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Autore: Haibara Stark    03/09/2010    11 recensioni
Sentii distintamente il suono delle ossa che scricchiolavano,mischiato al suono delle urla di quello che,un attimo prima,mi era parso l’essere più temibile che avessi mai visto.
E ciò mi preoccupava ancora di più. [...] « C- cosa…cosa stai facendo? » La risposta mi arrivò pronta e decisa nell’attimo in cui sentii i suoi denti affondare nella mia carne.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Walking in an Alternate Universe.'
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La porta si spalancò cigolando e il vento mi colpi sul volto come una frusta.
Eravamo decisamente in alto.
Quanti piani sarà stato quel palazzo? Venti?
E noi adesso ci trovavamo sul tetto,di quelli tipicamente americani,a terrazzamento.
Azzardai a guardare di sotto…pessima idea!

« E’ vero che vi lanciate dall’Empire State Building? »

Domandai,voltandomi verso Ewan.

« Si,ogni tanto. A dir la verità,Jack spesso… »
« Ed arrivate fino a terra? »

Rise del mio sguardo incredulo.

« E’ più facile di quanto tu creda »

Lo guardai dubbioso,per poi ridare uno sguardo alla strada infondo. Molto infondo.

« Allora »

Sbatté le mani.

« Cominciamo? »

 

*

 

Mi lasciai cadere in terra,a braccia aperte.
Non ero sicuro di quanto tempo fosse passato.
Le luci,intorno,erano cambiate repentinamente e quello che inizialmente mi era parso il tramonto in realtà era l’alba.
Il respiro irregolare mi portò ad osservare ciò che mi era sfuggito. Respiravo.
Voi starete dicendo “Bravo e te ne accorgi solo adesso?”
E avete ragione.
Ma era una cosa talmente naturale,che non avevo costatato l’ovvio,e cioè che sono un non-morto e secondo,la tradizione,non dovrei più averne bisogno.
Tenni per me quel pensiero.
Potevo certamente evitarmi di dire: “Ewan!Ma io respiro!”
Si,potevo evitarmelo.
Anche perché non avevo più un briciolo di forza.
Mi aveva distrutto! Sfinito! Smontato!
Mi chiesi come mi avrebbe ridotto Jack,a questo punto.

Fra una lotta e l’altra – diciamo tra un mio massacramento e l’altro – ho appreso – a mie spese! - che,quando si tratta di dover fronteggiare uno della nostra specie,bisogna essere molto,molto accorti.
Una cosa che mi era piaciuto molto scoprire era che la mia velocità ed agilità  nei movimenti erano aumentate. Ma con lui non erano sufficienti.

« Direi che per oggi può bastare »

Aprii gli occhi,che avevo inconsciamente chiuso,e trovai un Ewan al contrario che mi osservava da sopra.
Okay,non era al contrario,ma da dove ero io appariva così.

« Complimenti. Te la sei cavata egregiamente »

Sorrise,mentre una leggera folata di vento mi fece arrivare il suo odore alle narici.
Era dolce.
Mi misi a sedere e lui fece altrettanto,prendendo posto accanto a me.
Decisi che la pausa dalle domande idiote era finito.

« Posso farti una domanda? »
« Spara »
« Tu e Val state insieme? »

Iniziò a ridere.

« No. No,siamo solo ottimi amici. E’ come un fratello per me. Ormai siamo come una famiglia »

Si voltò verso di me.

« Perché me lo chiedi? »

Volevo un buco per sprofondare.

« Semplice curiosità »

Mi alzai,per sottrarmi al suo sguardo,ed andai ad affacciarmi nuovamente dal tetto.

« Secondo te sono in grado di atterrare da qui? »
« Indubbiamente »

Ewan mi aveva detto che i vampiri possono saltare per tre metri in altezza e che se trovi l’appiglio giusto – anche solamente un muro – puoi arrivare ad altezze smisurate!
Per quanto riguardava,invece,il saltare giù da tali altitudini,la cosa era una bazzecola.
Bastava atterrare in piedi.
La prima cosa che pensai quando me lo disse fu “E come cazzo ci atterro in piedi?”
E la sua risposta è stata “Siamo come i gatti. Atterriamo sempre in piedi”
Geniale,no? Ed io che mi facevo tanti problemi!

Adesso mi trovavo li,in piedi sul cornicione,pronto a spiccare il volo.
L'idea di provare mi allettava a dismisura.

« Credo che andrò a farmi un giro »

Gli dissi ridendo.

« Buona fortuna allora »

Vi sembrerà strano,ma da lui mi sarei aspettato una frase del tipo “Che la forza sia con te!” *
Non chiedetemi il motivo…

Piegai le gambe e saltai.
Fu la sensazione più bella ed assurda che avessi mai provato.
Mi sentii come un proiettile che fende l’aria,mentre quest’ultima mi sferzava tutto il corpo senza farmi minimamente male.
Quando sentii l’asfalto sotto le scarpe,fui inondato dalla delusione per la brevità del tragitto.
Ora capivo perché Jack si lanciava in continuazione dall’Empire!
Alzai lo sguardo e vidi un piccolo Ewan affacciato all’ultimo piano,che mi salutava con la mano.
Ricambiai il saluto e mi incamminai per la strada.
Non sapevo bene dove andare. Anche perché Val mi aveva praticamente portato a sperdere!
Cercai di memorizzare bene dove si trovava la casa,ma scoprii di non dovermi sforzare poi troppo. A quanto pareva anche la mia memoria aveva subito qualche cambiamento.
Vagai per un po’ senza meta,finché mi resi conto di essere tornato al bar di…quando? Ieri?
Ma la domanda giusta era: quanto cazzo avevo camminato?
Entrai. Mi sedetti al bancone ed Orlando mi salutò con un cenno.

« Tu sei l’amico di Val,vero? »

Esordì lui,venendomi davanti.

« Emm. Si,diciamo così »

Potevamo già essere definiti amici? A quanto pareva si.

« Mi chiamo Robert »
« Io sono Orlando. Vuoi qualcosa da bere? »
« La cosa più alcolica che puoi servirmi »

Sorrise e si apprestò a servirmi.
Lo osservai. All’apparenza sembrava molto giovane,ma quasi sicuramente aveva molti più anni di quanti ne avessi io da umano. Per la cronaca,ne avevo trenta.
Qualcuno si sedette accanto a me.

« Ehi,Orlando! Dammi il solito! »
« Arriva fra un attimo! »

Mi voltai leggermente,giusto il tanto per vedere che si trattava di un uomo che non dimostrava più di una trentina d’anni,dai capelli castani e gli occhi chiari.
Si voltò a guardarmi.
In un primo momento pensai che volesse dirmi di tutto perché si era accorto che lo fissavo,ma dovetti ricredermi.

« Ciao »

Disse con un mezzo sorriso.

« Ciao »
« Non ti ho mai visto. Sei nuovo di queste parti »
« Non proprio nuovo,ma ci vado vicino »
« Piacere,Tobey »

Mi tese la mano.
La strinsi titubante.

« Robert »

Non ero ancora del tutto sicuro di riuscire a riconoscere di chi mi potevo fidare e di chi no.

« Gran bel nome »

Okay. Di lui non mi dovevo assolutamente fidare!
A parte l’osservazione sul nome,mi guardava come un diabetico guarda una torta di panna!
Ma cosa c’avevo scritto in fronte? Scopatemi?

Evitai di rispondergli.

« Se vuoi posso mostrarti la città »
« Grazie,ma ho già avuto modo di visitarla »

Spostai lo sguardo su Orlando,che ci guardava in silenzio.

« Oh,ma io ti farei vedere dei posti molto interessanti »

Poggiò una mano sul mio braccio.
Non feci neanche in tempo a pensare di scrollarmelo di dosso,che qualcuno lo aveva afferrato per l’avambraccio,provocandogli un esclamazione di dolore e sorpresa.
Mi voltai di scatto e sobbalzai sullo sgabello.
Era Jude.

« Che cazzo fai?! »

Esclamò Tobey cercando di liberarsi dalla sua presa.

« Mi pare abbastanza chiaro che non vuole avere niente a che fare con te »

La sua voce era bassa e fredda. Con quelle parole avrebbe potuto congelare i tropici.

« E tu chi sei? Sua mamma? »

Ringhiò l’altro in risposta,ma lui non parve gradire.
Lo tirò verso di se,fino a far arrivare i loro visi a pochi centimetri di distanza.

« Lui. E’. Mio »

Fu come essere colpito in pieno petto.
Probabilmente se fossi stato ancora vivo il cuore avrebbe minacciato di esplodere.
Rimasi a fissarlo,incredulo ed incapace di muovere un solo muscolo o di formulare un qualsiasi pensiero decente.

Lasciò andare Tobey con una tale violenza da scagliarlo sul pavimento.
Un attimo dopo mi sentii trascinare per un braccio e Jude mi condusse fuori del locale,proprio come nel nostro ultimo incontro.
Questa volta,però,mi liberò dalla sua presa senza degnarmi di uno sguardo e fece per andarsene.

Se ne andava di nuovo?!

Fui preso dal panico.

« Ehi! »

Continuò a camminare.

« Ehi! Si può sapere cosa ti è preso? »

Si bloccò,voltandosi lentamente verso di me.

« Come? »

Alzò un sopracciglio.

« Cosa. Ti. E’. Preso. Non te l’ha chiesto nessuno di intervenire! E tanto meno di dire… »

Mi bloccai. Ero troppo in imbarazzo.

« Credi che non sia in grado di difendermi da solo? »
« E’ esattamente ciò che penso »

Rimasi a bocca aperta.

« Per l’appunto:ho detto che sei mio solo per farlo andar via »

Si voltò nuovamente ed il mio buon senso andò a farsi fottere quando cercai di attaccarlo.
Ovviamente,con un semplice gesto,riuscì ad atterrarmi,tenendomi fermo col suo corpo e stando a pochi centimetri dal mio viso.
Era così vicino…

« Credo sia opportuno avvisarti,che ti ci vorranno anni prima che tu riesca a sottomettermi »

Okay. Solo io ho colto il sottile doppio senso sessuale?!?
Rimanemmo in quella posizione ancora un po’ – ormai stavo andando in apnea! – poi lui si alzò e riprese a camminare.

« Andiamo »

Mi puntai su un gomito,alquanto confuso.

« Andiamo? »
« Non avevi detto che volevi che ti dessi la conoscenza? Muoviti o ti lascio li »

Mi affrettai a raggiungerlo,incespicando e meritandomi uno sguardo esasperato da parte sua.
Purtroppo per me,era bello anche così.

*

 Due volte in una giornata sopra un tetto. Complimenti Robert!
Al prossimo ricevi in regalo la bambolina!
Eravamo seduti sul cornicione,con le gambe che penzolavano nel vuoto.
Io stavo appoggiato alla ringhiera di protezione con le braccia,tenendovi il viso sopra,in modo tale da poterlo guardare di sottecchi.
Somigliava davvero tanto a Ewan,anche se caratterialmente era palesemente l’opposto.

Ci trovavamo li sopra da circa un quarto d’ora e lui non aveva aperto bocca da quando avevamo lasciato il bar.
Anch’io avevo mantenuto il silenzio,anche se mi risultava alquanto difficile.
Non ero un tipo taciturno come lui. Se mi viene data l’occasione parlo a raffica – e a sproposito.
Apro e chiudo la bocca due o tre volte prima di decidermi.

« Posso chiederti una cosa? »
« No »

Storsi il naso con disappunto.

« Cosa vuoi sapere? »

Sorrisi. Ormai avevo imparato che un suo “no” era sempre seguito da un “si”.

« Come mai sei venuto a New York? So,che sei arrivato da non molto »

Inclinò leggermente la testa e incatenò i suoi occhi coi miei.
Curvò leggermente le labbra.

« Sto cercando una persona »

Pessima notizia.

« E non l’hai ancora trovata »

Si rabbuiò.

« No »
« Capisco. E ci tieni a questa persona? »

Rimase in silenzio. Pareva ponderare se rispondermi o meno.

« E’ come un padre »

Buonissima notizia! Okay…si…cioè…avete capito,no?
Sarebbe anche potuto essere impegnato....

« Se vuoi posso aiutarti a cercarlo »
« E come faresti,sentiamo? »

Mi offesi.

« Delle volte può essere utile trovarsi in due »
« No,io non credo »

Distolsi lo sguardo.
Iniziavo a sentire uno strano malessere alla bocca dello stomaco.

« Però se vuoi restare… »

Mi voltai di scatto,sorpreso.
Lui guardava davanti a se,ma notai comunque quella leggera curvatura delle labbra,che, per quanto lo riguardava,era ciò che più somigliava a un sorriso.

« Robert? »

Sussultai.

« S- si? »
« Dovresti smetterla di fissarmi »

Volevo morire. O anche una fossa in cui sotterrarmi mi sarebbe andata bene.
Distese ancora leggermente le labbra,mentre mi guardava di tralice.

« Dovremmo riposare »

Si alzò e mi tese la mano.
Come gliela strinsi,mi tirò su di peso – per modo di dire perché mi alzò in piedi come se fossi una piuma! – stringendomi di più a lui e saltò nel vuoto,portando anche me.
Atterrammo su un terrazzo circa sei piani più giù.
Mi lasciò andare,mio malgrado.

« Vieni »

Attraversammo una porta finestra,per ritrovarci in una camera da letto.
Non vi era molto. Solo un armadio ed un letto matrimoniale….un letto matrimoniale!?

Jude vi si sdraiò,facendo cenno di seguirlo.
Ormai non ero più in grado di respirare.
Doveva trattarsi di un sogno,non poteva essere vero.

Mi coricai accanto a lui,che si voltò su un fianco per guardarmi meglio.
Spostai leggermente la testa e trovai i suoi occhi ad aspettarmi.

« La vuoi sapere una cosa? »

La voce bassa e arrochita mi fece vacillare per un attimo.

« Si »

Sussurrai.

« Hai sempre il tuo buon odore »

Si accostò all’incavo fra spalla e collo e potei distintamente sentire il tocco del suo naso sulla mia pelle.

Rabbrividii.
Si allontanò leggermente,ma rimanendo sempre ad una pericolosissima distanza dal mio viso.

« Buona notte Robert »
« Buona notte »

Chiusi gli occhi,sperando di riuscire a dormire.
Ma non sarebbe stata una cosa facile.


 

 

 

 

 

 

So cosa state pensando.
“C’hai messo vent’anni ad aggiornare e posti un capitolo simile?”
Beh,si,vedete…
*Riprende l’elmetto militare e lo scudo alla 300*
…E’ che sto a lavorando a The man next door insieme a barbydowney e la mia mente è occupata per la maggior parte del tempo in quella fan fiction.
Chiedo perdonooooo!
*Si prosta ai loro piedi*
La verità è che questo capitolo l’ho letto e riletto fino alla nausea perché non mi convince per niente ù____u
Sarà che il mio cervello in questi giorni è in modalità off line… Bah.
Comunque,alla fine ho deciso di aggiornare.


Ha fatto la sua comparsa… Tobey Maguire!
Dopo aver visto Wonder boys non si possono non far pensieri strani – e non è solo la mia mente perversa a creare questa strana coppia XD


* Non ho saputo resistere neanche questa volta XD
Ewan interpreta Obi – Wan Kenobi in Star Wars episodio II e III,e a me è venuta in mente questa battuta demenziale.
Si,sono da ricovero.


Grazie:

A  Leia_the_Witch, Sweet Bee ,Drabbit, Ilaria1993, barbydowney e cieli_neri per aver commentato l’ultimo capitolo.

A BlackCobra, cieli_neri, dark_rose, Elena Malfoy e giappogirl che l’anno inserita fra le preferite.

A BlackCobra, cieli_neri, Drabbit, ginnyx, Ilaria1993, ladyElric92, Leia_the_Witch, NemuChan, pochiperpe, WhereIsMyMind e Grimilde che seguono.

Un grazie particolare va alla mia migliore amica,che ha scoperto da poco che sono una pazza pervertita,ma a cui vado bene lo stesso,asd. Ti voglio bene Gaia

Che dire? Grazie d’aver letto fin qui.
Vi adoro
  
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