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Autore: Archangel 06     04/09/2010    2 recensioni
Virginia ed Ellen, di Helsinki, hanno ottenuto una borsa di studio per terminare il loro corso di studi con le lezioni di un luminare di Storia Vichinga in California, negli stati uniti. sono migliori amiche, ma nella vita di Ellen c'è un segretuccio da nulla che Virginia non sa, ovvero che Ellen conosce da vicino, molto da vicino i Children of Bodom, la sua band preferita... e che cosa succederà quando la band si troverà nei pasticci necessitando di un batterista? le aspetta un tour di completa follia... scritta a quattro mani da me e da Dark Dancer^^
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Ciclo Children of Bodom'
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“Ellen, io ancora non ci credo…” esclamò con aria sognante Virginia davanti all’enorme bus nero.
“Credici invece, è tutto vero”sogghignai io. Jari, l’autista di fiducia dei ragazzi, ci accolse con calore, aiutandoci poi a caricare con ordine i bagagli.

“Coraggio, ragazzi, tutti a bordo! Abbiamo una tabella di marcia da rispettare!” non ce lo facemmo ripetere due volte, e in un attimo fummo seduti attorno al tavolino, mentre Janne tirava fuori le prime birre del tour.
Alexi alzò la bottiglia in un brindisi.
“A un grande successo, e a noi!” esclamò con un gran sorriso.
“A noi!” esclamammo prima di far tintinnare le bottiglie e cominciare a bere.

Senza quasi rendermene conto mi trovai a fissare Alexi di sottecchi. Non l’avevo detto a nessuno, nemmeno a Virginia, ma chi mi era mancato di più durante i due mesi negli Stati Uniti era stato proprio lui. Mi erano mancati i suoi modi simpaticamente arroganti, quel suo trattarmi da pari a pari, le sue cazzate, il suo narcisismo… e si, anche un po’ il suo vizio di scatenare risse, nonostante l’ultima volta l’avessi pestato per benino per togliergli la voglia di scatenarne altre. Da brava vigliacca avevo anche aspettato che si fosse appena svegliato dal sonno post sbornia per beccarlo in un momento di debolezza, che sennò mica ci sarei riuscita a picchiarlo!
In quei due mesi prima della partenza del tour avevo cominciato a vederlo in un modo diverso. Mi sembrava di accorgermi per la prima volta che era un uomo davvero affascinante, forse proprio per non averlo visto per due mesi.
Forse mi stavo innamorando di lui, chi poteva dirlo. Stiamo a vedere cosa succede, pensai, in fondo al cuor non si comanda.

***

“Sei mai stata in Germania, Virginia?” mi chiese Henkka appoggiandosi alla balaustra del traghetto, inspirando profondamente l’aria fredda e umida del mare.

“No, ma ho sempre sognato di andarci. Voi ci sarete stati un sacco di volte…”
“Si, è davvero bella, e poi si mangia bene… ogni volta che ci andiamo, ci facciamo la cura di crauti e bistecche, e ovviamente ci riforniamo di birra!!” ridacchiò il bassista. In quel mentre arrivarono Janne e Jaska con quattro lattine di birra ancora chiuse in mano, allungandone due a Virginia ed Henkka che non si fecero pregare.
Le aprirono, brindarono con un sonoro tintinnio, e cominciarono a bere tranquillamente.
“Come sta Roope?” chiese Henkka, ricordandosi che il chitarrista soffriva il mal di mare.
“Gli abbiamo dato del sonnifero… ora sta dormendo il sonno dei giusti, poveraccio!! Speriamo che l’effetto non finisca prima della fine della traversata, o ci ritroveremo a dover fronteggiare un’inondazione di vomito…”
“Jaska, potevi anche risparmiarti un paragone così disgustoso, sai?” borbottò Virginia con una smorfia schifata.

***

“Birra?”

“Uh? Ah si, grazie Alexi…” disse Ellen prendendo la lattina che Alexi le stava allungando. Guardò la marca e arricciò il naso sbuffando una nuvoletta di fumo azzurrino dopo averla aspirata dalla sigaretta. “Andiamo proprio a risparmio, eh? Una Heiniken costava troppo, se hai dovuto ripiegare su una sottomarca?”

“Oh, senti un po’ antipatica, al bar avevano solo questa, e non mi andava di intaccare troppo le nostre scorte” replicò Alexi senza offendersi.
“Ok, ok, grazie comunque” disse Ellen alzando la linguetta metallica e prendendo un bel sorso.

“Cosa farai dopo il tour?” chiese Alexi, tanto per parlare.

“Non so, sinceramente. Penso che chiederò un contratto di ricerca con l’università… per il momento non voglio pensarci. Già mi manca la Finlandia…” disse lei, guardando l’orizzonte dietro la poppa del traghetto, come se cercasse di vedere in lontananza la linea sottile della costa alzarsi dal mare: ormai però erano troppo lontani. Rimasero in silenzio, bevendo birra, fumando sigarette e osservando l’acqua scorrere sotto lo scafo in acciaio della nave.
“Ti ricordi di quella volta che siamo finiti tutti e sei in ospedale per intossicazione alimentare da cozze?” chiese Alexi, ridacchiando.

“E come dimenticarsela” ridacchiò Ellen a sua volta. “Se non sbaglio da quella volta non abbiamo più mangiato frutti di mare… giusto?”
Continuarono a chiacchierare rievocando eventi di tour passati, solo per il gusto di passare un po’ di tempo assieme.
"Sai, mi sei mancato molto mentre ero via... ogni tanto mi chiedevo come stessi, e mi pareva strano non averti in mezzo ai piedi tutti i santi giorni..." sorrise con aria complice, come a far capire che quell' "in mezzo ai piedi" era scherzoso. Anche Alexi sorrise. "E poi era così strano sentire i ragazzi del college parlare di voi..." continuò "dicevano tutti "Alexi Laiho qui, e Alexi Laiho la": mi sono accorta che la maggior parte dei fan non sa niente di voi" concluse guardando l'orizzonte. Alexi ascoltava in silenzio, desiderando che continuasse a parlare.
Forse era la birra che le faceva questo effetto, non era mai così loquace a proposito dei suoi sentimenti...
"Anche tu mi sei mancata, sai."


perdonate, capitolo un po' corto. dal prossimo già cominceranno i guai ;) buon divertimento^^
   
 
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