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Autore: Starlight    08/12/2003    0 recensioni
Quistis va in missione, ed è in gioco la sua licenza d'istruttrice. Nel suo team c'è anche Seifer ... Una missione in cui i due potranno forse trovare qualcosa di più di quello che cercavano.
Genere: Romantico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Quistis Trepe, Seifer Almasy
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Aspettando la magia

Titolo originale: Waiting for Magic
Autrice: Starlight - sito
La traduzione dal'inglese appartiene ad Erika e al sito Erika's Fanfiction Page
Disclaimer: Tutti i personaggi, luoghi, etc. appartengono ai loro rispettivi proprietari e non a me.

Chapter 2: Timber

"Non posso credere che venga anche Seifer," Selphie scosse la testa. "Ero rimasta molto sorpresa quando è diventato SeeD... ma questo è davvero troppo!" Quistis annuì, pienamente d'accordo. Non sarebbe stato difficile dare ordini a Selphie e agli altri, ma Seifer sembrava disprezzare l'autorità. Non le aveva mai dato un attimo di pace quando era istruttrice, e certamente non sarebbe stato meglio ora che era caposquadra.

"Almeno si può dipendere da lui in combattimento," disse Quistis. "E' uno dei migliori."

"Ma è così ... così ... Seifer," Selphie scosse la testa. Quistis sapeva bene che l'ultima esperienza che Selphie aveva avuto con Seifer era stata negativa. La sua natura normalmente gioviale non le permetteva di essere apertamente ostile con lui, ma la sua presenza la rendeva comprensibilmente nervosa.

"Magari è cambiato," replicò Quistis, sperando segretamente che potesse aver subito una radicale trasformazione, ma sapendo bene che non poteva essere così fortunata. No, era sicuramente rimasto lo stesso noioso e fastidioso Seifer a cui aveva insegnato tanto anni fa. Un po' più grande e in possesso di un uniforme, ma sicuramente ancora lo stesso Seifer.

Lo trovarono che aspettava accanto ad una delle macchine del Garden. Stava appoggiato con tutto il corpo sul cofano mentre faceva penzolare pigramente la sua gunblade avanti e indietro. Come al solito, indossava la sua lunga giacca di trench grigia. La giacca lo faceva apparire leggermente più alto di quanto fosse in realtà, e non che fosse basso. Seifer, che superava abbondantemente il metro e ottanta di altezza, faceva sembrare basso Squall al suo confronto. Non aveva paura di niente e di nessuno ... era una delle persone più intimidatorie che Quistis avesse mai incontrato.

"Buongiorno, Seifer," gli sorrise.

" 'Giorno," rispose lui, con una voce un po' più intensa di quanto lei si ricordasse. Naturalmente, i ricordi che aveva di lui erano un poco sbiaditi. Ciò che ricordava meglio erano i suoi giorni peggiori, quelli in cui rimaneva in piedi avvolto in una giacca logora, con la schiena incurvata quasi come fosse dolorante, e gli occhi pieni di rabbia, che lei sperava di non riuscire mai a capire. Avevo lo sguardo tipico di un animale rabbioso, con il corpo stanco ma col sangue che gli scorreva nelle vena con calda impurità ... pieno di disagio.

Adesso, appariva forte e di pietra. I suoi occhi erano fissi su di lei come se la stesse quasi sfidando, e stava masticando una consistente quantità di gomma americana.

"Dove sono gli altri?" chiese lei, castigandosi mentalmente per essersi già dimenticata i loro nomi.

"E io come diavolo faccio a saperlo?" disse lui, scrollando le spalle. "Sei tu il caposquadra."

"E' vero," disse Quistis con un sorriso, poi si girò verso Selphie la cui attenzione era stata completamente catturata da un laccio sciolto del suo vestito. "Li aspetteremo ... siamo ancora in anticipo sulla tabella di marcia." Selphie alzò lo sguardo, incontrando quello di Quistis. La sua era un espressione mista, eccitata per la missione, annoiata a causa di Seifer. Stranamente, Quistis aveva pensato che Selphie sarebbe stata una delle prime a perdonarlo. La giovane donna coraggiosa, però, era molto più di quel che sembrava. Era un'eccellente combattente ed era guidata dalle sue emozioni, anche se quell'emozione risultava essere una rabbia imperdonabile.

"Ci dispiace, siamo in ritardo!" I due che mancavano arrivarono correndo in garage, sbuffando e ansimando per tutto il tratto. Due studenti maschi, entrambi con caratteristiche fisiche prive di ogni connotato particolare. Erano nella media in tutti i sensi ... non alti, ma neanche bassi .. non brutti, ma neanche belli ... non estroversi, ma neanche timidi. Quistis cercò di nuovo per alcuni attimi di ricordare i loro nomi, ma questo le provò solo che erano creature di cui ci si poteva dimenticare.

"Va tutto bene," disse infine. "Solo non fate di nuovo tardi ... tutti in macchina." I due recenti arrivi entrarono per primi, seguiti da Seifer, che fece spostare uno di loro per potersi sedere nel posto che preferiva. Quistis riusciva a distinguere chiaramente la paura negli occhi dei due ragazzi quando guardavano il loro biondo compagno. Li odiava quasi per averla mostrata, sapendo che Seifer l'avrebbe usata a suo vantaggio.

"Va bene," Quistis entrò nell'auto per ultima e si sedette al suo solito posto con Selphie davanti a lei. Capì che aveva fatto lo stesso per troppo tempo, proprio come se avesse anche lei un suo posto preferito. "Prenderemo il treno che va da Balamb a Timber. Passeremo qualche ora a Timber e poi ci imbarcheremo sul treno diretto a Deling City."

Selphie appoggiò le mani sulle ginocchia e canticchiò piano fra sè e sè mentre scendeva il silenzio. Il suo vestito giallo sembrava quasi fosforescente all'interno dell'auto scura, e il movimento della macchina faceva sobbalzare gentilmente i suoi capelli avanti e indietro al ritmo della sua stessa canzone.

"Piantala," brontolò Seifer, spezzando il relativo silenzio.

"Perchè, hai qualcosa contro chi è felice?" domandò Selphie e riprese prontamente a canticchiare. Le labbra di Seifer si incurvarono in un ringhio e Quistis potè quasi vedere i muscoli che gli si irrigidivano per l' irritazione. Visto che era seduta accanto a lui, sentiva la tensione che radiava, e in quel momento fu grata che il viaggio verso Balamb fosse corto.

Seifer fu il primo ad uscire dalla macchina quando si fermarono, facendo quasi cadere tutti quanti gli altri mentre si precipitava verso la porta in un lampo di luce oro e grigia. Selphie aveva un'espressione compiaciuta sul viso da elfo e aspettò pazientemente che tutti quanti uscissero prima di uscire lei stessa.

L'aria calda di Balamb colpì duramente Quistis come al solito, così piena di odore di sale. La piccola e tranquilla cittadina portuale era bella, persino pacifica, ma Quistis l'aveva messa nella lista dei posti dove non avrebbe mai abitato. Non era sicura di sapere cosa non le piacesse di Balamb, ma non aveva mai sentito altro che disagio lì. Qualche paesano le passò accanto mentre si dirigeva verso la stazione ferroviaria, con la sua squadra che camminava obbedientemente dietro di lei.

"Salve," la salutò cordialmente l'uomo della stazione, riconoscendola grazie a dozzine di missioni precedenti. Ridacchiò, mostrando i suoi denti eccessivamente perfetti.

"Salve," Quistis ricambiò il sorriso. "Vorrei cinque biglietti per Timber."

"Va bene... le piacerebbe registrarsi per una delle nostre carte sconto per SeeD?" chiese.

"Carte sconto per SeeD?" Quistis bilanciò il peso del corpo su un solo piede e incrociò le braccia. Avevano sempre tutti qualcosa da vendere.

"Già!" L'uomo portò una mano alla tasca e ne estrasse una piccola carta rossa con su scritto "Balamb SeeD" in grosse lettere nere. "Per ogni biglietto che compri, ricevi un punto, e quando la carta è piena, hai un biglietto gratis."

"Capisco ... e quanto costa quella carta?" chiese scettica.

"Solo 200 Guil," rispose come se 200 Guil per un piccolo pezzo di carta patinata fossero il miglior affare del mondo. "Naturalmente, dal momento che lei è una cliente abituale, potrei scendere a 175."

"No grazie," Quistis scosse la testa. "Prenderò solo i cinque biglietti."

"Si sta lasciando sfuggire una strordinaria offerta..." l'uomo scosse la testa e le diede riluttante i cinque biglietti che aveva chiesto in un primo momento.

"Magari dovrebbe parlare al preside del Garden di Balamb del suo piccolo piano di sconto per viaggi SeeD," offrì Quistis insieme al denaro. L'uomo non fu per nulla intidimidito, e prese i soldi con un piccolo movimento della testa, mormorando qualcosa a bassa voce sul fatto che fosse uno spreco per lei pagare più di quello di cui che c'era bisogno.

"Okay, qualcuno ha bisogno di qualcosa prima di andare?" chiese. Nessuno rispose, perciò si diresse verso il treno. "Va bene allora, andiamo." Mentre andava verso il treno e allungava i loro biglietti all'uomo in uniforme che stava davanti all'entrata, poteva sentire Seifer che strisciava la punta della sua gunblade contro il pavimento. Il suono acuto e metallico che produceva faceva venire la pelle d'oca a Quistis, e per alcuni lunghi momenti lei considerò l'idea di girarsi e di urlargli di smetterla. In un qualche modo, riuscì a controllarsi e fece salire tutti nel treno senza ulteriori intoppi.

"Quistis! Quistis! Quistis!" Selphie saltava su e giù davanti alla porta che conduceva alle cabine passeggeri nell'altro vagone. "Aprila!"

"Selphie! Selphie! Selphie!" la prese in giro Seifer. "Sta' zitta!"

"Solo un minuto, Selphie," replicò Quistis, rivolgendo a Seifer uno sguardo infuocato prima di avvicinarsi al pannello per aprire la porta a Selphie. Chiunque avesse mai viaggiato con Selphie sapeva che la ragazza amava stare nelle cose grandi che si muovevano. Quando la porta si aprì, lanciò un gridolino di gioia e andò dritta verso le finestre.

"Non abbiamo una stanza nostra?" chiese Seifer, appoggiandosi al muro e guardando con disgusto mentre gli altri due seguivano Selphie.

"Sì, ma non la useremo," rispose Quistis. "Il viaggio per Timber è corto." La porta si chiuse con un tonfo, lasciando Quistis da sola con lui.

"E allora?" rise lui. "Devi imparare a lasciarti andare di tanto in tanto. Sei così antiquata ... ma guardati. Il collo della camicia che ri arriva quasi in faccia, i capelli raccolti ... assomigli ad una maledetta libraia, Quistis."

"Sai, non vedo in che modo il mio modo di vestire abbia a che fare con questa missione," rispose lei, rifiutando di abbassarsi al suo livello. Lei era il capo, e Seifer avrebbe dovuto rispettarla proprio come tutti gli altri.

"Era solo un commento, Capo squadra," replicò lui e si girò per darle la schiena. "Selphie è lì dentro ... quindi io sto qui fuori."

"Come vuoi," Quistis scrollò le spalle. "Ma non potrai fare a meno di sentirla anche da qui." Seifer fece una smorfia e cominciò a gironzolare come una tigre in gabbia. Aveva sempre avuto un lato animalesco, e Quistis poteva facilmente paragonarlo a qualunque tipo di animale selvatico mentre andava avanti e indietro di fronte a lei, picchiettando la sua gunblade sulla spalla. La parte superiore del suo corpo era inclinata in avanti, e di tanto in tanto muoveva pigramente la mascella fuori dal suo posto.

"Sai," Quistis si appoggiò al muro dietro di lei, "Tutta questa cosa potrebbe passare molto più velocemente se tu e Selphie ve ne steste ognuno per conto proprio."

"Non è nel mio stile," disse scrollando le spalle.

"Allora, stai dicendo che hai intenzione di rendere tutto il più difficile possibile?" domandò lei, arrabbiata con lui per la sua irragionevolezza.

"Credi quel che vuoi," replicò lui, mettendole davanti alla faccia la larga schiena. Quistis aggrottò la fronte, chiedendosi se il fatto che le desse la schiena fosse un atto di sfida o il segno che voleva essere lasciato in pace. Con Seifer, non si poteva mai dire. A Quistis piaceva considerarsi una donna attenta, che in genere riusciva a vedere oltre le apparenze esteriori della gente e capiva cosa avveniva dietro la superficie. Ma i muri esterni che Seifer aveva costruito intorno a se stesso erano così spessi e alti, che non era mai stata capace di vedere oltre. Non che ci avesse mai messo troppo sforzo, la sua mancanza di comprensione di Seifer era più un risultato della conoscenza profonda che aveva di Squall.

"Questa è una missione molto importante," Quistis raddrizzò la schiena, cercando di fare del suo meglio per sembrare impassibile almeno quanto lui. "Apprezzerei che la smettessi di fare il bastardo per lo spazio di due secondi e cercassi di capirlo. Sei un SeeD, Signor Almasy ... o segui i miei ordini o te ne torni al Garden."

Seifer si girò di scatto per guardarla, non più con un aspetto calmo, stoico ma con il suo solito atteggiamento orgoglioso e aggressivo. "Non avresti il coraggio di rimandarmi indietro! Fai pena come capo, proprio come facevi pena quando eri istruttrice ... guarda in faccia la realtà, hai bisogno di me in questa missione." La squadrò dall'alto in basso una volta sola, sfidandola a rispondere.

Lei non sapeva come rispondere al suo attacco. Non voleva rispondergli per le rime, ma allo stesso tempo,voleva riaffermare la sua posizione di autorità. Mentre cercava freneticamente nella sua testa la cosa giusta da dire, Seifer le rivolse un sorriso impertinente.

"Vedi, persino tu lo sai," rise, sbattendo la mano coperta dal guanto in aria. Fatto ciò, si allontanò da lei e se ne andò nell'altro vagone, ringhiando a Selphie di smetterla di cantare con un'implicita minaccia attaccata alla sua richiesta.

"Dannazione," Quistis si alzò in punta di piedi, arrabbiata sia con lui che con se stessa. "Dannazione, dannazione, dannnazione."

***

"Vorrei cinque biglietti per Deling City." Quistis sorrise all'uomo in uniforme verde che, senza offrirle di venderle niente oltre ai biglietti, le procurò rapidamente quel che voleva.

"Ecco qui, signorina," le sorrise a sua volta. Quistis aveva lasciato andare tutti quanti per conto loro per un'ora mentre lei faceva alcune commissioni, sperando che nessuno di loro si mettesse nei guai. Selphie era andata a fare shopping, dicendo che Timber aveva la migliore scelta di scarpe del mondo. Paxx e Krik - Quistis si era finalmente ricordata i loro nomi - erano andati al negozio di armi per controllare se si potevano permettere di migliorare le loro. Non aveva alcuna idea di dove fosse andato Seifer, e in verità non le importava. Era ancora arrabbiata con lui per averla insultata.

"Grazie." Si mise i biglietti in tasca dopo aver pagato e cominciò a dirigersi verso l'edificio in cui il nuovo governo di Timber si era stabilito. Tecnicamente, erano i suoi datori di lavoro, e voleva avere un breve incontro con loro prima di partire. Aveva incontrato alcuni di loro nel suo primo viaggio a Timber, quasi tutti avevano fatto parte della resistenza che aveva ingaggiato Squall, Selphie, e Zell. Conoscevano tutti Rinoa, e lei aveva insistito perchè Quistis portasse loro i suoi migliori saluti.

Timber era un'affascinante communità di cui Quistis era in verità un'ammiratrice poco accanita. Gli alberi che avevano dato il nome alla città non erano più così presenti nella configurazione del paesaggio, ma la città continuava ad essere protetta da tutti i lati da fitti boschi. La gente aveva guadagnato fiducia dopo la liberazione, e la loro cultura stava nuovamente fiorendo.

"Quistis! Bene ... sei qui!" Si girò sentendo pronunciare il suo nome, e vide un uomo che riconobbe appena, ma che non riusciva a ricollegare, ora che le veniva in mente, a nessun viso di rilievo.

"Già," disse scrollando le spalle. "Sono qui."

"Rinoa è con te?" chiese lui, col corpo che gli tremava virtualmente per l'eccitazione.

"Temo di no ..." Quistis si sentì sprofondare. Perchè nessuno era mai felice di vedere solo lei?

"Oh... allora Squall?"

"No," scosse la testa. "Squall e Rinoa non erano disponibili. Rinoa però vi manda i suoi migliori saluti."

"Oh..." rimase in silenzio, e poi un sorriso brillante gli apparve in viso. "Quella ragazza è così dolce. Non è vero? Sono un po' geloso che tutti voi l'abbiate portata via da me."

Quistis appoggiò la testa di lato, un po' irritata. Sentiva che era anche più di solo un pochino geloso. Rinoa sembrava avere il cuore di tutti nel palmo della sua delicata manina; Quistis era sorpresa da come fosse possibile avere il tempo di far innamorare uomini così diversi della sua bellezza e del suo carisma. Era un talento che sembrava innato, un talento di cui Quistis era completamente sprovvista. Aveva avuto altre cose più importanti degli uomini di cui occuparsi nella vita. Aveva avuto raramente appuntamenti e stava ancora sforzandosi di dimenticare Squall.

"Beh, sono sicura che vi farà visita al più presto," gli rispose dolcemente Quistis.

"Lo spero," lui scosse la testa. "Mi manca, e molto. Vuoi che ti accompagni fino alla sala principale? Hai un incontro lì oggi ... no?"

"Già," annuì e si mise dietro di lui.

"Che peccato davvero ..." sospirò lui nostalgico. "Che Rinoa non sia con te, voglio dire."

"Già, beh ... è piuttosto riluttante a lasciare il fianco di Squall, " replicò un po' acida Quistis, sapendo che era infantile da parte sue essere così infastidita dal gradimento degli uomini per la sua amica. Brontolò dentro di se mentre lui cominciava a raccontare una lunga storia su qualcosa che aveva fatto un giorno con Rinoa. Non le importava, e non voleva saperlo, ma lui sembrava ignorare completamente questo fatto.

Rinoa ... sono talmente stufa di sentire quel nome. Solo per una volta, non potrebbe essere Quistis?

"Quistis!" Quasi si morse la lingua.

Seifer venne nella sua direzione, con passo leggero e deteminato. Allungò una mano mentre si avvicinava, e per un stolto minuto lei pensò che gliela stesse offrendo per tenerla.

"Ho bisogno di soldi."

Lei socchiuse gli occhi guardandolo.

"E' un vero peccato che i capi e gli istruttori che fanno pena non vengano pagati molto, non credi?" disse inviperita prima di andare via.

CONTINUA ...

  
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