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Autore: shuichi chan    02/09/2010    1 recensioni
Una promessa è una promessa, ma non sempre questa viene mantenuta...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Grell Sutcliff
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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POV Will

Ma dove si era cacciato quello screanzato?
Un ora a vagare per gli uffici inutilmente. Di sicuro quel fannullone sarà andato a oziare da qualche parte come suo solito. Si stava innervosendo, anche una persona contenuta come William perdeva il controllo, neanche per lui era facile far finta di niente.
Cominciò a formulare valide ipotesi su dove possa essere finito. Ma l’ unica che rispettava a pieno le abitudini e il comportamento di Grell era proprio il fatto che sia andato in giro a cercare quel ripugnante demone in frac.
Sebastian Michaelis, il maggiordomo della famiglia Phantomhive. Aveva sentito spesso, anche troppo parlare di lui, lo aveva visto anche di persona se per quello, ma nonostante non lo conoscesse abbastanza non lo sopportava. Forse proprio perché era un demone, eppure di esseri così ne aveva incontrati tanti e nessuno di questi lo aveva mai irritato tanto. Non riusciva proprio a reggerlo, anche solo la pronuncia del suo nome emessa sempre da Grell lo irritava. In fondo sapeva che non aveva mai sopportato Sebastian proprio per Grell. Per il rosso era oggetto di distrazioni, poi si montava la testa di stupidaggini e distraeva pure lui. Chissà se non era anche gelosia, William non lo avrebbe mai accettato, non poteva pensare di essere geloso di uno come Sebastian,sapeva di essere superiore, ma chissà se anche per il capriccioso Shinigami era così.
Quello stupido Shinigami capriccioso! Lo stava trasformando, la sua perfetta e rigida postura si sgretolava sempre più, peccato che succedeva solo con lui, e nessun altro.
“Will!” si sentì urlare a pochi metri di distanza.
William colto di sorpresa si girò indispettito
“Sutcliffe!”
Davanti a lui, che correva come un forsennato, con il suo solito sorsetto impertinente.
“William!” si fermò per riprendere fiato, poi continuò “ ho un ottima notizia!”
“dove sei stato?” lo interruppe il moro
“non ha importanza adesso! Ti devo dire una cosa!”
“non mi interessano le tue stupidaggini! Dimmi invece dove sei stato!”
“al lavoro! dove vuoi che sia stato?!” rispose il rosso
“non mentire a me!” il tono di William si fece più serio di quanto era
“beh..mi sono preso una piccola pausa e per caso ho incontrato Sebastian…” sottolineò “per caso” sperando che Will lo credesse.
“quindi?” cercò di mantenere un tono indifferente, inutilmente.
“ecco, ci ha invitati tutti e due alla festa di capodanno a casa del suo marmocchio! Non è magnifico? Ci andiamo vero?” “neanche per sogno! Scordatelo!” lo sapeva, erano le sue solite assurdità!
“Dai Will! Ti prego!” piagnucolò
“ no ti ho detto! Abbiamo del lavoro da svolgere!”
“ma…io ci voglio andare! Ci voglio andare! E ci voglio andare!” cominciò a lagnare agitando le braccia come un forsennato, era insopportabilmente infantile.
“vai tu sei vuoi! Io non vengo!” rispose William in preda all’esaurimento.
“ma Willino..” poggiò l’indice alle labbra sbattendo le ciglia “ una notte speciale come capodanno, dobbiamo assolutamente passarla insieme!”
“questo evento è speciale solo per gli esseri umani che festeggiano l’arrivo del nuovo anno secondo il loro calendario! Non centra niente con noi…quindi,non vedo perché anche noi dovremmo festeggiare!” il solito obbiettivo.
“per una volta, una sola volta, cerca di divertirti un po’! invece di pensare sempre al lavoro, vieni con me e divertiti! Che ti costa?” il tono di Grell divenne ponderato, sembrava che ci tenesse molto alla sua presenza.
“sinceramente, in una festa dove vi sono demoni ed esseri umani non credo di divertirmi,preferisco starmene a casa tranquillo” fece per andarsene ma Grell gli afferrò un braccio.
“ se vieni…” guardò dritto negli occhi il rosso, non erano mai stati così seri
“se vieni, ti prometto che per questa settimana,fino a capodanno, lavorerò sodo e non ti darò noie!”
“sul serio?” chiese Will del tutto spiazzato
“lo giuro!”
“in questo caso, potrei anche accettare…” rispose sistemandosi gli occhiali.
L’espressione di Grell divenne di nuovo gioiosa e di colpo lo abbracciò stringendolo a se
“evvai! Che bello! Vedrai che ci divertiremo!” esclamò entusiasta
“bene” con il suo fedele bastone scrollò da se il rosso “mi aspetto molta efficienza da parte tua Sutcliffe…” detto questo se ne andò.
Forse aveva fatto un grosso errore ad accettare, ma vedere Grell che per una volta lavorava seriamente ne valeva la pena. Avrebbe persino sopportato una festa piena di umani e con la presenza di Sebastian.
POV Grell

Da quel giorno il rosso Shinigami cominciò ad impegnarsi nel suo lavoro. Diede buoni e sostanziosi frutti che, anche le stesso William dovette riconoscere. Si congratulò con lui, con grande sorpresa di Grell che, fino a quel giorno non aveva mai ricevuto complimenti dal suo capo. La sua voglia di lavorare non era per nulla aumentata e quindi, per lui fu una dura impresa, ma sentire le generose congratulazioni di Will lo convinsero che il suo impegno non era andato sprecato.
Immobile in quella stanza impregnata di un rosso cremisi, osservava accuratamente il suo nuovo vestito per la tanto attesa festa di capodanno: un kimono color Magenta, contornato da sottili ricami neri. Quanto era elegante, leggiadro, magnifico e di sicuro sul suo splendido corpo sarebbe stato d’incanto, anche Sebastian sarebbe rimasto ammaliato da quel rosso splendente che lo avrebbe avvolto. Se lo adagiò davanti a se, ammirandosi allo specchio, chissà se anche a Will sarebbe piaciuto?
Lui non era tipo che badava a questi dettagli, non gli interessavano nemmeno, ma forse vestito in modo diverso, in modo più femminile lo avrebbe ipnotizzato, difficile che accadesse, ma non perdeva le speranze.
Aveva comprato quel vestito tempo fa, ma non aveva mai avuto modo di indossarlo. Non aveva mai partecipato a feste o robe simili, e visto che finalmente potava partecipare ad eventi importanti approfittò per indossarlo.


31 Dicembre ****

POV Grell

Finalmente il giorno tanto atteso era arrivato, dopo una settimana di straziante lavoro, la festa che tanto bramava di partecipare sarebbe arrivata. Mancava solo un ora, e quel tempo lo avrebbe impiegato per prepararsi. Si rifugiò in bagno, mise accuratamente il Kimono ammirandone l’eleganza. Gli calzava a pennello, nonostante fosse femminile, a lui i vestiti da donna sono sempre donati, avrebbe dovuto nascere tale, ma la sfortuna ha voluto che fosse uno Shinigami maschio.
Malgrado questo, a lui non importava, i vestiti femminili li avrebbe indossati comunque, era così affascinante che sarebbe stato davvero un peccato non farlo.
Prese velocemente i calzini bianchi e le zeppe nere. Erano piuttosto alte, ma ne era abituato, era solito a camminare con gli stivaletti con il tacco,un paio di zeppe non sarebbero state di certo un problema. Camminò avanti ed indietro per il piccolo bagno, con le sue solite posture decise ed aggraziate,
“che bello!! Sto benissimo!” esclamò esaltato, saltellando per la stanza battendo le mani.
In seguito si posizionò davanti al grande specchio, e cominciò a sistemarsi i capelli.
Prese due ciocche opposte della lunga chioma rossa, e con queste ci fece un cucù fermandolo con due bacchette scintillanti; dopodiché mise le ciglia finte mettendoci un delicato tocco di mascara, ombretto rosso scuro, e per concludere un filo leggero di rossetto rosso in tinta con le unghie.
Ormai era pronto, quando sentì una voce famigliare provenire dall’altra stanza
“Sutcliffe? Sei in bagno?” chiese William
Che ci faceva Will nella sua stanza?
Poco importava, era arrivato nel momento giusto, così avrebbe avuto l’occasione di mostrargli subito il suo splendido vestito.
“si, arrivo subito!” si controllò un ultima volta, si sistemò gli occhiali sulla nuca e poi uscì velocemente dal bagno.
William davanti a lui, era vestito come al solito, lo sapeva, di sicuro non avrebbe mai cambiato look per l’occasione. Il quattrocchi lo squadrò da testa a piedi, incrinò il sopracciglio,
“ma come ti sei vestito?!” chiese quasi schifato
“non ti piace? È un Kimono giapponese! Li indossano in Oriente per le feste o per occasioni speciali!”
“ah…ma è da donna…”
“lo so! Non sono bellissimo?” volteggiò per la stanza ondeggiando la sua chioma Rubina.
“Grell…” mise una mano sul viso straziato “ascolta, io stasera arriverò alla villa Phantomhive verso le dieci o le dici e mezza, i superiori mi hanno caricato di altro lavoro, ma credo che per quell’ora riesca ad arrivare”
Grell fissò William un po’ deluso “ok, peccato, avrei voluto fare un entrata favolosa con il mio cavaliere ma fa nulla, basta che ti presenti alla festa prima di mezzanotte!”
“certo..”
“promettimelo Will” esclamò serio
“si, te lo prometto”
“bene!” rispose sorridendo compiaciuto, “Will ho una sorpresa per te!”
Grell si diresse verso un grande armadio in legno, i suoi zoccoli emettevano piccoli tonfi al suolo facendo un gran fracasso. Aprì le ante, agitando il sedere prese una tunica nera con dei pantaloni grigi abbinati.
William osservò disgustato l’indumento che il rosso gli stava mostrando.
“beh?” chiese Grell fissandolo “ti piace?”
“che cos’è?”
“è un kimono maschile, lo preso apposta per te!”
“ io non la metto quella roba..vengo vestito come sempre..”
“dai Will ti prego! Fammi questo ultimo favore” implorò lo Shinigami, sarebbe stato magnifico se avesse indossato quel costume, insieme sarebbero stati benissimo, e avrebbero fatto anche bella figura, ma Will era il solito testardo, e per fargli cambiare idea avrebbe dovuto insistere.
“già non volevo venire a questa insulsa festa, e tu mi fai mettere anche questo ridicolo indumento?
“ non è ridicolo! E poi non c’è nulla di male, sono sicuro che ti starà benissimo! Dai..fallo almeno per me..” sapeva sempre come convincerlo.
Il moro sbuffò,sistemandosi ancora una volta i suoi preziosi occhiali,
“e va bene Sutcliffe, lo proverò e poi vedrò se indossarlo alla festa..”
“grazie Will!” rispose con un sorriso quasi tenero; in fondo era buono nei suoi confronti, anche se non lo dimostrava quasi mai, ma per certe situazioni William era sempre pronto ad accontentarlo.
“devo tornare al mio lavoro, a più tardi” detto questo prese il vestito e uscì dalla stanza con passo deciso.
Le nove meno cinque, doveva sbrigarsi, o avrebbe ritardato.
  
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