Libri > Le Cronache di Narnia
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Autore: Geil_Flynn    04/09/2010    4 recensioni
Questa è la mia prima fanfiction su "Le Cronache Di Narnia". Spero che vi piaccia. Racconta soprattutto di Edmund Pevensie, un personaggio che io ho sempre adorato che però viene un po' trascurato, sia nei libri che nei film. Con l'inserimento di un personaggio a sorpresa, però! *** Phillis, piantò bene i piedi per terra, alzò di più la testa con fare orgoglioso e guardò dritto negli occhi del fratello. - Lascialo stare. Lasciali stare. Tutti i Pevensie. Nessuno escluso. Il fratello ghignò. - E perché dovrei? - Perché altrimenti te la vedrai con me. E sai cosa sono capace di fare. Jonah rimase per un attimo interdetto e Phillis continuò: - Se vuoi qualcuno da picchiare, picchia me. Ma non toccare i Pevensie. È chiaro? - Ma certo, principessa. – sussurrò Jonah, a due centimetri dal viso della sorella.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Edmund Pevensie, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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 2° capitolo.

Edmund.

I quattro Pevensie che la giovane Phillis cercava erano su una piccola barca a remi sul fiume della ex - Narnia.

Edmund non poteva credere che il mondo su cui avevo governato, il mondo che aveva amato non esisteva più. Aveva visto distintamente Lucy piangere, una piccola lacrima era scivolata lungo la sua guancia della minore dei Pevensie. Avrebbe voluto farlo anche io. Scoppiare in lacrime e farsi consolare da Susan. Invece si era trattenuto e le aveva stretto la mano. Lei le aveva sorriso. Ma la piccola era ancora triste.

- Sono immobili. – esordì Lucy, guardando i tronchi che circondavano il letto del fiume.

- Sono alberi. – borbottò Trumpkin in risposta. - Che ti aspetti?
- Una volta danzavano. – ribadì la piccola Lu. Edmund chiuse gli occhi. Non voleva ricordare.
- Quando voi ve ne siete andati gli abitanti di Telmar ci hanno invaso. I sopravvissuti si sono rifugiati nella foresta e gli alberi ... Si sono così chiusi in se stessi da non dare più segni di vita. – raccontò il nano.
- Non capisco. – disse Lucy, turbata. - Aslan come ha potuto permetterlo?
- Aslan? Ci ha abbandonato come avete fatto voi. –sbottò Trumpkin.

Una breve pausa.
- Noi non volevamo andarcene, sai? – mormorò Peter.
- Ormai non è importante non credi?
Susan abbassò gli occhi e serrò la stretta sulla mano di Lucy. Edmund voltò lo sguardo verso l’acqua.

- Portaci dagli abitanti di Narnia. – ordinò il maggiore. - E lo sarà.

 

Dopo quasi un’ora di viaggio arrivarono a riva. Peter, Edmund e Trumpkin tirarono la barca a secco mentre Susan si sistemava il vestito, tutto spiegazzato. Edmund avrebbe voluto picchiarla, anche se era una ragazza, ed era sua sorella.

- Questa barca è piuttosto pesante, Susan. – la rimbeccò Peter. Edmund lo avrebbe abbracciato. La secondogenita dei Pevensie sbuffò e li aiutò. Quando ebbero finito Edmund stava per proferire qualche frase pungente riguardo Susan, ma una voce lo precedette:

- Ehi ciao! – disse Lucy, avvicinandosi ad un orso. Edmund rivolse la sua attenzione a loro, lasciando perdere la sorella maggiore. - Stai tranquillo siamo amici! 
L’orso si voltò verso Lucy. Edmund scorse un luccichio rabbioso nei suoi occhi.

“Sei a Narnia, Edmund. Nessun animale fa del male a te. Sei un re.”

- Non ti muovere Maestà! – urlò Trumpkin.
L’orso si mise in piedi sulle due zampe. Lucy indietreggiò spaventata.

- Stai lontano da lei! – strillò Susan, incoccando una freccia.
E l’animale caricò.

- Tira, Susan, tira! – gridò Edmund, vedendo che la sorella esitava. 
La piccola Lu urlò di paura. Edmund era già pronto a sguainare la sua spada e saltare addosso alla bestia ma qualcosa passò a due centimetri dal suo orecchio, sibilando. Superò Trumpkin, Susan e Peter. E raggiunse l’orso. Un tonfo e quello cadde a terra morto.

Lucy si voltò verso Susan, che aveva ancora la freccia nel suo arco. Susan si voltò verso Trumpkin. Aveva la faretra ancora piena. Trumpkin si voltò verso Peter. Ma lui non aveva l’arco. Peter si voltò verso Edmund, ma anche lui era armato solo con la sua spada. Fu Edmund l’ultimo a girarsi. Ed eccola. Un figura femminile, avvolta in un vestito blu elettrico con le decorazioni in argento. Aveva l’arco ancora in mano, in posizione di tiro. Balzò giù dal piccolo promontorio e si avvicinò all’orso. Edmund era rimasto abbagliato.

- Credevo di essere arrugginita. – esordì quella, sfilando la sua freccia dalla cocca blu dal corpo dell’animale. – Invece è andata bene. Che schifo. –aggiunse, guardando la sua freccia che colava sangue, con espressione disgustata. Non vi ci soffermò molto, ripulì il metallo con il lembo del vestito, la ripose comunque nella faretra e lanciò un occhiata a tutti i Pevensie.

- Grazie. – Lucy fu la prima a parlare.

- Evidentemente hai un talento naturale per tirarci fuori dai guai, Phillis. – aggiunse Susan, sorridendole.

“Phillis? È quella della stazione della metropolitana!”

La ragazza spostò gli occhi azzurri su Peter e disse, sarcastica.

- Fammi indovinare. Era tutto sottocontrollo?

Peter arrossì un pochino e poi mormorò:

- Ti ringrazio, Phillis. Per aver aiutato la mia sorellina.

Lei annuì. Poi osservò Edmund.

“Certo che è proprio bella”

- Cosa ci fai tu a Narnia? – domandò Edmund. Phillis alzò un sopracciglio.

- Prima di tutto questa è Telmar. Ora. Secondo, credi di essere l’unico ragazzo del nostro mondo ad essere stato a Narnia prima d’ora?

Edmund non replicò. Guardò a lungo i suoi capelli castani, raccolti in uno chignon, con qualche ciocca che le cadeva sugli occhi. Gli occhi. Azzurri come non aveva mai visto degli occhi. Bella, bella, proprio bella.

- Ma … ma … - intervenne Trumpkin. – Voi! Voi, siete! Phillis! La principessa della Foresta! Io … oh, fulmini e saette. – si inginocchiò ai piedi di Phillis, che con voce neutra disse:

- Non essere patetico, Trumpkin, alzati. – lui obbedì ma continuò:

- Io vi ho sempre aspettato! Anche quando ve ne siete andata perché gli altri dicevano che avevate fal ...

- Taci. – lo interruppe Phillis, con voce flemmatica. Però nelle iridi turchine si notava distintamente una lampo di frustrazione. Edmund la guardò sorpreso.

- Vostra Altezza non vuole rievocare quei ricordi? – chiese Trumpkin, cortesemente.

Phillis gli riserbò un occhiata gelida.

- Vostra Altezza ha semplicemente rimosso quei ricordi. – sussurrò, con lentezza. Poi si voltò verso i Pevensie.

- State andando dagli abitanti di Narnia?

- Sì. – replicò Peter. Phillis sembrò sollevata.

- Potrei venire con voi? Dopotutto io … sono … la Principessa della Foresta, a quanto dicono.

- Sì! – strillò Lucy, felice. Phillis finalmente sorrise.

- Credo che dovremmo decidere tutti insieme, Lucy, non credi? – disse Peter afferrandola per un braccio. Edmund prese Susan per la vita e la tirò verso Peter e Lucy.

- Ragazzi … - bisbigliò Susan. – Che diamine stiamo facendo?

- Dobbiamo discutere di questa … Phillis … Insomma nemmeno la conosciamo!

- Ha aiutato Edmund e mi ha salvato la vita! Che altro dovremmo sapere?

- Beh, quella è spuntata da una rissa in stazione! – mormorò Edmund.

- E poi è sorella di Jonah Evans. Quel bastar …

- Peter! – lo rimproverò Susan. Poi accennò a Lucy ed Edmund.

- Guarda che non abbiamo più tre anni! – dissero entrambi, in coro.

- In ogni caso, Ed ha ragione. Quella esce da chissà dove.

- Pete … è già stata a Narnia. Sembra sapere meglio di Trumpkin ciò che è successo … - intervenne Susan, ragionevole.

- è vero! – Trumpkin spuntò sopra la spalla di Lucy. – La Principessa sa!

- Va bene. – Susan era ancora la più saggia. – Facciamo così. Votiamo. Chi non è a favore che Phillis venga con noi alzi la mano.

Se ne alzarono due. Peter e Edmund.

- Chi è a favore?

Tre mani. Susan, Lucy e Trumpkin.

- Ehi, vale anche il mio voto? – disse una voce dietro di loro. Si girarono tutti e cinque e lì c’era Phillis con la mano alzata.

I visi di Peter ed Edmund diventarono scarlatti.

- E va bene. – sbottò Peter. – Puoi venire con noi.

- Vi ringrazio, vostra Maestà. – replicò Phillis, inchinandosi. Peter le diede le spalle e andò dritto verso destra.

- Maestà!

- Che vuoi, Altezza? – ringhiò il maggiore, voltandosi nuovamente verso Phillis.

- Il Fiume Rapido è dall’altra parte. A sinistra. Dobbiamo andare lì, no?

Susan scoppiò a ridere, seguita da Lucy. Edmund ghignò. Tutto sommato non era così male quella ragazza. Peter non era mai arrossito così tanto in vita sua.

 

 

 

 

- Non mi ricordo questo sentiero. – disse Susan, guardando la stradina sterrata in mezzo ai boschi.
- Il senso dell’orientamento è il vostro problema ragazze! – le rispose Peter, con finta saggezza.
- Ma noi per fortuna abbiamo un cervello … - borbottò Phillis, sbuffando su una ciocca di capelli che le era caduta sugli occhi, impedendole di vedere. 
Peter le riservò un’occhiata che avrebbe gelato una cioccolata calda fumante. Lucy e Susan scoppiarono a ridere.

- Vorrei tanto che ascoltasse Phillis. Oppure il nostro C.P.A. – mormorò Susan alla sorella minore.
- C.P.A.? – chiese Edmund, perplesso.
- Caro Piccolo Amico. – sorrise Lucy.
- Oh è bello essere,trattati alla pari! – mugugnò Trumpkin, contrariato.

Edmund sorrise, seguito da Phillis. Edmund si sorprese a notare come fosse bella la Evans quando sorrideva.
Improvvisamente Peter si fermò. La strada era bloccata da un ammasso di rocce.

- Non mi sono perso. –mormorò lui, confuso.
- No... – replicò Trumpkin, pungente. - Stai solo andando nella direzione sbagliata!
- Hai lasciato Caspian nella Foresta Tremante. – ribatté il Pevensie, convinto. - E la via più veloce per arrivarci è attraversare il Fiume Rapido. Almeno questo è quello che ha detto … - accennò a Phillis. – lei.

- Avrei un nome se non ti dispiace. – protestò lei. 
- Però se non sbaglio,non c’è nessun guado da queste parti. – aggiunse Trumpkin.
- Beh, mi pare chiaro che stai sbagliando!
Peter si voltò e prese un altro sentiero. Trumpkin lo seguì, esasperato e di malavoglia. Phillis fece un passo anche lei, ma scivolò all’indietro. Edmund si voltò appena in tempo per afferrarla al volo con tutte e due le mani per la vita. Incrociò i due occhioni azzurrissimi di Phillis e si sentì arrossire.

- Ehm … stai … bene?

Edmund prego mentalmente Phillis di smetterla di guardarlo in quel modo.

- Io … io … bene. Sì, bene … Gra … grazie.

“Probabilmente sta pensando che sono un idiota. E come darle tutti i torti …”

- Se non ti avessi preso la volo … saresti caduta … e non andava bene. – il ragazzo fece un debole sorriso.

“Preso al volo?! Cos’è una palla da dodgeball?! Edmund, ma che diavolo vai dicendo?!”

Anche Phillis sorrise appena, imbarazzata.

- Maestà?

- Si?

- Vi dispiacerebbe lasciarmi andare?

- Oh!

“Ed Edmund Elias Pevensie continua la sua corsa verso … l’imbarazzo più totale e assoluto.

Mollò la presa sui fianchi di Phillis che fece un passo indietro.

- Grazie. – disse ancora. Poi si voltò e prese a camminare dietro a Trumpkin.

Edmund sospirò esasperato.

“Wow, Pevensie, sei troppo forte! Attento, cadranno tutte ai tuoi piedi!”

Si scostò una ciocca di capelli dal viso e scosse la testa. Era una vera frana. Che figura. Senti una risatina alle sue spalle e si voltò di scatto, cercando di darsi un’aria dignitosa da vero re. Eccole. Susan e Lucy. La prima lo osservava attentamente, come una dottoressa che visita il suo paziente. La seconda sorrideva, divertita.

- Ma che c’è? – sbottò Edmund, cercando di sembrare indifferente. Lucy alzò le spalle come per dire “ Io non ne so nulla”. Poi afferrò i lembi della gonna e prese a correre, attenta a non pestare il vestito strillando:

- Phillis! Phillis, aspettami! – in pochi secondi sparì. Edmund non si sorprese affatto. Lucy era una delle più veloci della sua classe ed era anche arrivata prima alle gare extra-scolastiche di atletica. Susan invece era rimasta ferma, immobile.

- Non mi inganni, bello. Sono tua sorella maggiore.

- Ma che stai sparando, Sue?

- Beh, Phillis è una bella ragazza.

Edmund arrossì.

- Le uniche ragazze della mia vita siete tu, Lu e la mamma.

Susan sorrise.

- Ti giuro che ho apprezzato, Ed. – la ragazza si avvicinò al fratello e gli scompigliò i capelli. Lui si scostò, imbarazzato.

- Edmund … ogni volta che ti sei innamorato, o preso una cotta per qualcuno …

- Io non ho mai preso una cotta per qualcuno!

- … tu hai sempre finito per respingere i tuoi sentimenti e per tenerti tutto dentro. Ed, lo so che tu hai solo paura ma …

- Sue io non ho paura, e non ho una cotta per Phillis. Lasciami andare. – si girò e corse dietro ai suoi fratelli.

 

 

Peter, Susan, Lucy, Trumpkin, Phillis ed Edmund raggiunsero il guado del Fiume Rapido. Beh, guado … Edmund guardò giù per la gola e gli presero le vertigini.

“Oddio mio.”

- Vedi, col tempo l’acqua erode il terreno e scava sempre più profondamente … -spiegò Susan, con fare da maestrina.
- Oh, stai zitta. – la interruppe Peter, frustrato.

- Indovina un po’ chi aveva ragione … - sussurrò Phillis, nel tentativo di provocarlo.

- C’è un modo per scendere? – domandò Edmund a Trumpkin.

- Si,cadere. – replicò lui, prontamente.

- Beh, non c’eravamo persi! – disse Peter, cercando di convincere più sé stesso che gli altri.

- C’è un guado vicino a Beruna, che ne pensate di nuotare? – chiese Trumpkin, avviandosi per il sentiero.

- Meglio che camminare … - borbottò Susan, seguendo il nano.

- È Aslan! Aslan! – urlò Lucy, indicando dalla parte opposta della gola.

  


Spazio Autrice (ScleriDiUnaPazza... -.-):

Ta-da-da-daaaan! Ed ecco il secondo capitolo! Che ne pensate? Phillis ed Edmund non me la raccontano giusta... sappiamo già che Phillis è cotta a puntino di Edmund, ma si sa che i maschi sono più lenti delle ragazze... -.-' Come nel primo capitolo ci sono delle citazioni del film "Le Cronache Di Narnia. Il Principe Caspian.". Ma non mi appartiene nulla, non scrivo a scopo di lucro eccetera, eccetera.

E ora vediamo di ringraziare le buone anime pie che hanno recensito il primo chap:

Eve_Cla84 : Grazie mille per la tua recensione! Grazie per la fiducia, per aver aperto subito questa umile, umile fic. Ehhh... ho voluto mettere molti elementi nel primo capitolo per lasciare un po' di suspance! Phillis è già stata a Narnia, eh, sì. E ti posso dire che è lì che ha "conosciuto" i Pevensie, anche se loro non hanno conosciuto lei. Quindi sappiamo che è andata nel magico mondo nello stesso momento dei Pevensie, e poi (questo te lo dico io) che ci è andata anche tre mesi dopo dal suo ritorno. Ed ecco l'aggiornamento, spero che tu abbia gradito! Grazie ancora. Un bacione, dalla tua Alex.

_L a l a : Evvvaaaai! E io vi seguo a ruota nella degenerazione! xD Anche io gradisco molto quando escono storie su Edmund, essendo lui decisamente il mio personaggio preferito delle Cronache di Narnia... =) Di recente ho anche scoperto che cosa succede nell'Ultima Battaglia (non voglio fare spoiler, per chi ancora non ha letto l'ultimo libro) e ne sono rimasta sconvolta. Sto attraversando una fase di ribellione contro il nostro amato zio Lew. Ma questo sicuramente non ti interessa... E la dici a me la storia del baule? Me lo sogno di notte il mio baulone con i Pevensie! Phillis entrerà in possesso di qualcosa di Edmund un po' più tardi... =) Per la storia degli occhi ti confesso che lo sapevo... però io volevo ardentemente che il mio Edmund avesse gli occhi verdi (ho questa strana passione per gli occhi verdi... -.-'). Però ci ho pensato bene e non mi è sembrato bello cambiare. Per cui ora se andrai a rileggerti il primo capitolo ho trovato un compromesso. Edmund ha gli occhi castano-verdi! Così è meglio, non trovi? xD Spero che tu non sia rimasta delusa da questo chap, che a me sinceramente fa un po' schifuz... :D Grazie mille per aver recensito il primo, sono poche le anime buone che lo fanno, purtroppo. Un bacione dalla tua Alex.

Ringrazio vivamente anche chi ha solo letto, e chi ha messo tra le seguite e i preferiti...

Mi fanno piacere però più commenti, eh! Commentate? Vi voglio bene.

Peace, love e Edmund! =)

Alex.

   
 
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