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Autore: purepura    03/09/2010    0 recensioni
Il suo nome riecheggia tra il vento.
Genere: Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mousse

Il perdono è l'essenza dell'amore. Amare è perdonare, perdonare è amare.
(Andrew Greeley)

    ‹‹Lasciami!››
    Strattona il braccio, e fa in modo di allontanarsi da lui.
    Il sole, pochi attimi prima così brillante, ardente e quasi minaccioso, ora lascia posto all’ombra, che avvolge tutto; ogni cosa pian piano si trasforma e diventa quasi irrequieta, scostante, come se volesse fuggire dal suo solito ruolo.
    Come se volesse raggiungere il sole.
    ‹‹Mi stai evitando da giorni! Che cosa devo pensare? Illuminami! Che spiegazione hai, questa volta?››
    Lei scuote la testa.
    ‹‹Che cosa vuoi da me?›› mormora. Ha gli occhi stanchi: è stata impegnata a sfuggirgli per tutto il giorno, ed ora che lui l’ha raggiunta, agguantandola appena usciti da scuola, avrebbe solo voglia di appisolarsi. Un bel pisolino lungo lungo.
    Lui sembra sorpreso. Sbarra gli occhi e la fissa.
    ‹‹Che cosa hai detto?›› sibila. ‹‹Scusami, davvero, forse non ho capito… Stai… Hai… Ma si può sapere che cosa ti sta succedendo? Insinui addirittura di non aver fatto nulla?››
    ‹‹Non ho detto questo. Ti ho solo chiesto cosa vuoi››
    ‹‹Voglio sapere cosa ti è preso. Che cosa ho fatto perché tu mi trattassi così?››
    ‹‹E come ti ho trattato? Illuminami tu, mio caro cavaliere dal cuore nobile! Se pensi di essere la povera vittima, qui dentro, dimentichi Anna››
    ‹‹Anna?››
    Ora è davvero confuso, lei può sentirlo.
    ‹‹Ti sei fatto una ragazza senza nemmeno sapere il suo nome? Che dico! Come posso pretendere che almeno questo avessi fatto? Un minimo di dignità no, eh, Davide?››
    Ora è quasi sollevato. Non gliel’avrebbe detto davvero, se lei non l’avesse saputo da altri? Forse sì, forse non l’avrebbe mai fatto.
    ‹‹Tu non consoci le circostanze. Quella ragazza… Io…. Lei era…››
    ‹‹Cosa! Che cosa!››
    ‹‹Io ti amo! Ti amo, e tu lo sai!››
    ‹‹Lo so? E perché? Sei stato a letto con un’altra, dopo che mio padre era morto, e tu adesso hai il coraggio di dire che mi ami… Da dove te ne esci con queste assurdità?››
    ‹‹Tu non capsici!›› le prende il volto tra le mani e le si avvicina. ‹‹Non capsici›› mormora ancora. ‹‹Non ci sei stata, per molto tempo non ci sei stata››
    ‹‹E questo ti ha autorizzato a cercare altrove? Mio padre era appena morto, dannazione!››
    ‹‹Lo so! Credimi, lo so! Ma…››
    ‹‹Ti mancavano le nostre scopate. Immagino! Poverino!›› E’ ironica, talmente tanto da far rabbrividire la figura di fronte, ferita. Fa un passo indietro, lasciandole la luce.
    ‹‹Ti prego›› mormora. È quasi senza fiato; senza fiato per la paura, la vergogna, la colpa. Non può perderla! Non può!
    Perderebbe se stesso.
    E lei non lo sa. Crede che lui abbia fatto quel che ha fatto perché non l’ama. Lo vede, lo sente mentre lei freme. I suoi occhi di fuoco lo scrutano. Non hanno più nulla di quel sorriso giocondo che permetteva a lui di distrarsi. Di vivere. Qualunque cosa stesse capitando. Ora sono solo confusi, accusatori. Feriti. Come la sua bocca semiaperta, l’angolo sinistro appena all’in su.
    È interamente appoggiata al muro adesso. È stanca, debole, e ha solo voglia di tornarsene a casa.
    ‹‹Scusa›› mormora. ‹‹Si è fatto veramente tardi. Devo andare››
    Vorrebbe che si scostasse ancora di più. Non ha proprio la voglia di sorpassarlo. Ed è ancora troppo vicino.
    ‹‹Fammi passare››
    A Davide piace come i raggi del sole catturino i suoi capelli, rimandando nell’aria riflessi ramati. Glielo ripeteva sempre, quando erano l’uno per l’altra, quando erano solo loro: lì, tra le lenzuola. Ed ora che ce l’ha davanti, non può far a meno di fissarli, rapito.
    ‹‹E dove dovresti andare?›› domanda.
    ‹‹Di certo non sono affari tuoi questi! Scansati››
    ‹‹Tu lo sai che non l’avrei mai fatto… Ti amo! Tu lo sai! Perché diavolo fingi di non saperlo?››
    ‹‹E perché tu fingi di non avermi tradita?››
    ‹‹Ti è sembrato che io lo stessi facendo? In questi giorni sei tu che mi hai evitato sino all’esasperazione!››
    ‹‹Non volevo parlarti. Sapevo che sarebbe andata così››
    ‹‹Così come?››
    ‹‹Al diavolo, Davide! Fammi passare››
    ‹‹No››
    Lei si blocca, scrutandolo. È agguerrito, ma più probabilmente perché si sente in colpa e vuole tentare di rimediare in questo modo assurdo. Ma come può pretendere che lei gli creda ancora? Non si aspettava che lei sapesse, quando qualche giorno fa ha iniziato a evitarlo di punto in bianco. Ed evidentemente deve essersi spaventato, deve aver sospettato. Ma nessuna delle sue amiche sapeva nulla: soltanto, ovviamente, Anna, la quale era ben lontana dal rivelarglielo.
    ‹‹Fammi passare. Te lo sto chiedendo per favore››
    ‹‹E io ti sto implorando di non andare via. Ti ho chiesto scusa. Che cosa vuoi ancora?››
    ‹‹Non è così facile. Che tu ci creda o no, non è per niente facile››
    Davide resta in silenzio.
    ‹‹Dimmi cosa vuoi che faccia e lo farò››
    Lei piega la testa di lato. Certo, l’ordine di buttarsi da un ponte sarebbe il più azzeccato, ma non può far a meno di rammentare la sua dolcezza. Di rammentare le sue parole, di rammentare che lui l’ama.
    Non avrebbe dovuto farlo, se davvero mi ama come dice.
    Lei scuote la testa. Scaccia i pensieri, scaccia i brividi. Tutte quelle cose che la tenevano legata a lui sembrano amplificate, proprio ora che avrebbe dovuto dimenticarle.
    ‹‹Voglio che tu ora mi lasci andare›› mormora. ‹‹Ti chiamo, promesso, ma devi lasciarmi andare››

    Qualche mese prima, aveva domandato a sua madre se poteva tagliarsi i capelli.
    ‹‹Una bella frangetta›› aveva proposto lei.
    Ma meno male che aveva rifiutato!
    Anna le si avvicina. I suoi capelli biondi, dalla tintura perfetta, svolazzano al vento. È scesa dal motorino e si è tolta il casco, per poi cercarla con lo sguardo.
    Accorgendosi che Anna la sta cercando, tenta di svicolare, scattando verso un vicolo laterale. Non ha voglia di parlare con miss Frangetta Sempre Perfetta!
    ‹‹Dalila!››
    Il suo nome riecheggia tra il vento.
    Si ferma, come avesse una calamita sotto i piedi.
    ‹‹Non provarci›› ringhia, senza voltarsi ‹‹Non ho voglia di sentire le tue scuse, non adesso. Sapevi perfettamente che cosa stavo passando. Sapevi perfettamente che lo sarei venuta a sapere. Sapevi…››
    ‹‹Sapevo che lui ti amava! Questo sapevo, solo questo!››
    ‹‹E perché ci sei andata!››
    ‹‹Lui ama te. Non mi ha mai guardata, non mi ha mai voluta. Non l’ho mai sentito con me quella sera››
    ‹‹Credi che questo possa farmi sentire meglio?››
    ‹‹Dovrebbe. Dovresti essere in grado di perdonare. Dovresti perdonare. Non lasciarti sfuggire un ragazzo così. È sempre stato tuo››
    ‹‹Ma allora…››
    ‹‹Debolezza. Disperazione. La sua era solo questo: disperazione››
    ‹‹Non lo giustifica!››
    ‹‹Ma lo rende perdonabile››

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Questa One-Shot non si ispira a fatti veramente accaduti, ma è solo frutto della mia immaginazione!
Eccomi di nuovo qui, con una One-Shot dalla trama discutibile! Io stessa mi sto scervellando per capirne il senso, e soprattutto il finale!
Nuovo esercizio: non solo è scritta in terza persona, ma addirittura viaggio fra due punti di vista! Esperimento fallito, non mi trovo per nulla bene. Potrei riuscirci se avessi uno stacco di scena, ma quando due personaggi si confrontano è dura tenere il passo.
Bé, questa è anche un’altra prospettiva: qualche settimana fa pubblicai Paradise che rifletteva quello che ora sarebbe il ruolo di Anna in una chiave però un po’ diversa… Ma giusto un po’! ^^
L’ispirazione per questa new entry?
Il totale e assoluto e snervante tempo smorto in cui rischiavo di cadere dalla sedia per la noia! E per il titolo… Non saprei, mi è venuta una certa voglia di mousse al cioccolato! :P
Alla prossima, allora!


Per chiunque di voi che voglia tenere d’occhio quel che scrivo (anime sante, sarebbe da benedirvi!) ho aperto la mia pagina di presentazione autori e relativi lavori (io ho presentato solo i lavori^^), sul forum di EFP. Qui aggiornerò di volta in volta i titoli delle storie che pubblico, parlandone un po’, e descrivendo i miei progetti futuri. :=

Ringrazio tutti voi per l’attenzione! ^^

  
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