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Autore: Kurookami    03/09/2010    2 recensioni
Questa fanfiction la scrissi principalmente per un contest, ma sia per mancanza di tempo sia perchè non mi convinceva non la mandai. Ora, ritrovandola nei documenti, ho deciso di postarla come semplice one-shot senza pretese. “Questa volta sono stato gentile, ma prova di nuovo a mettere le tue luride zampacce sul mio ragazzo, e giuro che nessuno mi tratterrà dal Cruciarti!”.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Colpa della neve

 

 

 

“LA NEVE!”.

Fu un urlo a svegliare Draco Malfoy, quella mattina di Natale.

“Per Merlino che diamine urli, Potter! Ha sempre nevicato a Hogwarts!” brontolò – o meglio, urlò – il biondo, tornando nelle calde coperte del letto, sperando che il suo ormai ufficiale ragazzo lo lasciasse in pace.

Ma a quanto pare la fortuna non era dalla sua: infatti, dopo aver sentito un freddo improvviso, aprì gli occhi e vide Potter con le sue coperte in mano.

“Ridammele immediatamente!” disse con sguardo che voleva essere minaccioso, ma che fece solo sorridere di più il moro.

Quest’ultimo scosse la testa “Eh no! Non ti rimetterai a dormire! È il primo Natale che passiamo assieme, e non rimarremo a letto per tutto il giorno!”.

“E perché no?” ribattè il Serpeverde, lasciando perdere le occhiatacce e optando per la corruzione “si possono fare cose interessanti con un letto”.

Harry arrossì quando Draco cominciò a mordicchiarli l’orecchio, ancora non abituato a tutta questa espansività del biondo, e mormorò “pervertito platinato…”.

“Ma sono il tuo pervertito platinato!” disse il ragazzo, lasciando perdere l’orecchio e gettandosi lascivamente sulle sue labbra. Il bacio fu prontamente ricambiato, fino a quando Harry non si ricordò che era ora di colazione.

Quasi svogliatamente, il Grifondoro si staccò, e con voce rotta disse “E’ meglio che andiamo, prima di rimanere davvero qui” e si alzò, ignorando le lamentele del compagno.

Dopo essersi preparati entrambi, uscirono dalla Stanza delle Necessità – la quale era diventata il loro “nido d’amore” – e si diressero verso la Sala Grande.

 

*_*_*_*_*

 

Giunti nella Sala, già piena nonostante fosse abbastanza presto, notarono con rammarico che alla loro comparsa tutti si erano zittiti e avevano preso a fissarli.

“Quanto sono noiosi” sbuffò Draco “è già passata una settimana da quando la nostra storia è ufficiale, ma questi non la smettono di sparlare!”.

Il moro per tutta risposta alzò le spalle “Se lo sanno è colpa tua che non sai contenere la tua gelosia” e dando un bacio veloce al suo ragazzo che lo guardava incredulo, corse verso la tavola Grifondoro.

“Potter, io non sono mai GELOSO!”.

Harry per tutta risposta sorrise saputello: Draco poteva dire quel che voleva, ma si ricordava perfettamente della sua reazione quel giorno…

 

Flashback

Come tutti i giorni, gli studenti erano riuniti a fare colazione in Sala Grande, parlando del più e del meno. Naturalmente, di tanto in tanto qualche Grifondoro lanciava la frecciatina quotidiana ad un Serpeverde,il quale ovviamente replicava alla stessa maniera, se non peggio.

In tutta questa solita routine, si vide ad un certo punto la Corvonero Cho Chang alzarsi dal suo tavolo per dirigersi decisa verso quello Grifondoro, seguita dalle risatine delle amiche e dagli sguardi della sala.

Harry, vedendosela arrivare di gran carriera, ebbe un brutto presentimento: presentimento che venne confermato quando questa si sedette sulle sue gambe.

“Ciao, Harry” sussurrò Cho come se fosse una gatta arrapata. Il moro guardò tutto tranne lei, rosso per l’imbarazzo, e replicò con tono di voce decisamente poco gaio “Ehm… ciao Cho”.

I suoi migliori amici, nel frattempo, ebbero reazioni differenti: Ron rideva nascondendo il suo sorriso nella tovaglia – infatti sapeva dei gusti sessuali di Harry, e quasi compativa la ragazza che continuava a provarci -; Hermione, invece, allarmata continuava a lanciare occhiate ad un certo biondino seduto dall’altra parte della sala, i cui occhi sembravano essere più letali di quelli di un Basilisco.

Il Grifondoro, intanto, guardava perplesso la ragazza, non capendo cosa volesse da lui (ah, il solito ingenuo n.d.Autrice) e chiese se poteva fare qualcosa per lei.

Mossa sbagliata.

La ragazza, prendendolo come un invito, si protese verso le labbra del bel moretto, quando si senti sollevata in aria e lasciata cadere con non molta gentilezza sul pavimento.

Tutti gli sguardi si rivolsero verso il biondo Serpeverde, il quale, con passo calmo e deciso, si avvicinò alla Corvonero, e guardandola come si guarderebbe uno scarafaggio, le disse “Questa volta sono stato gentile, ma prova di nuovo a mettere le tue luride zampacce sul mio ragazzo, e giuro che nessuno mi tratterrà dal Cruciarti” e per rimarcare meglio il concetto, prese il mento del moro e lo baciò con passione.

La Sala guardò in stato di shock tutta la scena, quando  furono distratti da due TONF! sonori.

Sia il professor Piton che Ron erano svenuti.

E mentre la Mc Granitt e Hermione cercavano di farli rinvenire, la – ormai ufficiale – coppia se ne andò soddisfatta.

Fine Flashback

 

Finita la colazione, i due decisero di uscire nel parco del castello, per godersi quella giornata di neve.

“Evvai!” urlò Harry, buttandosi letteralmente in quella coltre bianca.

Il suo compagno sospirò, rassegnato all’infantilità che dimostrava, e stava già per sfotterlo quando una palla di neve lo colpì in testa.

“POTTER!!” urlò Draco, guardando orrorificato i suoi capelli  ormai rovinati. Alla risata dell’altro, prese una manciata di neve, e mormorando sepolcrale un “hai firmato la tua condanna a morte” si gettò all’attacco.

La battaglia che avevano cominciato ebbe poco dopo altri partecipanti: Ron – il quale in quella settimana era riuscito a oltrepassare i suoi pregiudizi, anche se non perdeva l’occasione di lanciare battute al Serpeverde -, Hermione – che sapeva la storia da molto più tempo – e Blaise Zabini – il miglior amico di Draco -, che avendo avuto la stessa idea di uscire decisero di unirsi.

Dopo ore, i cinque si distesero sfiniti sulla neve. Harry, guardando il volto del biondo arrossato dal freddo, gli si avvicinò e dandogli un bacio sussurrò “Draco, andiamo nella Stanza delle Necessità: devo ancora darti il mio regalo di Natale”.

Subito Draco si alzò, e con un gesto veloce prese il Grifondoro e iniziò a portarlo nel castello, salutando i divertiti Hermione e Blaise e uno scocciato Ron.

“Draco, so camminare” rise Harry “dai, mettimi giù”.

“Cammini troppo lento per i miei gusti” replicò l’altro “prima arriviamo e prima avrò il mio regalo”.

Harry sorrise sereno “Questo è il mio miglior Natale” poi aggiunse “e tra poco lo sarà anche per te”.

“Come mai così passionale oggi, timido Grifone?”.

“Boh, sarà la neve che mi fa diventare così intraprendente”.

“Io la neve la amo”. 

  
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