.
- So-li-t-ta-men-men-te il
vis-vischio… C-Cioè… S-sot-to il
vis-vischio…- la voce di Neville trema
dall’imbarazzo e dall’insicurezza. Sta accadendo
davvero? Lui è davvero sotto
il vischio con Luna?
- Sotto il vischio, ci si
bacia- conclude
serenamente lei. Non sembra assolutamente in imbarazzo. Sembra quasi
interessata a quel rametto di vischio. Neville non riesce a spiccicare
parola.
Deve fare qualcosa. Impone ai suoi piedi di fare due passi avanti, ma
non
riesce a fare altro che rimanere inchiodato sul posto. Si sente il viso
in
fiamme. Vorrebbe avvicinarsi, ma non ce la fa.
- Neville, è
davvero tardi adesso-
sospira Luna. Quelle parole riportano il ragazzo sulla terra. Ha perso
la sua
grande occasione.
- Allora ciao- dice triste,
improvvisamente
molto più interessato ai suoi piedi piuttosto che alla
pianticella appesa sulle
loro teste.
- Ciao- risponde Luna. Poi,
come se
quella fosse la cosa più naturale del mondo, si avvicina e
lo bacia,
sfiorandolo appena, sulle labbra. Poi se ne va. Neville rimane
lì, una mano
stupidamente posata sulla bocca, che sembra andare a fuoco.
E’ successo
davvero. Guarda nuovamente il rametto di vischio:
all’improvviso non gli sembra
più poi così bruttino.