Non ho bisogno
di aprire gli occhi, sono già sveglia, quando il sole mi si
conficca nelle
pupille.
Come se mi ci avessero cacciassero due dita.
Non ho dormito.
Beh, non è poi una novità.
Mi capita piuttosto spesso ultimamente.
Ma la cosa più interessante è che non me ne fotte
niente. Dormire? Tempo perso.
Ho qualche difficoltà a respirare, come se mi
sentissi soffocare da tutto
quello che mi circonda.
E cos'è quest'altra sensazione? Ah, ecco.
Durante la notte mi sono tolta le coperte di dosso e ho la
fronte
imperlata di sudore.
Il contatto col letto mi da fastidio, sento i vestiti leggermente
bagnati,
anche loro di sudore.
C'è caldo, troppo.
Mi alzo con il busto, sentendo un giramento di testa; esattamente come
ieri
sera prima di lasciare la stanza delle necessità.
Cerco di vedere se nella stanza ci sono Pansy o Daphne, ma non
è così. Come
immaginavo, del resto.
A differenza di me se la saranno spassata.. beh meglio per loro.
Nonostante la vista annebbiata mi alzo, barcollando. Mah,
sarà solo un po' di
spossamento dovuto al post-festa. Capita quasi sempre, ma stavolta
è strano: ho
preso solo una burrobirra, nient'altro.
Per qualche secondo perdo il senso dell'orientamento. Sia spaziale che
temporale.
Che giorno è oggi?
Ah si, domenica, bene. Almeno potrò riprendermi, sono uno
straccio.
Magari questa spossatezza è un brutto scherzo dovuto allo
stress.. Sicuramente
ieri non è stata una giornata che si può dire
tranquilla. Anzi, completamente
incasinata per quanto riguarda il finale.
Quell'occhiataccia di Blaise.. mi ha visto con Draco in pista? O era
semplicemente uno sguardo di disprezzo nei miei confronti?
A volte credo che se mi odiasse andrebbe meglio. Sicuramente meglio.
E sarebbe stato meglio pure che non mi avesse incontrata, che quel
giorno non
mi avesse chiamato a sedermi di fianco a lui, dopo lo smistamento.
Quel "bamboccio totalmente insopportabile e sicuro di sè".
Così lo
avevo targato quando sono entrata nel suo stesso scompartimento in
treno e mi
ha rivolto la parola, il primo giorno di scuola; e così
è come sarebbe dovuto
rimanere.
Ma no, si sa che niente è razionale nella vita. O per lo
meno le cose più
importanti non lo sono praticamente mai.
Mi vesto con dei jeans short chiari, con la fine a risvolto e una
maglia nera
con sulla pancia un teschio bianco sfumato di verde; se ci fosse anche
un
serpente nel teschio assomiglierebbe al marchio nero..
Fischia, ma qui dentro non si respira!
Mi infilo le Converse nere con i lacci verdi e mi dirigo verso l'unica
finestra. Si, essendo nei sotterranei non tutte le camere ne hanno una.
Ma noi
possiamo vantarci di questo privilegio.
Ah. Mi stoppo prima di esserci arrivata.
Cosè questo cazzo di bruciore?
La mia gola? Si, è lei. Sta andando a fuoco.
Mi dirigo in bagno a bere un bicchiere di acqua.
Oh, questo si che è un toccasana: acqua gelata. Gelata
quanto gli occhi di
Blaise ieri.
No aspetta, quel pizzicore infernale c'è ancora,
non mi ha abbandonato.
Mando giù un altro bicchiere dopo averlo riempito di nuovo.
Hmm davvero, c’è troppo caldo per essere a
ottobre. Sento tutta la gola
riarsa.. e che mal di testa porca miseria..
D'un tratto le forze mi mancano, i miei occhi si chiudono per lasciare
spazio a
un buio conciliante tanto quanto fastidioso.
E così, in un istante non esisto più, perdo
coscienza di ogni cosa. Fantastico,
il mio desiderio s'è avverato. Non chiedo di meglio.
Non faccio nessuna resistenza a quell'oblìo sconosciuto..
Non sento
niente, non c'è nessun suono.
Sono diventata sorda o sono in un convento? Oppure sono morta?
Ah, no cazzo, eccolo, ecco di nuovo il mio corpo, respirare, molto
velocemente;
è segno che sono viva. Dannazione.
Si, lo sento chiaramente questo ritmo che mi percuote i polmoni.
Lo sapevo: cessare di esistere sarebbe stato chiedere troppo.
Però..
..Nah tutto sommato mi va bene così.
Oh no, questo caldo.. c'è ancora pure quello.
Il mio viso... è in fiamme, non c'è altra
soluzione che questa. Dev'essere per
forza così.
Piano, e contro la mia stessa volontà, apro gli occhi: tutto
appare sfuocato.
"Tutto" cosa, poi? Non c'è niente. Solo un fottutissimo e
accecante
bianco.
La mia testa è appoggiata su un cuscino senza dubbio; la
differenza rispetto al
pavimento si sente.
Sbatto le palpebre più volte, ma lentamente e con qualche
intoppo; come fossero
incollate.
Sento anche le braccia ora: sono ai lati della testa, nella tipica
posizione
da“Mani in alto”.
Non mi piace dare l'idea di sembrare arresa per qualsiasi motivo
nemmeno mentre
dormo.
E le gambe, si, ci sono anche loro. Mi danno l’idea di essere
rimaste dritte,
nella stessa posizione per troppo.
Oh, forse posso sperare nell'essermi addormentata per cento anni e
risvegliata
con tutti coloro che conosco, inesistenti. No, eh? Bah, le favole non
esistono.
E non sono roba per me. Decisamente no.
Muovo la gamba destra, piegandola in modo che la suola della scarpa sia
appoggiata sul materasso (è un materasso?), con il tallone
del piede a una
ventina di centimetri dal mio sedere.
Dio, sembra intorpidita alla massima potenza.
Ecco perchè odio dormire. Quando succede, quella sostanza
bastarda di cui non
ricordo il nome (la mezzosangue sicuramente invece se lo ricorda) entra
in
circolo indebolendoti e rendonoti meno recettivo. In poche parole ti fa
abbassare la guardia.
Le forme incominciano a prendere un nome, nella mia mente. Era
ora.
Volto piano la testa a destra, senza muovere il resto del corpo. Quel
che vedo
sono letti e tendine, entrambi candidi, a non finire.
Hum? Che razza di posto è questo?
Aggrotto le sopracciglia ancora più spaesata di prima.
Decido allora di spostare la testa a sinistra per allargare la visuale.
Ma mentre eseguo il movimento, quando il mio respiro arriva sulla parte
scoperta del mio petto, sento freddo, a causa del fatto che
è sudato.
Un debole brivido mi scorre da capo a piedi.
Ecco ora riesco a ved…
...
.......
..........Ditemi che è uno scherzo.
E di cattivo gusto anche. Parecchio.
“Peccato ti sia svegliata, volevo continuare a osservarti
dormire” Ghigna.
No, è la realtà purtroppo.
E va affrontata mantenedo la testa alta.
Sospiro, anzi, sbuffo.. una via di mezzo tra le due cose.
“Mi spieghi che cazzo ci fai qui?!"
Mi spiegate che cazzo ci fa qui Draco?!
Qui... si, qui in infermeria: ho finalmente realizzo dove mi trovo.
"Un momento … IO che cazzo ci faccio qui” ho la
voce tutta impastata ed è
bastato pronunciare due, dico, due frasi
perchè la testa tornasse a
pulsare come non so cosa..
“Piede rotto. Tu invece sei svenuta e Millicent, sentendo il
tonfo dalla stanza
accanto, è entrata in camera e ti ha portata qui.”
Spiega dal letto di fianco
al mio, con un piede fasciato e lo sguardo palesemente scocciato che lo
fissa.
Ah. Ho capito. Cioè, no, mica tanto.
Piede rotto, ha detto? Beh allora ci dovrebbe mettere solo qualche
giorno per
tornare a posto del tutto..
All'improvviso mi viene in mente una battutina acida, ma che non posso
fare a
meno di dire: come la maggior parte di esse che mi saltano in mente
poi..
“Troppa foga ieri notte?” chiedo alzando un angolo
della bocca, un po'
strafottente, ma in realtà non ci trovo un cazzo di
divertente.
Mi risponde con un mezzo ghigno ma poi torna serio, perso nei suoi
pensieri.
Caro Malfoy, quando imparerai qualcosa sul comportamento delle ragazze
sarà
sempre troppo tardi.
... se imparerai mai qualcosa dal
comportamento delle ragazze; non
che intenda accomunarmi a tutte le oche della scuola tsè.
Intendo qualcosa che non centri col sesso, ovvio.
E con tutte ste belle robe intendo dire che, la sua, non è
accettabile come
risposta alla mia provocazione, in quanto insoddisfacente.
Sento dei passi dirigersi verso la porta principale
dell’infermeria.
Si, in questo silenzio si sentono come tuoni. Sarà
perchè la stanza, a parte
noi due, è vuota; si vede che questo è un periodo
sfigato per colei che sta
entrando: non essendoci nessuno sarà costretta a passarsi il
tempo girando i
pollici.
Madama Chips.
“Oh, eccoti sveglia finalmente.” Sorride
apprensiva.
Oh, eccoti qui a rompere le palle, sfortunatamente.
Ma farò buon viso a cattivo gioco: ovvero quello che faccio
praticamente sempre
con le altre case. E con questo non intendo proprio
ogni singola volta.
Ad esempio coi grifoni il buon viso lo mando a farsi benedire, e tengo
il
cattivo gioco.
Molto più eccitante, vuoi mettere?
Non mi sono ancora mossa, come se avessi paura di rompermi qualcosa,
tanto mi
sento fragile.
Non emotivamente, si intende.
Proprio no.
Si avvicina al letto con aria professionale.
Mi osserva attentamente in lungo e in largo, facendo scaturire in me un
fastidio insopportabile.
Senza dire niente si dirige verso la parte opposta della stanza, presso
le
mensole.
Scartabella un po’, poi quando a trovato quel che cercava,
torna verso di me
con un termometro.
“Provati la febbre.” Me lo tende.
Che palle, mi sento osservata da Draco, perché so che anche
se fa finta di
starsene per i cazzi suoi, non è così.
Lentamente afferro l'oggetto con la mano destra, e lo posiziono sotto
l’ascella, come quelli babbani insomma, solo che sono molto
più veloci.
Dopo mezzo minuto infatti, tende la mano per riaverlo. Glielo allungo
senza
troppi complimenti. Che se lo riprenda pure.
Lo guarda attentamente e concentrata per un po’; quando
finalmente la vista le
consente di visualizzare il risultato, fa una faccia allarmata.
Che c'è? Mi fa venire un colpo se fa quella faccia.
“Ma stai andando a fuoco ragazza mia! No no , tu oggi stai
qui e non ti muovi.”
Dice seria.
In effetti sono esausta ma non mi va di rimanere inchiodata in
questo
letto da quattro soldi per tutto il giorno.
Sbuffo sonoramente, al che Draco ride sotto i baffi, ma si lascia
scappare un
sorrisetto divertito e dall’aria super sfottente.
“Lei non faccia lo spiritoso signor Malfoy, è
nella stessa identica
situazione.”
Oh, ecco, mi ha anticipata.
Madama Chips si avvia verso la porta per l’altra stanza,
quella sulla parete di
fronte a noi.
Il biondo spalanca gli occhi: “Cosa?! Ma, posso
camminare!” sbraita per farsi
sentire, dato che la sua interlocutrice oramai è a una
quindicina di metri, e
si sa, non eccelle il suo udito.
Dio, parla più piano che mi stanno scoppiando le cervella,
brutto scemo!
“Non dica idiozie per favore.”E se ne esce
sospirando “Ah, i giovani d’oggi,
quante storie!”
Si, tante storie fa bene a farle perchè di stare a un metro
di distanza da lui
per tutt'oggi, non mi va bene un cazzo.
Silenzio.
Tuttavia lui se la stava spassando a sfottermi, quindi:
“Fottiti. Ti sta bene.”
Ma la voce è smorzata dalla febbre e non da quel senso
di trionfo che
darebbe se fossi in piena salute.
Lui ridacchia un po': “Sembra proprio che dovrò
starti vicino tutto il giorno”
ghigna.
Giro la testa verso di lui: la sua faccia fa molto < felice di
romperti le
palle >.
Ma dio mio che occhi … Ok sto delirando.
Colpa di questa febbre
merdosa che mi sono cuccata.
Risposto il volto dall’altra parte. Il mio petto si abbassa e
si alza
frenetico. Mi sento davvero ardere, tipo quando noi streghe, nel
medioevo,
venivamo bruciate sul rogo.
Ok, non sto una meraviglia, affatto. Ma che brillante deduzione Rin,
sconvolgente il tuo QI.
Risposto la testa un'altra volta, al centro del cuscino; in
questo modo
posso vedere il soffitto, ovvero niente che mi faccia deprimere, al
contrario
di tutto ciò che c'è in questa stanza.
“Sicura di avere la febbre? A me più che altro
sembra che tu abbia fatto altro
…” con la coda dell'occhio vedo la sua espressione
divertita e non poco sadica.
Eh?
Ok, ragioniamo: ansimo, sudo, ho la faccia abbastanza rossa, sono in
una posa
molto strana per un semplice riposino, parlo a fatica.
“Vaffanculo” e con le ultime forze rimaste afferro
il cuscino del letto alla
mia destra e glielo lancio in faccia, centrandolo, per poi ricadere sul
pavimento.
Si, perchè non si può muovere di molto con il
piede infortunato.
Sto stronzetto qui deve sempre commentare, mai una volta che
si faccia
sfuggire un'occasione come questa.
Sorrido un po’, a occhi chiusi, per la vittoria ottenuta nel
lancio.
“Più o meno quello che mi hai detto ieri
sera” ecco un altro commento. Ma
stavolta serio.
Silenzio. Ancora.
...Sinceramente non pensavo tirasse fuori il nostro.. come dire, hm..
"saluto"?
Non è da lui ritirare in ballo certe cose.
E contavo su questo fatto.
Non ho voglia di parlarne. Non ne avrò mai.
Così cerco di concentrare l’attenzione su
altro. “Se Richenford ti vedesse
così debilitato proverebbe ad ammazzarti sai? Cogliendo
l’occasione.”
Dopotutto credo sia davvero così. Oddio, non ammazzarlo
perchè non è
Serpeverde, ma almeno menarlo si.
Però devo ammettere che mi dispiacerebbe.
Ridacchia. “Ci ha provato.”
.. Che cacchio blatera?
Lo guardo interrogativa perchè la curiosità
è più forte di me.
“Due costole incrinate e naso rotto. In più dolori
ai gioielli di
famiglia."
Te lo dico che ce l'ha con lui, caspita.
"L'hanno portato nell'altra sala dopo che ha tentato di lanciarsi
furibondo su di me, una volta messo nel letto di fronte a
qusto.” Ghigna sadico
e completamente orgoglioso della vicenda.
Sul mio volto appare la sua stessa espressione, per poi voltarmi sul
fianco
destro, quindi dandogli le spalle.
Si, non c'è male: ha avuto quel che si meritava quel
bastardo.
Trascorre qualche altro minuto, in completo silenzio.
“Sai” incomincia serio di nuovo;
Che brutto modo per incominciare una frase: dopo quel fottuto "sai"
viene sempre qualcosa di estremamente serio.
O almeno se stai parlando con Draco Malfoy.
“ieri è stato diverso. Strano.”
Si, lo so.
Quello che invece vorrei è sapere quando ha deciso di diventare
così socievole da
parlare con questa frequenza.
Non dico niente e rimango immobile.
Magari molla la pezza.
Se era strano quello successo ieri sarebbe ancora più strano
che insistesse.
Sbuffa “Lo so che non stai dormendo.”
Ecco, appena detto.
...
Un minuto ancora di silenzio.
“Pff sei proprio una bambina” commenta altamente
scocciato: forse sperava che
una volta tolta la sua, anche io avrei tolto la mia, di maschera dico.
Sè, una "bambina" sto cazzo.
Ma perchè si ostina a parlarmi quando ha capito che io non
ne ho per niente
voglia?!
Minchia, sto con la febbre, son morta di stanchezza (si, ho ancora
sonno), ho
mal di testa, non capisco un cazzo, ma lasciamo dormire, no!?
Probabilmente lo ha detto per farmi reagire.
Scusa Draco, c'è un piccolo dettaglio: non voglio.
Non ora.
Torno ad appoggiarmi sul lato sinistro, in modo da poterlo vedere, e
quello
sposta lo sguardo da davanti a sè perso nel vuoto, a me. Ma
lui di per sè è
fermo.
Mugulo piano stiracchiandomi; ahhh senso di libertà
ritrovato.
“Hm, lasciami pensare, si, lo sono. Ma solo ed esclusivamente
quando voglio.
Ergo al momento non lo sono e lasciami stare”
Maledetto mal di testa! Bene, tronchiamo la conversazione.
“E ora, ti dispiace se ne parliamo dopo che ho dormito? Sai,
se continui a
parlare con quella voce sexy, potrei anche saltarti addosso, con questa
febbre.”
Concludo piano, a causa del sonno e di tutto il resto..
Aspetta, che cazzo ho detto?!
Oddio, si, decisamente meglio se dormo e me ne sto
zitta con questa
boccaccia.
Finalmente chiudo gli occhi, prima di perdere coscienza.
Era davvero un sorriso quello? Dopo che ha ghignato come al solito,
dico.
O me lo sono immaginato?
Mah.
Un vociare
basso si insinua nella mia mente riportandomi alla realtà.
Qualche dolore alla testa l'ho ancora, ma va decisamente meglio
rispetto a
prima.
Apro piano gli occhi, una volta pronta ad affrontare le conseguenze di
questo
gesto.
“Ehi, come va?” chiede una Daphne preoccupata,
seduta su una sedia di legno
bianco al fianco destro del mio letto, ovvero verso dove sono girata.
Sbatto le palpebre e focalizzo le voci che sentivo prima: una
è di Malfoy,
l’altra di Nott, e provengono dalle mie spalle.
Salazar sia lodato, non siamo soli.
“Non troppo bene.” rispondo ancora assonnata.
Si, a dire il vero non mi sono ancora ripresa.. e.. vi sconcertate se
dico che
ho ancora sonno?
Mi appoggia una mano sulla fronte e la ritrae dopo poco, con
una piccola
smorfia.
“Cavolo quanto scotti.” Aggrotta le sopracciglia.
Sospiro rassegnata a sta situazione di merda:
“Già.”
Lentamente, per evitare qualche brutta sorpresa, mi metto
seduta, poi mi
sporgo verso di lei col busto.
“Allora, ieri con chi sei finita?” le sussurro;
lei ghigna “Eheh, sapessi, sapessi.” sussurra a sua
volta.
Le rivolgo uno sguardo complice.
Si, è il massimo che posso fare conciata così, e
sto pure riuscendo a fingere
meglio del previsto.
Mi si avvicina all’orecchio per non farsi sentire dagli altri
due: “Robert
Wheils, Tassorosso. Ci sa fare il biondino.” Sorride
compiaciuta, e io
ricambio.
E' proprio vero che sul sesso non esiste differenza tra case
d'appartenenza.
Cioè, sulla bravura.
Mentre sul metodo c'è eccome eheh, e poi lì sta a
preferenze.
“E Pansy?” infatti la mora non è
presente, dove si sarà cacciata?
Round mattutino? Anzi.. ma un momento, che ore sono? Non capisco..
“Ah, prima era qui, ma non ti svegliavi e lei doveva uscire,
quindi è
andata."
Oh oh oh, uscire con chi? Ehh Pansy Pansy!
"Comunque" riprende "non ho ben capito, ma la notte è stata
da
un grifone.. purosangue però.”
Si, so che a lei da fastidio andare con qualcuno che non è
di sangue puro.
Bah, per quanto mi riguarda ciò che avviene alle feste e di
notte rimane lì
dov'è senza uscire mai più.
Almeno per quel che riguarda quest'argomento.
Alzo un sopracciglio “Tutti si lanciano sui Grifondoro a
quanto vedo. Anche
Nott, l’ho visto ieri sera. Non è che vi state
rammollendo?” scherzo.
Sè, parlo io..
“Si stanno.. rammollendo. Io non
centro.” Ride piano per non fare troppo
rumore.
Alle orecchie mi arriva la voce di Nott che saluta Malfoy e si dirige
di fianco
a Daph.
“Saluto Draco poi andiamo.” Gli dice la
bionda; lui annuisce.
Ma se vuoi anche più di "un attimo".
Anche un'ora. O due.
Tiello occupato più che puoi già che ci sei.
Si alza dalla sedia.
“Ah, Daph.” La richiamo.
“Si?” si volta verso di me.
Devo dirle di Dawson ma... ora che ci penso adesso che nessuno tiene
occupato
Malfoy, può sentire, e non voglio.
Dobbiamo essere da sole.
“… Niente, non importa.” Rinuncio.
“Adesso mi hai messo la pulce nell’orecchio, che
c’è?” chiede curiosa.
No ti prego, non isistere proprio ora.
“Niente, ho detto. Può aspettare, te lo
dirò poi.” Dato che è poco convinta le
sorrido.
“Hm ok.” Alza le spalle arrendendosi e dirigendosi
poi a salutare Malfoy.
“E tu che hai combinato?" mi giro verso la persona che sta
parlando.
"Draco mi ha detto che sei svenuta.” Chiede Theo;
“Mah, non ho dormito e stamattina quando mi sono alzata sono
stata male. E'
solo qualche linea di febbre..” Bofonchio.
"Qualche" linea di febbre.
“Ah, non hai dormito eh?” ghigna.
Alzo un sopracciglio.. ma che pervertiti, tutti, oh.
“Non ho fatto niente di quello che pensi, stavo male
già ieri sera, infatti me
ne sono andata presto. Mentre tu ci hai dato dentro con quella
Grifondoro?”
sorrisetto maligno da parte mia.
Eh si, se l'è meritato.
“Ma tu guarda questa che mi spia.” Dice divertito.
Certo, sicuramente.
“Spiarti? Non ci tengo proprio. È solo che mi
è capitato di vederti in mezzo a
quel marasma.” Ghigno.
“Lo so, sono talmente bello che mi vedi subito in mezzo alla
folla.” Scherza
provocandomi un sorriso divertito.
Si riavvicina Daphne.
“Andiamo?” richiama Nott all'ordine, e quello
annuisce.
Ma.. è proprio necessario che vadano?
E' proprio necessario che mi lascino in balìa delle domande
di Draco?
Daph si avvia verso la porta;
Theo fa per seguirla, ma poi si rigira verso di me e dice serio:
“Prima è
venuto anche Blaise, ma dormivi.”
...Grazie al cielo stavo dormendo.
Mi avrebbe seccato parecchio dover discutere in questa situazione,
ovvero di
mio svantaggio.
Per non parlare del fatto che sarei stata impossibilitata ad andarmene
qualora
la conversazione fosse diventata insostenibile.
Che colpo di culo.
Però...
Però mi fa piacere che sia venuto.
Annuisco piano, mentre la mia testa si rifiuta di pensare a quel nome.
Se ne vanno chiudendo il portone alle loro spalle.
“Adesso puoi anche smettere di fare finta di stare
bene.” Dice il mio
“coinquilino”, tsk.
Tuttavia non me lo faccio ripetere due volte.
Lascio cadere il busto a peso morto sul materasso, guardando il
soffitto.
Ma non l'ho fatto perchè me l'ha detto lui, intendiamoci.
“Quanto ho dormito?” come mi sono accorta prima,
non so minimamente che ore
siano.
“Tre ore. Sono le undici.”
Se non fosse che non ha un cazzo da fare se non contare il tempo per
cui dormo,
mi stupirei del fatto che lo sappia.
Hm in effetti quando mi sono svegliata in infermeria stamattina saranno
state
circa le otto.
... Cavolo, ma perchè non riesco a smettere di pensare a
quello successo ieri
sera?
Inoltre sono tremendamente preoccupata che...
Persino i miei pensieri esitano.
..Che Blaise abbia detto qualcosa a Draco.
Ed esiste solo un modo per saperlo.
“Posso chiederti una cosa?”
Fa una faccia un po’ sorpresa, ma curiosa.
In ogni caso non si scompone, come ogni volta rimane abbastanza
impassibile.
“Blaise ti ha detto qualcosa?” Ah, ma che cacchio
sto dicendo!
Guarda a che punto sono arrivata, mi sto per sputtanare con le mie mani!
Infatti sembra perplesso. “Ovvio che se è venuto
qui mi ha parlato.. In che
senso “ti ha detto qualcosa”? Riguardo
che?” mi guarda concentrato con la fronte
corrugata.
Ok, non glielo ha detto.
Non gli ha detto quello che comporterebbe se.. si insomma, quello.
Non gli ha detto che è incazzato per ieri.
Perchè lo è, lo so.
“Lascia perdere.” dico infine dopo un mio breve
silenzio durante il quale ero
immersa nei miei pensieri.
Sembra riluttante all’idea, ma poi rimane zitto.
Oh, finalmente una cosa prevedibile e facente parte del suo solito
comportamento.
Ah, però..
Però non deve riflettere su cosa intendevo.
Ci potrebbe arrivare, non è stupido.
“Come va il piede?” domanda banale ma essenziale
per farlo concentrare su altro
ed evitare che accada quanto ho appena realizzato.
“Tranquilla che sto male, non ti preoccupare: non
c’è speranza che smetta
questo dolore atroce.” Scherza sbuffando ed esibendosi in una
piccola smorfia.
Ah, e così il signorino si sta trattenendo eh. Non vuole
mostrarsi debole.
Come al solito insomma. Però tra Potter e me c'è
differenza, dovrebbe capirlo.
Mah, suppongo che il nostro orgoglio di serpi sia troppo importante per
essere
ignorato.
Mi giro sul fianco sinistro a guardarlo: appoggiato con la schiena al
muro;
“Ah, si certo, ci godo” roteo gli occhi.
Come se potessi godere del fatto che uno del mio gruppo stia
sopportando un dolore
come quello.
O semplicemente un qualsiasi dolore.
Vedi Blaise.
Ma quest'ultimo lo conosco come le mie tasche, e ogni volta che ne
prova,
questo è poi seguito dalla rabbia.
Per cui credo che presto smetterà di essere così
passivo come ieri.
Ghigna. “Godi?”
… No, adesso ditemi, perchè ogni
volta fa ste battute?!
“Ma tu pensi sempre a quello!” sbuffo rigirandomi
dall’altra parte.
Incredibile quanto gli atteggiamenti di Malfoy possano essere diversi
l'uno
dall'altro.
Un esempio è la differenza tra ieri sera e ora.
“No, aspetta”
E che vuole ancora?
Mi fermo mentre mi stavo ancora girando.
... “Che c’è?” mi decido a
chiedere dato che non si esprime.
“Rimani girata di qua.” la sua voce è
più bassa, ed è tornata ancora una volta
seria.
Non è un ordine. E' una richiesta.
… Una strana richiesta.
E anche se è possibile lo chieda per parlare di che so io,
lo farò lo stesso.
Solo per il modo in cui l'ha chiesto, non per altro.
Così, dopo qualche secondo, mi rivolto lentamente verso di
lui senza dire
niente.
Ci guardiamo per qualche istante che mi sembrano mesi, poi lui alza un
angolo
della bocca a mo’ di sorrisetto.
Altrochè occhi ghiacciati di Blaise..
Quelli di Draco sono peggio, cioè, lo sono ancora di
più.
Ma se crede di sfuggirmi si sbaglia di grosso.
“Era un sorriso quello? Sai, vedo sfuocato a causa della
febbre: illuminami.”
Che stronza che sono muahah.
Ghigno.
Si possono vedere tante cose o niente sul volto di Malfoy, a seconda di
quando
decide di nascondere ciò che prova o meno.
Ma vi assicuro che il sorriso è una delle più
rare, insieme al pianto.
Ride “Cos’è, credi sia incapace di
sorridere?”
Si, esatto caro.
O meglio, credo che tu te lo sia lasciato scappare contro il tuo volere.
“Dato che ghigni solo,si.”
Beh io ho poco da dire, pure io faccio così.. ovvero ghigno
spesso, ma che
vuoi, siamo serpi.
In compenso, però, se c'è da sorridere lo faccio,
e il più delle volte non mi
trattengo.
“Ehi, io ghigno perché sono sexy quando lo faccio"
Non sarà davvero sorpreso da quello che gli ho fatto notare,
vero?
Mi riferisco al fatto che sembra essersela presa, anche se solo di un
briciolo.
"… Ora che ci penso sono sexy a fare qualsiasi
cosa.” Ghigna.
“Ecco, lo vedi?!” faccio notare più ad
alta voce;
“Cosa, che sono sexy?” fa finta di nulla,
continuando a ghignare di proposito,
con un’aria da superiore.
Alzo gli occhi al cielo. Devo ammettere che mi sta contagiando, col suo
umorismo da strapazzo.
“Ma fammi il piacere, mai quanto me.” sto quindi al
gioco.
Della serie "niente di meglio da fare".
Mi osserva veloce dalle gambe alla testa, poi storce il naso:
“Cazzo mi sa che
ti devo dare ragione” continua a scherzare.. credo.
Gli faccio una linguaccia e lui ridacchia mantenendo il famoso ghigno.
Non è poi così terribile passare il tempo con
lui, se si evita di parlare delle
cose fondamentali; come Blaise o i mangiamorte.
Dalla porta in fondo alla stanza si affaccia Madama Chips, facendo
girare la
testa verso la sua direzione ad entrambi.
“Shh fate silenzio, Dawson sta dormendo.” E
sparisce così come è apparsa.
Ci guardiamo, poi entrambi torniamo a ghignare.
A proposito di Dawson..
“Spero non si risvegli affatto.” scuoto la testa
per scacciare il ricordo.
“Anche io.” Dice serio, e in modo secco.
C'è una cosa che devo chiedergli. E lo farò ora
che non può scappare.
“Perché ieri sera sei intervenuto?” sono
curiosa di sapere la risposta. Poteva
lasciarmi con quello lì e a lui non sarebbe cambiato niente.
Sembra colto alla sprovvista, probabilmente non si aspettava una
domanda del
genere. Beh, arrangiati, ora mi rispondi.
“Che domanda è? Volevi che ti lasciassi
stuprare?!” sbraita;
Ehi calmino bello, relax yourself. Vedo che non sono la sola ad essere
soggetta
a sbalzi d'umore improvvisi.
“No, intendo …" una nota scocciata si è
infiltrata nella mia voce, a causa
del dover ripetere.
"Non eri obbligato e a te non sarebbe cambiato un emerito cazzo.
Però lo
hai fatto lo stesso.” specifico.
Ci pensa, con la fronte corrugata e gli occhi di nuovo puntati sul suo
piede.
“Non lo so, mi ha dato fastidio.”
Fastidio? Ah, ora si che è tutto chiaro come la luce del
sole! No.
Vorrei chiedergli il perché del fatto che gli ha dato
fastidio, ma il suo tono
da l’idea che non voglia aggiungere altro.
E che non aggiungerà
altro.
Va bene, dopotutto se stessimo parlando di Blaise e rispondessi
in modo
da non voler proseguire, gli sarei grato se stesse zitto, come me ora.
Mi giro a pancia in giù, causa urgenza di cambiare posizione
per intorpidimento
generale, ma continuando a guardarlo.Non si sa mai che cambi idea.
Sposta lo sguardo su un punto imprecisato della mia schiena.
“Cos’è quel tatuaggio?”
chiede.
Oh porca miseria.
E' evidente che la maglietta mi si è tirata su lasciando
scoperti gli ultimi
dieci centimetri di schiena..
Sono stupida, dovevo fare più attenzione.
Ma avevo dimenticato che l’avrebbe potuto vedere, mi ero totalmente
dimenticata che con lui dovevo fare attenzione a non mostrarlo; con
Blaise non
c'era più bisogno di nasconderlo, dopo che lo vide la nostra
prima volta, gli
raccontai tutto.
Divento seria, sia per il tasto dolente toccato, sia per i ricordi che
sono
riaffiorati.
Mi tiro giù la maglietta. “Niente.”
Cerco di eludere la cosa.
“Sembrava il tuo cognome” ignora il mio tentativo
di fuga... Forse perché se
verrà preso dai mangiamorte gliene faranno uno pure a lui,
di "tatuaggio".
Già.
Giro la testa dall’altra parte.
Non voglio dirglielo, e se mai lo farò di certo non
sarà ora. Non voglio
nemmeno vedere i suoi occhi: troppo pericolosi, potrebbero riuscire a
estorcermi l'informazione.
Dopotutto è una cosa che si vede solo se fai certe cose, a
parte in casi
particolari come questo.. casi di sfiga come questo.
..Ma a dire la verità, tra tutti quelli con cui sono andata
a letto, se ne è
accorto solo Blaise. Non si può nemmeno dire che era
avvantaggiato perchè,
nonostante ci sono stata decisamente molte, molte più volte
rispetto che con
gli altri, occasioni singole spesso accadute a feste, lo ha visto
subito.
“Anche per me ieri è stato strano.”
Riprendo il discorso che aveva aperto prima
che mi addormentassi, che è sicuramente meglio di quello su
cui stavamo andando
a finire.
Si sarà accorto del mio patetico tentativo di cambiare
argomento ancora una
volta? Nooo, vero? Mah, non mi importa.
Gli sento appoggiare la testa all’indietro, contro il muro.
Iniziavo a preoccuparmi, non si è mosso da quella posizione
per ogni singolo
istante in cui ero sveglia.
A proposito... mi sta tornando sonno, si, è il torpore di
prima che mi
sta riassalendo.
Stiamo in silenzio.
Quindi (con mia grande gioia) non ha intenzione nemmeno di parlare di
quello.
Da quando sono diventata così fortunata?
Piego le ginocchia portandole allo stesso livello al quale si trova la
pancia.
Ora ho freddo, e non me ne sono accorta fino ad ora, per cause
più che ovvie.
“Stai tremando.” Osserva.
“Non ti facevo così intuitivo” Dico
sarcastica mentre mi tiro il lenzuolo
addosso, dopo essermi tolte le scarpe; sempre girata dalla parte
opposta.
Probabilmente avrà ghignato, ma non ne sono del tutto certa,
dato il suo
recente cambiamento d'umore.
Per togliermi la curiosità dovrei voltarmi, ma non lo
farò.
Dopo qualche minuto lo sento imprecare a voce bassa per poi sistemarsi
meglio
sul letto; mah, sarà il dolore al piede.
Un'altra decina di minuti trascorre e, di nuovo, mi addormento.
Beh che c’è? Ho la febbre posso dormire quanto
voglio. E poi ho scoperto che
più dormo, meno sono aggressiva.
Non so se è un bene ma cercavo di inserire punti
positivi in quell'azione
che ho sempre ritenuto una perdita di tempo e che ora mi ha soggiogata.
Mi sveglio di
soprassalto: il mio dolce dormire è stato bruscamente
interrotto da un rumore
familiare.
“Di nuovo tu?! Che cazzo vuoi ancora!?” la voce di
Draco mi rimbomba nelle
orecchie dato che sono ancora assonnata.
Gli occhi mi si aprono involontariamente, di riflesso.
Hm adesso ho di nuovo caldo; infatti deve essermi tornato mentre
dormivo della
grossa, perché mi sono scoperta dalle lenzuola come
stamattina.
La figura di Dawson vicina alla porta in fondo mi fa balzare il cuore
in gola,
riportandomi alla mente le immagini della sera prima.
Che cazzo ci fa qui!?
Scatto su in un attimo, col busto contro il muro.
Malfoy mi guarda di sfuggita con la coda dell'occhio, troppo
concentrato su
quell’idiota.
Che minchia fa?! Come osa avvicinarsi?!
Si esatto, sta venendo verso di me, si avvicina piano al mio letto e si
stoppa
alla fine di quello quando ci è arrivato. Lo guardo nel
peggiore dei modi.
“Volevo solo scusarmi con te per ieri.” Mi guarda
negli occhi dicendo questa
frase, serio.
Fanculo. Va all'inferno idiota. Sta il più lontano possibile
da me.
“E quindi?” Dico fredda. Sono anche stata fin
troppo gentile.
“Ero ubriaco, mi dispiace” e ribadisco, quindi?!
Cazzo vuole?! Mica può sperare che faccia finta di niente,
che sia tutto come
prima. Oddio, anche prima non l'ho trattato come una meraviglia..
però sono
capace di fare di peggio.
“Non ti darò una seconda possibilità.
Vuoi che ti scusi? Ok va bene, ma sta
lontano da me, non ti avvicinare mai più. Per me non esisti
più.” Spiego con un
tono che non ammette repliche, ancora più gelido di prima.
Rivolge uno sguardo di ira a Draco, che lui ricambia, e, dopo qualche
altro
momento passato a guardarmi, se ne va, con una mano appoggiata sul
punto dove
il biondo gli ha rotto le costole, camminando un po’ a
fatica, così come
respira.
Chiude la porta dietro di sè.
Coglione.
Sbuffo, portando le ginocchia al petto, lasciando le mani appoggiate
sul
materasso.
Che risveglio di merda, ragazzi.
La luce che penetra dalle finestre poste in alto, è
tipicamente pomeridiana,
dipinta di rossiccio. Il che vuol dire che ho dormito anche per la
maggior
parte del pomeriggio, saltando anche il pranzo.
Bah, non mi interessa.
“Non dovevi scusarlo.” Dice duro Malfoy.
Ah, si, bella prova. “Per poi ritrovarmelo appresso ogni
giorno implorandomi di
scusarlo?” rispondo con rabbia.
Il fatto è già successo con parecchie altre
persone, e a quanto pare capisce
che non mi riferisco solo a questo singolo episodio, dato che mi guarda
con la
coda dell’occhio zittendosi.
Sbuffo dal caldo.
Guardo in giro per la grande stanza rimanendo seduta.
Ah, eccola là, una cosa che mi può aiutare.
Mi alzo.
Lui mi osserva contrariato dalla mia scelta di muovermi,
anziché starmene
imbacuccata nel letto.
Ehi, è una semplice febbre, e che cacchio..
Cammino a piedi scalzi sul pavimento freddo e bianco, verso uno dei
letti
nell’angolo a nord est della sala.
Ecco il mio obiettivo: il ventilatore.
Lo faccio levitare di fianco a me, e torno al mio posto.
Si appoggia sul tavolino ai piedi del mio letto; lo accendo, ovviamente
girato
verso di me. Mi posiziono in ginocchio nell’ultima parte del
letto, col busto
proteso verso il ventilatore, e gli occhi chiusi, i capelli che
svolazzano
all’indietro.
Ahh fresco finalmente. A causa del sudore sul mio petto e sulla fronte,
il
contatto con l’aria rende il tutto ancora più
“risvegliante”.
“Vuoi prenderti un accidente? Quello è il modo
giusto” commenta Malfoy.
“Nessuno ha chiesto il tuo parere” dico mantenendo
la posizione e gli occhi
chiusi.
Precisamente. E ribadisco che deve evitare di commentare ogni volta.
Ridacchia.
“Che cazzo hai da ridere?” apro un occhio per
guardarlo.
“Come se ascoltassi i pareri altrui.” soffia.
Ah si eh?
“Parla l’altro”
Ora sono rinfrescata, almeno un po’.
Lo spengo. Appena in tempo perché Madama Chips entri a
portarci la cena, evitando
quindi che mi rimproveri.
Mangiamo in silenzio, poi lei torna a portare via i piatti.
“Ora dormite su. Malfoy lei domani rimane sicuramente, mentre
tu” usa un tono
più confidenziale, parlando da donna a donna “ti
proverai la febbre, poi
vedremo.”
Entrambi annuiamo, e lei lascia la stanza spegnendo le luci.
Nonostante ciò, la luce lunare illumina molto bene, e riesco
a vedere quasi per
tutta la stanza.
Col cavolo che dormo ora, ho dormito tutto il tempo!
Sono sul fianco, girata dalla parte opposta a Draco e cerco di prendere
sonno
invano almeno da un’ora.
È strano come mi sia trovata a mio agio oggi con lui di
fianco.
No, non strano, sorprendente piuttosto.
Non credevo di riuscire a resistere, e forse se non avessi dormito
tutto quel
tempo non ce l'avrei fatta, infatti.
Mi giro per guardarlo; è ancora nella stessa posizione da
tutto il giorno,
ovvero sempre con la schiena contro il muro.
Dopo poco sposta lo sguardo su di me.
“Non dormi?” chiedo.
“No” Ri-sposta la testa a fissare davanti a lui.
Cavolo che vitalità.
Qualche minuto.
Mi sto annoiando.
Mi alzo dal letto.
“Che fai?” chiede curioso aggrottando le
sopracciglia.
Sto per fare una cretinata, lo so, ma almeno non passerò
tutto il tempo a
contare le piastrelle del pavimento.
Mi sono fermata a 72.
Aggiro la parte finale del suo letto, e sempre sotto i suoi occhi
attenti e
perplessi, cammino lungo il fianco sinistro di esso.
Mi siedo di fianco a lui, per poi issare sopra al letto anche le mie
gambe, e
il busto contro il muro: dal momento che lui è sistemato
più verso l’altra
parte, ci sto se mi stringo un po’.
Una delle peggiori idee che io abbia mai avuto, lo riconosco.
Ma che volete? Febbre più idiozia naturale danno questi
risultati.
Alza un sopracciglio ghignando.
Ecco ci risiamo.
Lo guardo male “Ma che cacchio vai a pensare!?
Tsk.”
Ma tu guarda questo.
.. Beh in effetti sembra abbastanza equivoca la cosa, ma credetemi, non
lo è.
“E allora come dovrei interpretare?” continua
beffardo.
Già, come?
Mi sa che stavolta sono proprio partita col cervello.
Sbuffo “Mi annoio, e se parlo da là sveglio lo
stronzo nell’altra stanza, e
pure Madama Chips.” Esibisco il mio logico ragionamento a
prova di Granger... o
quasi.
“Ti faccio presente che mentre tu hai ronfato tutto il
giorno, io non ho chiuso
occhio.” osserva.
Ma che faccia tosta:“Ehi sei tu che hai detto che non
dormivi” mi difendo; lui
sbuffa leggermente.
“Ma se vuoi me ne vado” incrocio le braccia con gli
occhi chiusi attendendo
risposta.
Che cosa..?
Sento la sua mano sinistra afferrare il bordo della mia maglietta nella
parte
della schiena, sul fondo, e tirarla su per una parte.
Dopo lo sgomento, mi rendo conto di quello che in realtà
vuole fare.
Eh, certo, vuole vedere il tatuaggio, prego, con comodo!
Cioè! Ma dico io.
Non lo sa che i segni sulla schiena altrui non si guardano senza
permesso?!
Bah.
Evidentemente ha preso la sfacciataggine da suo padre.
E va bene, tanto ho capito che non mi lascerà mai stare fino
a che non saprà.
Stacco la schiena dal muro e appoggio le mani sul materasso, di fianco
a me per
tenermi su.
Giro la testa, seria, per guardarlo: sta fissando concentrato la
scritta, come
supponevo.
Lentamente ci fa scorrere sopra un dito freddo.
Sento dei brividi percorrermi, anche se rimango completamente ferma.
Il contatto con la sua pelle è piacevole, perché
essendo io calda, mi
rinfresca.
Ma non dovrebbe fare una cosa del genere. E io non dovrei lasciare che
lo
faccia.
Ma se ciò che accade nella stanza delle necessità
rimane nella stanza delle
necessità, allora anche ciò che accade
nell'infermeria, può rimanere
nell'infermeria.
E con questo non intendo che ci andrò a letto.
Solo, gli parlerò di questo tatuaggio e delle sue schifose
origini.
La scritta nera del mio cognome, con decorazioni arzigogolate per ogni
lettera,
deve incuriosirlo parecchio.
“Ora chi è che dovrebbe interpretare
male?” dico con una smorfia; ghigna senza
smettere di osservare il tatuaggio.
Ma dopo qualche secondo il suo ghigno sparisce lasciando spazio alla
solita
fredda distesa di ghiaccio.
“Perché prima l’hai coperto?”
chiede piano e serio.
Esattamente quello che dovrei evitare di dire, ma farò
un'eccezione.
Oltre a Blaise lo sanno solo Daphne e Pansy (perchè avendomi
vista varie volte
mentre mi cambiavo non potevano non chiedermi nulla..).. prima o poi ne
parlerò
anche a Nott.
Inoltre se glielo dirò, a Draco, forse si sentirà
meglio compreso nella paura
che prova verso il marchio.
“Perché è stato fatto contro la mia
volontà.” La mia lingua non mi permette di
andare avanti.
E' difficile, raccontare tutto, riportare alla mente certi ricordi.
“E’ il tuo cognome” come a dire, <
non è chissà che cosa, che va subito
nascosto alla vista >.
"Si" involontariamente mi mordo la lingua, o meglio, nel mio
inconscio è un tentativo di fermarmi, ne sono sicura.
Ma procedo: “A ogni membro della mia famiglia, di sangue o
acquisito che sia,
viene inciso: c’è chi ce l’ha sul
braccio, chi sulla gamba, chi sulla schiena,
in alto, in basso, al centro, in verticale obliquo e tutto quel cazzo
che vuoi
…”; continua a sfiorarlo con un dito accompagnando
le decorazioni nere, come
volesse capire se è fatto con metodi babbani, ad esempio con
l’ago.
Ebbene gli chiarirò le idee.
“È stato fatto con un ago incantato”
faccio una piccola pausa poi continuo “Dio
se me lo ricordo quel giorno: avevo sette anni, e tutti i miei parenti
assistettero alla scena felici e orgogliosi, mentre urlavo dal dolore.
Si fa
intorno a quell'età.”spiego “Tsk, dopo
festeggiano pure” dico schifata.
Ancora nessun commento, strano.
“E’ una specie di rito.” Rimane
impassibile, pensando ancora a quando toccherà
a lui incidersi il famoso marchio, immagino.
Gli effetti della febbre si fanno sentire: di nuovo freddo; un tremito
mi
percorre.
Subito lui elimina il contatto tra le sue dita e la pelle della mia
schiena,
per poi lasciare andare la maglietta, che torna a coprirmi.
Lo guardo e lui guarda me.
Inutile, per quanto mi sforzi, non posso ignorare quanto sia attraente.
Ma forse mi sento attratta da lui molto di più del normale a
causa del pericolo
che comporterebbe frequentarlo.
Si, il pericolo mi attira, ma è una stronzata che in genere
lascio a quelli
come Potter; insomma mi reprimo.
E poi rimane sempre il fatto che non voglio perdere Blaise
più di quanto io non
abbia già fatto.
Distolgo lo sguardo riappoggiandomi al muro.
“Freddo?”
Eh, grazie al cazzo “Già”.
Mi mette un braccio intorno alle spalle, facendomi sussultare appena.
Mossa decisamente azzardata e( ma solo fino a un certo punto)
indesiderata.
Lo guardo male.
“Fidati” dice deciso guardandomi negli occhi, a
poca distanza da me, “voltati
sul fianco”.
Che minchia vuole fare?
..Per lo meno non ha la faccia arrapata di Dawson.
Piano mi giro sul fianco, rivolta verso di lui, con la testa
all’altezza delle
sue spalle, grazie al cuscino che è tirato su. Il braccio
che prima mi
circondava le spalle, ora passa nell’incavo tra il mio collo
e la spalla
destra,appoggiata sul materasso, per poi distendersi sulla mia schiena:
la sua
mano arriva esattamente dove c’è il tatuaggio.
Con lo stesso braccio mi attira più verso di lui, in modo
che senta il caldo
del suo corpo.
Mi fa appoggiare la testa sulla sua spalla.
Mi percorre un altro brivido, e stavolta non di freddo anche se lui lo
interpreta così.
No, non va bene.
Non va per niente bene.
Che strana sensazione dell'accidenti, essere abbracciata in questo
modo a
lui … o meglio, da lui.
Nonostante tutto ora ho più caldo di sicuro.
Perchè sto facendo questo? Perchè...! Ma va al
diavolo Rin, sei solo una
stronzetta presuntuosa che non si rende conto che così
facendo sta dando a
Blaise la ragione per andarsene. E nonostante questo so che ci
rimarrò di merda
quando succederà.
Ma per ora sono ancora il tempo perchè il "quando" rimanga
"se".
Avvicina la testa al mio orecchio e sussurra
“Meglio?”;
C'è un piccolo particolare, ovvero che mi sto spappolando, e
per farmi spazio
sposto il braccio sinistro, quello in posizione esterna, in modo che
non mi
rompa le palle, con la mano sul suo petto.
“È un si?” ghigna compiaciuto.
Mannaggia a me.
No, è un < finalmente respiro > dato che quel
braccio mi stava
comprimendo i polmoni.
“Ah, ma sta zitto” dico piano persa in quel torpore.
Altro ghigno.
Stiamo dieci minuti in silenzio. Forse anche per imbarazzo ... ma non
diciamo
cazzate!
Poi una frase del cazzo, interrompe quel silenzio, del cazzo, grazie
alla mia
mentalità.. del cazzo.
“Non ti possono portare via.” Cioè, non
voglio.
Brava, complimenti. Stimati, perché ti sei guadagnata il
titolo della più
grande cogliona di tutti i tempi, dopo Voldemort.
Sul collo, vicino, ma non troppo, alla quale c’è
la mia bocca a causa della
posizione, gli è venuta la pelle d’oca per qualche
secondo.
Inoltre la mia mano è posizionata esattamente in
corrispondenza del suo cuore,
e riesco a sentirgli il battito farsi appena più veloce.
“In quanto?” chiede dopo poco, atono.
Porca troia inventati qualcosa stupida, inventati qualcosa!
“Mi mancherebbero le tue battute idiote” ghigno.
Sorride leggermente.
Ma a chi la voglio dare a bere?
Dopo poco riparlo, giusto per peggiorare la situazione:
“Siamo simili.” mi esce
serio.
E il che non può fare a meno di riportarmi alla mente
l'altra sera con
Blaise... me l'ha detto anche lui questa cosa.
Annuisce appena, pensieroso.
“Ahia, porca troia” sbotta poi sommessamente, dopo
un altro minuto.
Subito mi scosto credendo di avergli fatto male, appoggiandomi
sull’avambraccio
destro.
“Che ho fatto?” chiedo perplessa;
“Non sei tu, ma il piede, porco
Godric…!” fa una smorfia di dolore.
“Manco
l’avevo mosso” si lamenta.
Mi rimetto nella posizione iniziale, ovvero con la schiena contro il
muro.
“Fammi capire, te lo sei rotto davvero facendo
sesso?” lo sfotto un po’,
ridacchiando;
dopotutto era lui che non ha smentito questa mia ipotesi.
Passata la fitta di dolore, anche lui torna appoggiato al muro.
“No, scema.” Ricambia per sfottere.
Scema?! Scema?! Ma va a fare in culo. L'unico aggettivo che non mi si
può
attribuire. Sarò idiota, bastarda, stronza,
imbecille e stupida anche, a
volte, quanto vuoi, ma non scema.
Capisco tutto quello che succede intorno a me, sono consapevole di ogni
cosa
che faccio, che lascio fare, ogni cazzo di conseguenza, e via di
seguito.. e
quindi no, non lo sono, per ora.
Dopo un altro po’ di sano silenzio, riparla. O meglio,
ricomincia a dire
cretinate.
“Hm” porta la mano al mento, in posa per pensare;
“deve essere eccitante farlo
in infermeria” ghigna, ancora.
Non gli faranno male i muscoli facciali, ormai?
“Vuoi provare?” chiede ridacchiando.
Mi domandavo quanto avrebbe resistito senza sparare una minchiata
simile.
Rido di getto; santo cielo, questa è proprio una
barzelletta! "Ehi
Fenomeno, ti ricordo che hai un piede rotto" oddio ahah davvero
spassosa.
“Dal momento che non hai chiuso occhio per tutto il giorno,
direi proprio che è
ora di tornare nel mio letto.” torno seria dopo un suo
ulteriore
sghignazzamento.
Ad ogni modo non avrei mai preso in considerazione l'idea proposta,
nemmeno
lontan... ok forse molto lontanamente si, ma non succederà.
"Bye" lo saluto divertita scendendo dalla stessa parte del letto da
cui sono salita.
Senza fare rumore ecco che in qualche passo sono di nuovo nel mio, di
letto.
Ovviamente mi mantengo voltata dalla parte opposta alla sua.
Questa giornata va inserite tra le più pallose senza dubbio,
in fatto di
eventi, ma se contiamo la curiosità che suscita.. beh,
allora è in cima alla
lista insieme a ieri sera.
Stiamo zitti.
Nessuno apre più bocca per tutto il resto della notte. Anche
perché, pure se
tardi, verso le tre e mezza, Draco si addormenta.
Vorrei sapere perché cacchio inizio a comportarmi
così solo quando mi viene
vietato da una circostanza … è davvero solo
questione del pericolo che mi
affascina?
Alla lista degli aggettivi aggiungiamo anche la voce "masochista",
allora.. o anche "autolesionista" va bene.
Credo proprio che appena saranno le sei, ovvero quando Madama Chips si
sveglia,
chiederò di poter uscire dall’infermeria. Si,
è la cosa migliore per evitare di
parlare di qulsiasi cosa riguardante stasera.
Trascorro le ore insonne, cercando di non addormentarmi, cosa che non
mi
risulta difficile, stranamente, per non perdere di vista il mio
obiettivo.
Forse la febbre mi sta passando.. o per lo meno è calata.
Ecco la fatidica ora. Mi alzo in punta di piedi e mi metto le
scarpe.
Mi volto a guardare un’ultima volta il biondino addormentato,
con la bocca
semiaperta e i ciuffi biondi che gli arrivano sugli occhi chiusi; ma
guardalo,
sembra un angioletto! Ahah.
Ghigno tra me e me.
... Ok, non resisto, devo mettere in pratica la minchiata pensata.
Prendo un pezzo di carta e una penna dalla mia borsa, che mi aveva
portato
Daphne ieri.
“Te
l’ha mai detto nessuno che quando dormi sembri un angioletto?
Ci
vediamo, biondo”;
Lo
appoggio sul suo comodino.
Così impara, ad osservarmi mentre dormo tsè.
Cammino lentamente raggiungendo la porta dall’altra parte
della stanza. La
oltrepasso, miracolosamente senza che questa cigoli.
Nel letto di fianco la porta sta dormendo beato il bastardo; quindi
cercando di
non svegliarlo mi dirigo verso la porta seguente, e passo oltre anche a
quella.
Hmm avrei potuto assestargli un colpo.. e se tornassi indietro e gli
tirassi un
pugno?
Nah, ne ha già prese un bel po'.
La stanza in cui mi trovo è l’ambulatorio di
Madama Chips, una piccola sala
rotonda e alta di soffitto; sta mettendo a posto degli scaffali.
“Oh, ciao
cara, ti sei svegliata presto, come va la febbre?”
Metto in scena tutta la credibilità di cui dispongo:
“A posto, non ne ho più”
bugia; ma ora è solo lieve alterazione.
“Hm, sicura? Se poi esci che ce l’hai ancora, stai
male” mi appoggia una mano
sulla fronte per sentire la temperatura.
“Si, mi sento davvero molto meglio” mi ritraggo per
renderle difficile
l'operazione. Non si sa mai.
“Davvero non vuoi restare un altro giorno? Sarebbe meglio
…” minchia quanto
insiste.
“Sono certa, e poi devo cercare di perdere meno ore di studio
possibile”
sorrido falsamente.
Eddai, forza, lasciami uscire dannazione!
“D’accordo, ma fai attenzione!” Oooh e
che palleee!
La saluto e esco dalla porta sulla destra.
Missione compiuta. Fuck yeah.
Ah, è proprio deserto in giro, a quest’ora... Il
lunedì poi!
Mi avvio alle scalinate per scendere nei sotterranei, per mettere in
stanza la
borsa. Sto camminando lungo un corridoio insolitamente senza quadri,
con un
lungo tappeto stretto e rosso per terra e le pareti dorate, che precede
le
scale a cui devo arrivare: insomma, l'ambiente apposito per i Grifoni.
Appoggiato al muro noto un moro dall'aspetto conosciut..o. Si,
è lui, è Blaise.
Merda.
...
Eh no però! ..Ma che cazzo di sfiga ho?! In tutta Hogwarts,
proprio qui doveva
venire!
A meno che non l'abbia fatto apposta...
Fanculo! Ho deciso, faccio finta di niente.
Lui al mio passaggio non alza la testa, ma sono sicura che sappia chi
è la
sagoma che gli sta passando davanti. L’ho superato di tre
metri, ma un pensiero
blocca i miei movimenti.
Ok, no, almeno devo ringraziarlo per essere venuto quando stavo male.
Non siamo ancora ad un punto così in declino da permettermi
di non farlo..
vero?
Torno indietro. Prendo un gran respiro.
“Blaise” mi avvicino; ora mi guarda, ma nei suoi
occhi brilla qualcosa che mi
fa paura.
“Finalmente. Per quanto hai intenzione di
ignorarmi?” ecco iniziamo male, mi
sta già facendo saltare i nervi. E poi, Dio, son passati
solo due
giorni! Due persone normali non sono costrette a
convivere nello
stesso edificio, e se non si parlassero per poco di più di
quarantotto ore come
in questo caso, non credo che ne farebbero un dramma; quindi
perchè noi
dovremmo? Anche se viviamo nello stesso posto ciò non
implica che dobbiamo per
forza parlare tra di noi ogni cinque secondi.
“Come se non potessi venire tu a parlarmi." Sbuffo un po'
irritata; fa una
smorfia sarcastica.
Se avesse davvero voluto parlare con me sarebbe rimasto in infermeria
fino al
mio risveglio. Quindi Blaise, risparmiati le stronzate, altrimenti mi
fai
cambiare idea.
"In ogni caso, non è per questo che mi sono
fermata.” Se dice un'altra
cagata giuro che non lo ringrazio.
“E per cosa allora?” alza una sopracciglia
sforzandosi di mantenere la stessa
espressione neutra.
“Volevo ringraziarti per essere venuto in infermeria, anche
se dormivo.” Bene,
l'ho detto, ora posso darmela a gambe. Anzi, no, non sono un
Tassorosso: a che
pro fare la timida o la codarda se non lo sono affatto?
Ok, forse per quanto riguarda il "codarda" certe volte può
essere
ammesso anche lui alla lunga lista.
“Ero lì per Draco. Ho scoperto dopo che
c’eri anche tu.” Spiega freddo.. ma che gli piglia!?
Ah, ma certo, come ho detto, prima dolore poi rabbia.
“Lo stesso.” Non ho voglia di discutere.
“Strana coincidenza” dice col suo sarcasmo amaro da
strapazzo appena cerco di
movere un passo.
Ah.. ah ora si che è chiaro.. fa il cretino
perché non trova sia un caso che
fossi lì con Draco.
Beh, basta.
Basta.
Con questo ha toccato il fondo.
"Sai una cosa? Sinceramente non capisco che mi impedisca di mandarti a
fare in culo.” Dico infastidita dal suo comportamento;
“Allora fallo, l’hai già fatto parecchie
volte, una in più cosa vuoi che sia.”
Respiro a fondo di nuovo.
“Ok, stammi a sentire.” e non ti azzardare a dire
di no.
“Si, ti ascolto, che devi dirmi, hai scopato con Draco? Ti
dirò che non me ne
fotte niente.” Sputa sul pavimento una volta terminata la
frase.
Questo. è. troppo.
Stupido.
Gli tiro uno schiaffo così forte che gli rimane la manata
rossa, peggio di
quello che ho dato a Dawson.
Le tre ragazzine Serpeverde del terzo nell’angolo in fondo,
che probabilmente
lo avevano seguito, iniziano a spettegolare a bassa voce. Evidentemente
hanno
sentito, oltre che visto. Non riesco a trattenermi, mi spiace, ma
d’altronde
lui s’è comportato davvero di merda.
“Mi fai schifo.” Lo dico in una maniera fin troppo
cattiva.
Vabbè se mai mi scuserò dopo che
l’avrà fatto lui.
La sua testa rimane nella direzione verso la quale si è
girata con lo schiaffo,
e non accenna a voltarsi.
Me ne vado, ecco che faccio.
E io che volevo cercare di mantenere i toni a un giusto livello.. Ma
fanculo.
Oramai dovrei saperlo che è impossibile.
Raggiungo i sotterranei, entro nella comune, su per le scale, nella mia
camera.
Non c’è nessuna delle due mie compagne di stanza;
saranno a mangiare forse:
d'altronde è ora di colazione.
Appoggio la borsa, e mi cambio indossando la camicia mezzemaniche della
divisa
come parte sopra.
Per quanto riguarda la cravatta, mi ha sempre dato fastidio, ma dato
che
piaceva a Blaise quando ero con lui, mi sono abituata a tenerla. Grr
no, meglio
se cerco di non pensare a lui in questo momento.
Prendo i libri, ed esco. Non ho fame per cui vado direttamente in aula.
Vicino a me si siede Pansy, che mi deve raccontare della sua ultima
nottata di
fuoco... oh, non ne salta una eh? Si vede che anche per lei dormire
è uno
spreco...
Lezione di trasfigurazione, con i Grifoni, Pansy che mi parla in
continuazione
e Blaise nel posto davanti al mio. Che merda.
La mattina trascorre soporifera, con frequenti domande del genere
“Come stai?”
“Passata la febbre?” “Ma che
avevi?” “Come sta Draco?” eccetera
eccetera.
Alla fine delle lezioni, Daphne decide di venire con me a mangiare a
Hogsmade,
intuendo la tensione più alta del solito tra me e Blaise.
Questo comporta che io le spieghi qualcosa, quindi è quello
che ho fatto.. Ma
ho solo riferito che mi ha fatto incazzare a causa
dell’ennesima minchiata, e
che gli ho tirato uno schiaffo. Dopo un breve giro a vedere le vetrine,
torniamo a scuola, perché il dovere ci chiama.
Per la precisione, devo finire di scrivere le ultime due facciate per
un
compito di erbologia.
Dal momento che lei ha già finito, andrà a
completare il suo lavoro a due di
non mi ricordo che materia, con Millicent.
Insomma sono seduta nel solito angolo della comune con Pansy, che pure
finisce
erbologia, e Nott, che sta facendo il saggio di astronomia,
facoltativo. Anche
se ogni tanto spariamo le nostre cazzate.
Rieccolo apparire, sempre pronto a turbare la mia pace. Blaise si
avvicina
all’angolo, anche lui deve finire erbologia, si
può notare dal libro che tiene
in mano, ma appena arriva alle poltrone, prima che si sieda, e
francamente non
credo ne abbia l’intenzione finche ci sarò io, mi
alzo prendendo le mie cose,
sotto lo sguardo attento di Theo e quello menefreghista di Pansy.
“Io ho finito” appena in tempo
direi..“Vado.”
Mentre cammino di fianco al moro, questo, talmente piano che solo io
sento,
sussurra “Si, vai a trovare Draco.”
Ma che bastardo!
Stronza, dico ad alta voce: “Hai ragione Blaise, è
una bella idea, credo
proprio che lo farò.” E lo sorpasso con una
gomitata.
Mi sembra proprio d'essere tornata ai nostri battibecchi, con la
differenza che
stavolta rimarranno così, senza che ci riappacifichiamo.
Appoggio in camera i libri ed esco dal quadro.
E solo perché l’ha detto per rompermi i coglioni,
che lo farò davvero, quello
che ha detto.
Lungo il tragitto tutto ok, nessun spiacevole incontro, tranne quando
arrivo
alle scale della scalinata principale.
C'è Potter che sta salendo i gradini, non troppo di fretta.
“Sfregiato” lo saluto con un cenno del capo;
“Feine. Stai andando a trovare il
furetto? Sai vorrei poterti dire che gli ho rotto io il piede ma non
è così” mi
lancia uno sguardo di sfida.
Ok, lui sa come ha fatto.
Voglio saperlo.
“Ok Potter, lo dirò francamente: non mi stai sui
coglioni, reagisco così solo
perché stracci le balle alle persone a cui tengo. Il tuo
stesso principio
no?”;annuisce senza fidarsi.
“Che vuoi?” ha intuito che voglio sapere qualcosa.
Brillante interpretazione..
D'altronde non serve un genio per capirlo e non serve neppure a nessuno
dei due
sprecare tempo, meglio essere diretti.
“Voglio sapere come ha fatto a romperselo.” dico
senza lasciare trapelare
niente.
Ride. “Non te lo ha detto? Sicuramente perché si
vergogna come un ladro” e
continua a sghignazzare.
“Quindi?” alzo una sopracciglia, mostrandomi
minacciosa per esortarlo a darsi
una mossa.
“Alla festa, è entrato in un privè, poi
dopo poco ne è uscito tutto incazzato,
e ha tirato un calcio al muro. Gli altri due l’hanno portato
in infermeria.”
sta ancora cercando di trattenersi dal ridere.
“Molto gentile” ghigno scendendo qualche scalino al
di sotto di lui.
“Aspetta, non si fa mai niente per niente”
Oh, povero caro piccolo e ingenuo Potter.
Mi fermo e mi giro di nuovo verso di lui “Hai ragione, in
cambio non ucciderò
Finnigan la prossima volta che ci prova con me” lo liquido
così, andandomene.
E' un grosso favore no?
Eccomi arrivata all’ingresso dell’infermeria:
l’enorme porta di legno scuro si
presenta come al solito chiusa, ma in realtà è
aperta, in quanto orario di
visita.
Mi preparo al peggio e la spingo per entrare.
Bene bene, ci sarà da divertirsi: il letto di Draco
è attorniato da un branco
di studentesse facenti parte del famoso fan club, che mi avrebbe
minacciato.Ma
fammi il piacere va.
Accompagno il portone con una mano, per richiuderlo senza fare troppo
rumore,
ma non è sufficiente: tutte le ragazzette si girano verso di
me guardandomi
atrocemente, mentre lui, che fino a poco prima stava utilizzando il suo
ghigno per
rispondere alle domande a cui lo stava sottoponendo questo branco di
puttane
per non deluderle, volta la testa verso di me, forse un po’
sorpreso; in ogni
caso non lo fa troppo capire, dato che sta usando la sua solita
copertura per
mascherare i sentimenti.
Inizio a camminare piano verso di loro, e quando sono a metà
strada, Malfoy si
rigira verso il gruppetto, mostrando il ghigno più sexy che
gli riesca al
momento, per cercare di dissuaderle a lasciare cortesemente la stanza:
“Ragazze, ci lascereste soli per favore?” quelle,
cadendo ai suoi piedi “Certo
Draco, riprenditi! A presto!” tutte con la faccia inebetita.
Roteo gli occhi al cielo sconvolta dal loro atteggiamento; a dir poco
patetiche.
“Grazie, e grazie anche per essere venute a farmi visita, ci
vediamo” fa
l’occhiolino, e quelle si sciolgono.
Quando si riprendono, iniziano a camminare verso l’uscita,
scoccandomi occhiate
omicida, che io ricambio con un “Molto gentili”
servito con un ghigno per
contorno.
Se non ci fosse Draco mi avrebbero mandato a fanculo ahah! Impagabili
le loro
facce.
Iniziando a blaterare a bassa voce, finalmente, escono del tutto.
Ride: “Ti avrebbero volentieri ammazzata sai?”
Ghigno un'altra volta avvicinandomi al letto “Certo che lo
so, per quello è
così divertente. Mi hanno anche minacciata, una volta, se
proprio lo vuoi
sapere” ridacchio;
Ahah non dimenticherò mai lo spasso che mi hanno regalato in
quel momento!
Dopo un ghigno anche da parte sua, risponde più serio
“Devi stare attenta”
Alzo una sopracciglia “Credi che mi farei mettere i piedi in
testa da quelle
bambocce? Sei parecchio fuori strada.”
Ma di tanto anche.
Mi siedo sulla sedia di fianco al suo letto, mentre aggiro i miei
pensieri
relativi le scene di ieri, per evitare di pensarci.
“Quando hanno visto il tuo biglietto, ho dovuto trattenermi
dalle risate, per
le loro facce scandalizzate” ridacchia piano;
“Peccato avrei voluto vederle.” il mio sguardo si
fa sadico.
Sul serio, avrei voluto esserci, per poterle schiantare una per una.
Chi si credono di essere quelle bambinette? Scommetto che lì
in mezzo c'è anche
qualcuna già sverginata di quattordici, quindici
anni, che si vanta di
questo fatto. Troie.
Si lo so che a me pure è successo a quindici anni, ma sapete
perchè e in ogni
caso non me ne vanto un cazzo, anzi.
“Come va?” non mi impegno troppo a cercare parole
col quale arricchire la
frase.
“Domani e poi sono fuori.”.
Annuisco.. “Sei un autolesionista sai? Perché
tirare un calcio al muro?” adesso
voglio proprio sapere che cazzo gli era frullato in testa a sto scemo
molto
sexy.
Guarda davanti a sé, assorto nei suoi pensieri:
“Te l’ha detto Nott?”
Eh? No, no, ho fatto di meglio: ho estorto le informazioni a Potter. E'
una
cosa di cui andare fieri.
Faccio cenno di no con la testa “No, macchè. Me lo
sono fatto dire dallo
sfregiato” ghigno quindi orgogliosa delle mie gesta;
“Da Potter?” alza un sopracciglio mentre corruga la
fronte, nello stesso
istante.
Annuisco di nuovo, con le braccia incrociate sul petto.
“Allora, che ti era preso?” chiedo un tantino
esitando, per timore di chiedere
qualcosa che non dovrei, dato che continua a non rispondere. Mi guarda
con
quegli occhi di ghiaccio.
“Te lo dirò solo se mi dirai quella cosa che non
mi vuoi riferire, del discorso
tra te e Blaise.”
Ehhhh? Ah perfetto, sono fottuta.
“Auguri. Vorrà dire che mi terrò la
curiosità” direi proprio di si.
O almeno, lo scoprirò in altro modo.
Silenzio. Anzi, si sente il vociare degli studenti provenire
dall'immenso
giardino.
“Allora voglio farti un’altra domanda.”
Ma, e chi ha voglia di rispondere?!
“Ieri, esattamente come alla festa, era come se non fossimo
noi."
Oppure lo eravamo più di quanto non lo siamo ogni giorno,in
ogni gesto che
compiamo alla luce del sole.
"Di solito se cercassi di abbracciarti mi manderesti a fanculo,
perché ieri
no?” No ok, mi sbagliavo: ora sono
fottuta.
Non gli renderò la cosa così facile, e
forse se lo aspetta.
Mi alzo dalla sedia e mi avvio verso la porta “Mi dispiace,
devo finire un
lavoro con Pansy” dico secca senza guardarlo.
Se non avesse tirato fuori questa storia sarei potuta rimanere anche di
più.
Bravo, complimenti.
“Se esci senza rispondere niente, giuro che mi
incazzo.” Ribatte con voce
gelida e irritata, probabilmente perché non può
impedirmi lui stesso di uscire
a causa del piede che lo costringe a letto.
Mi soffermo davanti alla porta, con una mano su di essa;
“Accomodati, non
saresti il primo.”
Esco dalla stanza a cui ancora un po' e divento allergica.
In conclusione combino solo cazzate. Mah, questo lo sapevo
già da un pezzo.
Si, precisamente: è l’unica cosa che riesco a fare
bene.
Oh, c’è Nott. Lo saluto con un cenno del capo.
“Qualcosa che non va?” chiede subito osservando la
mia espressione.
Sbuffo “Si, direi più o meno tutto.”
Fa un piccolo sorriso di incoraggiamento, dandomi una piccola pacca
sulla
spalla. Poi Tende la mano verso la porta dell’infermeria, e
la afferra, ma dopo
qualche centimetro che questa è aperta, si blocca,
perché si è voltato verso un
gruppetto del fan club di prima, che mi sta venendo in contro.
Hm, quindi è rimasto nelle vicinanze eh..
“Ci risiamo” sbuffo un'altra volta.
Questa volta sono quattro, quindi alcune di quelle di prima se ne sono
andate a
funghi. Ovvero per i cazzi loro.
Si accalcano verso di me “Feine”
Arriccio il naso “Che è tutta sta confidenza?
Provate ancora a chiamarmi così e
vedrete” dico minacciosa;
mi ignorano “Sei andata a letto con Malfoy vero?”
… Ma che cazzo si inventano?!
Sento Nott paralizzarsi.
“Fatevi i cazzi vostri una buona volta!” ringhio,
“E se servirà a far si che mi
lasciate stare: no, non ci sono stata a letto, smammate ora,
deficienti!”
fredda, molto, molto fredda.
Faccio per andarmene ma insistono “Abbiamo chiesto la
conferma a Blaise, ha
detto di si.”
Ah... ahah.. aspettate.. forse ho inteso io male...
Mi porto rivolta verso i loro brutti musi.
“Che avete detto?” sillabo incredula;
“Blaise ci ha risposto che è vero che sei andata
con Malfoy, quando glielo
abbiamo chiesto.” Respiro veloce in preda all’ira e
Nott mi guarda un tantino
spaventato.
Ha deciso di rovinarmi la vita?!
Ma insomma, non lo riconosco più, sta davvero esagerando!
“Io quel bastardo lo. faccio. fuori.” dico con il
massimo del disprezzo che mi
riesce.
Infatti spavento anche loro, che decidono di starsene mute.
Chiudo gli occhi per cercare senza molto successo di calmarmi.
Li riapro “Dimenticate quello che vi ha detto, è
un'enorme stronzata.” Mi esce
anche questo stile ringhio; mentre di nuovo cerco di andarmene alla
ricerca
della testa di cazzo, una bionda di loro mi afferra la manica
“Ti avverto che
se è vero noi..” non la lascio finire: con un
movimento brusco me la scrollo di
dosso.
“Non ti azzardare a toccarmi” sibilo; quella
indietreggia terrorizzata.
Mi precipito su per le scale con tutta la velocità di cui
dispongo.
Nott lascia richiudere la porta dell’infermeria urlando
qualcosa simile a:
“Aspetta Rin, non fare cose di cui potresti
pentirti!” tra l’altro a mettermi
ancora di più nella merda, c’è il fatto
che grazie a lui anche Malfoy avrà
sentito, con la porta aperta.
Non mi farò fermare da Theo. Non è giusto che
succeda.
Lo semino per le scale, anche se cerca comunque di starmi
dietro.
Ai sotterranei mi metto addirittura a correre, provocando uno
scalpiccìo
fastidioso, per raggiungere il quadro, ed entro.
Sta ancora facendo erbologia, con Pansy nella poltrona di fronte,
dall’aria
pensierosa; nel resto della comune ci saranno in totale altri sei,
sette
studenti, ma me ne fotto.
Stronzo che non sei altro, affrontami!
Incazzata mi dirigo verso Blaise “Tu brutto
bastardo!” gli urlo dietro: fa
appena in tempo a girare la testa verso di me, che gli
afferro la divisa
all’altezza della spalla e lo strattono bruscamente facendolo
alzare. Tutti si
girano verso di noi, muti e attoniti.
Entra nella comune, spalancando il quadro, un Theo ansimante per la
corsa.
Mi spiace Nott, troppo tardi.
Le teste degli indesiderati spettatori si spostano verso di lui.
“Ri.." deglutisce "Rin, non lo fare” dice piano
sfinito, dato che mi
ha urlato dietro per tutto l’inseguimento.
“Dimmi che cazzo ho fatto adesso?!” sbotta Blaise
con lo sguardo furioso.
Cheeee!? Ha ben poco di cui essere incazzato, lui. Mentre io
un buon
motivo ce l'ho.
“Sei andato a dire a quelle puttane che sono andata a letto
con Draco!
Stronzo!” un lampo di ira attraversa le sue iridi ancora una
volta.
“Aspettate, state calmi” cerca di calmarci Pansy
alzandosi dalla poltrona.
“Col cazzo!” le ringhio contro.
Nessuno, nessuno mi impedirà di dirne
quattro a sto bastardo
irriconoscibile.
“Non è forse così?! Non è
forse vero che ci sei andata a letto?!” mi urla in
faccia il moro.
No imbecille!
“Ma porca troia ti ho già detto di no, pezzo di
cretino!” lo spintono in preda
alla furia;
“Oh ma che cazzo spingi?! Sei partita col
cervello?!” urla ancora più furioso
ed estremamente irritato.
“No, semplicemente mi hai rotto le palle coi tuoi
comportamenti idioti!”
strepito.
“Ah, i miei comportamenti
idioti?!”
Ma sentilo!
“Si, esatto i tuoi!” ogni volta
urlo con voce sempre più alta.
Rotea gli occhi e stringe i denti: “E quando cazzo me
l’avresti detto che non è
così?!”
Dio, non fare anche il finto tonto!
“Stamattina,deficiente!”
“Non mi hai detto di no, e poco offendere!”
ingrossa la voce per la rabbia.
“Pensavo uno schiaffo fosse abbastanza chiaro!”
sbraito di nuovo, prima che
Nott si piazzi in mezzo e ci separi spingendoci via l’uno
dall’altro.
“Oh ma siete fuori?!” urla più forte di
tutti e due, sovrastando le voci.
Sto zitta, come anche lui, risaltando il silenzio tombale nel quale
è piombata
la comune.
Ci guardiamo in cagnesco. “Che cazzo vi prende?! Non
obbligatemi a
schiantarvi!” ripete Theo avendo di nuovo la voce.
“Non ce ne sarà bisogno, me ne vado”
dico sprezzante “Non sperare di parlarmi
tanto presto Blaise” sbatto il quadro uscendo.
Che rabbia, che rabbia, che rabbia porco Godric!
Sento che non ce la faccio a tenermi tutto dentro, devo sfogarmi.
Vado veloce sulla torre di astronomia.
Fanculo Blaise, fanculo lui e il suo comportamento idiota; mi ha
proprio rotto
il cazzo.
Mi siedo con la schiena contro il muro, una volta salita tutta la
scalinata.
Stranamente non ho sentito fatica a raggiungere la cima della torre, si
vede
che l'incazzatura mi da forza.
Le ciocche di capelli agitate dal vento mi rimangono contro la faccia,
a causa
delle lacrime.
Si sto piangendo, ma per la rabbia e nervoso.
Ma per che cacchio si deve comportare così!? Non lo capisco
proprio.
Ha detto che mi ama ancora no? E allora che minchia mi tratta
così da schifo?!
Raccolgo le gambe al petto e con le mani cerco di asciugarmi la faccia.
Mi fa male, perché ci tengo molto a lui, e non sopporto
quando mi ferisce: le
ferite che mi infligge lui sono più profonde di quelle che
mi infliggerebbe
qualsiasi altra persona.
Non se la deve prendere con me se non provo più le stesse
cose: non lo amo, ma
gli voglio un bene dell’anima, e lui non lo capisce,
dannazione!
… Tra l’altro … è abbastanza
contrastante il fatto che vada d’amore e d’accordo
con Draco.
Si, è strano.
In poche parole se la prende solo con me.
Incoraggiante. Ovviamente sto scherzando.
Giro la testa verso la porta, che si sta aprendo. Evviva
un’altra scocciatura:
Lenticchia è venuto a fumarsi una sigaretta. Sbuffo.
“Serpe” cenno del capo da parte sua.
“Se ti aspetti che me ne vada, ti aspetti sbagliato.
C’ero prima io qui, indi
se vuoi stare da solo vattene da un’altra parte.”
Lo apostrofo;
“Ehi calma” corruga la fronte “rinfodera
gli artigli, vengo in pace”
“Tsk”.
Si accosta al cornicione e inizia a fumare.
“Fate sempre così voi serpi tra di voi?
È pure curiosità.”
Ma questo qui venuto dal mondo dei puffi, cosa crede?!
Che non possiamo provare sentimenti?!
Bah, sinceramente non me ne fotte un cazzo.
“Ti rispondo solo per la speranza che se lo dico poi mi lasci
in pace. No non
facciamo così, sappiamo provare sentimenti sai? Per esempio
io sto che è una
merda. Quindi lasciami in pace.” Appoggio la testa sulle
ginocchia; mi guarda
con la coda dell’occhio, o almeno credo, perchè
non lo vedo bene in questa
posizione.
Passano una decina di minuti, in religioso silenzio, fortunatamente.
“Vado a cena, ci vediamo” fa evanescere la
sigaretta e se ne va portando
lontano dai miei occhi quel cespuglio rosso che si ritrova, finalmente.
Santo
Salazar era ora.
Mi giro in modo che l’aria mi soffi sul viso con la vana
speranza che mi
cancelli, ma purtroppo non ci riesce.
Una sagoma nera si intravede nel cielo; mi alzo e mi avvicino al
cornicione per
vedere meglio: è un gufo. Il mio gufo.
Infatti sta venendo verso di me: è totalmente nero, con gli
occhi rossi, e si
appollaia sulla roccia della balaustra, di fianco a me.
Ha una lettera nel becco, che mi avvicina tendendo la testa.
“Grazie bello” la prendo, facendogli una piccola
grattatina sotto il becco, che
si gode con gli occhi chiusi.
… Il sigillo è quello di mio padre: altre
scocciature in arrivo.
Tiro un sospiro, poi la apro e leggo il suo contenuto:
“ Tua
cugina Helen riceverà il marchio questo finesettimana, sei
pregata di
assistere: ci saranno tutte le persone di famiglia, non puoi mancare.
Come al
solito la cerimonia si terrà nella nostra tenuta. Non
portare nessuno,
assisteranno solo le persone della famiglia.
Inoltre sarà l’occasione
per trovare qualcuno adatto a te, di un certo calibro: in molti hanno
appunto
chiesto di te. Ribadisco che sarebbe disonorevole la tua
assenza.”
Bonjour! :D Intanto
mi scuso perchè non ho
aggiornato il giorno prestabilito: sfortunatamente la mia linea ha dei
problemi, e salta spesso anche per parecchie ore,
così aspettando che
tornasse (sono stata sveglia fino le quattro di notte per vedere se
riprendeva
xD) ho sistemato un po' il capitolo e quindi almeno è un po'
più lungo x3 Ho
paura sia palloso, specie all'inizio, però
è necessaria la parte, quindi
non potevo fare altrimenti >_<
Ringrazio chi altro ancora ha
aggiunto alle seguite, e chi semplicemente ha letto :3 Se qualcuno
vuole
lasciare una recensione, pure breve, ne sarò ben felice!
>w< [EDIT: sfortunatamente a causa della fretta nel pubblicare stamattina non mi sono accorta di alcuni errori di battitura, quindi ogni volta che ne vedo uno lo metto a posto]
Dal
meno al più recente:
A
Pomella:
Grazie
mille per la recensione!! :DD
Il "DRACO" scritto in maiuscolo significa che tieni per lui o
l'apprezzamento era solo relativo alla parte della festa? xD E comunque
si, le
feste organizzate dagli studenti di Hogwarts non sono di certo noiose
8"D
Anzi.. bel casino xD Ehhh hai visto che oltre a Nott pure Pansy se
l'è spassata
con un grifone xD Ohohoh sono contenta di far divertire con certe
uscite! xDDD
Ho deciso che i capitoli finiti li posto ogni due settimane,
linea
permettendo °D° E questo capitolo
come ti è sembrato? Presto
si verrà a conoscenza di altre questioni legate alla
famiglia di Rin che, in
realtà, quasi nulla ha da invidiare a quella di Malfoy! E
Blaise.. beh, come
pure lui dice nel secondo capitolo "Dopo il dolore, ecco la
rabbia"
D: Aspetto il tuo parere! Byee x3
A
Bastii :
Grazie
per aver recensito anche il cap
scorso! *^* E grazie anche
per il parere per i capitoli! (Don't worry, ti sei spiegata xD) Alla
fine farò
una via di mezzo, come hai visto che ho scritto sul mio profilo, o se
non l'hai
fatto te lo dico adesso: cioè aggiorno ogni due settimane
con questi già
finiti, intanto continuo a scrivere la storia da dove sono
arrivata
in modo da cercare di
aumentare i capitoli
conclusi .. Ok direi che sono io che non mi spiego xD Insomma, cerco di
non
farmi raggiungere dalla pubblicazione, così
continuerò ad aggiornare ogni due
settimane arrivando a quattro solo in caso fallissi xD (Fai finta
d'aver capito
e annuisci 8DD xD). Passando al capitolo, mi sa che questo ti piaccia
di meno..
>,< Soprattutto per la parte in ospedale D: Per
l'argomento
"Blaise" invece s'è notato un repentino cambiamento, ma la
verità è
che dietro la rabbia nasconde gelosia, come si sarà capito..
E poi c'è la
questione del tatuaggio: si inizia a sapere qualcosa sulla
"meeeeravigliosa" famiglia di Rin ò_ò" Ma dalla
fine del
capitolo si intuisce che presto se ne riparlerà..
Quindi,come trovi questo capitolo?
x3 Spero non ti faccia del tutto schifo ="D Ciao!!