Malinconica e dolcemente piangente stava per nascere l’alba,ancora perfettamente accuccio lata nel ventre della notte disprezzante. Sedeva,gelosamente confuso,quel giovane sognatore sul ciglio di un molo,fissando il suo stesso riflesso nell’acqua pura. Continuava a fissare delicatamente l’immagine di quel ragazzo ormai spento e graffiato dai rimpianti del tempo. Cinse una mano nell’acqua,che portò al viso,bagnandolo. Era lo sguardo di un traditore,di un eroe o di un salvatore? No,era quello di un fratello diverso che amava troppo il piccolo,ingenuo,fratellino. Sciolse i lunghi capelli,che si mossero leggiadri alla brezza del mattino ormai quasi giunto. E,con la stessa eleganza di un cigno,alzo il capo al cielo indaco. Rivelò gli occhi rossi colmi di lacrime,le quali non sapevano fermarsi. Silenziosamente,le lacrime,e anche l’alba nascente,decoravano l’Uchiha di una bellezza dolorante e lancinante,lasciandolo affogare nell’ombra dei pensieri rivolti a una persona … che poteva essere tanto lontana quando tremendamente,vogliosamente,vicina. La sua vita,il suo sguardo,il suo cuore … tutto,tutto,era rivolto a Sasuke. Amava troppo il fratello,e pentiva di non averlo avuto accanto quanto il suo cuore ne aveva bisogno. Amava il suo fratellino,ora il grande vendicatore,guidato solamente dagli occhi furiosi del sangue. Avrebbe voluto proprio in quel momento,stringerlo a sé,esattamente come 10 anni fa. Era quel giorno,era quel luogo,era quell’alba. Faticosamente,si alzò,ancora piangente. Erano solamente ricordi,ricordi svaniti in una notte omicida. L’alba inarcò il suo sorriso armonioso,dipingendo Itachi della più fervida magnificenza. Chinò il capo,tentando di lasciare il passato al passato e di non afferrarlo per trascinarlo in un futuro confuso e destinato ai pargoli del dolore. Mentre camminava a passo svelto ma insicuro,si voltò istintivamente indietro. La mente offuscata dal bisogno di affetto gli ripropose davanti ai suoi occhi colorati di sogno la stessa scena di 10,lunghissimi,anni prima. Il giovane Itachi era seduto,con la mano chiusa contenente quella del piccolo Sasuke,allo stesso posto. Il piccolino,si girava felice verso di lui,strappandogli sorrisi mai più rivisti.

“Sasuke,perché mi hai portato qui?”

 La voce tenue e piena di Itachi era un dolce sospiro delle memorie infrante nel suo cuore. Tremolante,l’Itachi del presente ebbe un sussulto,quando Sasuke abbracciò il suo ricordo. Persino l’altro Itachi,era sorpreso e piuttosto felice di quel gesto. E,anche lui,stava piangendo. Questa volta,non esitò,disperante si voltò e continuò a camminare via,abbracciato a quel mantello dalle nuvole rosse. Quello era il passato,e passato doveva rimanere. Itachi ebbe l’ennesima fitta al cuore assente,dimenatosi per troppo tempo nella speranza di riabbracciare proprio la persona che aveva più amato. Elegante,se ne andò via.

“Fratellone,oggi è il tuo compleanno,e questo è il mio regalo!”

“Sasuke,sei tu il regalo più bello che io abbia mai ricevuto.”