Credo che ci sia qualcosa chiuso a chiave e che ogni

verità può far bene e può far male

Credo che stanotte ti verrò a trovare per dirci 

tutto quello che dobbiamo dire

Almeno credo.

< Remus noi… dobbiamo parlarti > James fece un profondo respiro, non sapendo come continuare il discorso.
Era tardi. Il castello di Hogwarts era immerso in un silenzio irreale, la sala comune era vuota eccezion fatta per quattro undicenni, tre dei quali giunti in quel momento ed uno che si era illuso di potersi godere un minimo di tranquillità almeno di notte.
Remus, il ragazzo che era appena stato disturbato, prese un respiro profondo controllando l’istinto di tirare in testa ai tre amici - James, Sirius e Peter – il pesante volume che stava poco prima leggendo in santa pace.
< Dite > mugugnò voltandosi verso di loro che, agitati, si guardarono l’un l’altro senza saper da dove cominciare
< Ecco… > principiò nervosamente Sirius < Noi siamo amici vero Rem? >
< Non ho intenzione di farvi copiare ancora i compiti di pozioni > specificò il ragazzetto lanciandogli un’occhiataccia < Tanto più che non sapete nemmeno trascrivere bene! Peter, come merlino hai fatto a prendere S in un compito fatto interamente da me?! >
< Ehi! > protestò il nominato Minus < Non è stata colpa mia! Sei tu che mi hai detto di mettere dei sinonimi ma usi parole strane! Io pensavo che esortare volesse dire uccidere! >
< Oh, ma per favore! Bastava chieder… >
James tossicchiò < Ragazzi finitela! > esclamò perentorio bloccando quel principio di litigio che sarebbe potuto durare anche un paio d’ore < Non era dei compiti che volevamo parlarti! > disse mentre Peter impallidiva, quasi gli fosse appena tornato in mente il motivo di tanta serietà.
< Ah > fu la geniale risposta di Lupin < Allora? >
Potter si fece coraggio < Rem, tu ci hai mentito vero? >
Remus fu colto da un mezzo infarto mentre lo stomaco gli si contraeva dolorosamente < No! > affermò fin troppo velocemente. Poi riprese il suo naturale savoir-faire e domandò con finta nonchalance < Cioè, a proposito di cosa? >
< Ci siamo resi conto che dall’inizio dell’anno sparisci sempre quando c’è… insomma, la luna piena. La scusa di tua madre che sta male non regge >
< Non vi seguo > mentì Remus mentre cercava disperatamente una via di fuga da quella situazione < Remus… tu sei un lupo mannaro? >
Peter rabbrividì fissandolo nervoso, Sirius assunse un’ aria distaccata come si stesse conversando del meteo, James continuò a torcersi le mani, incapace di guardarlo negli occhi per la paura di una risposta positiva.
Remus li fissò ad uno ad uno, tra il terrorizzato e lo stupito. Mai avrebbe immaginato che quei tre potessero giungere alla verità! E ci avevano impiegato solo un anno! Impressionante.
< No. Ho solo una madre malata > rispose dopo un po’.
Sirius sbuffò < Ogni volta quando c’è la luna piena? >
< Ma pensate, non l’avevo mai notato! > esclamò Lupin fintamente entusiasta per la scoperta < Magari è allergica alla luna e noi non ce ne siamo mai accorti! >
< Ma per favore Remus! > insisté Black < Non esiste una malattia del genere! >
< E che ne sai? Tu mica sei un medimago! Ma guarda te… > si finse indispettito e fece per andare via quando James gli afferrò il polso
< Rem siamo tuoi amici! Abbiamo il diritto di sapere! >
< Ed io sono una persona > rispose indignato l’altro < ho il diritto di voler tenere per me gli affari miei! >
Stava per dileguarsi quando poco più di un sussurro lo fermò < Per favore Rem >
Stupido Sirius e le sue buone maniere!
E stupidi i suoi genitori che gli avevano inculcato che se qualcuno ti chiede qualcosa per favore hai l’obbligo morale di accontentarlo se puoi.
E stupido anche lui che seguiva quelle regole di buona educazione!
Aveva undici anni e già gli avevano fatto il lavaggio del cervello!
Si voltò < Se vi dicessi che io sono una fata che ha bisogno della luna piena per ricaricare il suo potenziale magico mi credereste? > domandò speranzoso
Sirius e James scuoterono la testa.
Peter gorgogliò “Wow, davvero?” guardandolo ammirato.
< Avete ragione > mormorò amaramente senza avere il coraggio di alzare lo sguardo verso di loro < Io sono… un lupo mannaro > Peter fece un “oooouuuh” deluso, Remus deglutì < Potete odiarmi se volete adesso >
Non che dopo quella rivelazione Remus avesse intenzione di lasciare che sbandierassero il suo segreto ai quattro venti. Fosse stato costretto a minacciarli l’avrebbe fatto senza problemi, non sarebbero certo stati loro ad impedirgli di continuare a studiare in quella scuola!
Ma contro ogni sua aspettativa, invece di scappare via urlando, dopo qualche secondo di ragionevole silenzio sbigottito, un po’ impacciati i tre si avvicinarono a Lupin e l’abbracciarono.
< Ci dispiace > borbottò imbarazzato James < Noi comunque siamo qui per te, lo sai vero? >
Remus avrebbe potuto fare qualunque cosa in quel momento tra cui piangere, ringraziare o ricambiare l’abbraccio. Ma l’unica cosa che gli venne in mente fu mugugnare un emozionato < Ma voi sapete cos’è l’istinto di sopravvivenza, ragazzi? >
La risposta come sappiamo è un secco no.



Note:

Ho pensato molto se pubblicare o meno questa fic.
So che ce ne sono molte su questo argomento ma volevo qualcosa di più leggero di Remus che scoppia a piangere commosso, Peter che trema come una foglia e Sirius che guarda Lupin arrabbiato perché gli ha mentito per un anno ma mi sono chiesta se Rem in questa non fosse un po’ troppo OOC.
Si ringrazia profusamente Ligabue per la citazione là in alto =) A voi la parola.
Un bacio.

Keif